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Antologia del Premio Letterario Olympia Città di Montegrotto Terme 2016


Indice

«La poesia salverà il mondo»di Gianluca Versace – Albo d’Oro del Premio – L’Hotel Terme Olympia – Simone Amici – Marina Bardella – Giuseppe Baricchi – Giuseppina Barzaghi – Mariagina Bonciani – Martina Bonomo – Aldo Callari – Antonio Capriotti – Paola Carmignani – Maria Cecchinato – Cinzia Cerami – Carlo Contaldi – Rosa Maria Corti – Ornella Crocco – Marij Cuk – Ada Cusin – Giancarla De Vecchi – Luigi Di Nicolantonio – Vanes Ferlini – Emilia Fragomeni – Orietta Nadia Furlin – Piera Gabrieli – Michele Ghirotto – Daniela Gregorini – Filippo Inferrera – Lorenzo Landini – Silvana LicariAlberico LombardiZelindo Merighi – Cecilia Milazzo – Katia Moi – Marella Nappi – Andrea Nata – Adolfo Sergio Omodeo – Giuseppe Oriente Biasi – Maria Teresa Pannunzio – Mariangela PanzarinoFrancesco Pasqual – Carmine Perlingeri – Maria Margherita Petrillo – Maria Teresa Piccardo – Paolo Pietrini – Vanda Pirone – Lucio Postacchini – Giulia Quaranta Provenzano – Donatella Quintavalla – Maurizio Rinaldi – Elena Ruvidi – Anna Santarelli – Imelda Santoro – Gianni Sardi – Chiara Schenetti – Sante Serra – Gennaro Sorrentino – Franco Tagliati – Alessandro Tassinari – Carla Tombacco – Massimo Vagnoni – Raffaele Vicenzi – Arianna Zanette – Giancarla Zoppetti Giaccaglini


Prefazione

La poesia salverà il mondo

Qualcosa vorrà dire, mi sono fatto persuaso, se il Concorso Internazionale di poesia “Olympia Città di Montegrotto Terme”, in questo 2016, anno bisesto-anno funesto, è giunto alla sua XVI Edizione. Certo che sì, mi sono risposto, la longevità e durata di un premio letterario è già la prova tangibile ed incontrovertibile della sua vitalità e di un successo non effimero.
E così, ancora una volta, con i miei compagni di Giuria, Paolo Carniello, Francesco Salata, Adriano Smonker e Simone Angrisani, ci siamo ritrovati immersi in un tumultuoso, impetuoso fiume di poesie.
Credetemi sulla parola, dover giudicare chi ha affrontato – presumo con trepidazione e mettendosi in gioco con piena sincerità – il sentiero stretto e scosceso, mai comodo, dello scrivere una poesia su se stessi e il mondo che abitiamo, richiede ai “giudici insindacabili” una vigile umiltà e attenta sensibilità. Mai presunzione o supponenza, sarebbe fatale.
Non c’era nulla di banale, di ripetitivo, di sciatto o trasandato, nelle poesie che ci siamo ritrovati davanti. Certo, a noi giurati alla fine della fiera si domanda, inesorabilmente, l’implacabile occhio critico e il vaglio letterario per comporre il podio dei vincitori. Ma mi sento di dire che l’aspetto “agonistico” della competizione, che pure innegabilmente c’è, in questo caso è del tutto secondario. Perché cede il passo davanti al valore umanistico e morale di questo meraviglioso concorso dell’Olympia.
È difficile, se non praticamente impossibile, catalogare questa produzione poetica sotto rigide e semplificate categorie. Ogni poeta che ha inviato le proprie composizioni è, a suo modo, un artista originale. Pertanto con caratteristiche di unicità. E questa, secondo me, è la specifica, ineguagliabile ricchezza di questo premio.
Scrivere una poesia è una esperienza sempre nuova, vorrei dire “aurorale”, qualcosa che quindi ti spiazza e disorienta. Una esperienza con una sua incoercibile ma feconda imprevedibilità. In un caleidoscopio di emozioni, percezioni, riflessioni e illuminazioni.
Leggerle, anche se da giurati, ti spinge sempre a “leggere te stesso”.
E precisamente questo mi è accaduto, anche stavolta: Pasolini diceva che l’uomo »tende ad addormentarsi nella proprio normalità e si dimentica di riflettere. Perde l’abitudine di giudicarsi. Non sa più chiedersi chi è. È allora che va creato artificialmente, lo stato di emergenza: a crearlo ci pensano i poeti, questi eterni indignati, questi campioni di rabbia intellettuale, della furia filosofica».
In questo tempo dell’orrore, dell’odio e della insensata crudeltà, in questi lividi giorni della eterna “banalità del male” e dell’uomo lupo per l’altro uomo, le vostre poesie – cari autori – a me sono servite a ricordare ancora la dorata lezione di Dostoevskij, racchiusa nella famosa frase: “La bellezza salverà il mondo” che appare nel libro “L’idiota”.
Nel romanzo I fratelli Karamazov un ateo, Ipolit, domanda al principe Mynski «in che modo la bellezza salverebbe il mondo?». A tutta prima, il principe non dice nulla. Ma va da un giovane di diciott’anni che sta agonizzando. Lì resta pieno di compassione e amore finché quello muore. E questo è il messaggio prezioso: è la bellezza e solo la bellezza che ci porta all’amore condiviso con il dolore. Ed è così che il nostro sventurato ma prezioso mondo sarà salvo – oggi e sempre – fin quando ci sarà questo gesto.
Attenzione, però: la bellezza non è solo “contemplazione della bellezza”. E la poesia non è solo “scrittura”: è anche e soprattutto azione, che contrasta l’indifferenza e l’apatia della rassegnazione. Perché io resto convinto che solo i sognatori sappiano fare delle cose concrete.
Perciò la poesia, che è bellezza ed è a propria volta creazione di bellezza, ha un disperato bisogno degli uomini. E noi, dopotutto, ne abbiamo ancora più bisogno, della poesia e “delle” vostre poesie. Ne abbiamo vitale bisogno, per non abituarci a lasciarci cadere negli abissi della disperazione, della sofferenza, del pessimismo, della depressione e dell’angoscia che ci consuma.
Io credo insomma che quando la paura di vivere è maggiore di quella di morire, non c’è che la poesia a salvarci e a trarci dal baratro. Perché è proprio attraverso la bellezza della parola che si fa poesia, che gli uomini (e le donne, importantissime da tradizione in questo concorso letterario dell’Olympia) tornano a essere fratelli tra di loro.
La poesia suscita l’amore e ci fa vedere nell’altro un prossimo da amare. E già solo questa convinzione mi porta a considerarmi un privilegiato, per l’invito di fare parte ancora della straordinaria avventura – poetica e profondamente umana – nella sedicesima edizione del Concorso Internazionale di poesia “Olympia Città di Montegrotto Terme”.

