«Leggeri ma non troppo» di Carlo Antonio Bertolo



«Leggeri ma non troppo»


SHUR-MASH-HA
Il segno del pesce capra


Aveva lasciato Locarno e si apprestava ad aggirare Ascona per dirigersi a Brissago. Fuori dal centro la strada era pressoché deserta.
L’automatismo della guida su di un percorso a lui ampiamente noto gli lasciava il tempo per riflettere sul senso di solitudine che l’opprimeva da quasi mezzo secolo. Ne conosceva le cause? Certo. Sapeva non solo di avere sbagliato, ma anche quando, dove, come e perchè. Aveva caparbiamente accettato di sbagliare credendosi capace di gestire ogni situazione, di dominare ogni difficoltà. Umana presunzione, niente di più banale e di più stupido e nel contempo niente di più umano e logico in chi è giovane.
Quel che si irntanava nell’ombra erano le cause remote, quel qualcosa accaduto ieri che determina l’accadere di oggi.
Ripercorrere gli avvenimenti a ritroso, giorno dopo giorno, per risalire alle origine fino al Mòmo bambino.
Nel tugurio di nonna Ghita si sentiva nel giardino dell’Eden…………



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