Antologia del premio letterario Il Club degli autori 2010-2011

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Autori Vari


Autori Vari - Antologia del premio letterario Il Club degli autori 2010-2011
Collana "Le Schegge d'Oro" - Le Antologie dei Premi Letterari
15,5x21 - pp. 94 - Euro 15,50
ISBN 978-88-6587-0877

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Antologia del premio letterario Il Club degli autori 2010-2011


Andrea Bernabei

Ricordi – (Natale 1985)

Appeso al bancone della notte
riporto indietro le lancette,
è Natale domani.
Sullo sfondo di colori sgargianti
il fuoco d’infante emozione,
il sole tiepido di dicembre
ch’è sufficiente a scaldare
l’aria frizzante di questa
vigilia romana.
È di grazia che il crepuscolo giunge,
strade quiete d’attesa,
lo stupore nel riflesso di nobili astri
..parenti, amici
luci intermittenti
..la cuna ancora vuota
una tavola imbandita,
il capriccio d’imbrigliare il tempo.
Una premurosa carezza
avvolge il sonno di un bambino.
E domani
e dopo ancora..
il dono più grande
è il ricordo.


Ricordi – (Notte di novembre)

Sospinto nell’oblio di un sonno profondo
incubi s’insinuano
in una notte indiscreta.
Nel risveglio accompagnato da antichi fantasmi
ritrovo nella penombra
dolci le linee del tuo corpo
che, giacendo accanto al mio,
rasserena l’animo.


Marina Caria

I colori del mondo

Hai deriso di lui
di lui che ha gli stessi tuoi occhi,
gli stessi tuoi sentimenti le tue stesse
necessità di vita.
Forse lo sguardo è diverso perché più patito
forse i sentimenti più profondi, sa dimenticare e perdonare.
Anche la necessità di vita è diversa
a lui basta un piatto di minestra.
Uomo hai guardato i suoi occhi con disprezzo perché
la tua ignoranza varca oltre i confini del tuo colore.
Forse non sai, che sotto la sua pelle scura, scorre nelle vene
il rosso del tuo stesso sangue.


Voglio

Amo in te l’uomo che si vede, ma non è
solo questo che voglio.
Voglio amare soprattutto quello che non si vede,
quello che tu nascondi, quello che sei realmente
con le tue paure, con la tua voglia di solitudine.
Voglio amare in te l’impossibile.
Voglio amare anche ciò che qualche volta diventa scomodo.
Vorrei modellarmi nel tuo mondo di creta per
essere plasmata nella tua vita.
Ti accolgo amore così, non per possederti ma
per custodirti.
Permettimi di amare non solo il tuo corpo
non solo la tua vita ma anche la tua anima.


Maria Cristina Casa

Aspettando Michelangelo

Serpentone di persone
alle Mura Vaticane.
Millepiedi d’atlante
pennellato da Dio,
mille scale d’immenso
al pennello divino.
Bastione gigante
scrigno di rarità,
calamita di specchio
attrae la Terra al cielo
nel giudizio riflesso
di tutto l’Universo.
Giudicata dal tuo Dio
nell’alto del tuo cielo,
l’umanità intera
dal basso della Terra
ti ha giudicato dio.
Sorridi soddisfatto
nel lume di ogni sguardo
che calibra il suo passo
agognando l’abbaglio.


Magica bacchetta

Mano melliflua di volo
soffio di velluto
armonia di velo.
Scatto repentino
vento d’assalto
tenera esplosione
tacita tempesta:
è il direttore d’orchestra!


Adriana Catto

Metamorfosi

… io, ora crisalide
vela mnemonica
scendo dentro l’archivio
di linfa, buio, ancestrale,
caleidoscopio evolutivo
di un dio indaffarato.
Sofferte riverberazioni,
spirale serica,
spine di una teoria inflativa
di un addio.
Devo negoziare l’uscita
dare fiato alle pagine alari,
duole un lacerto di tempo
gonfio di solitudine.
Una piccola vibrazione,
suda la chiave illibata
del cuore.
La muta è completa.
Un quid quiescente,
sono fuori,
il cielo è una sinfonia
di odori,
squilla la molecola del gusto…
forchette di luce
pungolano i sensi,
volo cremisi,
una probabile inversione
incendia la prima alba
nel sangue del drago.


