Antologia del Premio Letterario Città di Monza 2012

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia del Premio Letterario Città di Monza 2012
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 208 - Euro 18,00
ISBN 978-88-6587-3540

Libro esaurito

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Antologia del Premio Letterario Città di Monza 2012


Antonietta Agostini

Campane di Carbonara

Care campane di Carbonara,
siete così lontane
dal balcone di casa mia,
ma così vicine;
quando il vostro rintocco si fa sentire,
entra in ognuno di noi:
un din per una vita che nasce,
e un don per una vita che muore.

Non siamo niente nel giorno che passa
e voi campane,
siete presenti ogni dì,
nel tocco dell’ora per ricordare.

E tu, Cara Madre Chiesa,
testimone muta del tempo,
quanto dolore hai visto,
ma quanta gioia e speranza hai ricevuto,
nei banchi rovinati dal tempo.

Un grande abbraccio dai
a tutte le persone che entrano,
consolandole e sussurrando a loro “fidati”,
e offri a tutti quel momento,
che ci fa sentire “unici”.


Elisea Alisei

Il Lieto Sussurratore…

Il respiro della Grande Madre,
alita nel mio ventre in attesa:
giunto è il tempo, che ogni Figlia del Sole,
faccia ritorno al suo Antico bagliore …

Dal peso delle carni
Io chiedo d’esser liberata_
Ad una nuova vita …
Io chiedo d’esser consacrata.

L’ardente e taciuta preghiera
fu dal presente Spirito ascoltata:
Egli sussurrò il salvifico segreto
che nella difficile povertà si celava…

Cadde così da quei sublimi Mondi
una tenda di Verità_
ed io fui finalmente avvolta
dai fiori del Conforto.


Nicoletta Andolfo

S’infrangono in luoghi remoti
le onde dell’anima.
In spazi infiniti
e infinite notti da contemplare.

Sono melodie struggenti
isole di dolorosi ricordi
le onde dell’anima.


Sofia Anghileri

Pesciolino rosso

Innocuo pesciolino rosso,
mi rassegno a nuotare silenzioso
compiendo infiniti e rotanti giri alienanti.
Se fossi una tigre,
imprigionata nella claustrofobica gabbia di uno zoo,
compirei ugualmente gli stessi insulsi, frustranti, inutili passi,
ma sarei rispettata ed ammirata.
Invece, non sono che un pesciolino rosso,
e osservo colmo di pace,
secondo la mia tranquilla natura,
il mondo, deformato,
attraverso la lente gigante della mia casa di vetro.
E quando gli artigli assassini della zampa di un gatto,
trafiggono lesti, la mia pelle di tenere scaglie,
mi chiedo se questa
sia la pace dei sensi…


Solitudine

È come quando va via la luce.
Ma qui non ci sono candele da accendere,
qui non c’è nessuno a stringerti se hai paura del buio.
Non è andata via solo la luce,
manca anche l’ossigeno.


Implosione

Era una devastante implosione, la mia.
Come quella delle Torri Gemelle…
Ma qui, il terrorista ero io…


Francesco Azzirri

Ali di pipistrello

Dagli albori delle care
confuse vividezze
in noi vive un pipistrello
scapigliato cuore alato.
La sua alba accettiamo indifferenti
come cosa da poco o da niente
uno tra i tanti
avvenimenti.
Simili a nuvole che velano stelle
le sue ali ci nascondono
dalla faccia piangente del mondo.
Di giorno tutto è capovolto
la notte lunga, senza sonno.
Il pipistrello ci chiede se vogliamo volare
al di sopra delle nuvole e restare
ancora un poco
lontani dalle cose amare.
Ma noi vogliamo andar velocemente:
– E basta zigzagare in ali acerbe
che rallentano l’andare per un niente! –
Corriamo sì veloci da lasciarcelo alle spalle;
ce ne accorgiamo un giorno poi, più avanti.
Ogni tanto lo scorgiamo ancora
in occhi vispi di qualcuno che non sa
di quanto sia prezioso il volo buffo e spensierato che si ha.
Vorremmo quasi avvertirlo, ma poi lasciamo stare
ché conosciamo bene
del pipistrello la vita breve.
Difatti il mondo presto ci rapisce
avvolgendoci in scuri mantelli
opprimenti tessuti arricchiti da futili orpelli.
Implacabile e lesto ingranaggio
sul collo ne sentiamo il sospiro
d’avvoltoio che nulla risparmia
di vampiro.


