Antologia del Premio Letterario Città di Monza 2009

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia del Premio Letterario Città di Monza 2009
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 204 - Euro 18,00
ISBN 978-88-6037-9481

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Antologia del Premio Letterario Città di Monza 2009


OMAR ANGELANI

Il temporale

Un mare bagnato di stelle.
La luna ti guarda, ha paura.
All’orizzonte, il cielo in burrasca.
La terra inizia a soffiare.
Bagliori si innescano al buio.
È ancora lontano, ma presto arriverà.

✒ ✑ ✒

LUCIA APOLLONIO

Autunno

Innamorarsi, intricato gioco
lungo la trama degli alberi brulli
quando regna ormai il chiarore fioco
di un sole dai lampi fasulli.

Ingannarsi, di repente, ad un cenno
rubato ad un battito di ciglia.
Non volgerti: un frullo e m’impenno
nella nebbia clandestina e vermiglia.

S’imporpora quest’autunno, caduco
come le sue promesse invereconde,
seducente, rossa mela col buco
rotolata sulle sterili fronde.

✒ ✑ ✒

CARLO BARONI

L’ultima luna di settembre

Dove sono le tue canzoni?
E dove i tuoi capelli
fra le onde dorate del sole?
Restano i poeti, infine.
Fragili ingannatori,
messaggeri
di antiche menzogne.
Sono lontani i nostri giorni.
Perduto il tempo di rinascere in te,
e in questa notte d’autunno,
di stelle silenziose,
bugiarde,
sole.

✒ ✑ ✒

ELEONORA BARP

Amore di mamma

Sì, amore di madre di fronte al male dei figli.
Nessuno può immaginare il dolore del cuore, del fisico, e della mente.
Terribile sentire che una figlia sta male, assieme a lei si affronta tutto.
Ambedue sono al corrente di ciò che dovrà subire.
Insieme si fanno forza, si scrutano, piangono, ma sono forti!
Passato il momento di sconforto, si affrontano tutte le difficoltà.
La presenza della mamma è la forza della figlia!
«Ti ho messo al mondo, ti ho amato, ti ho cresciuto ed ora, mi sembra
di doverti accudire come quando eri piccola»
Vorrei sostituirmi a te, ma non posso, tutto quello che posso fare è starti vicina.
Ricorda comunque che la vita è bella e superato questo momento,
avrai modo di essere felice come prima vicino alla persona che ami
e che in questo momento ti è vicina.
La mamma però, è un’altra cosa, è parte di te.
Hai tutto il mio amore Daniela! Sono la tua mamma e sarò vicino a te
Per sempre e nel momento del bisogno.
Saremo ancora tanto felici! Non è un augurio, ma una certezza.
Come in altre occasioni ti dico: «Forza Daniela!»
Ti voglio bene!!! La tua mamma.

✒ ✑ ✒

STEFANO BIANCHI

Tempesta

Furente una tempesta,
nell’incipiente autunno,
squassa l’animo mio.
Tu sola puoi, col tuo sorriso,
calmarne i tuoni e i lampi.

✒ ✑ ✒

WILLIAM BONACINA

Straniero Cammino

Straniero, cammino,
Il mio paese, la mia terra.
Attraverso luoghi di un’infanzia ora lontana.
Con le adulte dita, sfioro muri un tempo maestosi.
Con gli adulti piedi, cammino lungo distanze che paria chilometriche.

Per le strade della mia fanciullezza vago.
Solo,
straniero.
Non incontro alcuno, solo i luoghi
ormai corrotti dal cambiamento,
fanno riaffiorare i ricordi incrinati.

Ed io, solo, coi miei ricordi:
spezzati,
distrutti ma non persi
Straniero e cresciuto, cammino
Il mio paese, la mia terra

✒ ✑ ✒

ENRICO BONFIGLIO

Bianco

Spazi infiniti in cui vaga la mente
Riflessi di un amore bruciato
Tenerezza per una carezza sul dorso di una mano
Brividi per un bacio immaginario
Lacrima su un foglio con la scritta addio.

✒ ✑ ✒

FABIO BOSSI

Notte d’estate

In una lunga notte d’estate
sulle spumeggianti onde del mare
spunta un cavalluccio marino
che splende con mille luci
muovendo uno spettacolo di onde musicali.

