Antologia del Premio letterario Poeti dell'Adda 2012

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia del Premio letterario Poeti dell'Adda 2012
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 64 - Euro 18.00
ISBN 978-88-6587-3533

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Antologia delle più belle poesie del Premio I Poeti dell’Adda 2012


In copertina: illustrazione maxdel – Fotolia.com


Antologia del Premio letterario Poeti dell'Adda 2012


Paolo Azzurrini

Furto rurale

Gli intricati rami del roseto,
Al sole splendenti, difendono
Le rose leggiadre con gli aculei
Pungenti.


Furtivamente l’innamorato fra i rami
La mano ha portato;
La “rossa” è stata recisa,
Non senza ferita.
È stata rubata da una mano innamorata,
Ma sarà vendicata,
Estrarre l’aculeo dal palmo di mano,
Sarà doloroso
Per l’imprudente ladro amoroso


Magia nel roseto

Nei gironi vellutati di una rosa,
Un piccolo scarabeo sta’ di casa.
Cibandosi di quel nettare;
Circondato dai profumi di quei petali.
Poltrisce; al tramonto si assopisce.
Al mattino spiegando le sue ali, spicca il volo,
La “sua” rosa gli ha fatto un dono,
Aurei riflessi,
Al piccolo moscon d’oro.


Emilio Capaccio

Ragione di esistenze dissimili

Seduti in mezzo al cosmo ad essiccare i bianchi torsoli,
schiacciati sotto una immensa lente che ci osserva
e poi stretti a braccetto, zampettando su granelli
di pietre infocate, ce ne andiamo vagolando alla fiacca
deriva di noi stessi!


E a siffatto cosmo di masse molli e bianchicce
sottostà e lenta si cuoce l’esistenza.
Si dipanano speranze, sogni di vite molteplici
e più sciagurate vite – tra queste –
cozzano con le altre sciagurate in un tinnere acuto
d’afflizione e sgomento.


E noi altri i fortunosi, di colpevoli innocenze vestiti,
sulla grata del tempo dall’altra parte ci rigiriamo,
abbrancando il pensiero che nessuna colpa c’appartenga
di questa trucia ed inganni, di questi mali capitombolati
più in là, dove sempre il piede alacremente rifugge e muove
alla ricchezza come dote predestinata che ci attende.


E che fare se l’orba terra agli altri
ha riposto peggior sorte che alla nostra?


Qual meschina ragione soggiace
all’inerme indifferenza dell’uno verso l’altro!


Siamo finti e gravidi di vizi.
Siamo piccoli ma mostruosi.
Siamo gretti e stanziali.


E chi sarà il grande Esaminatore?
Dio? O soltanto noi stessi?


Mario Corbetta

Tu chiara io scuro

Cominciata per gioco
Le ombre riflesse
Tu chiara
Io scuro
Improvvisa la luce
E il gioco finisce
Io scuro
Tu chiara
Io scuro
Tu amore
Io chiaro nel bene
Tu scura ai pensieri
Io scuro e paura
Tu chiara e abbandono
Io vinco lo scuro
Tu chiara mi prendi la mano
Lo scuro svanisce
Ci vestiamo di luce
E l’ombra è lontana.


Ieri

Ieri
Avevamo diviso
Il mondo
In due
Metà mio
E metà tutto tuo


Oggi
Tu hai buttato via
La tua metà


Domani lo farò
anch’io.


Rada Koleva Genova

Smarrita

Il cielo è lì,
come a quel tempo lontano,
quando le stelle brillavano più fortemente
che mai, come le perle di una collana spezzata
disperse su un velluto nero e morbido…
Il mare allora si estendeva davanti a me
piatto e silenzioso.
Dormiva…
Le coste con gli ulivi percepivano
tutte le sue favole indescrivibili
e tante vetuste parole si mescolavano
ad un balbettio che turbava il mio profondo…
Con le sguardo avido mi perdevo
in quella gioia spettacolare della sua luce.
Il sole frantumava la marna
delle mie preoccupazioni
con un serpentino di fuoco
e la spiaggia butterata cercava di cancellare
tutte le sue ferite…
Un vento senza limiti innalzava le onde, ed io,
un piccola anima solitaria,
mi trovavo fra di esse smarrita
senza poter toccare il Tuo orizzonte…


Christian Locatelli

Poeta sarò

Ignobile uomo,
serpe in seno,
ancor poeta non sono.


