Opere di

Annunziata Romeo


Novembre 2013

Giorni vorrei con te
senza limiti e tempo
e senza nubi
un cielo quieto e sereno
col tuo respiro vicino
come in questi giorni
che sonnecchi di sera con me
e di storie odorose mi parli
che mi diano gioia.
Attimi vorrei regalarti
lunghissimi
su spiagge di conchiglie
col suono del mare
scrivere sull’acqua di te
e del tuo amore
navigando
come mi copri le spalle
quando ho freddo la sera
e calore mi doni
quando non ho voce
i pensieri son come i fiori
se li innaffi
li accarezzi
il profumo ti regalano della vita.


Regalo di cielo

Si adagiano
ondeggiano le tue rose
su quei vasi di pietra
spinte dalla brezza dell’alba
palpiti vibrano di eterni ricordi
ricamate di sole
e come lucciole libere nel verde
brillano nell’aria
volano come bianche farfalle
insieme ai petali delle tue margherite
regalo di cielo è il loro profumo
nel soffio del tuo amore
la voce che si scioglie sonora sulla terra
colorata d’azzurro.


Mi chiami

Buia è la notte
ed anche il vento urla
sottile alle finestre la tua voce
mi pare di sentire
dolcezza mi diffonde
il buio mi allontana
e un po’ con me rimane aspettando l’alba
dentro le mie mura
il tuo respiro mi avvicina gracile
il dono mi concede di una lacrima
E poi…
come piuma che vola verso il cielo
desolata mi lascia
dietro i vetri delle mie grigie finestre
aspettando che torni.


Gabbiano che voli

Sono qui a guardarti
mentre tu voli
e mi lasci tra la nebbia
tra la sabbia del mare
mentre tu bianco voli seminando
come farfalle che giocano
sui petali del mio cuore
le tue piume
ho voglia di fermarti
mio gabbiano alto
prima d’attraversare il cielo
con te volare
su strade senza nome
vie infinite
sulla tua scia morbida di cielo riposare
dal fiatare dell’alba fino a sera
chiudere gli occhi
e poi… col tuo respiro vicino
nel bello dei miei sogni
dormire azzurro
senza più volare.


All’angolo del gelsomino

È qui
dove spesso il ritorno
mi viene
ad ogni cosa che dorme
il palpito d’ogni cosa che vedo
d’ogni foglia che cade
d’ogni petalo che si stacca dal fiore
qui…
dove tutto ritrovo
e rivedo con gioia
risento il parlare del giglio
del fiore sbocciato da poco
dell’albero triste
del bacio che l’ape lascia sul fiore
qui…
dove la vita non muore
e mi è carezza il ricordo
poesia lontana il silenzio
con voci d’indelebile dolcezza.


Il tuo balcone

Mi piace
il tuo balcone sulla collina
la tua casa lontana
con tanti vasi
grandi spazi azzurri
e fiori di preghiere
mi piace all’alba
quando la tua brezza mi sveglia
e carezze mi fa
sui bianchi capelli
a sera quando vado a dormire
è la luce di stella
il tuo profumo nel mio letto
un’ombra quasi dolce
luminosa a tratti
da pianto silenzioso
mi guarisce gli occhi
e messaggio mi trasmette
in sussurro d’eterno.


L’urlo che rotola

Sono dentro la tua nuvola
conchiglia di mare
l’onda vestita di sabbia
che ti accarezza
l’erba del tuo prato
che dorme sotto la brina
sogna i tuoi petali blu
e a notte fonda
il tuo mondo
ricamato di nuvole
stellato nel cielo
ove il suono del mio mare ti lascio
con l’urlo che rotola muto
tra lampi di luce ed ombre
della mia solitudine.


I desideri

Per bagnarci d’amore
agili come farfalle
volano i nostri desideri
con le nuvole s’incontrano
in ALTO
si condensano di calore
e poi si sciolgono in lacrime
colorate d’azzurro
per bagnarci d’amore.


È un sogno…

Oggi scriverò per te
bambina mia
con petali di rose ti coprirò la strada
e piume di carezze ti darò
ove tu brilli
con tanto amore intorno
con la tua nonna accanto
a cui regali oggi il tuo splendore
la voce allegra della tua verde età
alle sue ali stanche
anche la forza doni di volare
spiccare il volo dove la porta il cuore
accanto alle tue albe sorridenti
i tuoi silenzi
i tuoi successi
tenera conservarsi nei tuoi baci
nelle tue braccia soffice come piuma
nel tuo tepore dolce come il miele.


Il coriandolo

Bianco come farfalla sul prato
ondeggia il tuo fiore
sulle tue margherite
la musica delle api a fare primavera
e l’aria profumato di miele
sulle tue rose
una goccia d’amore
in ricordo di te
che si spezza adorabile
CORIANDOLO bianco
che voli e ondeggi
me lasciando le tue stille d’argento.


Aprile 2013

È la tua primavera
che ancor mi dona il canto
la luce il sole
che splende al mio orizzonte
la voce che mi chiama da lontano
mi coccola di baci
è l’alba fresca sorridente tua
che mi risveglia nuova
come una bambina
con tanta nostalgia di te
bello come la vita
è tutto quel che ho
tutto quel che sei
anche senza parlare
che mi comunica amore.


Armonie lontane

Smagliante oggi m’appari
mare mio ridente
limpido e più azzurro del cielo
quando il mio sguardo catturi
al cuor mi pulsi amabile
e luci ed ombre
di te mi racconti
armonie lontane
che radiosa mi lasciano
come nuvola bianca che naviga
nel tuo mare.