Anna Barzaghi

Il tempo del domani

Tracce di nubi solcano il cielo languido
del giorno che nasce.
L’alba si tinge di rosa dove il sole si perde
e restano fragili storie di vite
a ricordo di un magico canto
che ritma i sospiri del mondo.

Troppe domande rimangono appese al filo del destino
e come coriandoli stanchi volteggiano rapide
tra i sentimenti indistinti
di un amore appena sbocciato.

Un fiore si schiude e lancia il suo profumo nell’aria assopita
scrivendo nelle pagine dell’anima
il segreto eterno della vita.

Tutto si compie in un battito d’ali
e il tempo scandisce il soave vagito di un bimbo
cullando i suoi sogni più reconditi.
Tutto si compie nello sguardo assetato
di occhi che si perdono nell’infinito respiro del mare.

E dal respiro del mare nasce una nuova speranza
che l’uomo tiene stretta tra le mani
come un tesoro prezioso e fugace.

Una speranza che è come una buona stella
che illumina e scalda il cuore di un domani che ancora
deve nascere ma che già ti appartiene.


Enrico Bonfiglio

Buonanotte

Raccontami una storia in questa notte
che non riesco a dormire…
che parli di gioia…
in cui ci sono scale con gradini bassi che non si fatichi a salire…
di rose che non perdano petali…
di lacrime che si trasformano in una miriade di coccinelle.
Raccontami di te che mi vuoi bene…
ma non è importante se non è per sempre,
mi basta solo il tempo di un battito di ciglia per sapere di valere,
di essere unico e sentirmi al sicuro …
di non aver paura di raccogliere i sogni e credere di poterli realizzare.
Disegnami il tuo viso, con i colori autunnali, sotto le mie palpebre
così quando chiuderò gli occhi e mi addormenterò,
vedrò per tutta la notte il tuo volto.


Andrea Caldarigi

Opera 2a classificata Sez. Giovani

L’Eredità del Vento del Nord

L’Inverno arriva su ali d’argento
della voce triste del vento
echeggia un silenzio vorace
e tutto muore e tutto tace
le dita dei rami si fan grigie
e l’ultimo verde si dirige
nel respiro degli aghi di pino
e gli animali si fanno il sonno un amico vicino
l’ultimo sussulto del giorno,
insicuro sul suo ritorno,
comprende che il tempo non più gli appartiene
e cede alla notte che non chiede e viene
ed or che le luci si sono spente
le ombre strisciano vieppiù lente
come serpenti vicini alla preda
per far sì che non li veda
il freddo, più affilato di lame da guerra
assedia il vagabondo e lo attanaglia e lo afferra
un cielo grigio si improvvisa pittore
e tinge le vie d’un bian’ colore
e così par l’inverno: un gigante addormentato
che crea il silenzio per tema d’esser svegliato.


Roberto Carminati

Luce

Grande Disco antico
splendi su questa mia cerea cute;
sciogli il grasso del tempo che la ricopre,
brucia questo mio corpo.
Così facendo morirò ma posso finalmente guardarti.
La paura ed il dolore sono ora lacrime di felicità.
Sento il cuore battere e ad ogni pulsazione tremo:
sono di nuovo vivo!
La grande Sovrana sta ora arrivando
e sei costretto ad andare:
il tuo tempo è finito:
Comincia una notte indimenticabile:
ristoro e meditazione mi accompagnano per i mondi
e tra poco tornerò a guardare la tua luce,
forse ancora una volta,
forse l’ultima,
forse una delle tante che mi restano.
Se così non fosse importa assai poco:
l’ho vista una volta e nulla potrà cancellarne il ricordo.
Ho vissuto, come un demone, a lungo
ma muoio guardando la luce e
con un cuore umano!