✒ ✑ ✒

RICCARDO CANNELLA

Chiedi alla polvere

Chiedi alla polvere
del mio e del tuo destino
chiedi s’è di stella la sua essenza
poiché non vi è luce in quel che vedo
chiedi s’è di sogni la sua sostanza
poiché non vi è magia in quel che
sento
Chiedi a quel mucchio di ossa
gettate in una fossa
imputridite dal tempo
se è nel destino di un uomo
divenire tanto fragile
da temere il vento
e se in quella fossa
oltre all’umile massa di polvere e ossa
si nasconderanno le nostre azioni
le nostre emozioni
la nostra vita
o forse un’anima
come nel più materno affetto
proteggerà ciò che di più caro
abbiamo avuto al mondo
nel tempo in cui il ruggito inesorabile
della storia
ci spazzerà via
L’uomo inizia a morire
quando finisce di nascere
e allora che continui l’era natia
in tal modo forse
quelle ossa quella polvere
non saranno il nostro
ultimo ricordo.

✒ ✑ ✒

DAVIDE COLNAGHI

La nuvola pallida

Le nuvole volano
Nel cielo blu
Dolcemente
Senza pensare a niente
Sono vestite di bianco
Tranne al tramonto, rosa

Il loro sorriso
È così piccolo
Che quasi non si vede
Ma sono felici
Di volare per il mondo

Lente, leggiadre
Sono le nuvole
Si divertono
A inventare forme,
e quando scompaiono
è notte

✒ ✑ ✒

ALESSANDRA CORBETTA

Fuoco d’artificio

E lo scoppio, fu
Scioccantemente argenteo, e rosso
E blu.
E cadde, effimero
Su noi, che
Tra l’immortal Cielo e l’immortal Terra
Stavamo,
Eterni.

E la scintilla, fu
Magnificamente rumorosa e tarda,
E tu
Salivi, schioppettante,
Ridendo al colorato pianto.
Sopra a Messer Prato, sotto a Madama Luna
Eravamo,
Perpetui.

E, non, forse, polvere grigia, fu?
E non gaudioso silenzio?
Mai più.
E il nero, acceso
Il riso sul volto soave
Davanti l’aspra Vita
E dolce, dietro, la Morte
Lontani
Guardavamo.

✒ ✑ ✒

ITALO CORTI

Un sorriso

Un refolo di vento
mi ha rubato un pensiero,
forse un sogno,
che galleggiava nella mente
inconsciamente libero
da ogni vincolo
della mia capricciosa
volontà.
C’era qualcosa di gioioso,
di felice,
mi ha lasciato senza ricordi,
ma con un sorriso, intuito,
dolce sul viso.
L’ho regalato al vento
perché lo porti in cielo
ad una mamma adorata,
cui forse pochi sorrisi
in vita ho regalato.

✒ ✑ ✒

MARIA CUNI BERZI

La nebbia

Silenziosa, col suo bianco velo
è arrivata in città:
leggera, spumeggiante,
briosa come un’allegra fanciulla.
Basta un soffio di vento
e ovunque si lascia trasportare.
S’addentra per le vie,
s’innalza fin sopra i tetti,
poi si ritrae… e di nuovo avanza,
impetuosa come l’alta marea
contro il colle s’infrange…
e sale, sale e anch’esso lambisce.
Un colpo di vento la disperde
nel nulla svanisce
e il sole splendente
fa capolino nel cielo turchino.
Ma cupa e oscura ritorna,
ogni cosa avvolge,
e tutto scompare… tutto sembra finito
in un silenzio mortale:
un brivido mi percuote,
l’angoscia mi assale,
la paura del nulla mi sconvolge.
Ma un raggio di luce
dal buio appare,
la speranza rinasce,
la paura svanisce.
Oltre il buio c’è ancora vita
e mi rincuoro.

