Sogni con le ali

di

Anna Maria Ferrari


Anna Maria Ferrari - Sogni con le ali
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 68 - Euro 9,00
ISBN 978-88-6587-2475

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In copertina: «Magic book» © alphaspirit – Fotolia.com


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori per il conseguimento del 7° posto nel concorso letterario O. Nipoti – F. Erbognone 2009


Prefazione

Nella silloge di poesie “Sogni con le ali”, Anna Maria Ferrari porta alla luce il proprio universo emozionale ed il forte senso religioso che pervade i versi delle sue liriche.
Sulla “grande tela della vita” ci si trova davanti alla “durezza” della realtà ed il suo ammonimento ci ricorda che, in mancanza di Dio, la “vita si riduce ad una crudele e assurda buffonata”: le sue parole sono penetranti quando insistono sul fatto che “l’uomo è nato per qualcosa di più grande di una breve e dolorosa esistenza”.
Nella sua “anima ferita” si agitano “infinite tempeste”, come a fare i conti con un simbolico “Io sanguinante” nel silenzio del suo cuore: nasce allora il desiderio di “ali per spiccare il volo” verso l’infinito alla ricerca di sogni perduti; in ascolto della melodia ineguagliabile del Creato; cercando di costruire la sua felicità, giorno dopo giorno; innalzando il profondo significato dell’amore e ricercando le pulsioni della vita come spiragli nel grigiore dei giorni “monotoni”.
Il dolce e l’amaro della vita si miscelano in unica coppa e non si riesce più a “distinguere l’uno dall’altro”: un lento sorseggiare l’esistenza, oltre le amarezze quotidiane, superando i ricordi dolorosi e le angosce del vivere quando l’anima è attanagliata dal tormento, quando il cuore malinconico vuole solo “assaporare intensi istanti di felicità”.
Anna Maria Ferrari, come funambola sul filo teso e insidioso della vita, riesce comunque, con coraggio, a “sollevare il calice e brindare alla vita” con dignità: proprio quella vita che non permette di essere liberi, che fa “annaspare”, che intrappola e mette con le “spalle al muro”, che fa crollare i sogni e nega la possibilità di essere felice.
V’è sempre la percezione che tutto possa cadere come un “castello di carte”, che non siamo altro che “pedine di una scacchiera”, sempre in balia del tempo che divora, giorno dopo giorno, un po’ della nostra vita: eppure, come a sentirsi in una sospensione, la sua anima cerca di liberarsi e avvicinarsi alle mani di Dio, nel suo abbraccio rassicurante, unico gesto salvifico che può placare il tormento del cuore.
“Senza l’amore di Dio, che cosa saremmo?” è l’interrogativo finale: e sarà la volontà di aprire il cuore alla preghiera, l’unica e autentica via per la risposta: sarà la Parola di Dio ad eliminare le oscurità dell’anima, le inquietudini e gli smarrimenti.
La poesia è sortilegio, balsamo per l’anima capace di illuminare l’esistenza: può farla tornare bambina quando “toccava il cielo con un dito”, quando “bastava poco per far scoccare un magico incantesimo di felicità”, può far rivivere lo sguardo stupito davanti al tramonto e gli occhi che si inebriano d’immenso, si dissetano all’essenza dell’amore.
Nella sua visione, che è prima esistenziale e, poi, lirica, emerge chiaramente il forte senso religioso e si avverte, decisa ed incontrovertibile, la scelta di vita: la “scelta del Signore”, senza nessuna esitazione, la “scelta migliore della sua vita”, capace di farla sentire vicina all’amore, nel suo significato più autentico e di “riempire l’animo” della forza di Dio con la sua Parola d’amore.
Nelle poesie vi sono meravigliosi frammenti del suo essere donna, del senso della vita, del valore immenso che assegna all’amore, sempre mettendo in primo piano la sua profonda umanità e la sua ammirevole sensibilità, che innalzano la sua parola ad una dimensione più elevata: preziose gemme che conducono alla piena consapevolezza di sé, illuminando il tesoro nascosto nel profondo del proprio essere.

Massimo Barile


Sogni con le ali


Alla mia amatissima nonna Angiolina e alle mie carissime amiche Sara, Nicoletta e Giovanna per aver creduto in me.
Un affettuoso pensiero alla mia insegnante di lettere Suor Anna per i suoi preziosi insegnamenti ai tempi della scuola.


