Puesii dialètal paves muderan - Al dialèt paves anca incò

di

Christian Testa


Christian Testa -  Puesii dialètal paves muderan - Al dialèt paves anca incò
Collana "I Girasoli" - I libri di Poesia dialettale
14x20,5 - pp. 48 - Euro 8,00
ISBN 9791259512079

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In copertina e all’interno: fotografie di Giuseppe Cretì


Prefazione

Christian Testa propone una silloge di poesie dialettali pavesi che nascono dall’universo emozionale del poeta davanti alle molteplici manifestazioni del vivere e, con identica intensità, dalle percezioni dell’animo generate dallo sguardo del poeta che offre la sua penetrante visione poetica sempre pervasa di profonda sensibilità ed umanità.
La visione lirica di Christian Testa, che ha già ottenuto numerosi riconoscimenti in campo letterario, contempla molteplici immagini e suggestioni che si accompagnano alla capacità del poeta di trasfondere il suo sentire lirico in poesie scritte in dialetto pavese: ecco allora affiorare alcuni ricordi d’infanzia e del passato come quando camminava con la “cartela” e “in buca una fritela”, e, poi, il ricordo dell’amato cagnolino che “porterà sempre nel cuore” perché è stato un amico prezioso, e, ancora, quando si trova a camminare nel paese e sente il cuore che “brusa ad sulitudin”.
Durante il processo lirico si susseguono poi alcune riflessioni come quando osserva il cielo “pieno di mistero” che il poeta ha quasi paura di “dover raggiungere” e teme il giudizio divino o quando confessa che è fondamentale rimanere sempre sé stessi anche quando “ci si sente diversi” o nessuno ci ascolta e, infine, la visione lirica di un “angelo” che mai abbandonerà il poeta perché rimarrà sempre vicino a lui fino al compiersi del suo “destino”.
La poesia riconduce al desiderio del poeta di esprimere le emozioni con una delicata Parola lirica, capace di alimentare la sua voce che, poi, si espande in un canto soave che sembra non aver fine.
Nel dispiegarsi della raccolta poetica emerge il profondo senso religioso e, in alcune liriche, la Fede del poeta risulta forte e viva, “profonda e imperscrutabile”, fortemente “cercata” nel silenzio e nelle più labili e segrete percezioni dell’animo, nelle trame complesse del dispiegarsi della vita di tutti noi.
Come scriveva Cesare Pavese “in dialetto si parla d’istinto”, la Parola è immediata, e Christian Testa offre, allo stesso modo, la sua raccolta di poesie dialettali che si nutrono dei valori della tradizione e assurgono a testimonianza, vera e autentica, della coscienza sociale e dell’amore per la propria Terra: le migliori componenti dialettali si uniscono e si miscelano alla parola lirica del poeta, sempre limpida e sincera, e si può decisamente affermare che il poeta ha trovato il “giust post in dal mund”.
Infine v’è da sottolineare la qualità dell’opera del fotografo Giuseppe Cretì, autore della galleria di foto che accompagnano le poesie di questa breve raccolta: le sue fotografie in bianco e nero regalano forti suggestioni ed intense emozioni, miscelandosi con le atmosfere soffuse che alimentano la poetica d’immagini, cogliendo momenti quotidiani, scorci di paese, paesaggi naturali e vedute panoramiche.

Massimo Barile


Puesii dialètal paves muderan - Al dialèt paves anca incò


AL FER DA PRà

Una matina pasend in mès ai strà
vedi un quei cos brilà
un rubust paston ad legn
cà fà da peran e sustegn
e sura una lama lunga
ed un om cà là fila
e am disa: “vèdat car al mè fio
cun queschì sa sèt bon dà taià
e ghèt al bras bon
mètat a post tuti i prà”
grasie la tegnarò a ment
e adès ag auguri una buna giurnà.


AL Mè CAGNULEN

Ien pasà tanti an
guardi i tò foto e gò al cor in man
di volt am par cà set anmò lì
e senti la tò presensa riesi no a capì
fedel cumpagn ad mila aventur
ad bei marachel e anca di dulur
svelti, furb, imprendibil
anca in dl’acqua parevat un dirigibil
un’altar can mè ti par me l’è impusibil
a pruvà ad imitat as rumpa al flesibil
at purtarò sèmpar in dal cor
sèvat un amis presius e dor.


ALBAR

Pien ad vita
e ad vari culur
culegat la tera al ciel
e dèt una man al nos respir
al sù tà scalda
l’acqua là tà bagna
al vent al tà caresa
e tì custudisat
la natura cà tà circunda
dal mal di om.


ANGEL

Sèmpar at pensi
sensa vedat
e sensa sentit
par vuler dal ciel
tì ma cumpagnat
sensa mai abandunam
e mentar al sà cumpia al mè desten.


CIEL

Perdunam
sèt insi bel
pien ad culur
e ad mister
gò pagura dà ragiungiat
temi, al tò giudisi
là tò punision
tì cà custudisat i nos car
cà ma spètan
e cà ma prutegian
grasie cun al cor
par vès sèmpar cun mè.


[continua]


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