✒ ✑ ✒

MATTIA DE POLI

Sonetto extra-vagante

Il campanile in lontananza
tace e non dice l’ora, e passa
e non arriva l’acqua e passa
nel canale tra campi sterili.
Dalla terra un’anima sale
e tutt’intorno il mondo dorme
e salendo dorme anche l’anima
che vola via senza lacrime.
Ristagna anche il sogno che possa
tornare… no, meglio, arrivare

un alito nuovo,

il sole che tramonta e che sorge
nell’armonico moto del cosmo:
il sole del tempo che si rinnova.

✒ ✑ ✒

ANNA MARIA DELL’ANNA

Dieci anni

Da quel fatidico giorno
dieci ne sono passati,
sono tanti e tanti pochi per me.
Nelle orecchie mi risuona ancora
la tua voce
sulla guancia, tra calde
lacrime e un nodo in gola,
le tue labbra.
Una frase ripetutamente
è stata al centro dei miei pensieri
e dieci ne son voluti
per concludere.
Dieci come i comandamenti
sono incisi nel mio cuore
e come tali sono indelebili.
Il tuo massimo è dieci
e hai fatto centro
come sempre, amaramente.

✒ ✑ ✒

GIULIO ENZO DICATI

Opera 8^ classificata
Sezione Adulti

Donna d’Africa

Donna, amica

ti guardo…
per capirti

mi parli di terre lontane…
e ne vedo il colore riflesso
nei tuoi grandi occhi
neri rotondi contornati d’avorio,
mi dici

di quella brillantezza del sole
di quelle albe infinite
e di quelle notti paurose
fatte di occhi silenziosi,
dei… risvegli tranquilli
dei branchi di gazzelle
agili come stelle volanti,
che sollevano la sabbia rossa
di una terra esausta,
singhiozzi ancora…
di un uomo che ti fece sua
legandoti come preda ringhiosa
lasciandoti sanguinante al sole
per bruciare la tua dignità

Africa…

come una madre malvagia
che allatta i suoi figli
al seno sterile della morte
per vederli soffrire meglio,

abbandonandoti

su di un nero barcone
tra le onde pericolose
verso un mondo peggiore,

dove uomini

con un ghigno duro e cainico
sferzeranno il tuo bel viso d’ebano
chiamandoti…… CLANDESTINA!

✒ ✑ ✒

MARIA CHIARA FIRINU

La ruga

Attraversa lo sguardo
quel segno che vedo riflesso
in ogni superficie.

Prima un piccolo segno, una riga:
ora è un solco profondo
che non fiorisce,
che nessun ritrovato
potrà mai cancellare.

Lo guardo, lo leggo,
più dentro che fuori.
Vi trovo di tutto:
parole, promesse, richiami senza fine.

Che cosa è diventata quella ruga!
Un archivio di giorni, di tanti altri giorni,
di un abito bianco,
rubato da un vento gelido e contrario
che ha lasciato cicatrici di pietra ruvida
su una terra che amava il sole.

Un lembo dell’abito bianco
è ancora custodito nel baule dei ricordi:
con date di tempo passato,
con nostalgie moderne,
rivisitate nella solitudine inquieta
di una domenica sera.

✒ ✑ ✒

LUISA FODDAI

Inno all’Incompiuto Amor

Incanterai le Stelle
delizierai la Luna
danzerai per il Sole!
La tua Gioia pulsante
sarà l’abito dell’Universo!
Il tuo sordo lamento
sarà raccolto dal vento
e consolato dal Cielo.
Per ogni tua lacrima
la Luna si oscurerà,
ma il Sole carezzerà il suo volto
asciugandone l’umida speme svanita,
rendendole limpido chiaror.
Nulla si perderà!!!
Ogni petalo sfiorito caduto
dalla corolla della tua vita
vagherà nel vento
profumandolo e inebriandolo
Ogni frutto calpestato
del giardino dei tuoi sogni
nutrirà le anime saziate del nulla.
Il tuo seme d’amore incompiuto
germoglierà fin su’ in alto,
fino a toccare le vergini nuvole
e gli intonsi cuori
di chi non l’ha mai avuto
… e ogni bacio mai dato
farà vibrare le carni e gli spiriti
di chi ha scaldato le fredde e oscure
notti del suo solo umido tepore raccolto lì…
in un letto di ambra preziosa e sublimi narcisi,
compagni fedeli, ombre sicure, profumi soavi
venuti come impalpabili Angeli ad adornare
i giardini dei castelli di ogni anima sola.