Sabrina Daghetti

L’Esilio

Emozioni.
Passeggere illusioni di attimi.
Finzioni che arrivano, contagiano e se ne vanno.
Vortice di felicità e tristezze.

La Vita.
Battaglia per la gioia.
Utile ed inutile guerreggiare.
Giovinezza e vecchiaia, continuo contrasto.

È l’alternanza incessante.
Sono le finite stagioni.
Il conoscere ed il dimenticare.
Il vacuo riflesso della Luna che ci accompagna.
Le follie imminenti ed i desideri ininterrotti.

Miliardi di pensieri.
Sono miliardi di persone.
Respiro costantemente.

Trapassata.
Come da un getto di acqua bollente che esplode per rubarmi l’essenza e ridurmi ad amaro caffé.
Morta.
Come le foglie d’autunno che scivolano silenziose fino a toccare il suolo marcendo schiacciate dal peso delle genti.
Defunta.
Come la nobiltà d’animo degli umani inaspriti dalla superficialità dell’essere e dell’apparire.
Vuota.
Come una dissetante bottiglia da cui tutte le labbra vogliono bere e da cui per una scheggiatura ha fatto solo sanguinare.
Tracimata.
Come un fiume traboccante e saturo perché troppo vasto per il suo piccolo letto pieno di pesci ed esseri viscidi e sfuggenti
Annientata.
Come la vita sugli uomini alla fine dei loro giorni.


Miriam De Michele

Vita e sorrisi

Ho una bocca per parlare,
per fare silenzio e per urlare.
Ho un corpo che sfodera vita e sorrisi,
negli incendi della mia vita non sono sola,
il mio mondo è colorato,
così è il mio vivere quotidiano.
I colori del giorno,
i colori del mondo,
dei miei affetti li vivo.
Sono una donna fragile e forte,
il mio essere è così,
la mia vita è piena calore
e io non mi stanco mai d’amore.


Mostrare me stessa

Non mi faccio vedere quando piango,
mi vedi quando sorrido,
per istinto sbaglio
facendoti vedere la mia forza e sicurezza.
Spesso ti abbraccio forte
e non mi mostro del tutto,
ma dovrei provare a fare questo
perché lo so che l’altro mi ama lo stesso.


La pioggia strana amica

Mi fa compagnia questa strana amica,
mi fa riflettere,
piove,
piove in natura
ma anche nell’essere umano,
a volte lo nego,
ma piove anche in me.
Ogni volta che la mia rabbia muta in pianto,
ogni volta che mi arrabbio perché non sono tenace,
ogni volta che mi commuovo per l’emozione
in quel momento parla il mio cuore.
Questa alternanza di emozioni comanda le mie sensazioni.


Cristiano Fant

Alla terra ed ai figli del Vajont

Vuoto il vuoto
Il vuoto così pieno
L’aria che ti spacca
Che ti lacera le carni
Che viene prima
Che lascia dopo
Il nulla
Che ricollega insieme
L’attimo che fu
Con il sarà
Che lascia dentro il vuoto
Quel vuoto che colmare
È vana asperità
Che raccontare
È sol celar pietà


Anime arrugginite

Ferri tutti intorno
Ferri che ti prendono
E che tu lasci andare
Che cerchi di afferrare
Che ti sfuggono
Rimangono avvinghiati
Ferri arrugginiti marci
Ripiegati su se stessi
Che creano simboli
Segnali
Assurdi quanto fradici
Di tutto e nulla fatti
Ferri che son anime
Perdute ormai


Jolanda Fassina Smaniotto

Natale

La Tua Grazia invoco
La Tua Luce chiedo
che azzeri in un istante
con Tua Potenza
il male dilagante!

Vieni Signore
La Tua Luce
il mondo tutto
invada!

Svanisca per un giorno
finalmente
il profondo male
che i cuori degli uomini
invade e la loro mente!

Illuminali Signore
con un Natale Splendente!

Vieni Luce folgorante
con forza nuova
e sia di PACE l’Aurora
CHE LA VITA RINNOVA!

E l’uomo ritrovi in TE
GESU’ l’immagine perduta di

DIO!


Fabrizio Finetti

Speranza

Dove andrai questa notte:
anche quando l’ultima reticenza delle tue palpebre
si abbandonerà al bisogno
e le tue membra rilassate saranno inermi
di fronte agli imprevisti della notte;
quando la luce verrà spenta,
e anche quando la porta sarà chiusa,
e… solo il respiro lento confermerà che ci sei.

