Opere di

Donato Pacifico


Il taglio

Tagliare un taglio già tagliato è un danno per chi a fine mese non arriva, ma chi ha inventato questa crisi, non ha avvertito il valore della vita.
Tagliare i redditi bassi si distrugge lo sviluppo e il progresso, poi si apre la finestra del regresso.
Chi non conosce il bisogno quotidiano, non può capire in che mondo noi viviamo, un mondo fatti d’interessi personali, ma per chi ha fame, rimane appeso alla speranza per un miglior domani.
Illudendo un poveraccio che il denaro è carta straccia, ma per chi tanto ne possiede, ti lusinga con un falso vuota faccia.
Non chiedere mai aiuto a un possidente, egli ti promette mare e monti, ma poi se ne scorda l’esistenza.


Fuoco

Un fuoco che brucia i pensieri nella notte oscura e le ceneri insieme al vento offuscano la mente.
Fuoco, non ostacolare il cammino, lascia scavalcare quella siepe prima che venga divorata dal fuoco, non bruciare l’anima sperduta nel bagliore della luce. Un fumo grigio scuro acceca lo sguardo tra i ceppi arsi, dai quali la luna si nasconde e si vergogna d’illuminarlo. La pioggia che tarda ad arrivare dando spazio al fuoco di bruciare, bruciare i colori variopinti che sfuggono all’aggressione delle alte vampe e un vento impetuoso che spinge il fuoco oltre confini, confini anneriti, senza più padroni e confinanti. Quella mano che accarezza la fiammella e il cuore che gli batte fortemente col timore di essere scoperto, se ci rifletta, si accorgerà che la natura è perfetta.
I problemi ci sono e sono tanti: la burocrazia, permessi che non arrivano mai, divieti di ogni tipo, contadini che non contano più nulla boschi sporchi, vincoli comunali, mancati rinnovi dei boschi ecc. Per questi motivi: .potresti avere tutte le ragione del Mondo di bruciare, ma bruciare tutto ciò che la natura inventa è sbagliato. Se sono questi i motivi che ti spingono a bruciare, bruci te stesso, la tua famiglia e quel territorio di cui anche tu ne fai parte. Io ti vorrei chiamare amico, ma me ne vergogno, perciò, inizi a rispettare il verde, la natura, dando un senso alle cose e alla vita.


I due confinanti

In una località della provincia di Foggia, vi sono due famiglie che vivono a poca distanza l’una dall’altra, ma non hanno mai avuto problemi tra di loro, ma un bel giorno, il Signor Sorbi Pasquale, richiama il vicino, Besotto Donato, che faccia attenzione al suo gatto che tutte le notte sconfina nel suo giardino procurando dei danni alle piccole piantine appena piantate, facendo delle buche in cui fare i suoi bisogni, ma il Signor Besotto dubita che il suo gatto abbia prodotto tutto quel danno. Trascorrono alcuni giorni e la cosa si ripete, e il Signor Besotto viene nuovamente richiamato. Arrabbiatissimo, non da credito a Pasquale e lo supplica di non dargli più fastidio.
La notte successiva Besotto mette sotto controllo il suo gatto e, dopo alcune ore di appostamento, scopre la gatta di Pasquale nel suo giardino. Perbacco! Questa volta è Besotto a richiamare Pasquale, e con quale veemenza! Tutto ritorno nell’apparente normalità tra i due confinanti. Ma dopo qualche tempo, Pasquale si accorge che la sua gatta è incinta, e solo allora si viene a capire che era la gatta a scavare nel giardino di Besotto per attirare il maschio per poi accoppiarsi. Dopo circa un mese accade un fatto straordinario, la gatta partorisce molti gattini. Pasquale rimane estasiato ad ammirare per ore i piccoli gattini. Felice dell’avvenimento, si precipita da Besotto per dargli la lieta notizia.
Pasquale che si dimostra più spiritoso di Besotto, esprime un proprio pensiero:” Ma è mai possibile che due gatti riescono a unire due famiglie e due famiglie non riescono a vivere insieme?” Ora le due famiglie – grazie ai gatti -possono vivere insieme con assoluta serenità. Perché allora ciò non possa accadere anche per i popoli, per le nazioni e per il Mondo?” I due confinanti ormai sono diventati buoni amici e non fanno mancare l’occasione per discuterne nella piazza del paese. Ormai tutti conoscono la storiella dei due gatti e tutti socializzano meglio di prima, grazie a loro e ai tanti gattini che saltellano tra di loro e tra i piedi dei bambini.
Ogni anno molti emigranti vengono al paese d’origine in vacanze e tra i tanti vi è un paesano emigrato tanti anni fa in America e che vorrebbe conoscere il luogo in cui è nato. Si dice nel paese che è un personaggio molto ricco. Nel paese si parla tanto della favola dei due gatti, il miliardario, incuriosito, chiede a Besotto e Pasquale di fargli conoscere il luogo di cui tanto si parla. Il Signor turista rimane stupefatto del luogo, un luogo favoloso immerso nella natura.
Il facoltoso turista osserva il tutto con determinazione e poi propone ai contadini che vivono nelle zona un pranzo con prodotti tipici locali, un pranzo che zia Lucia sa bene organizzare: orecchiette fatte a mano – dette “ricchitelle” – salsiccia, formaggi vari e vino prodotto da Zilorenzo. Insomma, il turista americano, mezzo ubriaco, ammette di non aver mai mangiato cosi bene in vita sua. Il facoltoso turista dichiara pubblicamente di costruire in quel luogo: un villaggio che chiamerà il villaggio dei due gatti. Pasquale e Besotto sono onorati di aver ospitato il turista americano, ma dopo un periodo di tempo si viene a scoprire che il famoso miliardario era un poveraccio che in America faceva il facchino presso un corto.
Il Sindaco del paese rimasto scosso della notizia di questo Signore miliardario per aver umiliato il paese intero e persino i due gatti protagonisti della bellissima storiella, decide di risarcire i due anziani contadini che con tanto amore avevano organizzato il pranzo per il falso miliardario, e pur rifiutando l’iniziativa del sindaco, i due poveri contadini – gente semplice – hanno dovuto ammettere che in questo mondo ci sono persone dei quali non si può avere mai fiducia.



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