✒ ✑ ✒

SIMONE FONTANELLI

Questa notte t’ho sognata…

Questa notte t’ho sognata
Era un mattino di prima estate
Venivo per chiedere un numero di telefono

Dalla finestra al pian terreno d’una casa
Usciva la tua voce chiara
Io t’ascoltavo
Annotavo su un foglietto colorato
I numeri che mi dicevi
Poi sei uscita per venir da me
In una veste rosa, semplice, elegante

E giovane, giovane come sei tu

Con l’allegra malinconia
Dei grandi occhi tuoi

Era un mattino di sole
In un posto che non so

Ma profumava di Toscana

E tutto era così sereno
E tutto era così naturale

Così ti scrivo queste righe
Perché me lo diceva il sogno

E non si può non dar retta ai sogni

✒ ✑ ✒

ANTONINO FRATTAGLI

21 Giugno

È arrivata l’estate
Come quel giorno del ‘72
Eri tutta vestita di bianco, nella chiesa di Santa Teresa
Mi raggiungevi all’altare
Al braccio di tuo padre,
U zu Francisco
Mentre le note
Dell’adagio per oboe e orchestra di Benedetto Marcello
Accompagnavano gli emozionati passi
Che ti portavano a me

Per iniziare quella strada
Che avremmo fatto insieme
Irta d’insidie
Di curve e di salite
Di trabocchetti piena
E di difficoltà
Pur di soddisfazioni
Anche di felicità

Oggi da sol percorro
Quel tratto che rimane
Senza nessuna cui porgere la mano
Senza più abiti bianchi
Ne’ note da ascoltare
pria che ci si ricongiunga
Lassù,
Dove nulla finisce

✒ ✑ ✒

BARBARA LANZANI

Il pittore cieco

odori
suoni
voci, trasportati dal vento,
d’improvviso si svegliò

colori
luci
emozioni, ricordi di un tempo
nel buio si alzò, cercandola…
Nella sua stanza, rapito da un nuovo sentimento,
colorava
una nuova tela bianca

immagini
parole
pensieri
dell’uomo che era ieri

✒ ✑ ✒

PASQUALE LOMBARDO

Moto

Forse che la notte, ricca dei tuoi sogni,
animata dalle paure incontrastate
in un turbinio di vorticosi gorgheggi,
di pensieri altalenanti in un arcobaleno colorato…
Miriadi di stelle illuminano,
tingono, di luce immensa e infinita,
lo spazio cosmico dei sentimenti,
senza volo e senza vergogna, senza timori e senza allegrie…
Tutto qui è movimento di piroette ballerine,
cangianti e mutevoli come il cielo
in una notte d’estate ridente;
le onde riflettono il tuo sorriso e la tua gioia,
occhi riflettenti di vita senza… fine.

✒ ✑ ✒

CHRISTIAN MANZINI

Il respiro nel cielo

Il corpo è abbandonato,
inerme lapide in terra,
gli occhi vitrei, specchi
di ciò che sta al di sopra,
pensieri inebrianti, rapiti dal vento
nell’attimo in cui la pelle diviene
materia, tutto e nulla!
arranca la realtà per strapparti
per riprenderti,
ma l’istante è eterno
il fisico non più infermo,
lacera lo sguardo il velo
il respiro nel cielo…

✒ ✑ ✒

MARIA JOÃO MENDES

Testamento

Senza gli onori di un capo indiano
Senza cavallo, senza le mie armi
Voglio arrivare alla fine della strada
Avvolto in un alone di semplicità.

Datemi fiori con il profumo della salsedine
Che da bambino ho sempre respirato
Voglio gocce di rugiada
Non occhi umidi

Quando mi verrete a salutare.
Portatemi girasoli e non crisantemi
Quando mi ricorderete
Perché amano il sole
Come ho sempre amato io.

Sole o pioggia che ci sia
Non vi spazientite con me:
Non rimandate gli incontri
Che nessuno resti senza pranzare
Per causa mia
Perché voglio andare via
Silenzioso e inosservato
Come un orso ubbidiente e sommesso
Che si prepara al letargo.