Io solo so che viaggi nel tempo della coscienza irreale.

Non fidarti dei gabbiani in volo per trovare il tuo mare:
essi lo hanno abbandonato,
si sono venduti a più facili lidi urbani.

Non fidarti neanche di bussole,
che sono ormai stanche di puntare sempre verso il nord.

Troverai la via come sempre hai fatto:
guidato dal richiamo della vita.

Ma…,
anche se un giorno ti dovessi smarrire nella fantasia di un sogno,
non disperarti:
segui la via più luminosa, quella che invita,
percorrila tutta e vedrai che troverai comunque la tua eterna dimora.


Antonino Frattagli

Sapore di sale

Pensieri rivolti al passato
Così diverso dall’oggi
Conducono indietro
ad un tempo lontano
Alla rotonda sul mare
Nella spiaggia assolata
A Nino, Renato, Annalisa dai biondi capelli
Che azzurro quegli occhi!
Sullo sfondo il juke box
Le canzoni d’amore
La sabbia bagnata
Sapore di sale
Ti tuffi nell’acqua
E la bocca di baci era piena di lei

Alla radio Luttazzi gridava “hit parade”
Endrigo cantava amo io solo te
Le bocce
le partite a scopone
La pasta col sugo
La doccia senz’acqua
Coca cola e caffé
Quattro lire in saccoccia
Non creavano ansia
Avevamo la vespa
Io c’andavo con lei

Nostalgia di quegli anni
Della mia gioventù
Del profumo di mare
Dei tramonti arrossati
Di quegli anni sessanta
Che non tornano più


Simonetta Gini

Ti cerco

Finisco sempre
dentro questa stanza,
piena di cianfrusaglie
e ricordi.
Ti cerco
tra bambole e collane,
tra libri e sedie,
dentro questa confusione.
Giro in tondo
per trovare
un pezzo di te,
di noi.
Un ricordo
che dica chi siamo,
che mi coccoli,
per sprofondare
nella sensazione,
nella consapevolezza,
di noi.
Il mondo dentro
questa stanza piena
è piccolo,
ho bisogno di più aria,
bramo più vita.
Ti cerco
tra le pagine di un libro,
tra il mappamondo e il divano,
tra cuscini e stoffe,
per riporti nella mia tasca.
Cercarti
mi fa sognare.


Carla Kovacic Sblano

Cupido

Dalle immense ricchezze di uno spesso e oscuro scrigno
Fatto di debole carne e fragili ossa
Nacque,
Imprevedibile, una scintilla.
Il tuo essere ne colse la luce
Ed avidamente l’osservo’ divenire fiamma,
L’alimento’ fin a trasformarla in fuoco e poi
Incendio.
Con bramosia ne catturasti tutto il calore e,
Bellissimo,
T’illuminasti mostrandoti al mondo.
Ora
Quale follia ti suggerisce che le meraviglie del tuo essere possano da
sole vivere di tanto splendore?
Sei nulla senza l’ardere di questo amore.
Ed io…
Un tesoro sommerso negli abissi più profondi.


Roberto Litterotto

Barbone

Vai
con i tuoi stracci
logori e puzzolenti,
col tuo mondo
racchiuso
in pochi sacchetti…
Un tozzo di pane,
vino in cartone,
poche cianfrusaglie
e la tua dignità…
Offeso e deriso
da un mondo falso
e impotente
che vede soltanto
lustrini e ricchezze…
e non sa riconoscer
la tua umanità,
i tuoi pensieri,
il tuo sguardo vacuo,
la tua storia,
il tuo ieri.


Walter Paolo Lorenzi

Come le rondini… gabbiani

Or volano pensieri nella mente
in piena libertà, senza ragioni,
portando a viver tutto pienamente
per il veloce andar delle stagioni.

Il cielo blù si specchia e in armonia,
dona colore, nuova vita e luce,
e io sogno…e poi sussurro con magia,
parole dal mio cuor con lieve voce:

«Come le rondini fin dove porta il vento,
si può spiccare il volo…se lo vuoi,
la brama di volare che in me sento,
la vedo e leggo nei begli occhi tuoi».

