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Antologia delle più belle poesie del Premio I Poeti dell’Adda 2020


In copertina: Il Fiume Adda. Immagine di Danilo Rossetti Pixabay CC0 Creative Commons


Indice

Prefazione a cura di Massimo Barile – Albo d’oro della 25^ edizione del Premio – Paola Amadei– Sergio Baldeschi – Alessio Baroffio – Fiora Blasi – Anna Maria Brughitta – Aldo Callari – Graziella Campagna – Angelo Cicatelli – Maria Colombo LGELuciana Curti – Floredana De Felicibus – Vittorio Di Ruocco – Marialuisa Dus – Klaudio Findiku – Angelisa Fiorini – Marianna Gagliano – Rossella Giuliani – Lucia Ingegneri – Elisabetta Liberatore – Lucia Maderboni – Marisa Madonini – Chris Mao – Dario Marelli – Pietro Agostino Masotti – Micheletino Matarazzo – Floriana Menozzi – Amedeo Millefiorini – Attilio Muscolino – Pianista delle alpi – Maria Teresa Piccardo – Annalisa Potenza – Carlo Ricci – Marianna Sica – Christian Testa – Emilia Volpentesta


Prefazione

La presente antologia rappresenta una testimonianza offerta dagli Autori che hanno permesso la realizzazione del premio letterario “I Poeti dell’Adda”, promosso da “Il Club degli autori”.
Desidero rivolgere il mio apprezzamento a tutti gli Autori che hanno proposto le loro liriche con la volontà di alimentare il contenuto delle esperienze esistenziali.
Il mondo poetico proposto catapulta nell’universo emozionale, fortemente percepito nell’animo e profondamente sentito nel cuore, proponendo una miscela lirico esistenziale protesa verso una nuova dimensione che sia approdo salvifico, ricercata oasi mentale.
Durante il processo lirico si avverte la necessità vitale di ricercare la sostanza autentica del vivere, l’intensità dei sentimenti, gli intensi recuperi memoriali e le inquietudini, le sofferenze e gli smarrimenti, le immancabili illusioni ed i sogni infranti: una miscela poetica che riconduce al desiderio di raccontarsi, di condividere stati d’animo e visioni poetiche.
Il mondo lirico diventa comunione dei sensi, rappresentazione di tale flusso di emozioni, tra continue metamorfosi ed oscillazioni, diventando meravigliosa testimonianza offerta dagli Autori.
Se la poesia deve essere incantamento ed evocazione d’una dimensione superiore si può dire che le poesie degli Autori catapultano in nuove dimensioni ed alimentano il significato profondo dell’umano vivere, attraverso una costante esplorazione dell’universo emozionale.
Il flusso continuo di evidenze e segnali diventa essenza stessa della concezione lirica degli Autori: emerge chiaramente nelle poesie presenti in questa antologia e dimostra l’importanza di tale processo creativo.
Le parole hanno funzione simbolica e l’amalgama di visioni liriche e vortici di percezioni crea un’effervescenza feconda in un continuo rinnovamento pervaso d’incanti, di vibrazioni e metamorfosi che conducono al sigillo lirico, atto liberatorio che si tramuta in fascinazione.
Desidero esprimere il mio profondo ringraziamento a tutti gli Autori che hanno contribuito alla creazione di questa antologia e rivolgo un augurio di proficuo lavoro a coloro che hanno cercato di preservare uno spazio da dedicare alla Poesia.


Massimo Barile
Presidente della Giuria del premio letterario I Poeti dell’Adda


Albo d’oro della XXV edizione del Premio I Poeti dell’Adda 2020

La Giuria della venticinquesima edizione del Premio di Poesia I Poeta dell’Adda, presieduta da Massimo Barile, rende noti i risultati del concorso.

Opera 1^ classificata: «Potere dei versi di Elisabetta Liberatore, Pratola Peligna (AQ). Questa la motivazione della Giuria: «Elisabetta Liberatore plasma la sua lirica cesellando parole che alimentano il fuoco sacro della poesia in un continuo disvelamento del mondo interiore che oltrepassa le ombre dell’esistenza, come anche le illusioni che s’infrangono sull’umano esistere e, percorrendo “inafferrabili trame”, sfida la polvere del tempo d’un “universo ignoto”.
La sua Parola, profonda e penetrante, veglia sulla vita quotidiana ed infonde forza al canto lirico, inseguendo un luogo che sia oasi mentale e, infine, affida un salvifico “potere ai versi” della poesia, sostanza taumaturgica, “essenza insondabile/che riscrive l’eterno”». Massimo Barile