✒ ✑ ✒

ANTONIETTA NIRO

Graffio

Solchi sulla tua pelle
freschi di memoria
mi raccontano
la tua vita senza me.
Percezioni di estasi non mie
rabbuiano ora i pensieri.
All’improvviso
come fulmine distruttivo
la visione mi appare
di una donna
che si mente da sé.
Tutto è chiaro…
il bagliore saettale
ha illuminato la nostra notte
e reso tristi i miei occhi.
Conscia di una realtà negata
mi aggrappo ad una finzione.
Appago i miei sensi.
L’udito si inebria
delle tue parole.
La vista si delizia
delle tue membra.
Il tatto freme
al tuo tocco.
Il gusto giudica
per amore.
L’olfatto assapora
i tuoi umori.
Rientro con il forziere
carico di chiavi
e aspetto il tuo dono più grande
l’accettazione di me.

✒ ✑ ✒

FRANCESCO ONOFRI

importanza,
porti con te una
stanza. quattro pareti
di solido cemento,
rendono nero
il firmamento. per lo
più ti scambiano per
lampada. diverse
volte rendi la tua
ignoranza, rendi il
cuore arroganza.
con l’idea del
possesso. tutto
tramuta in ossesso.
come neurone che
muore. divieni tomba
d’amore. come
neurone morente.
divieni tana
castigamente.

✒ ✑ ✒

ALESSANDRO PALEARI

Montagne

Impetuose, limpide, s’innalzano le montagne, quasi a spaccare il cielo.
Infiniti prati, sui quali c’è ogni tipo di meraviglia della natura, fanno loro da mantello,
prati, che però, in inverno, scompaiono, a causa della neve che li ricopre interamente.
Su di essi compaiono costruzioni remote,
come i fortini,
all’interno dei quali persero la vita migliaia di uomini.
Queste immense rocce formano un recinto che rinchiude al suo interno i nostri corpi poveri,
ma è un recinto infinito, dove possiamo sentire il senso di essere liberi.
All’interno di questo ci rallegriamo,
ma, contemporaneamente, piangiamo.
Ed è così che le montagne sono opere
che solo Dio avrebbe potuto creare.

✒ ✑ ✒

Sant’Elm

È da questa terrazza
in cima all’isola che
circondato da folte pinete,
da infinite spiagge e
da un interminabile mare,
si può ammirare Sant’Elm,
paesino piccolo,
quasi privo di negozi e
di persone,
ma paesino nel quale il mio animo gioisce e
il mio corpo si rilassa,
un luogo che conserva tutti i segni del tempo
innumerevoli bellezze naturali.
Una piccola meraviglia,
che continua a stupirmi e
che non abbandonerò mai.

✒ ✑ ✒

ANTONIO PAOLETTI

Dal centro del loro petto

Ho visto uscire dal Regno,
dall’Eden,
una lunga schiera di angeli
che portavano alle spalle
una faretra piena di arcobaleni,
di aquiloni,
di orizzonti!
A capo della schiera
c’era la luce,
il sole,
e al fianco della fila,
splendevano stelle!
Tutti avevano occhi splendenti,
colorati d’azzurro,
e dal centro del loro petto,
dal cuore,
sfuggivano raggi,
cieli!

✒ ✑ ✒

LIDA PIERALLINI

Assenza

La stanza vuota, l’aria ferma.
Pomeriggio quieto e silenzioso.
Tutto che pare niente, senza te!
Il mio sorriso spento, il mio cuore apatico.
Qualcuno che mi dice: “Non sei tu, si vede!”.
No, non sono io che non sono,
sei Tu che non sei,
qui!
E la tua assenza, che si fa sentire
decisa e prepotente,
riempie di sassi la mia attesa
e come piombo, poi, pesa
su di me.

✒ ✑ ✒

MARISA REGA

Poesia dedicata a mio marito
“Se sapessi di morire domani…”

Se sapessi di morire domani
Stringimi con amore la mano
Non versare lacrima alcuna
Mentre capti dal mio sguardo per te
Che è la fine della mia vita
E dedicami un tuo dolce sorriso.