Come le rondini che in sul finir d’estate,
migran in Africa per natural ragioni,
con tanta gioia a scorrere giornate,
volar si può per rinnovar stagioni.

Io mai mi scorderò la gioia e l’amarezza
di attimi vissuti intensamente,
di luci all’alba, di nuvole e di brezza
e voli di gabbiani all’orizzonte.

Come gabbiani, poter volare al lido
e infine in sul calar, cambiar le rotte,
e ognuno far ritorno al proprio nido,
come le rondini…prima che sia notte.

(IV – luglio 2009)


Lelia Luscher

Schiudiamo il nostro cuore

Quando a perdita d’occhio le nuvole
al sole fanno danzare scintille,
il cielo s’incava azzurrissimo
laggiù fra il mare ed il cielo
la linea dell’orizzonte si arrotonda
in un’immensa curva nitidissima di pace.


È dolce il pianto

Nessuno viene per la strada
mi piace guardare la campagna deserta
gli alberi sparsi il meriggio torrido
il morso di un lontano dolore
il tempo è scorso e si è addensato
in un lungo dolce pianto.


Le ore

Il campanile scandisce l’ora,
nessuno l’ascolta,
qualcuno forse ha bisogno di quel suono,
io l’ascolto perché non ricada nel vuoto,
ma entri nella mia anima.


Notte

Le ombre si allungano come pugnali
emozioni timori afferrano il cuore
strane maschere carcasse di ricordi.
Un frusciare d’ali asciuga una lacrima.


Daniele Marranca

Parole all’amico

Abbi cura del sorriso tuo più tenero.
Alleva la gioia come un figlio.
Ringrazia il Signore per ciò che è piccolo,
perché è un miracolo di cui nessuno si avvede.
Quando la sera scioglierai i nodi alle scarpe,
sciogli anche quelli che ti legano ad ogni altro oggetto.
E quando solleverai i piedi dal terreno,
lascia giù rancori e timori.
Abbandonati alla notte, che pari dignità
dona a tutte le cose,
ovunque e di chiunque esse siano,
Fa che siano lacrime di sonno, le uniche
a bagnare il tuo cuscino.
Al mattino, apri le finestre alla luce, e lascia
che entri sempre aria nuova a rinfrescare
il tuo giaciglio.
Non rimpiangere ciò che avresti potuto.
Le cose inevitabilmente cambiano,
ma sempre parole nuove le accompagnano.


Barbara Martinucci

Largo il respiro della notte
caldo… sembra che frema
sospeso a mezz’aria
come un ricordo
rovente sul cuore.
Vento che soffia da ponente
rabbia che esplode
quando l’amore appare e scompare
volti sconosciuti e strani
giorni bucati come tasche vuote
tu un martello che batte
un graffio che brucia sulla pelle
tu… maledizione ti amo
continuo a vagare
sonnambula e incosciente
non ho risposte ai miei perché.
Strano il passare del tempo
giri e ticchettii di lancetta
strane serate intrise d’allegria
il passare del tempo…
voglio viverti accanto.


Inquietudini

La quiete della campagna intorno
e dentro il frastuono di te
la calma apparente sul mio volto
e nel mio cuore il desiderio furioso
non ti penso… non ti cerco
e vieni fuori lo stesso.
Passo le notti in bianco
cercando di capire
perché ti amo.


Fabiola Maschi

Ecco la magia dell’estate

Ecco la magia dell’estate: qui seduta nella quiete del mio giardino,
circondata da una natura taciturna forse addormentata.
Tutto è silenzio intorno a me e i miei occhi non smettono di fissare il cielo…
…un cielo illuminato da una grande luna piena….magnifica, silenziosa, affascinante, misteriosa…
Lei racchiude tutto questo e ogni volta mi incanto a guardarla.
Ed è in questa bellissima atmosfera che la mia mente naviga tra pensieri e sogni.
In lontananza i rintocchi della mezzanotte mi destano e poi ancora i miei occhi si posano su quella solitaria luce e lì mi fisso e faccio viaggiare la fantasia, i ricordi, le emozioni, i desideri….
Minuti interminabili, minuti che passano lentamente ammirando la bellezza che mi circonda.
Un momento magico da imprimere dentro di me come un sigillo, un momento che vorrei tornasse presto, un momento che accompagna la mia giovinezza.
Sembra un sogno… invece è realtà, una realtà semplice piena di mistero e di bellezza.
La bellezza e la magia di quest’estate…. la mia estate.


