Alessandro Giacalone
Quando il tuo amore ti lascia
Quando il tuo amore ti lascia,
vorresti urlare il tuo dolore, ma non hai la voce
vorresti prendere il mondo a calci, ma non hai i piedi
vorresti rompere tutto quello che trovi, ma non hai le mani
vorresti scrivere odi d’ amore, ma non hai la penna
vorresti suonare le musiche più belle, ma non hai strumenti
quando il tuo amore ti lascia,
rimani solo e impotente
perché non hai potuto fare niente per salvarlo.
Saverio Rosso
Opera 8^ classificata
Ambiguità alchemiche
Fantasmi affiorano dalla persistente nebbia
che oggi ha insistito indolente
partorendo bizzarre figure dal sardonico ghigno;
e così ti osservavo silente come subdolo angue
sirena soave o mefistofelica fattucchiera?
In destini incrociati nella decadente Capitale,
ma sfavillante d’angoli protetti da lucida cera
e profumi speziati di vino e favelle soffuse…
Esegeta di partiture color dell’anil fermentato
per spogliarti, oh Regina, ormai scevra del tuo piccolo impero;
dimmi chi sei, la notte
tra maestose fontane e fori
raccontamelo ancora con suadenti odi
ebbre del tuo seducente a tratti oscuro canto
che talvolta risuona coerente sul mio pentagramma.
Ilaria Maria Sole Santagostino
Essenza
Col tuo sguardo e la mano tesa
sono pronto a dispiegar
ogni dubbio
sarai illesa
ogni piega
a veleggiar.
Ogni istante la natura
è perfetta a primeggiar,
sei l’essenza
stai sicura
della vita a sbocciar.
Vieni qua, stammi vicino,
invocato nascerà,
senza lode e senza pena,
il futuro a rallegrar.
Siamo luce e seme insieme,
acqua,
terra e
vento lieve.
Siamo il ballo della notte,
la speranza
giungerà
volteggiando
il primo raggio della vita,
onde suono si scorge già.
È l’inizio del mattino, il bimbo che verrà.