Opera 2^ classificata: «Arché» di Dario Marelli, Seregno (MB). Questa la motivazione della Giuria: «La lirica di Dario Marelli vive di atmosfere evanescenti, costantemente immersa in una dimensione dove “l’eternità del tempo” sembra scorrere “in un momento”, ed è proprio l’attimo lirico che “riconsegna all’origine”, alla genesi dove si attua la fusione di due anime.
Nella vertigine dell’esistenza tutto scorre in preda al vortice impetuoso del vento o accompagnato dal suono lieve dell’armonia della vita, ed il tempo scivola via come sabbia che scende inesorabile nella clessidra: non rimane che la fusione intima, in ascolto del mondo e delle consolanti cadenze interiori, nell’abbraccio universale che nasce dalla fonte lirica». Massimo Barile

Opera 3^ classificata: «Se tu mi regalassi l’infinito» di Vittorio Di Ruocco, Pontecagnano (SA). Questa la motivazione della Giuria: «Vittorio Di Ruocco propone una lirica intensa, che diventa canto d’amore, totalmente pervasa di energia luminosa ed essenza vitale che sferza il cuore e l’animo, che travolge come magma ogni pensiero e ricordo, fino al silenzio di una dimensione misteriosa dove ombre ed acque perigliose avvolgono ogni segno vitale che nasce dalla memoria.
La Luce lirica ammanta la sua Parola ed avvicina al sacro vincolo d’una “immobile presenza” che riconduce al “gelo del ricordo”, fragile immagine tra le latebre del tempo che consuma l’animo». Massimo Barile

Opera 4^ classificata: «Declinazioni imperfette di solitudini» di Floredana De Felicibus, Atri (TE). Questa la motivazione della Giuria: «Floredana De Felicibus propone una lirica che rappresenta un percorso dell’animo, profondamente vissuto, sofferto e travagliato, costantemente consapevole della condizione esistenziale che riconduce all’emergenza sanitaria durante la pandemia del Covid 19: rivivono liricamente la lacerazione in attesa che il tempo scorra, la visione opaca della realtà circostante, e la condizione limitante della poetessa che è “assorta nell’oblio”, soffocata dall’inerzia e racchiusa in uno “spazio neutro”.
l processo lirico incarna la condizione sofferta, come a voler decomporre il dolore, rinnovare le prospettive incerte, le voci disperse, gli amari sussurri del ricordo: tracce di vita scomparse nella dissoluzione, nel lento inabissamento nella vertigine immane della paura». Massimo Barile

Opera 5^ classificata: «La vita si è fermata» di Sergio Baldeschi, Montecerboli (PI). Questa la motivazione della Giuria: «La visione lirica di Sergio Baldeschi s’impregna d’un senso d’impotenza davanti al crollo d’ogni certezza, tra dissolvimento del comune vivere ed angoscia d’un distanziamento che segna la linea di confine tra la vita e la morte.
Il virus letale ha invaso la moderna Babele ed il poeta percepisce che ha infranto i sogni e “bandito gli abbracci”, che ha sconvolto i meccanismi del mondo e spazzato via ogni aspettativa e fiducia nel futuro.
La Parola di Sergio Baldeschi risulta penetrante e convincente nel fissare il determinato periodo storico che ha già visto “cambiare” la nostra vita, eliminando luoghi di socializzazione ed imponendo città deserte, avvolte in un’atmosfera metafisica raggelante, fino alla decretazione finale, che diventa sigillo nefasto: “Il mondo reale non esiste più”». Massimo Barile

Opera 6^ classificata: «Finestra n. 1» di Paola Amadei, Paderno Dugnano (MI). Questa la motivazione della Giuria: «Nella poesia di Paola Amedei, dal palcoscenico della vita dove si percepisce un senso di vuoto, s’apre la simbolica finestra sull’”Eden perduto”, con i suoi “struggenti profumi di ieri”, ma è nel momento presente che tutto affonda nel giacimento dei ricordi, e diventa difficile scegliere quali frammenti di memorie “trattenere”, senza disperdersi nelle infinite trame della vita.
Paola Amadei offre il suo lirismo delicato, composto da versi che sembran collegati da un sottilissimo filo d’oro, intensi e luminosi». Massimo Barile

Opera 7^ classificata: «Tra le acque del torrente…» di Floriana Menozzi, Brescia (BS). Questa la motivazione della Giuria: «Il silenzio risveglia la memoria e diventa lirico cullarsi nel dolce abbraccio del tempo che riconduce alla simbolica “acqua del torrente”, col suo “vorticar tumultuoso” come le stagioni della vita, coi suoi riflessi che parlan di “giorni lontani” e di voci eterne, tra ebbrezza ed entusiasmo d’un cammino. Nella visione lirica di Floriana Menozzi il fluire costante dell’universo emozionale ritorna come invocazione e come sublimazione, ed il cuore della poetessa scandisce armoniosamente le istanze interiori». Massimo Barile

