Antologia dei racconti vincitori del Premio Letterario Marguerite Yourcenar 2012

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia dei racconti vincitori del Premio Letterario Marguerite Yourcenar 2012
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 78 - Euro 9,00
ISBN 978-88-6037-2994

Libro esaurito

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In copertina: Immagine di © Dmitry Remesov – Fotolia.com


Presentazione

Questo volume raccoglie i racconti che hanno vinto la ventesima edizione della sezione Narrativa del Premio Letterario Marguerite Yourcenar 2012


Questa la classifica finale del concorso decretata dagli stessi Autori:


  • Opera 1^ classificata: «Il cuore di un gamberetto è nella testa», di Daniele Furlanis, Zelo Buon Persico (LO). Questa la motivazione della Giuria: «La vita è contraddistinta da eventi imponderabili ed imprevedibili manifestazioni. L’autore racconta la vicenda di un uomo e della signora Bardi che rimangono chiusi dentro un ascensore per qualche ora. È servito sul piatto il pretesto per raccontare le contraddizioni di questa vita che può lasciare a bocca aperta e sorprendere in ogni momento e, al contempo, rivela quanto sia importante la saggezza e la capacità di saper vivere». Massimo Barile
  • Opera 2^ classificata: «Echi di memorie», di Antonio Urru, Padova. Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto rappresenta un dolce abbandono al recupero memoriale, che riconduce alla casa dei nonni, in un “piccolo borgo appeso sulle colline, sopra un letto di rocce basaltiche”, quasi in una sorta di lenta immersione nell’atmosfera agreste. Con una scrittura nitida ed affascinante, fissa le memorie di quelle forti sensazioni e delle immagini che valorizzano le “cose semplici”, capaci di resistere all’oblio del tempo. “Echi di memorie” è una miscela di nostalgia ed orgoglio di appartenenza, passata al vaglio d’una visione elegiaca. La frase che apre il racconto è: “Ognuno ha la sua Macondo” e, rendendo omaggio a Gabriel Garcìa Marquez, concordo pienamente». Massimo Barile
  • Opera 3^ classificata: «Di villaggi, gigli bianchi e carillon», di Diego Giuliani, Palazzo Pignano (CR). Questa la motivazione della Giuria: “Racconto struggente e pervaso da una concezione positiva della vita. Narra la storia di Marilyn, bambina nata con una malformazione ossea al ginocchio destro che, nel paesino in collina dove vive, incontra Giuseppe, anziano artigiano che restaura mobili e racconta affascinanti favole alla bambina. Un bellissimo carillon, amorevolmente costruito da lui, sarà il dono più grande per la bambina che, qualche anno dopo, fortunatamente guarirà, ma ricorderà sempre, con immensa gioia nel cuore, i gesti d’amore di quell’uomo. Massimo Barile
  • Opera 4^ classificata: «Il pescatore di siluri», di Stefano Reggiani, Reggio Emilia. Questa la motivazione della Giuria: «Racconto divertente, sanguigno ed ironico, che vede come protagonista il mitico Aristide, grande “cacciatore” di pesci siluri, con l’unico scopo di ritrovare il gigantesco siluro-mostro, lungo più di tre metri, che aveva mangiato in un sol boccone il suo fedele cane Archimede. Quando lo scoverà, ingaggerà una lotta senza confini: non a caso, una leggenda narra che un uomo, ancora avvinghiato ad un pesce siluro, fu trovato nelle reti di un pescatore. La storia viene raccontata con appassionata condivisione umana: l’eterna lotta senza confini, dal capitano Achab al vecchio pescatore Santiago». Massimo Barile
  • Opera 5^ classificata: «Presti e il caso del dio insicuro», di Riccardo Landini, Reggio Emilia. Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto vive in equilibrio tra atmosfera decadente e profondo senso di solitudine. Il commissario Presti, durante il periodo natalizio, vaga solitario per la città e si ritrova in una strada di periferia, proprio davanti all’”Opera pia don Serra”. Al suo interno, un ubriaco, che però conosce il Macbeth, si crede un “dio”: è un uomo che è stato relegato ai margini della società dopo aver vissuto nel benessere. Il racconto è una fedele fotografia dell’attuale situazione sociale e mette in evidenza come la vita si muova su un sottile filo: siamo sempre in equilibrio, con il rischio di cadere in un abisso. Inaspettatamente. Massimo Barile
  • Opera 6^ classificata: «Uomini soli», di Patrizia Invernizzi Di Giorgio, Padova. Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto “Uomini soli” lascia l’amaro in bocca. La narrazione è, positivamente, ingannevole e conduce alla sorpresa finale. Il protagonista della vicenda è un giovane studente universitario che si trasferisce a Padova ed affitta una stanza nel quartiere Arcella. Casualmente, poco dopo, incontrerà la bella Lisa e ne sarà affascinato. Un tragico evento farà emergere la realtà: la bellissima ragazza non era un “angelo”». Massimo Barile
  • Opera 7^ classificata: «Il rumore delle pietre di Dachau», di Trento Vacca, Morano Calabro (CS). Questa la motivazione della Giuria: «Un viaggio della memoria tra i luoghi che sono stati teatro di orrore e morte nel periodo della seconda guerra mondiale e, da contraltare, la realtà della Germania al giorno d’oggi. L’autore racconta le sue esperienze e le variabili di ogni viaggio compiuto: sensazioni uniche ed impercettibili che si fissano indelebilmente nella mente. A mio avviso, tutto il resto scompare ed emerge prepotente il “silenzio” assordante di Dachau, che si fa grido doloroso innalzato al cielo dall’Uomo». Massimo Barile
  • Opera 8^ classificata: «San Giuliano sul lago», di Marina Casali, Roma. Questa la motivazione della Giuria: «Racconto struggente e straziante che narra la storia d’amore tra Heléna e Markus che sono prossimi al matrimonio. Il destino decide diversamente e, dalle parole dell’autore, si sprigionano il profondo dolore ed il senso di vuoto per la perdita della persona amata, fino ad impregnare l’animo». Massimo Barile
  • Opera 9^ classificata: «Il Belvedere», di Antonio Sartor, Conegliano (TV). Questa la motivazione della Giuria: «Il racconto riporta la vicenda del protagonista che si aggiudica ad un’asta immobiliare il “suo” Belvedere che è stato di proprietà della famiglia. La gioia di essere riuscito a tornare in possesso della casa familiare è grande: quella vecchia casa padronale costruita per durare nel tempo può accoglierlo di nuovo. La trama si dipana in un continuo susseguirsi di ricerche e scoperte inaspettate sempre narrate con scrittura fluida ed accattivante». Massimo Barile
  • Opera 10^ classificata: «Il dono del bosco», di Isabella Coluzzi, Roma. Questa la motivazione della Giuria: «Racconto pervaso d’amore e proteso ad alimentare i sentimenti puri ed autentici. I protagonisti, Luca ed Elena, si amano profondamente, ma lei non riesce a rimanere incinta. Il loro desiderio di avere un figlio “da amare” è forte eppure il destino sembra negare tale gioia. Inaspettatamente, lei trova un neonato che è stato abbandonato vicino ad un albero del bosco. Sarà il “dono del bosco” che illuminerà la loro vita con la luce dell’amore». Massimo Barile
  • Opera 11^ classificata: «La casa di mattoni rossi», di Silvana Licari, Arezzo. Questa la motivazione della Giuria: «Racconto profondamente sentito dall’Autore che narra la storia con profonda umanità. Ritroviamo la vicenda esistenziale di una donna che, ad un certo punto della sua vita, decide di aprire una locanda in riva al lago. Sarà proprio questa “scelta di vita” che le farà incontrare Albert, figura misteriosa solo all’apparenza. Alla fine, si rivelerà l’amore della sua vita. Il dominio del destino e l’amore come “incontro di due solitudini”». Massimo Barile
  • Opera 12^ classificata: «Inverno nel cuore», di Maria Chiara Firinu, Iglesias (CI). Questa la motivazione della Giuria: «Racconto struggente nel quale domina l’amore profondo di una figlia per la madre. La protagonista Rachele scrive con il cuore e sente la mancanza della madre che “ascoltava in silenzio” quando lei le leggeva ciò che scriveva. Emerge prepotente il dolore per la perdita della persona amata: il dolore straziante che scava nell’animo, che apre fenditure nel cuore. E’ la funzione liberatoria della scrittura, capace di far diventare leggera la mente e aiutare a riscoprire la serenità». Massimo Barile