Lucia Elvira Carrubba

Il viaggio nell’infinito di Leopardi

Dopo la conversione filosofica
ed il suo pensiero divenuto più pessimista
poiché legato alla filosofia sensista,
Leopardi, grande poeta idillico,
scrive a Recanati
un breve componimento lirico.
Una poesia alquanto originale
elaborata attraverso il ricordo
di una fanciullezza in un luogo familiare.
La presenza poi di assonanze ed allitterazioni
sottolineano un testo
interiormente musicale senza paragoni.
Questa rappresentazione
del suo mondo interiore smarrito
si trova proprio nell’ “Idillio Infinito”
un testo emblematico
dove la poetica dell’indefinito e del vago
assumono un profondo significato.
Anche se quella siepe
impedisce allo sguardo di spingersi lontano
il poeta percorre
un’avventura storica del proprio animo.
Egli cerca di riportare quella sensazione di vago
e quella quiete del paesaggio
sulla propria persona
in un trascendentale viaggio,
per sottolineare i momenti essenziali
del suo mondo interiore senza eguali.


Edoardo Cassanelli

Il mare

Dolci le rive bagnate dal fresco
mare, tenere le alghe che
accompagnano le sue onde
immortali, stupefacenti i suoi
preziosi fondali ricchi di tesori.
Semplici, potenti o mostruose le
creature che lo vivono ogni giorno.
Oltre i pensieri dell’uomo, il mare è
indomabile, arma a volte crudele e
assassina, eterno nemico amico della
civiltà
Corrono le sue mille braccia di
correnti.
I pesci colorati giocano tra i coralli e
gli anemoni, altri lottano per la vita.
Non osi l’uomo più combatterlo,
tornerebbe a casa sconfitto o non
tornerebbe affatto.


Terra d’una speranza

Soli nei giorni di pieno terrore, nella
fredda tristezza, cuori sotto le proprie
case, dolci ricordi spenti dal grigio
della polvere, delle ceneri dei fuochi
e dei rimbombi.
S’accende una speranza, pronta a
combattere i demoni dell’orribile
distruzione.

(A Milano nei giorni bui delle bombe)


Luca Castellaro

Allora, con pudore

E mi ripeto stupido, ancora tu non cogli,
Ancora non sai dare,
Non vedi che i tuoi imbrogli, salati come il mare,
come onde sugli scogli
Ti erodono potenti
Fino ad ansimare?

E ancora non comprendi, stordito dal maestrale,
Ormai inginocchiato,
Stanco nel confessionale, il dono che ti è dato
Dopo tutto il male,
Illuso nello specchio,
Dal Dio che t’ha salvato?

Lui ti dice cercala e dimentica il livore,
Dalla tela sorgerà
Nuovo il suo colore, vedrai ti abbaglierà.
Allora, con pudore,
Chiamala per nome
Ché Lei ti abbraccerà:
Chiamala Bontà.


Lucia Copparoni

Temporale estivo

Chiudo gli occhi.
Ascolto.
Ascolto la pioggia che scende sui tetti.
Questo scroscio
mi ricorda
le colorate farfalle primaverili.

Ascolto.
Ascolto questa voce dolce.
Sento la pioggia scendermi sui capelli.
Sento il vento accarezzarmi il viso.

Ascolto.
Ascolto e sento il fresco odore
della terra bagnata.
Ascolto la voce della Terra,
della Natura,
e mi sento parte di essa.

Apro gli occhi.
Vedo nuvoloni grigi
trasformarsi nelle possenti ali d’un gabbiano.

Un fulmine.
No,
non pare un fulmine.
Direi piuttosto
una cascata di luce.