Pleonastico,
ipocrisia,
del pensiero icastico.


Follie,
orgoglio,
anticate parodie.
Istrione o Mirò,
forse Pierrot
la vita disegnerò.


Dipingerò,
Amore soprano
e scriverò.


Errante in orizzonti
per le vie della città
il sentimento mi guiderà.


Al mio ritorno
l’occhio un poeta incontrerà.


Marisa Maccarrone

Inno all’amore per Lei

Oh dolce creatura,
quanta soave poesia,
c’è dentro il tuo cuore.
Guerreggi con la mente,
e senza rancore indietreggi.
Il tuo fare è colto… ma sublime.
Oh è un incanto proteggerti e amarti,
per me sei: “tra il paradiso e l’inferno”.
Un cantico d’amore…
risuona ormai da lontano,
sospirando melodie,
vissute nei dì liberati.
Quanta tristezza nel tuo racconto…
da sollecitare: “la luna e il sole”.
Innata e protetta “Tu sei”…
dove non c’è inganno.
Tu sei il Mio respiro più profondo.


Cerco…

Cerco il vero significato…
del semplice scintillio della vita.
Dei baci rubati… dagli applausi non goduti,
dal niente mai appagato… dal vuoto dentro il pieno.
Dal sole sfiorato… allontanato dal vento.
E nel buio da sola rimango ad aprire il mio Io.


Giulia Martini

L’ultimissima monetina

Ti lancio anche l’ultima monetina.
Percorro in giro rallento affatico
il tuo ricordo ricostruito,
l’ultimo incollato sul penultimo sbiadito
nello spazio tuo affittato ancora a tempo indefinito.


Ad occhi chiusi, anche l’ultima monetina.


E mi areno volentieri nella tasca mia bucata
per lasciare l’arenaria ad indicarti l’arenile
e riposare dolce e non temere
questo, che ci prende tutti, lividore.
Rimango qui, col mio libro da capezzale
a fissare un dettaglio in meno sul cartellone,
quest’ultimo incollato sul penultimo completo
di quel dettaglio, bianco livellato.
Qualcuno passerà, qualcuno, a tarda sera,
nell’ora in cui la mosca cede alla zanzara,
qualcuno lascerà sul mio sudore rovesciato
sbrilluccicare l’ultimissima monetina.


Percorro in giro rallento affatico
e non ho dubbi, mi volto senza fiato
ad occhi chiusi, lanciandola all’indietro,
penso: “per un ricordo nuovo”.


Tiziana Martino

Pensieri quasi funesti

E ti aggrappi alla vita
come bimbo indifeso
sia pur vinto ed offeso.
E se a volte vorresti
proprio farla finita
o ti manca il coraggio
o c’è un’altra partita.
E ti spinge in avanti
quell’assurda convinzione
che di questo tuo esser
c’è una vera ragione.
C’è una vera ragione,
c’è un preciso disegno,
ignori qual è
ma vuoi esserne degno.


Amedeo Millefiorini

Pensieri d’estate

Forse da tempo
noi due sorridiamo meno,
ma ci regaliamo
delle ore serene
con dei piacevoli svaghi
ai quali ci dedichiamo
quando siamo qui ad Ostia.
Sovente al mattino ci sediamo
al Bar Sisto in Piazzale Anco Marzio
per consumare la colazione.
Una tenda ci ripara dai raggi del sole,
la brezza del mare ci accarezza lievemente;
leggiamo in silenzio i giornali
ed ogni tanto guardiamo i bambini
che giocano davanti a noi.
Sono istanti meravigliosi
in cui crediamo che al mondo
esista davvero la felicità.
È dolce pensare
agli anni stupendi
che viviamo insieme
ed al tuo affetto immenso;
ti dedico ogni istante
della mia vita
e non sento alcun dovere
troppo gravoso.
Un giorno spero lontano
mi addormenterò per sempre
sognando i nostri giorni d’amore
e il cielo azzurro
di questa estate al mare,
che ci ha fatto dimenticare
i malinconici pensieri
dei lunghi inverni
trascorsi in città.