Antologia dei racconti vincitori del Premio Letterario Marguerite Yourcenar 2012


La collana editoriale “Le schegge d’oro” rappresenta un simbolico scrigno letterario nel quale vengono custodite le opere degli Autori che hanno meritato riconoscimenti e affermazioni nei numerosi concorsi letterari.
Il Club degli autori, attraverso questi libri, intende premiare coloro che hanno dimostrato di condividere, grazie a queste opere, le loro emozioni e pulsioni, le loro aspettative e i loro immancabili sogni.
Il desiderio è di offrire un’occasione di pubblicazione per alimentare, ancor più, la passione di coloro che si sono completamente immersi in una nuova avventura letteraria o da tempo hanno perseguito tale passione: un modo semplice ed autentico per regalare la possibilità di farsi leggere.
E’ una iniziativa culturale che può essere raccolta da tutti coloro che amano scrivere, un ventaglio letterario che si apre per dispiegare le bellezze che racchiude, per rendere evidente il valore delle opere che vengono pubblicate, per confermare la qualità di un libro di narrativa o di una silloge di poesie… mai dimenticando il valore intrinseco d’ogni opera che nasce dalla dedizione e dall’impegno e, ancor più fortemente, la sostanza vitale profondamente ricercata da parte di coloro che ne sono gli Autori.


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