Tanto anch'io

di

Chiara Scrobogna


Chiara Scrobogna - Tanto anch'io
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 60 - Euro 8,00
ISBN 978-88-6587-0891

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In copertina dipinto della pittrice Maria Ludovica Tavazzi


Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli autori per il conseguimento del 2° premio nel concorso letterario Club dei poeti 2010


Le poesie contenute in questa raccolta nascono da un bisogno mai prima manifestatosi ma in questi ultimi anni diventato tanto pressante quanto benefico.
Pensieri, emozioni, sensazioni, ricordi, desideri, fantasie, tutti la carta accoglie ed il verso esprime regalandomi la consapevolezza d’esser parte d’un disegno che tutti ci racchiude perché ciascuno è riconoscibile agli altri nel momento del proprio sentire più intimo e profondo.
Ringrazio tutti coloro che m’hanno sostenuta ed incoraggiata apprezzando quelli che io ancora amo definire “tentativi di poesia” e che s’avvicinano al lettore con tutto il pudore, l’incertezza ed il timore che derivano dall’aver messo a nudo la mia anima.

Chiara Scrobogna


Tanto anch'io


Dedico questa raccolta a mia figlia che, prima
bambina e poi donna, ha riso e pianto con me.
Ci siamo amate e rispettate sempre.


La mia eternità

L’odore del mattino m’apre il rituale d’ogni nuovo giorno;
dell’oggi di quest’oggi
e dell’oggi che sarà dopo l’oggi
fino all’altro oggi ancora
dopo l’ultimo oggi
affinché nessun domani
si avventi su di me
e rubi il mio tempo.

24/07/2006


Più calde di questo giorno che ruba al tempo
la sua pallida energia
affollano la mente roventi scintille di tenace dolore.

Non una pietosa coltre potrà coprire la mia sofferenza
che nuda grida al feroce sole di questo mattino.

25/06/2006


Chiusa in un bozzolo buio
ascolto voci lontane.

Tenera la tua mano gentile
lacera la mia oscurità:

Lacrime inarrestabili t’afferrano le tempie
fiaccano gli arti,
inesplorato dolore t’avvolge.

Non s’ode richiamo tra noi.

I tuoi passi incerti
richiudono il sipario di tenebra.

13/06/2006


PARLAMI

Di cosa è fatto il tuo amore?
Di un corpo conosciuto, non posseduto
di cento parole leggere ed una sola lacrima
greve,
di una mano calda sul mio viso
di una trave dove appendere i miei desideri
ad essiccare
di un cuscino dove appoggiare i pensieri
di uno scrigno per custodire i miei sogni
inutili
di materassi rivoltati
di valigie disfatte
di camicie stirate
di tavole apparecchiate
di un regalo mai fatto
d’una frase mai detta
d’una collera non sedata
d’un bacio mai dato,
d’una tenerezza
dimenticata
irrisa
lacerata
gettata.
Parlami.

05/09/2006


TANTO ANCH’IO

Come la bambola preferita che da piccina stringevo al cuore
Ho chiamato la mia bambina;
lo stupore ancor oggi è lo stesso di allora
per il miracolo che m’ha donato te
mia cara, mia dolce, mia consolazione, mia simpatica
mia coccola, mia coraggiosa figlia.
Sempre i tuoi occhi bambini mi hanno parlato
ancor prima che le tue labbra pronunciassero
le prime parole;
fissa nella mente ho la tua corsa verso di me
ad affondare il viso nella mia gonna
le lacrime sulle tue guance già asciugate
perché il rifugio sicuro è raggiunto
forte contro il mondo e contro tutto.

Bimba mia gentile
ora tu sei a me rifugio sicuro e fiducia
ora sei tu che scruti nei miei occhi
il bisogno inespresso, il dolore nascosto,
ora sei tu che, lontana, mi rassicuri col tuo amore
che mi proteggi.

Mia cara, ho cercato il tuo messaggio
Stamani appena sveglia:
“Sono tornata, vado a dormire, ti voglio tanto bene”
e t’ho risposto frenetica per essere subito con te
vicina, insieme
anche quest’altro giorno della nostra vita
“Tanto anch’io”. 

28/07/2006


IL DONO PIÙ BELLO
A mio figlio

Sceglierò per te l’astro più lucente del cielo
e te lo donerò
perché ti indichi la strada smarrita
nei vicoli scuri della tua confusione,
tra la polvere della tua incongruenza.
Io ti renderò la tua luce
offesa dai desideri sbagliati
fracassata dalla tua collera insana
spenta dalla tua disperazione.

Ruberò per te l’astro più lucente del cielo
affinché ti appartenga per sempre
perché illumini il tuo cammino
e restituisca ai tuoi giovani anni
la luce vigorosa della determinazione
la speranza
la consapevolezza
la responsabilità
l’indipendenza
la tenerezza.
la gioia.

Per te lo ruberò e sarà tuo per sempre
serbandolo con cuore puro.

28/07/2006


Fresco questo giorno s’apre
sulla speranza rigenerata
sull’attesa di piccole gioie
non più negate
sul profumo d’una torta appena sfornata
su una nuova poesia, or ora pensata.

Sorrido alle onde che arruffano
la superficie del mare
sollecite al tocco leggero del vento
mentre le nuvole foriere di pioggia
racchiudono la promessa d’un brillante mattino
che prodigo reca il dono
del giorno che si riaccende alla vita.

03/08/2006


VERSO LA LUCE

Aspro si snoda il sentiero
affondato nel buio
Lenti i miei passi
cauti
inseguono il flebile chiarore oscillante
d’una lanterna
che confusa rivela la traccia.

Nere figure d’intorno
impenetrabili e salde
affollano il mio cammino,
lugubri ombre fitte di minacce
stendono verso di me
un monito incessante.
Affannoso il mio respiro
inquieta
ascolto e domino.
Zitta
la mente tesa a condurre lo sforzo
afferro convulsa il sostegno.

Lontana m’appare la meta,
violento il pulsar delle tempie
scandisce i miei passi
flebili ormai le forze
quand’ecco
Stabile Possente Chiara
LA LUCE M’INVADE.

domenica 6 agosto 2006


Fresche e rapide le gocce
si gettano sull’arsura del giorno.
Profondo il respiro profumato di pioggia
abbraccia grato il cielo
mentre allegre danze rituali nella mente
restituiscono all’aria grigia
i colori di un sorriso che si espande
inarrestabile tra il brontolar del tuono.

24/07/2006


Cercami
dove le nostre solitudini s’incontrano
e generano un canto a due voci.
Chiamami:
nella vastità d’un cielo ancora opaco
brillerà la mia luce
accesa
a fender le tenebre
ad accogliere in porto sereno
la tua nave squassata
dagli anni trascorsi
lontani.
Seguimi
Poiché guida sarò
alla ricerca intrapresa e non conclusa,
faro al tuo vascello,
compagna al tuo viaggio,
sorella nella pace e nella guerra
dell’animo incerto
tremante confuso
acceso d’amore.

10/08/2006


E non sarà la sera
ad avvolgere in tenera ombra
le mie grida
a rompere il muro d’orrore
a chetare il ribollire della mente.
Non sarà la notte
a disciogliere nel sonno pacificatore
i grumi di dolore
depositati nell’anima.
Lo stordimento di giorni
sgranati inumani
sterile attesa accompagna
di riposo.

15/08/2006


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