Ecco.
Un timido spiraglio di sole
si fa spazio
in mezzo a questo paesaggio di quiete
creando un’atmosfera fantastica.

Sono felice.


Mario Corbetta

Le piccole anime

Le rondini
Sono anime
Che già hanno
Visto Dio
Baciano l’aria
Battendo le ali
La gioia infinita
La gridano a tutti
Lo spazio per casa
Il cielo per tetto
E tutta la terra
Là sotto
È piccola cosa
Per le piccole
Anime che già
Hanno visto Dio


Alessandro De Michele

saturnia

fuma la cascata sulfurea
nell’aria tiepida della sera
saturando un alveare di tenerezze
rocciose presenze, contorni confusi
saturnia dispiegante: carezze pizzichi
scappellotti d’acqua che paiono trapassare
membra ovattate, vite avvizzite stanche
benevolmente inconsistenti, anima
mente, desiderio di moto
stasi d’eterne insoddisfazioni
tra odori d’uovo marcio sulla pelle
e sassolini levigati nel costume

l’occhiali l’ho lasciati in macchina
e gli altri bagnanti son ombre nella sera
(però mi garba, bellino) e lei zampetta
accanto cinguettando cippirimerlo

ma poi però chissà,
se di lassù in cima si stacca un masso
portato abbasso dalla cascata
che male che mi fa…


Maurizio Di Paolo

Sogni

I sogni o non te li ricordi oppure si tratta di un sogno che ti toglie qualcosa.
La scorsa notte ero rimasto solo su una spiaggia.
Laggiù sul mare c’erano tante luci non più grandi di una stella
Avevo paura e ho iniziato a camminare.
Poi mi sono risvegliato al rumore della pioggia sui vetri.
Hai fatto il caffè.
Tuffi il pane nel latte, con il lento gesto di chi non c’è più da anni.
Briciole sotto il tavolo,
e una fila di formiche sta prendendo possesso della cucina.
Non mi guardi più.
Domattina fammi un favore.
Resta a letto con me, lascia perdere il caffè
Faremo finta di passeggiare sulla spiaggia.


Agapino Guido Dusina

La mia ombra

Ombra che fugace mi segui
scandisci i miei passi e il mio tempo.

Ti guardo e non ti vedo,
ti parlo e non rispondi ma ci sei
percepisco il tuo respiro.

Ti rispetto ma non ti temo,
e quando in una turbolenta notte il tuo manto avvolgerà il mio corpo,
e la tua fredda mano cercherà la mia ancora calda
con un filo di voce ti chiederò di lasciare il mio cuore che tanto amore può ancora dare.

Spero che le mie ceneri siano sparse per l’universo intero
e che da esse possa nascere un fiore al quale affido le mie parole che narrano d’amore e di pace,
e che la mia anima possa volare al cospetto del buon Dio.

Digli che di male non ne ho fatto mai.

Digli che non è te che temo ma è la cattiveria dell’uomo.


Nunzio Galvagno

La luce

Negli uomini che sconfiggono
Le tenebre dell’ignoranza
Nelle generazioni che fondano
Stati laici e liberi
La moderazione
Il rispetto
La solidarietà
La conoscenza e la scienza
La pace sulla Terra
Nella tua innocenza
Nel tuo diario
Nel tuo diario.

Perché l’uomo non dimentichi
Quanto è accaduto
Nella memoria
Nello spirito
Nelle tue pagine
L’amore
Solo l’amore
Può cambiare
Quel mondo e questo mondo.

Per te: memoria eterna
Per il futuro dei popoli
Per tutti gli innocenti: amore.

Il tuo spirito vive
Al destino cruento
Immortale nella storia
Nell’umanità: genera
L’amore, l’amore. La Luce.