L’ora non conta

E’ laggiù tra le siepi il concerto
festoso anche il vento
che mi raggiunge di canti
e voli di liberi uccelli
laggiù dove il sole accalora
il mio dolce pensare lontano e
una nota mi regala d’amore
un sorriso velato di pianto
ai momenti
cui il cuore si adagia
su trascorsi tramonti
ai silenzi incantati
dove l’ora non conta
ma i momenti
tutti quanti bellissimi.


Sera di maggio

Quante stelle stasera
quante luci di maggio e ricordi
nel cielo
quante gocce di luna
irrigandomi il viso
mi ricoprono il vuoto
tanto amore respiro che profuma di rose
di cielo
ogni pensiero mi scioglie
mio libera al vento
mi riveste di blu.


Germogli di cielo

Com’è bello sentire
l’eco della tua voce che ride
sulle tue rose che luccica
in questo prato di sole
è l’armonia di te
soave generosa
pulsare in queste zolle
fresche di primavera
tra gorgheggi d’uccelli ed acque canterine
è la memoria tua che profuma
con le tue mani sui fiori
e germogli di cielo.


Sull’onda misteriosa dell’amore
Misteriosa presenza
Che ride e sorride con me
Di giorno di notte
Tra le mie mura accanto
Al mio respiro
Tristemente confuso e carico di paure
Nel mio campo
Quando dolcemente mi sciolgo
nella sua luce carezzevole
e gli attimi mi allunga
per sorridere insieme con lei
all’infinito
sull’onda misteriosa dell’amore
con occhi di cielo
e rivivere insieme
emozioni di noi profonde incancellabili

momenti
parlo con l’acqua
che leggera mi scivola su dorso
docile tra i capelli anche II vento
così il silenzio dell’anima profondo
la carezza del consentire


Lunga e anche breve l’ora

Lunga è l’ora del giorno
Che tra ombre mi consuma
Frammenti di ricordi
E palpiti agli occhi stanchi
Come ali dispersi nel cielo del dolore
Breve quando mi lascia sola
Amara a guardare l’ultima luce
Spegnersi e tacere
Senza dar voce a questo mio patire
Nei ritmi della mia malinconia
II dolce mio vegliare sulle cose andate.


Una vita di briciola

Una lacrima
II rimpianto
il silenzio
II vento
La malinconia
II cielo senza stelle e preghiere
I balconi sfioriti
Tempestoso anche il mare
Allegro è l’uccellino
Che intravedo fuori libero e gioioso
Che di poco si nutre
E sui vetri il picchio mi lascia
Di una vita di briciola
Che mi fa compagnia


S. Valentino 2011

Altri passi sfiorano il mio tempo
Altri ricordi mi consegna al cuore
Quel Valentino lontano
Che luce mi dava e musica
Un pane più grande del sole
Or tra la pioggia il vento
Ricordi inseguo
Sull’onda del pensiero
del dolore
perle vissute infilo
e gocce cristalline
a nuvole trasferisco d’argento
con occhi di verde dolcezza


Quegli occhi

Cammino ferita
smarrita
col viso rigato di pianto
i capelli sottili
come fili d’erba appassita
che mi annebbiano gli occhi
cammino
e continuo il cammino
che voglio ritrovare la via
con anima nuova
la vita
pur seguitando a camminare
con quegli occhi tristi
che in cuore feriti mi restano
chiusa nel dolore


Se chiudo gli occhi

È la paura
II vento della sera
Che inquieta il silenzio
La voce delle cose andate
II sereno di un sorriso che manca
II suo guardo
È la notte
II buio
I sussulti
Le pareti incollate
il sentiero rinchiuso
nel deserto
gli attimi senza attesa
e senza applausi
i pensieri che si gonfiano e fuggono
dalla coltre umida e fredda
armonia cercando
che non da riposo
se chiudo gli occhi
come per sognare
tutto questo spasimo
profondo sulla schiena
carezza è di ricordi
dolcezza d’infinito
che non mi fa soffrir


Qui il profumo delle tre rose

Qui il silenzio
Pace fiorisce
Ricordi e pensieri consacra
Nel suo dolce mormorio
Lontani dalla vita
Voci immagini conserva
Con mazzetti di rose fra le mani
Un tenero sorriso nella sua fresca ombra
Che fiorisce amore
Qui tra le sue note azzurre
Che gli regala il cielo
Anche
il profumo si eleva delle tue rose
Dei tuoi fiori
Dentro le quattro mura tanto dolore
Tanta tristezza
Nei tuoi dolci occhi
Lucidi azzurri come bilie
Giocare con i miei
Per regalarmi fili di speranza
Qui dove tutto sembra pace fiorire
Come un tuffo mi ritorna al cuore
Che si consuma in singhiozzi


È Primavera

Rigenera la vita
Sorriso ed armonia sparge
Ma il dolore non rompe
La bella primavera
Senza una carezza di poesia
Appassionata calda
La capanna vuota non ride
al suo ritorno
Accoglimi
Le luci non brillano
Stasera
Solo una punta di loro
Per un attimo s’accende
Ed è già buio
Un grido
Un pianto nell’anima s’effonde
Su un tappeto distesa di silenzi
Ricordi incancellabili
Assottigliarmi l’alito


Quegli occhi

Cammino ferita
smarrita
col viso rigato di pianto
i capelli sottili
come fili d’erba appassita
che mi annebbiano gli occhi
cammino
e continuo il cammino
chè voglio ritrovare
la via
con anima nuova
la vita
pur seguitando a camminare
con quegli occhi tristi
che in cuore feriti mi restano
chiusa nel dolore


Messina
Non chiamarle lacrime

Scendono giù dagli occhi
ma non chiamarle lacrime
sono fiori di seta
che mi danno profumo
perle dell’essere del fare
del pensare
cui un nome non so dare
che parlano certo di te
ma non chiamarle lacrime
giorno felice è…



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