Spunta un raggio di sole….

E una brezza leggera smuove le onde di questo lago conosciuto,ma che ancora nasconde qualche segreto.
Camminando a piedi nudi lungo la passeggiata, lungo una strada solitaria
dove le pozzanghere rispecchiano frammenti di realtà…
riscopro la bellezza del paesaggio che mi circonda e quella brezza ancora mi segue
portando una melodia di dolci ricordi, note e pentagrammi di pensieri e sogni.


Claudia Nicchio

Verde

Frutti acerbi
e tralci di vite
attorcigliano corpi e vene.
Foglie in trasparenza
filtrano pelle e ossa.
Occhi verdi
incantano vittorie
ed erba tagliata
diffonde grazia evanescente.
Praterie di piedi scalzi
rimbombano ovunque
dove pozze stagnanti
dissetano lingue.
Ninfee abitano
in suoli bagnati
di petali bianchi
su tavole piatte.
Rugiada germoglia vita
dove tempesta ferisce.
Rami danzano
al vento libero
con raggi abbracciati
nel bosco del cuore.


Gabriele Pece

Poesia

Quando dall’animo
in tumulto
sommesso un singhiozzo
s’affaccia timido
all’uscio della commozione
e con lacrime asciutte
e parole mai scritte
t’intenerisce il cuore
è poesia


Naturale aspettative

Dal vento di maestra
non mi aspetto bonaccia
dall’uomo sì
attendo giustizia
nel chiedere pace.


L’amicizia di sé

Sono cinquant’anni
che non ho più vent’anni
Da tempo
sollecito esperienza
a guadagnare saggezza
Ancora ad oggi
virtù non mi è propria
Che impegno grave
ahimè
l’amicizia di sé.


Paolo Pietrini

L’Utopia

La brace mai spenta
ha confuso la notte,
s’alza l’alba smarrita
di una grigia giornata
ma tu accendi l’Aurora,
riprende colore la vita.
L’eroe senza nome
ritrova i sorrisi perduti
sul volto di domani,
riempie le ore sofferte
di nuova speranza,
affronta deciso la corsa
infinita della Storia.

Il fuoco già acceso
ha deluso la notte,
s’alza l’alba sconfitta
di una scura giornata
ma tu accendi l’Aurora,
di nuovo sorride la vita.
L’eroe senza nome
trova ancora il coraggio
per l’eterna partita,
torna a dire vittoria
la battaglia perduta.
Ogni notte la Storia
attizza braci mai spente,
ogni giorno l’Aurora
accende sopite speranze.


Domenico Romeo

Galilea

La Galilea di notte è la cupola della Trinacria agreste che ho lasciato.
La Galilea di notte, è il vento giordano che fa voce all’eco del canto della prima madre.
La Galilea di notte, è la congrega dei profeti
invisibili fra luci, Maometto parla l’Arabo a Joshua di Maria.
La Galilea di notte è una valanga di nube che slavina in biblico,
è un’ode di fiume verde impuro che si eleva in canto antico d’Israele.
Nella notte in Galilea il Rabbuni scrive in arabo al profeta mentre allunga le sue dita,
scoprendo il capo del suo Dio che solleva la sua scritta,
rispondendo in aramaico soffiando sulle pietre.
La Galilea di notte, è fuoco sparso in cielo che diventa altare da immolare a pochi spiriti,
mentre gli angeli al sicuro si dividono le nubi.
La Galilea di notte è fuoco invisibile sul Tabor,
fra liturgie in angeli di Sion e in angeli di Enoch.
La Galilea di notte, è ode in Palestina,
è litania di sangue dolce in miscuglio d’amaro calice devoto.
In Galilea di notte, il deserto che schiuma alle bisce del suo male ha l’anima trasmigrata.
E sul biblico peccato danza il Cristo del mattino.


Caterina Russo Schnock

Un amore

Voglio un amore
sconfinato,
esagerato,
che non chiede
perchè a amore
amore è dato.
Voglio un amore
con dolore,
disperato,
senza fiato,
da caduta
senza rete.
Un amore
tra l’inferno e il paradiso
l’infinito in un sorriso
voglio tutto in un momento
voglio il cielo in una stanza
ma un amore con amore.


