Ana Maria Andrino Botelho
Ginevra
pallida Ginevra
addormentata
tutta bianca
infreddolita
distesa
lungo il fiume
accarezzata
da tante acque
ma non amata
fredda Ginevra
baciata
da tanti venti
e abbandonata
Ginevra sul lago
babele di un mondo
che tutti lasciano
bella
austera
nordica
Ginevra senza cuore
tessuta dai ghiacci
sugli alberi dei velieri
pallida
nella tua bianca
gelida quiete
soave sudario
Maria Colombo LGE
Opera 5^ classificata ex aequo
Una casa
Ho costituito una casa,
la casa del cuore,
quella che serba i segreti più belli,
i pensieri più profondi,
una casa dagli occhi limpidi
e che incanta per la grazia e la gioia.
In questa casa non vi abita
né la scialba mattina,
né il buio del cuore.
È una casa senza i veli della notte,
avvolta nella luce dorata della speranza,
con spighe alte e biondeggianti,
con l’odore dell’estate che si avvicina.
È scolpita nella memoria dei miei giorni
con le voci, gli sguardi
e i germogli dell’amore.
Lucianamaria Curti
Opera 7^ classificata
Mare sincero
Ho conquistato il mare,
quello sincero, rude,
che prende come una magia
e manca, quando si è lontani.
È un verde smeraldo
che si perde in un blu cobalto,
nello sciogliersi della lontananza.
È un mare un po’ rabbioso,
col vento che gioca
come un bimbo ribelle.
Spinge le onde con forza,
le solleva,
le accavalla, le rincorre,
le infrange, piene di vita,
in un ribollire di schiuma bianca.
Non c’è che lo sbuffo del maestrale
e il fiato di quest’acqua madre
a riempire i pensieri.
Finalmente un volo planare.
Aquilone o gabbiano,
cercherò la mia destinazione.
Unica ed essenziale, sempre,
legata ad un sottile filo invisibile,
cavalco la marea,
da un capo all’altro dell’orizzonte.
Pietro Agostino Masotti
Silenzio
Silenzio non muto,
silenzio senza suoni
ma colmo di sentimento;
silenzio che ti fai vasto come l’orizzonte
nutrito dalle emozioni;
silenzio che culli il tempo
rallentandone i ritmi;
silenzio cosi rumoroso d’amore,
dove le parole non sono necessarie,
tanto che il tempo stesso sembra non più esistere,
sovrastato dalla capacità che risolve.
Maria Ranalli
Liquido
Liquido.
Una manciata di notti gettate nel tempo.
Passate a pettinare stelle dei loro deliri.
Scorre.
Lembi di immenso che ripassano nodi,
trecce di pianeti nel mio chiostro di spettri.
Giro di perle e di fantasmi fra le dita del buio.
Fluido.
Nero morbido come pelliccia ad aprire varchi,
possibilità di dialoghi
con l’azzurra consistenza del divino.
Mi faccio bicchiere e preghiera,
sabbia,
arguzia,
fiamma,
delirio.
E ritorno a fluire fra cieli di pastello e specchi d’acqua,
zampillante di divenire.
Carlo Ricci
Laghi mari oceani
Il lago sta nella forma circolare, specchio
del momento di me e dentro, il cielo
è un riflesso essenziale. Poi isole
al centro, nel silenzio
come forme affievolite di se stesse
talvolta nuvole lattee, talvolta
linee brevi, di onde.
Il mare è come un modo di essere
solo, bastante; sta in me
attraverso gli occhi, incagliato.
Tra me e il vento, solo il molo
e ogni onda è un attimo preso
al tempo, e allo stare, io dentro, come
una terra emersa dal giorno
senza nome, tra abisso e cielo.
Il mare è una dimensione orizzontale; si sta
appena sopra la superfice, rarefatti.
L’oceano invece, non è solo
un acqua più grande, è uno spazio
denso, massivo, inconcepibile; ed è
spessore, come un luogo
delle cose grosse, uno spazio eroico
ma più difficile da attraversare.
Gian Paolo Simonato
Opera 12^ classificata
Girotondo
Giri di valzer
tra nuvole rosa
nere bianche grigie
e spegnere lo smart.
La ruota gira, rosso o nero
la pallina danza tra balli e canti
nell’ansia del mistero.
Gira la ruota, rosso e nero
la mano trema tra chiat e twitter
nel ritmo giornaliero.
Bramare
e pensare di fare cercando
sfide e ambiziosi progetti
inciampati nel farò domani.
Desiderare
e spezzare angosce vagando
tra sogno e affanno
mentre cola tra le dita chiuse.
Ondeggia il vuoto sulla cima del vento
frustando le note
sul rosso voluto
sul nero trovato.
Alessandro Tricoli
Una spiaggia
Il senso del passato nelle onde del mare.
Silenzio che parla di un tempo
che è come sabbia mossa dal vento.
Settembre alla marina
Al di là della pineta,
superata la strada piccola e tortuosa,
si stende la bianca spiaggia,
densa di pause e di parole assenti.
E sul mare,
come d’incanto,
una vela è mossa
dal silenzioso vento.
La natura non ha bisogno di parole
La natura non ha bisogno di parole.
La sua è una vita misteriosa e arcana,
che non conosce né senso né ragioni.
Il sole sorge, le foglie cadono,
il fiume scorre, le onde muoiono
nell’oscura immensità del mare.
Ascoltiamo le cose intorno a noi,
sono libere di non dirci niente.