Gianluca Versace
Giornalista e Membro della Giuria del Premio


Albo d’oro della sedicesima edizione del Premio Olympia Montegrotto Terme 2016

Il Cenacolo dei Poeti Euganei rende noti i risultati della sedicesima edizione del Concorso Internazionale di poesia «Olympia Città di Montegrotto Terme – Sezione Speciale Poesia Donna». Queste le valutazioni effettuate dalla Giuria del Premio, composta da Paolo Carniello (scrittore e poeta, presidente del premio), Prof. Francesco Salata (docente materie letterarie Licei ed Istituti tecnici commerciali), Prof. Adriano Smonker, Gianluca Versace (Giornalista, conduttore del talk show “Notizie Oggi” in onda su Canale Italia), Simone Angrisani (Dottore in Economia Fondatore e Presidente di Itaca Officina culturale di Montegrotto Terme), la quale dopo attenta valutazione delle opere pervenute è giunta alla conclusione di premiare le seguenti opere:

Autrice 1^ classificata con l’opera «Padre» Marella Nappi di Lanciano (Chieti). Questa la motivazione della Giuria: «Quello che ci viene trasmesso attraverso questa toccante poesia dedicata al padre è un patrimonio di valori e di tradizioni da non disperdere, un invito e un monito a far tesoro dei tanti “semi di gioia” sparsi con amore da chi ci ha preceduto». Adriano Smonker

Autrice vincitrice del Trofeo Donna con l’opera «La parola» Anna Santarelli di Rieti. Questa la motivazione della Giuria: «Bella e stimolante riflessione sul valore grande della parola, fragile e potente a un tempo, che accompagna da sempre la rappresentazione dell’uomo nello spazio e del tempo». Adriano Smonker

Autrice 2^ classificata con «Insieme» Pierina Gabrieli di Correzzola (Padova).
Questa la motivazione della Giuria: «Breve componimento poetico che suona come un’implorazione struggente a non cessare di amarsi lungo i sentieri aspri della vita e a “prendersi per mano” nei momenti più difficili, quando “si fa buio” all’improvviso». Adriano Smonker