Federica Minozzi

L’ingordigia del vuoto interiore

Cupido organismo
ogni cellula pretende,
ogni fiato si prende.


Ma non basta,
non basta:
vertigine abissale
non colma
né ancestrale orifizio.

Ancor più pretende
e si prende.


Pallone sfiatato
si veste d’artiglio
fuori cerca
vorace, grifagno.
Brama questo poi quello
tutto afferra, ghermisce.


Succhia e risucchia
mastica e sputa
informi boli,
consumati umori.


Ma il vuoto dilata,
gonfia carcassa.
Tumefatta cavità
implode, collassa…
e il niente n’esonda.


Gennaro Moretti

Autunno

L’ultimo volo della rondine
rapisce
le ombre dell’estate
e abbandona
la gialla immagine
del faggio
dalle foglie dorate.
Un manto
di nebbia mattutina
abbraccia il rosso acero
nella silente aria ottobrina,
celando di un ragno
il ricamo effimero.
Gocce di rugiada brillano
sulle boschive prugnole
come liquide stelle
cadute dal cielo
e navigli di ricordi
inseguono il caldo sole.
Incede autunno
verso il bianco gelo,
mia sola compagnia
un velo di tristezza
e di sottile malinconia


Giovanna Salucci

Le tue mani… per sempre

Di notte le tue mani sfiorano il mio viso
e una carezza lieve mi risveglia:
schiudo gli occhi e sei lì
che proteggi il mio sonno, tenero,
come con un cucciolo indifeso.
Nella penombra, con lo sguardo attento,
il mio profilo segui
passando e ripassando, forse
per imprimere nella mente ogni mio tratto,
quasi per non dimenticare.
Quanti anni son passati!
Sono tutti lì, sul mio volto
come strade percorse
e ogni piega è un sorriso,
ogni piega è un dolore,
ogni piega è attimo dopo attimo
la condivisione del nostro immenso amore.
Sotto il velo che il tempo ha intessuto
le sembianze dei figli ritrovi
e ancor più mi vuoi bene, dolce legame
che ci unisce in un’anima sola.
Le tue mani seguono il profilo
poi cercano le mie e si intrecciano
in una interminabile stretta, mi sorridi…
e nei tuoi occhi il tempo si è fermato:
– Sei la mia ragazza – mi sussurri
– e lo sarai per sempre –
Il calore che emani arriva dritto al cuore,
dolce compagno di una vita:
– E tu sei il mio amore,
tieni strette le mie mani fra le tue,
per sempre, il nostro amore vivrà
oltre la vita, oltre la morte.


Barbara Santoni

Passeggiando nella notte

Solo di notte,
il cielo è un grande libro
aperto ai cuori che sanno sognare.
Solo di notte,
posso camminare e alzare
gli occhi al cielo,
parlare con me stessa
e rispondere sincera
ad ogni mio pensiero.
Sfoglio pagine di cielo
e la luna a me vicina
mi aiuta a capire le
ragioni del cuore.
Alzo gli occhi all’orizzonte
e una moltitudine di stelle
sussurrano parole di speranza.
Camminando nella notte
in compagnia di una
dolce melodia silenziosa
confido alle tenebre
le mie gioie, speranze,
dolori, timori.
Camminando nella notte
al colloquiar con la mia anima,
vengo rassicurato che tutto questo
un giorno, avrà fine,
e volerò lassù dove tanta luce
colora tutte le anime sofferenti
così, camminando nella notte,
non ho più paura di nulla,
perché il Dio che sento dentro me,
è anche lassù che mi aspetta.
La mia anima immortale
quando più non camminerà
nella notte insieme a me,
per sempre volerà lassù tra le stelle.


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