Questo mi chiedevi ogni sera
Stringendomi con forza ed affetto, la mano
Poi mi trascinavi nel mondo dei nostri ricordi più felici
Tuffandoci insieme in quei momenti di reciproche intese d’amore.

Piangevo silentemente per non distruggere
Quei ricordi del tempo che fu
Ma una cappa pregna di paura mi attanagliava
Presagivo con dolore, che presto ti avrei perduto per sempre.

All’improvviso mi hai lasciata sola
Senza poterti dedicare quel dolce sorriso
Senza farti sentire il calore della mia nano
Senza lacrima alcuna come tu volevi

In un breve secondo sono precipitata in un deserto
Da sola e con un immane dolore
La mia mano ha solo accarezzato il tuo gelido viso
E quel “gelido” ha attanagliato tutta me stessa.
Per sempre.

✒ ✑ ✒

STEFANO REGGIANI

Matrioska

Il rintocco del pendolo
trascina con sé
il deserto sulla strada,

alla finestra
il volto spento
di una matrioska,

odo lo strepitio
delle fiamme
che le ardono
gli strati
dentro.

✒ ✑ ✒

ANGELA RIGOLLI

In cerca di luce

Dedicato agli ospiti del reparto halzaimer di Sospiro (Cr)

Lo sguardo si posa
ove la mente
più non getta semi
seguendo una tela
che ha ormai perso
la trama.
Farfalle di ricordi
ricamano il presente
planando senza posa
in cerca di colori.
Lavagna cancellata
di gesso sbriciolato
richiama l’io nel pianto
e tutto si consuma.
Dense nubi di nebbia
circondano quei passi
e il cuore smarrito
trema
al gelo di un inverno
che non attende primavera.
L’orizzonte dell’anima
è una preghiera
dove l’umano affanno
vola
in cerca di luce.

✒ ✑ ✒

PIERO SIGNORINI

Wanda

Dormiva sulla panchina
nel roseto davanti la stazione
I pendolari lo chiamavan Wanda
Troppa la sua bellezza per esser uomo
troppo scarno il suo corpo per esser donna
Fuggiva all’alba ai primi passi
Quella mattina però rimase lì,
disteso immobile sul prato
La luna che indugiava
rendea più pallido il suo volto
più biondi i suoi capelli.
Sembrava un angelo abbattuto in volo
Le ferite di punture sulle braccia
non erano di spine.

✒ ✑ ✒

VITTORIA VALENTI

Perché striscia come una condanna
questa strada ben battuta
finché i miei passi possano andare sicuri?
Mia madre, mio padre
quanto di loro
in me
è ineluttabile?
Più buio più freddo del senso di colpa,
là dietro
per me
che ho notti stellate negli occhi
Piangere che il tempo svesta il tuo corpo
perché in fretta ne fiorisca pelle nuova
Un’eredità con beneficio d’inventario,
uno scrigno di ricordi
una maledizione?

✒ ✑ ✒

SALVATORE VALLIFUOCO

Io e te

Per caso ti ho incontrata per strada,
guardandoti ho capito che sei tu,
la mia donna per la vita,
invitandoti a prendere un caffé,
di te i miei occhi s’incantano, mentre mi parli di te,
sento un fuoco dentro che mi brucia, come mai?
Guarda l’effetto che mi fai…
Senti che caldo che fa,
sarà il mio cuore che batte quando sto accanto a te,
emanando il calore che c’è dentro di me,
quando sto vicino a te.
Sono già cotto lo sai,
lasciami il numero, esci questa sera con me,
sotto le stelle cadenti bacerò le tue labbra,
ed è lì che inizierà questa nostra favola.
Sono trascorsi già 2 anni da quando mi hai rubato il cuore tu,
ora senza alcun rimpianto ritornerei col tempo indietro sai,
i tuoi capelli si sciolgono, sei più bella più che mai,
la mia vita non avrebbe più senso ormai,
se tu non sei qui con me, morirei ora senza te…
Senti l’effetto che fa,
se ritornassi ora indietro tutto io rifarei,
perché l’amore al mio cuore hai regalato lo sai,
io non ti lascerò mai.
Sono più cotto che mai,
la nostra favola è stata scritta apposta per noi,
ringrazio il nostro destino che ci ha fatti incontrare,
non ci lasceremo mai, tutta la vita insieme noi… io e te!