Autore 3° classificato con l’opera «Metamorfosi del potere» Franco Tagliati di Guastalla (Reggio Emilia).
Questa la motivazione della Giuria: «Senza tanti giri di parole, con metafore aspre e taglienti, l’autore lancia qui la sua invettiva contro i comportamenti di un potere che invece di essere a servizio degli altri si è trasformato con “ subdola metamorfosi” in un “potere guitto che non sa ascoltare”». Adriano Smonker

Autrice 4^ classificata con l’opera «Uno spigolo d’alba» Orietta Nadia Furlin di Casier (Treviso). Questa la motivazione della Giuria: «Nei momenti più difficili l’autrice vede sempre uno spiraglio di luce cui far riferimento, “uno spigolo d’alba” come dice lei con azzeccata metonimia nel primo verso, anche se si fa strada a fatica, “posato” com’è “di traverso, sopra uno steccato”». Adriano Smonker

Autrice 5^ classificata con l’opera «Dimmi…» Emilia Fragomeni di Genova. Questa la motivazione della Giuria: «Invito? Implorazione? Comando? O forse tutte e tre insieme queste invocazioni, espressione di momenti indimenticabili custoditi gelosamente nel profondo dei propri sentimenti e che riaffiorano prepotentemente nell’animo dell’autrice per riannodare un amore mai sopito». Adriano Smonker

Autrice 6^ classificata con l’opera «A lei» Maria Teresa Pannunzio di Pisa.
Questa la motivazione della Giuria: «Breve poesia che si fa ricordo struggente di una persona amata prematuramente scomparsa ma che, nel misterioso destino della vita, ha lasciato traccia indelebile di sé nella sua creatura». Adriano Smonker

Autrice 7^ classificata con l’opera «Non ho che povere parole» Rosa Maria Corti di Tremezzina – Loc. Lenno (Como).
Questa la motivazione della Giuria: «E’ una poesia dedicata alla insensatezza della prima guerra mondiale e di tutte le guerre. Con umiltà ma con fermezza l’autrice rigetta ogni violenza e fa suo il dolore di tutti, anche di chi sta “oltre il filo spinato”». Adriano Smonker

Autore 8° classificato con l’opera «Il dono» Vanes Ferlini di Imola (Bologna). Questa la motivazione della Giuria: «Semplice e toccante questo inno d’amore di una madre verso la figlia, cui ha dato in dono la vita ma non solo, perché le sue braccia la seguiranno ovunque ella andrà, per sorreggerla e infonderle speranza». Adriano Smonker

Autrice 9^ classificata con l’opera «Amore antichissimo» Elena Ruvidi di Pozzuoli (Napoli).
Questa la motivazione della Giuria: «Con immagini studiatamente mitologiche ricche di significato, questa poesia è un inno all’amore pagano e sensuale, un amore antichissimo, primitivo, ingigantito nella memoria per il solo fatto di averlo perduto troppo presto “in destini diversi”». Adriano Smonker

Autore 10° classificato con l’opera «Non dirmi di non piangere (a mio zio Claudio)» Andrea Camillo Giorgio Nata di Cuneo.
Questa la motivazione della Giuria: «Una nota di dolore e di rimpianto non comuni in questo componimento di un nipote affezionato ad uno zio come a un padre, che non si rassegna affatto alla sua perdita e che, con felice espressione, vuole crederlo ancora vivo “in un mondo poco distante da questo”». Adriano Smonker

Opera Segnalata dalla Giuria «A Venezia» di Paola Nascimben di Sarmede (Treviso). Vince: Attestato di merito.
Questa la motivazione della Giuria: «Singolare questo sonetto a Venezia in endecasillabi in rima dal vago sapore neorinascimentale sullo stile madrigale del cardinale Pietro Bembo, scrittore, grammatico e insigne umanista veneziano cui è dedicato. Anche se lontano dal gusto moderno esso riflette uno studio dei vocaboli e una cura per la perfezione ritmica davvero notevoli, insieme all’intramontabile amore per Venezia, la città dai mille volti». Adriano Smonker


In occasione della premiazione dei vincitori della sedicesima edizione del Premio Internazionale di Poesia Olympia – Città di Montegrotto Terme, che si è tenuta presso l’Hotel Terme Olympia di Montegrotto Terme sabato 3 settembre 2016 alle ore 17,30, il laboratorio teatrale e coreografico di Abracalam coordinato da Cristina Minoja e Roberto Caruso, ha tenuto l’Azione scenica «Sonettata».
L’azione teatrale di Abracalam è stata dedicata all’opera del Bardo e, in particolare, ai «Sonetti» in occasione dello «Shakespeare 400th Anniversary». In scena hanno presenziato: Katia Ladini, Daniele Pinato e Marco Capurso. Erano presenti tutti i membri della Giuria.


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