Sognando

Sognando, vagando
la mia anima
a piedi si trovò,
vittima
dell’infame complotto
di un esasperato risveglio.

In preda alla follìa
nell’illusione
di un inesistente domani,
andò a rincorrere
tutte le amiche nuvole
e chiese loro
un’imminente partenza
per nuovi cieli.


Barbara Santoni

Eternità

Sarò la tua poesia…
cercherò di farti volare oltre i confini dei sogni
sarò pietra che assorbirà i tuoi dolori e sofferenze.
Proverò ad accarezzarti l’anima…
il mio pensiero ti darà forza quando mi cercherai…
Il mio cuore sarà anche il tuo cuore…
mi troverai sempre nei tuoi pensieri…
io lo capirò e volerò sempre verso te.
Ascolterai parole mai pronunciate prima d’ora.
Vedrai davanti ai tuoi occhi arcobaleni
disegnati da sorrisi e dolci pensieri …
Cercherò di farti capire cosa significa
sprofondare nella gioia …
Tutto questo è il presente …
Tutto questo è il futuro …
Tutto questo è l’eternità …


Gianni Sardi

Il silenzio della memoria

Memori i ricordi
Tra spazi indefiniti senza parole
Abbracciato a te senza chiederti nulla
Per timore che non sia vero
Che tu vivi e mi ami
Sto abbracciato a te
Senza guardare e toccarti
Non debba mai scoprire con domande,
con carezze,quella solitudine immensa di amarti solo io
questa volta non è successo nulla
succede solo che sono infelice
fino all’ultimo angolo del cuore
canta anima mia,
la voce dell’amore
finchè il dolore si trasformi in festa
ricordi senza immagini
mute figure mi circondano senza far rumore
senza aria
memoria,quante volte ti ho richiamata…
rispondi,muta,
con un grigio di amorfa voce
di nessun presente
persa in una luce
d’adombra te stessa.


Fabiola Serino

Agrodolce

Vive fulgido il tripudio
che s’inebria di delicati profumi,
e s’imbriglia di strati inesplorati
che fremono al sol sussurro.
Alacre la notte
vana sfida dello spazio,
avvolge d’inquietudini
conflitti e sfinimenti
e in cotal momento di cerea luce,
l’aurora appiana dolcezze e rigenera
ora come sempre
un sogno,
che spinto dal vento
incanta i sensi.


Disincanto

Probo,
in un’ardita ragnatela
intesse se stesso
bramando l’assoluto e l’immaginario
d’incuneato individualismo e mai svincolato.
L’ode distrae il consueto
e l’irreale delizia la mente che di vago dona soavi parole e alterate attese.
S’illude il vate
d’una devota unione
atta a spezzar fili d’un richiamo d’attrazione.
Stilla nell’eremo
ove la chimera s’impercola
nell’aurora d’un insolito momento.


Francesco Sielo

Piove sulle fiere di paese
sulle illusioni spezzate
sulle tende colorate
di un giorno di festa

Non ci sono porticati
né riparo tra i rami
spogli, le donne corrono
a testa bassa
nella pioggia battente

Così anch’io aspettando un treno
guardo la pioggia gocciolare
dalla lamiera di un tetto triste
ai sogni grigi nella mia testa.


Dal ponte della Melody

Breve intervallo di tempo
lunare
tra le onde del mare impazzito
Ci avvolge l’eternità,
il soffio sempiterno del vento.
Forse siamo noi fermi in lui
e il mare trascorre
in erte e valli lucide,
mobile e senza storia.
Ma dietro di noi
si richiude inghiottito il nulla
ed eternamente ricominciano
infiniti viaggi.


Francesca Valentini

Tradimento

Scompagina ogni cosa
l’euforia impazzita
nel sussulto infinito, triste.

Piange,
graffianti gemme
preziosità dell’animo gravido,
in una tempesta furente,
bagliori e oscurità intime.


L’esame

Un caldo equatoriale
ti avvolge,
sudandoti addosso
sospiri infiniti,
spediti
come preghiere.
Brusii, schiamazzi composti
creano una nuvola
fitta,
ci riveste come guanti
nella coltre tumorifera
imposta.
Confondo ogni cosa
nel torpore pomeridiano,
strascico
di una mattina
interminabile, grigia.
Non è ammessa fuga.
Si attende
nella speranza del nuovo giorno,
comunque felice.


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