Loredana Giannuzzi

Farfalle avvelenate

Hai preso la mia mente
hai preso i miei pensieri
la vita
scorre ancora intorno a me
ma io lontana
rinchiusa in una bolla
contemplo assorta la morte
del mio cuore…
Nuvole viola rincorrono
impazzite
un sole nero
che calore non da
mentre il vento furioso
spazza via
le ultime briciole
di questo povero amore…
Un vuoto ghiacciato
nella mia mente
dove farfalle avvelenate
gridano impazzite
alla fine del loro ultimo volo…
Mente
sogni
pensieri
strappati via e perduti per sempre…
Solo dolore ormai
in questo involucro di fragile argilla
e polvere…


Rada Koleva Genova

È Pasqua

L’odore di terra, quel odore
che contiene i turni del tempo
riempie tutta l’aria,
che segna ogni avvenire primaverile…
Dormono i germogli fertili
senza fretta per vedere il mondo.
Loro sanno tutto.
Loro portano la memoria
per ogni crescita e cambiamento…
Il vento respira i loro pensieri
e gonfia i polmoni alla ricerca
degli orizzonti…
Gli arcobaleni innalzano i ponti
nel cielo, un velo dorato di luce,
e i soli salgono in alto…
L’odore di terra conduce
verso ogni vita per andare avanti,
lì, al prossimo turno,
ed io so che un giorno tornerò
come un pane per le anime,
per saziarle… con la voce
dei miei canti.

È Pasqua…
Attorno a me
i bambini rumoreggiano spensieratamente.
La chiesa accoglie la gente.


Chiara Lazzarin

Se

E se questo mio corpo
potesse volare
e se questo mio cuore
potesse sperare
e se questi miei baci
potessero amare
e se questo mio amore
potesse durare
e se alzando lo sguardo
potessi trovare
quel sorriso a cui penso
e a cui voglio pensare
credo che forse potrei ancora provare
a cercare il coraggio di amarti ed amare.


Caterina Lorenzetti

La farfalla

Piccolo gioiello,
sulle cui ali,
la natura ha fissato,
fantasie di forme
e colori.
Volo leggiadro,
si posa armoniosa,
mostrando orgogliosa
le splendide ali.
Petali in volo,
colori sfumati,
vivaci,cupi, delicati.
Disegni nell’aria.
Breve vita di un’estate.

Luglio 2012


Michelina Matarante

Chiedimi

Chiedimi,
di guidarti
verso una sorgente
d’acqua pura per dissetare
la tua anima
inaridita.

Chiedimi,
di rassicurare
il tuo cuore diffidente,
colorare di azzurro
quello che è stato
grigio nella tua vita.

Vorrei
essere un poeta
per decantarti mille
versi, una dolce melodia
per accompagnare i tuoi
sogni e poi, risvegliarti
con la gioia di vivere.


Stefano Mauri

Centocinquantenario

Si dice che Zero conta meno di Uno,
questo è il parere di ognuno!

E se la cifra è sentimentale,
la logica è ancor più mentale.

Perché se a festeggiare, la popolazione,
in percentuale è dell’uno una frazione,
c’è motivo di maggior preoccupazione.

La ragione scoprir si dovrà
di questa mesta realtà,
altrimenti qualcosa accadrà!

Chi è deputato a spiegarlo
si affretti a farlo,
poiché il popolo vuole festeggiarlo!

Alla fine siamo tutti fiduciosi
che la causa ci rende orgogliosi,
perché non vogliam divenir perigliosi!


Silvia Mazzoni

È con ali di farfalla

È con ali di farfalla che volo da te
sulla scia dorata del tuo splendore
per succhiare tutto il tuo dolce nettare
che propaga gioia nelle mia membra
e dona nuovi colori alla mia anima


Se il mio cuore potesse parlare

Se il mio cuore potesse parlare
racconterebbe di valli incantate
dove lo sguardo si perde nell’orizzonte assolato
seguendo i voli pindarici di due anime in ascolto

descriverebbe sentieri impervi
che conducono a mondi sconosciuti
dove l’immensità di uno sguardo
l’infinità di un bacio
l’eternità di una carezza
sono le uniche certezze


Maria Meduri Romeo

Amara dolcezza

Vivo la vita
che non ha sapore,
ch’è un mare di amarezze
in una goccia di gioie.
Trecentosessantacinque giorni di “perché”
in un minuto di “va bene”
una notte di veglia
in un giorno senza sogni.
Una realtà di rughe
in un’illusione di giovinezza.
Una compagna di solitudine
in una moltitudine di assenze.
Vivo la presenza di Dio
nella certezza del Suo perdono paterno.


