Opere di

Arianna Toma


Sale fumo

Sale fumo
di invisibile nebbia
non vedo l’orizzonte
Tace, tutto d’intorno
e capricci di sole
si affacciano tenui
a illuminare la via.
Di tedio è piena l’anima
pura solitudine
di un altro animo volato via
monotono consenso
ai flutti tempestosi
del mio vivere.


E’ mio padre

Guardo la lapide
al lieve soffio di una brezza improvvisa
muove la lampada
si infiltra, tenera, tra i capelli..
Sento la voce
da un mondo a me sconosciuto,
lontano,
invisibile,
concerto di anime senza pace.
Ascolto la voce
mi implora
con incomprensibili parole,
muti richiami
di un avverso destino.
Rispondere vorrei a quella voce
che riconosco: è mio padre.


Inodore

Profumi di rosa
attendo
nel complicato Eden
ascosa foglia
del pungente giorno.
Melodie non avrò
quando il tramonto
avvolgerà
l’essere incauto
che percorre un cammino sconosciuto,
al volgere degli attimi
sguardi temporali
sull’anima vuota.
Di questa astrusa favola
non ho ascoltato la fine,
tramonto
di un mare in tempesta
vuoto dell’incompreso sito
dove alberga pazzia e coscienza.
Una supplica
confido al cielo,
ma alcun profumo più non sento.


Un soldo di serenità

Truci mattini
si avvorticano lenti
mendicando
briciole d’amore.
Turbini di vento
un quotidiano accattone
chiede un soldo di serenità,
fascinoso nembo
scuro,
pieno di pioggia
riatomizza i pensieri.


All’ombra di un lampione

All’ombra di un fioco lampione
passeggio guardando la debole fiamma
che illumina di poco il cammino.
E ricordo vicini giorni passati
eppure tanto lontani
un punto all’orizzonte
cancellato da una goccia di vento.
Momenti passati all’ombra dello stesso lampione
avvinghiata al tuo braccio sicuro
un attimo lieve
appagata nella tua stretta
voluttuosa e falsa.
Non vedo l’inganno.
e la passione di un bacio
nasconde e dimentica il mondo d’intorno.
Una pace interiore
un orgasmo molle e fluttuante
riempie l’anima accorata
di rami avvinti
come un’edera impazzita.
Sento cori di angeli
pietrificati dalla falsità
del tempo trascorso con te e per te.
Satura ormai di un amore trascorso
di un odio sopito
mi illumino alla fioca luce del lampione
e sorrido.


Una strada per la verità

In solitudine
cavalco il carro alato della libertà
per librarmi, voluttuosa,
nell’aria profumata di niente.
Frammenti di vento
si posano leggeri sul viso
inebriandolo di purezza
pulendolo del grasso della solitudine.
Fecondo il mondo
tra le spire dell’incomprensione
e intraprendo il giusto cammino
della tolleranza.
Il mio respiro si perde nell’aria
profumata di terrore,
mentre la morte silenziosa
accompagna la strada della verità.



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