Antologia dei racconti vincitori del Premio Città di Melegnano 2014

di

Autori Vari


Autori Vari - Antologia dei racconti vincitori del Premio Città di Melegnano 2014
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Narrativa
15,5x21 - pp. 84 - Euro 10,00
ISBN 978-88-6587-5469

Libro esaurito

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Questo volume raccoglie i racconti che hanno vinto la diciottesima edizione della sezione Narrativa del Premio Letterario Città di Melegnano 2014


Questo volume raccoglie i racconti che hanno vinto la diciottesima edizione della sezione Narrativa del Premio Letterario «Città di Melegnano 2014».

Questa la classifica finale del concorso presieduto da Alessandra Crabbia:

Autrice 1^ classificata con l’opera «Sophie» Martina Pastori, Rho (Milano)

Autrice 2^ classificata con l’opera «Un aprile ho incontrato mio figlio» A. Valeria Giovannini, Padergnone (Trento)

Autore 3° classificato con l’opera «Ai Cipressi» Paolo Villa, Merate (Lecco)

Autore 4° classificato con l’opera «Un fiore per Kylie» Ottavio D’Alessio Grassi, Cinisello Balsamo (Milano)

Autore 5° classificato con l’opera «L’ultima cena» Raimondo Preti, Sant’Ansano – Vinci (Firenze)

Autore 6° classificato con l’opera «L’isola delle pietre angolari» Pinuccio Marra, Asti

Autrice 7^ classificata con l’opera «Finestra color arancio» Donatella Quintavalla, Parma

Autore 8° classificato con l’opera «Nessun espulso» Giuseppe Sorrentino, Napoli

Autrice 9^ classificata con l’opera «Il fremito in un respiro» Giulia Daverio, Castellanza (Varese)

Autore 10° classificato con l’opera «La casa al sole» Fabio Pasian, Trieste


Sono stati inoltre Segnalati dalla Giuria i seguenti racconti:

«Oro rosso» di Roberta Pianta, Magenta (Milano)

«Il mio amico Enrico» di Luisa Bolleri, Empoli (Firenze)

«Rapina» di Lisa Del Gobbo, Povoleto (Udine)

«Margherita» di Paride Pecoretti, Vigazio (Verona)

«Mareggiata fuori stagione» di Andrea Polini, Livorno.



Antologia dei racconti vincitori del Premio Città di Melegnano 2014


Prefazione

Nulla come la letteratura è in grado di rispecchiare l’humus dell’amina mundi che compenetra l’esatto momento storico che l’umanità vive: è da essa che si levano le grida, i sussurri, i furori, il pathos.
La coralità d’intenti unisce magicamente i temi e li accomuna in un’universalità che attinge dall’inconscio collettivo o dalla più mistica e meno analizzabile energia eterica, che avvolge tutti, dandoci un senso etico quasi cromatico del male di vivere, delle nostre passioni, della nostra impotenza o ribellione.
L’arte è l’espressione dell’umana compulsione a ricreare nella materia ciò che interiormente ci scuote, ci lacera, ci dona estasi o ci tormenta, e al tempo stesso è filosoficamente una sincera rappresentazione di ciò che noi siamo cronotopicamente, e anche quando cerchiamo di eludere tale istinto, il nostro stesso linguaggio ci rende figli del nostro tempo e delle nostre attuali contingenze.
Da quest’antologia si evince che i temi corali sono la diversità, e quindi la follia, narrata come uno status di allucinata lucidità, incompresa e perdutamente struggente, perché socialmente inaccettabile.
La follia diviene rifugio da un mondo in cui ogni valore si è disumanizzato, un’isola deserta nella quale l’individuo entra in un regno oscuro.
La follia è uno specchio rotto pluridimensionale, depositario di mille segreti e immagini difficilmente interpretabili dall’altro, e rappresenta la solitudine odierna, l’indifferenza sociale che viviamo tutti i giorni nell’attuale decadenza planetaria.
Altro tema è lo scorrere veloce del tempo, la vecchiaia, in una nuova cognizione del sé, che abbandona ogni criterio estetico o edonistico per esaminare tanatologicamente la morte con un’accettazione stoica ed eroica, quasi a vincere le ataviche paure che tormentano gli uomini dai primordi.
La morte è presente, nessuna negazione o tabù la edulcorano o la congedano: essa vive con noi, nella sua inalterabile onnipotenza, ma è in questo senso metabolizzata e finalizzata.
Il terzo tema è l’immersione in un futuro fantascientifico, nel quale l’idealismo prefigura quasi un platonico “mondo delle idee”, che ipotizza il ritorno dell’uomo alla natura, in un sogno di pace e bellezza, di comunione e giustizia.
Questo slancio onirico acclara l’universale desiderio di uscire dalle quotidiane pastoie di un mondo snaturato, nel quale ingiustizie sociali, devastazioni ambientali e danni ecologici ed economici colorano ogni nostro risveglio mattutino di grigio, di quella nebbia indefinibile di dubbio e impotenza ormai insita nel nostro DNA mentale e psichico, tanto che non ci accorgiamo nemmeno di indossarla come un abito incollato alla pelle.
Leggete dunque questi racconti così puntualmente rappresentativi con uno spirito diverso.
In essi troverete le vostre stesse idiosincrasie, le vostre tristi rappresentazioni, i vostri sogni interrotti, i vostri voli e le vostre cadute.
Questi nostri artisti parleranno con le vostre paure, aspirazioni, passioni, esitazioni.
Le loro parole saranno frammenti della vostra stessa identità, schegge dei vostri pensieri, pezzi del vostro cuore.
E quando li avrete letti, il loro messaggio artistico sarà anche parte di voi, affinché portiate nel mondo le loro parole alate, e il loro impegno, e l’infinita speranza.
La parola cambia il mondo, e la buona letteratura, quando non è ignorata, fa miracoli.
Una parola a questi autori per il loro slancio edificante e per il dono celeste della loro arte, che è luce nell’oscurità e graffiante speranza: grazie.

Alessandra Crabbia
Presidente della Sezione Narrativa
del Premio Città di Melegnano


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