Manuela Michelini

Desiderio D’armonia

Armonia, semplice parola
colma di contenuti,
antico ed attuale desiderio
che richiama amore, poesia, musica, danza,
bellezza, gioia, arte, eleganza…

Piacevole concetto
di qualità della vita,
equilibrio d’azione,
pensiero meditato,
cordialità d’incontro,
un sorriso inaspettato.

Sguardi che s’incrociano
comprendendosi senza parole,
sobrietà di gusti e di stile,
accettazione paziente
di sgradevoli comportamenti,
rifiuto cosciente di stereotipi stridenti.

Sapersi emozionare davanti ad albe e tramonti,
amare le persone, i fiori e gli animali,
superando gli istinti primordiali
e ritrovare un dialogo con la nostra parte spirituale,
impegnandosi per riscattare
nel libero arbitrio, etica e morale.

Armonia, forse ingenua utopia,
insita negli animi più sensibili
che credono nella fratellanza, nel perdono
e sanno comprendere l’amore universale,
per vivere in pace e nel rispetto reciproco,
oltre le esigenze materiali del quotidiano,
auspicando un nuovo mondo
in cui tutti si danno una mano.


Mariachiara Millimaggi

La riflessione è mossa
nel profondo
da una pulsione bieca,
cieca,
un’inquietudine di fondo.

Affondo il mio coraggio nell’attesa.

Ritrovo il mio pudore
nell’oltraggio.

Rinasco
nella tua
timida
lacrima di gioia
inaspettata
e di sorpresa

e nel mese di maggio.


Stefania Perno

L’Amore

Solo quando non ci si dà il tempo di pensare
le emozioni prendono il sopravvento
la mente non c’è sono solo i sentimenti e l’istinto a trasportarci…
Quando ci si cammina anche ad occhi chiusi
la noia ci è sconosciuta
la voglia di vedersi sale dal nostro risveglio
e aumenta
fino al nostro incontro,
indispensabile per continuare a sognare…
Il cuore non può battere a lungo senza l’altra sua metà
perché uccideremo noi stessi.
I nostri sensi sono a mille e il disgusto scompare
la vergogna non raggiunge nessun tipo di pudore.
La paura non esiste ma l’orgoglio di urlare a testa alta senza vergogna
di una cosa unica rara
che tutti vogliono, la ottengono, la nascondono e la temono.
Dove ogni giorno è diverso e sempre più eccitante del primo
dove ci si prende in braccio per volare sempre più in alto
senza il bisogno di guardarsi…
Il desiderio è sempre più forte…
… solo così puoi dire di essere innamorato.


Mauro Rosignoli

Illusione

Chi crede di essere il più forte
e come antico condottiero
guidar sicuro la propria sorte
fin oltre lo scorrer del pensiero,
e aprire ad una ad una mille porte
e salire senza sforzo ogni sentiero,
è solo un fanciullo ricco di incoscienza
attore inconsapevole della sua esistenza.

Colui che percorre fino in fondo le pagine
di un libro da altri preparato
per trovar dentro la sua immagine
tra i tanti volti del passato
in un presente pieno di caligine
da fioca luce appena illuminato,
è l’idealista di una generazione
per sempre dispersa dal vento della ragione.

Quello che nella quotidiana fatica
segnata dallo sforzo muscolare e dal sudore,
ritrova ogni volta la formula antica
che porta a distruggere il colore
che ognuno disperde nella stanza aprica
dove sentirsi come un ispirato pittore,
è figlio della stessa incoerente natura
che corpo e spirito unisce in una sola creatura.