Opera 8^ classificata: «Psicologia da due soldi o vita d’armadio» di Fiora Blasi, Roma (RM). Questa la motivazione della Giuria: «La visione lirica di Fiora Blasi capovolge le prospettive e proietta in una dimensione surreale.
La poetessa confessa la sua condizione, la sua volontà di metamorfosi, ed afferma di voler stare “dentro un armadio”, tutta bella piegata ed ordinata, chiusa in sé stessa, ben consapevole di trovarsi custodita in quel luogo, preservata dalle ingiurie del tempo e del mondo esterno.
Il desiderio di “regressione/fino a una cosa”, fino a voler diventare “lenzuolo”, riposto in un armadio, viene fortemente percepito e trasmesso grazie ad una lirica breve ed essenziale che diventa simbolo fedele dello stato d’animo della poetessa e delle sue intenzioni liriche». Massimo Barile

Opera 9^ classificata: «La compassione del vento» di Angelo Cicatelli, Villa Santina (UD). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Angelo Cicatelli vive di un’atmosfera permeata di melanconia e senso di solitudine che catapultano in una dimensione interiore dove persiste la “mischia dei ricordi” e la polvere, inesorabilmente, ricopre ogni cosa.
Angelo Cicatelli fissa fedelmente tale stato d’animo e le evidenze liriche che ne conseguono lasciando che le sue parole siano trasportate dalla “compassione del vento”». Massimo Barile

Opera 10^ classificata: «L’‘altrui libertà» di Alessio Baroffio, Rescaldina (MI). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Alessio Baroffio è connotata da una visione tetra della seppur tragica realtà.
La sua Parola è dura e cruda, una galleria di violenze che persistono nella memoria dell’Uomo (schiavitù ancestrali, compiute atrocità, iniqui fratricidi), come a decretare quanto sia vergognoso il comportamento umano, e quanto sia fondamentale che si elevi sempre una voce che sia “scudo contro violati diritti”.
La speranza di salvaguardare la libertà si miscela con la sofferta visione delle dinamiche esistenziali e delle molteplici manifestazioni negative di cui è artefice l’Uomo». Massimo Barile

Opere Segnalate dalla Giuria con Attestato di Merito:

«Assediata sono» di Maria Colombo LGE, Bovisio Masciago (MB). Questa la motivazione della Giuria: «La visione lirica di Maria Colombo sente profondamente nel cuore la poesia come “unico rifugio”, luogo dell’anima che offre gioia e speranza, dolce balsamo d’una esistenza faticosa, fonte d’energia che conduce alla “torre più alta” in un intenso percorso di fede. Il profondo silenzio riempie l’anima della poetessa ed il sentimento d’amore universale pervade l’intensa tessitura lirica». Massimo Barile

«A voler dire» di Lucia Ingegneri, Monza (MB). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Lucia Ingegneri è pervasa di un senso della vita fortemente percepito e d’una consapevolezza del faticoso cammino della vita. Nel processo lirico “il gioco triste dell’esistenza” si ammanta di ricordi “evanescenti”, di emozioni liquefatte e di “fuggevoli gioie”, ma lo sguardo della poetessa oltrepassa le amarezze e le illusioni per ritornare alla consapevolezza del “vivere” autentico, all’amore per la vita, “plasmando” il suo cuore di “fanciulla” ad una nuova dimensione luminosa». Massimo Barile

«Il poeta funambulo» di Tiziana Quarta, Pernumia (PD). Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Tiziana Quarta propone la figura d’un poeta funambolo che “s’aggira silenzioso/nei pensieri notturni”, come “acrobata del verso” che scrive le sue liriche in costante equilibrio.
Le poche parole in rima proseguono senza paura, oltre il timore del baratro ed il gesto spericolato, oltrepassando la follia, scandendo il ritmo d’un dilemma lirico esistenziale reso in modo perfetto dalla poetessa». Massimo Barile

«Un’isola» di Antonio Zavoli, Rimini (RN). Questa la motivazione della Giuria: «Antonio Zavoli offre una poesia criptica che riconduce ad “un’isola” lirica dove il Bene e il Male non si definiscono nettamente, dove “ogni istante è un assoluto”, mentre “il senso di una ragione/ morde e brucia” nell’abisso dei sentieri oscuri, e la “curiosità della scrittura” conduce ad una confessione delle consolanti sensazioni.
Le certezze sono perdute e le “crepe del presente” offrono visioni ironiche e lacerazioni, mentre la percezione lirica, tra frammenti che emergono dal silenzio e dal senso d’alterità, plasma le esigenze emozionali e le cadenze interiori». Massimo Barile

Antologia del Premio letterario Poeti dell'Adda 2020


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