Opere di

Anthera Antheri


A mio padre,nel centenario della nascita

Di te mi restano solo preziose
fotografie un po’ sciupate
dallo scorrer inclemente,
crudele di tempo troppo
in fretta passato…
Il tuo volto adorato,
sempre sorridente
emerge dalla carta ingiallita
che ha reso immortali
momenti salienti della tua
lunga vita di uomo buono,
nell’amore per la tua famiglia,
nel rispetto di ogni tuo simile,
anche del meno degno,
nella Fede sincera di un vero
cristiano, nella passione
profonda per la buona musica.
E i ricordi si affacciano intensi
alla mente ancora inorridita
dalla superficialità criminale
che ti ha condotto ad una morte
ingiusta e terribile,
che ti ha strappato ai tuoi affetti
terreni…
Amavi la vita con tutto te stesso
e gustavi, giorno per giorno,
la tua esistenza semplice
ma piena di serenità
e di soddisfazioni.
Di te mi restano solo le belle
fotografie dei tuoi momenti
migliori, del tuo caldo sorriso
buono, della tua profonda
umanità, o padre amatissimo.

17 Ottobre 2015


Gocce di rugiada

Gocce di rugiada iridescenti
sul verde turgore di gemme
prorompenti di nuova vita
sui rami ancor brulli , intrisi
del gelo di inverno or ora
trascorso, protesi all’azzurro
limpido del cielo terso
di primavera incipiente,
siete specchio di brillante
stagione.
Cinguettii allegri di uccelli
novelli che sfrecciano veloci
nell’aria tersa, ormai priva
della minaccia oscura
delle nubi fredde di passata
stagione inclemente.
Profumo intenso di mughetti
bianchi e di viole , magia
dolce di colore nel verde
giovane di fronde
nuove che si specchiano
timide nel cristallo
iridato di ruscello
spumeggiante in corsa
tra le rocce bianche
ornate dell’oro
di fragili narcisi.
Un leprotto giovane, curioso
occhieggia timoroso tra lo scuro
di fronde e fugge ai miei passi
prudenti.
Una folata di vento tiepido
solleva, improvvisa, un poco
la mia amarezza profonda,
il mio rancore nei confronti
di un mondo ingiusto
privo di ogni parvenza
di umanità.
E la visione tersa di una natura
pura scaccia, per un attimo,
i più tetri pensieri…
E’ la vita che ritorna a pulsare
nel cuore del mondo.

17 marzo 2015


Vento di Primavera

Nel terso d’azzurro di cielo
splendente di sole novello,
scomparsa è la cupa
minaccia di nuvole
nere foriere di tempesta
imminente.
Folate di tiepido vento
avvolgente accarezzano
le mie membra
raggelate dal lungo
letargo invernale.
Mulinelli di vento
vivace scherzano
con il torpore del mondo
ancora assopito…
E minuscole stelle
di argentei coriandoli
volteggiano nell’aria
con l’allegria di minuscole
luci amiche, retaggio
del Carnevale appena
passato…
Di nuovo, la carezza dolce
del vento gioioso sulle mie
membra stanche mi richiama
alla vita di nuova stagione,
riporta in me un barlume
di giovinezza passata
e mi induce all’azione
decisa e veloce del mio
tempo migliore,
al desiderio di vivere
appieno quel che
resta del giorno.

4 Marzo 2017


Magia di un’alba serena

Magia di un’ alba serena
foriera di giorno felice,
di vita di nuovo
intensamente vissuta
nel bene di un futuro
migliore, più ricco
di soddisfazioni giuste,
ben meritate.
Il debole raggio di sole
invernale invade gioioso
la mia stanza accogliente
ancora in penobra e sembra
annunciare il bello di tempi
migliori, fugando le ombre
tetre dell’incertezza grigia
del cupo sconforto.

21 gennaio 2017


Momenti di sole nel grigio

Momenti di sole nel grigio
di nebbia invernale
rischiarano il tetro dei giorni
di inedia che il dispetto
insidioso di vita quotidiana
ti rifila spietato…
A volte, basta un po’
di giusta soddisfazione
per cancellare dolore
di tedio che nasce
dall’inane lottare.

9 Febbraio 2016


Cammino incerta

Cammino incerta nel freddo
di buia stagione piovosa,
stridio funesto di foglie
morte fa eco ai miei passi
frettolosi lungo il viale
tetro di neri alberi
scheletrici nell’agonia
dell’inverno imminente…
Ma, ecco, una miriade
di luci ammiccanti, festose
dei colori cangianti
dell’arcobaleno, rallegra
di colpo i miei pensieri
opachi, persi nel torpore
di una nebbia sbiadita
che intorpidisce i sensi.
E il pulsare lieto di vita
pervade i miei sensi
e mi fa sentire di nuovo
viva, ancora una volta
rinata.