✒ ✑ ✒

DANA VANNI

Brillanti
Seducenti
Le nuvole palpitano
In un concerto memorabile
dalla luce perfetta.
è così che vogliono essere osservate.
Come fossero delle dee imperfette.
Come mi invitassero gentilmente
a subire punizioni micidiali.
Candidi occhi,
Porno movenze.
Ricordi e spettri.
Il cielo è un inferno divino,
è nella perfezione assoluta
che lottano i peggiori bisogni.
Le paure migliori.
è nell’ordine che le porte si
aprono come cosce bianche
e iniziano danze celestiali di
scheletri coperti d’oro
o vestiti da angeli dentro tuniche cremisi.
Poi basta un lampo
Una stagione
Basta un fiore morto
a scaraventare tale
bellezza
sulla nostra vita.
E per un secondo,
Un secondo soltanto,
a sentirne l’odore irreale.

✒ ✑ ✒

RAFFAELLA VERGA

Una continua giostra
Chiudere gli occhi,
vedere flash veloci,
contorni di vita…, istanti a contatto.
Voler sapere, toccare, vedere,
ancora… lontano.
E cosa volere, nel profondo,
cosa cercare, veramente?
Per rispondere, conoscere
conoscere e cercare.
Guardare tutto e ovunque.

Poi, d’incanto, un riflesso e tutto si rivela.
Attimi di “lucido”.
Vedere nel lucido di fronte a te,
ai tuoi occhi, tutto
tutto te stesso…
Le risposte contenute.
Ma quegl’attimi scompaiono
e si ricomincia daccapo.
Ogni giorno, ogni istante
per riconoscere in te… il mondo.

Per conoscere il desiderio di vivere
in una continua giostra
che gira sempre
e non tocca mai un punto
per far impazzire di desiderio…
di confusione… di desiderio…
di passione… di conoscenza…
e poi ricominciare.
Anche se in fondo sai
è tutto lì davanti
e non lontano.

✒ ✑ ✒

ESMERALDA VERONA

Immobile

E se immobile
Davanti a una valigia in tumulto
Resti le ore del mattino
A interrogarti
Se il disordine del bagaglio
Sia il disordine della vita
E prima ti compiaci
E poi cadi
Nell’abisso dell’esistenza
Nella confusione dell’impulso vitale
Che non scorre in linea retta
Che non è immobile.

✒ ✑ ✒

DANIEL ZINI

Una languida desolazione
mi addolora questo pianto
si adagia un nido di dolore
con questa malinconia che
posa i suoi occhi sul
mio cuore.

Folle luna
ascolta queste mie parole
forse un giorno mi doneranno amore
folle luna
porta a lei questo mio cuore
perch… possa vivere anche un’ora
col mio amore.

Adesso che siamo lontano ormai
ora che ho scavalcato i tuoi confini
vedo che il mondo al di fuori non c’è
prego ora il tuo ritorno
abbracciami ancora un giorno.

✒ ✑ ✒

MANUELA ZURRU

Un sentimento chiamato amicizia

C’è un posto dove ti rifugi
quando la tristezza ti assale.
È un posto sereno che allevia l’ansia…
la paura… la solitudine… la sofferenza.
Quel posto è la parola… l’abbraccio di un amico.
Come nasce?
Nasce dal vivere…
Dall’esigenza di essere vita…
Sei solo! Solo e un sorriso ti scalda…
Un abbraccio ti consola…
L’immenso del mare… l’infinito azzurro
… il bianco della schiuma delle onde…
Le ali aperte di un gabbiano…
… terremoto di emozioni…
e tu lì… lì che ci sei… per me…
per le mie lacrime… per i miei successi…
per i miei insuccessi… per le mie gioie e per le mie delusioni…
nei momenti di rabbia quando gli insulti sono l’unica colonna sonora della nostra vita…
tu sei lì che aspetti… senza giudicarmi…
perché tu mi vuoi… mi vuoi perché sono semplicemente io.
Dare… dare sempre senza aspettare… senza pretendere in cambio mai…
L’amicizia è… amore assoluto.

✒ ✑ ✒

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