Ma c’è chi raccoglie ad uno ad uno i sassi
sbiancati dal greto del torrente,
chi percorre il cielo con incauti passi,
chi sorride senza malizia ad ogni gente,
e chi tra i rami di argentei cipressi
cerca ciò che resta della propria mente;
costui reca la sempiterna visione
di un asceta smarrito nella sua illusione.


Luisa Sala

Dentro il sogno

Odo voci di diafani corpi
che dileggiano incuranti la mia mente,
come convulsi suoni in una cripta.
Percepisco moti avversi,
mentre adagio gli occhi
sulle tremule mie mani
dentro il sinibbio della notte.
Temo il sentenziar induzioni
che possan frantumar l’unità del mio fiato.
Triboli, ansie, sospiri
giacciono come militi,
sul tavolo delle irrefutabili certezze,
mentre una lacrima
graffia il mio viso.
È notte, le mie pavide forze
mi inducono all’esser tacito,
al navigar nell’immobilità vocale,
mentre scorro le righe di un salmo.
Ed è risveglio!


Pietro Terzini

Tra poco

Mentre partivo da Porto
sulla scia del canto di Amalia
e il suono della chitarra del Fado
mi parve d’intuire il senso della saudade,
della “presenza di un’assenza”;
Lisbona, Coimbra, Santiago di Compostela
appena lasciate, ma ancora tanto vive,
scorci di passato impressi a fuoco,
ma irreparabilmente assenti:
di mia madre che in certi
momenti è più viva in me
di quanto talvolta la tenessi
viva quando era in vita;
di mio padre che orgoglioso
del suo bambino mi portava
sulla canna della sua Legnano;
di abbracci trattenuti o parole soffocate
per coartazione o paura
come se parole o abbracci fossero
sempre atti formali o esibizioni;
di amici che mi amarono veramente
pur nelle nostre diversità e
che camminano su piste astrali.
Ora avverto la presenza della tua assenza
anche se sei a dieci metri da me,
oltre il muro dove sono appesi
diplomi di comprovata abilità
tranne quella di dare consistenza
a chi non c’è:
ma con te mi riuscirà
col tuo corpo che bacerò tra poco.


Eliana Urbano Raimondi

Opera 3a classificata Sez. Giovani

Isola del Mediterraneo

Ramifica irto il verde rampicante
nel soleggiato rustico baglio,
solcando il muro, fiero e incurante
come scalpello nel legno d’intaglio.

Arabeschi in filigrana su ruvida carta,
templi e teatri di marmorea bellezza,
pepli di Atene, elmi di Sparta,
purpurea salsedine che impregna la brezza.

Spirali d’argento intorno al corallo,
intarsi di madreperla di luna lucenti
riflettono bagliori su bruno metallo
cesellato con geroglifici da artigiani sapienti.

Tela di Aracne di miti intessuta
adorna di inganni che mistica cela,
mnestica traccia di Sibilla ora muta
che il mar greco naviga con umile vela.


Antonio Vitale

Ricordi di un bambino

Il sole tiepido di primavera ci riscalda,
nel profumo della natura
che si risveglia
dentro scenari a te sconosciuti.
Camminiamo, mano nella mano…
Ti parlo di un bambino,
coi pantaloni corti e le scarpe rotte
che coi suoi amici giocava spensierato
col vento nei capelli,
tra animali al pascolo
e il cinguettare degli uccelli,
mentre un falco da lassù
con le ali spiegate,
sembrava controllasse
i nostri giochi.
Ho ancora nella mente un pastore
appoggiato al bastone,
suonare la sua nenia
col suo zufolo di canna,
e la fila di pescatori,
intenti a pescare
nelle limpide acque del lago.
Ho ancora in mente
il ritmo lento del contadino,
che col suo zappare
smuoveva la terra
per far fiorire il suo giardino.
Ho ancora in mente,
tanta gente che
di questi scenari facevano parte
e che ormai esistono solo
nei ricordi di un bambino
diventato ormai “uomo”.


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