4 Novembre 2008


Infanzia fiabesca

Infanzia fiabesca della mia
vita di bimba amatissima,
coccolata e un po’ viziata
dalla mia meravigliosa
famiglia dolce e protettiva.
Momenti di sogni ad occhi
aperti, di progetti fantastici,
di speranze in un futuro
di fiaba, di giochi sereni
e di allegre marachelle
gratificanti…
Ala di morte incombeva, però,
sul mio bel mondo incantato
e rapiva, all’improvviso,
dopo breve malattia, il nonno
adorato, parte integrante
della mia vita fatata…
Di colpo, la crudezza ossuta
di un mondo spietato
entrava nella mia vita
lieta di bimba…
Scomparsi i castelli, i sogni,
i progetti fatti con il nonno…
I colori apparivano sbiaditi,
velati di cupa tristezza,
intrisi di opaco dolore.
Persino le feste più belle
non erano più quelle
allegre del tempo
appena passato…
Finiti i giorni dei sogni,
della realtà gioiosa
delle fiabe…Il mondo
reale era entrato nella mia
giovane vita con il suo
carico di disillusioni.

2 novembre 2016


La clessidra del tempo

La clessidra del tempo
inesorabile scandisce
indifferente le ore
liete e tristi, della nostra
irripetibile esistenza…
Sciocco è sprecare
anche un solo imperdibile
attimo unico del nostro
ineffabile scenario
quotidiano intriso di gioie
gratificanti, di impreviste
delusioni mortificanti,
di lotte ad oltranza
per salvaguardare
la nostra nicchia preziosa
per la sopravvivenza
dello Spirito di vita.
L’assalto dei mille inganni,
delle mille lame dell’esister
quotidiano ti distruggono
nel corpo e nella psiche
con schegge affilate di duro
cristallo brillante di dolci
apparenze, di lusinghe
ingannevoli che scompaiono
all’apparire inesorabile
del vero volto di un mondo
che uccide le illusioni.

29 Dicembre 2016


Quante parole non dette

Quante parole non dette nei brevi
momenti felici di un tempo ancor
vivo solo nel ricordo di un’altra
esistenza dai ritmi diversi,
del colore etereo dei sogni,
dai contorni segnati dalla gioia
intensa di attimi preziosi
rubati al Fato ingiusto, pronto
a ghermire la vittima designata.
A volte, i silenzi pregni di mille
parole intridono l’anima
di dolcezza infinita, di mille
significati …non sembra
necessario parlare…
E tutto sembra più facile,
più vicino ai sogni di sempre…
Rimane, all’improvviso,
l’amaro rimpianto indicibile
per le parole non dette
e, ormai, per sempre
affidate al silenzio
pungente del lutto
precoce.

19 Maggio 2016


12 Agosto 1916

Una vecchia foto formato
cartolina, spedita dal fronte,
con i saluti alla moglie
adorata ed i baci ai due
amatissimi bimbi,
emerge dalle nebbie
del tempo, o nonno
carissimo.
Per un attimo, il ricordo
struggente della tua
bella famiglia mitiga
la durezza della vita
di trincea…
Lontano il rumore
funesto degli obici,
lontane le grida
strazianti di giovani
eroi feriti, votati
alla morte,
lontano l’odore
sacre del sangue,
lontano il fetore
di povere carni
maciullate…
Il fango diventa erba
verde di vita giovane
di nuova speranza.
Lo sparo di un cecchino
lacera, per un attimo,
l’aria immota, afosa,
di un Agosto umido
di montagna…
E poi, tutto ridiventa
silente, immoto
in attesa di nuove
angosce, di nuovi
pericoli, di nuove
morti…
La posta è appena
arrivata e ti porta
a casa con il pensiero,
alla moglie, ai bimbi
in trepida attesa
di riabbracciarti…
Nel breve momento
di tregua dall’orrore
di guerra, rispondi
ai tuoi cari, rispondi
con la tua bella foto
di soldato, con parole
pregne di affetto
struggente…
Arriva, alacre, il postino,
tu gli affidi il prezioso
messaggio e lo segui
con il pensiero…
Cento e un anno dopo,
l’intensità dei tuoi
sentimenti prorompe,
di nuovo, in tutta la sua
dolcissima forza.

26 luglio 2017



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