Poesia

Che cos’è la poesia
apparentemente così fragile
eppure sostanzialmente così forte?

Forse sono parole con un’anima
capaci di trasformarsi in una piccozza
che abbatte i muri della prigione
dove ci ha intrappolati
il nostro egoismo.

Parole capaci di trasformarsi in una chiave
che apre la porta
oltre la quale ci ha rinchiusi
la nostra solitudine.

Parole capaci di sanare dolorose ferite,
addirittura, qualche volta, di far rinascere.

Parole capaci di dar voce
al nostro più intimo,
risollevarlo dalla polvere
e guardare fiero alle stelle.

Ecco
ciò che la poesia è per me.


La preghiera

Recita una canzone francese:
“Amiamoci da vivi
prima che la morte
ci riconosca dai talenti”.
Dio mio,
quanto tempo sprecato ad odiare e ad odiarci.

Alla fine,
di fronte ad una fossa,
contadini oppure re,
umili o potenti,
siamo tutti uguali:
siamo niente.

Dio mio ti prego,
dimmi che ci sei
altrimenti
la nostra vita
si riduce
ad una crudele e assurda buffonata.

Dimmi che in tutto questo tempo
non ho implorato e amato
soltanto un’illusione.
Quando mi trovo a cozzare
contro la durezza della realtà della morte
ogni cosa mi crolla addosso,
mi sento come svuotata.
Quando guardo il cielo
nella sua bellezza senza uguali,
nella sua immensità,
sento
che forse posso ancora sperare.

Dio mio ti prego…
dimmi che ci sei!


La voce nel silenzio

Nelle infinite tempeste
che si agitano
nella mia anima ferita,
in balia delle onde
tumultuose della vita,
nel silenzio
del mio cuore
inaridito e spinoso
per le sconfitte subite,
un giorno Dio parlò
e mi disse:
“Non ti prometto
che non cadrai
mai più,
ma ti prometto
che, anche se cadrai ancora,
ti rialzerai sempre.”

Allora,
tra i rovi impenetrabili
del mio io sanguinante,
sbocciò una rosa.


Preghiera del piccolo angelo guerriero

Oh Dio,
voglio essere forte,
coraggioso,
combattivo,
per Te
e per la Tua Santa Causa.
Voglio vincere,
anzi voglio stravincere
contro il male.
Ho fatto la mia scelta.
Ho scelto Te, Signore.
La scelta migliore
della mia vita:
la scelta dell’Amore.


Ali

Ti prego,
oh Dio,
donami ali grandi,
forti e leggere
per spiccare di nuovo il volo
verso lidi infiniti e cieli lontani,
alla ricerca di sogni rincorsi e poi perduti
quando il tempo fanciullo era amico
e giocava con me.


Ascolta

All’improvviso,
sì, all’improvviso,
è stato come se Dio
avesse lanciato
una manciata di gabbiani
nel cielo
a piene mani.

Ed ora, per un attimo,
tutt’intorno il silenzio.
Ascolta…

Pare di sentire
il fruscio seducente della seta
cullata nell’aria da un soffio di vento
e dagli echi lontani
di ali sinuose.

Ed ora, di nuovo,
per un attimo,
tutt’intorno il silenzio.
Ascolta…

Non fermarti!

Continua ad ascoltare
la melodia ineguagliabile
del Creato.


La parola di Dio

Spiragli di luce iridescente
trafiggono le tenebre
così come la Parola di Dio
lacera la cappa
che oscura l’anima
dell’uomo di oggi,
inquieto,
smarrito,
disincantato,
liberandolo con la potenza del Suo AMORE
dalle viscide spire
dell’antico Avversario.


Per sempre

Sospesa tra il paradiso e l’inferno,
la mia anima si dibatte
al pari di un grande uccello
inchiodato alla terra
eppure perennemente
proteso verso il cielo.

Voglio riuscire a sfuggire
ai lacci dell’infernale nemico,
librarmi nell’aria
libera più che mai
ed atterrare nel palmo
della mano di Dio.

Al sicuro, per sempre.


Emozione

Un giorno,
in una chiesa, m’avvidi che il mondo,
grande quanto un pugno,
stretto nella mano di Gesù Bambino,
appariva
come null’altro che un grazioso balocco
donato da una madre premurosa al suo bimbo.

E pensare che noi,
piccoli, sciocchi uomini,
ci crediamo così grandi.

Ma ci siamo mai domandati:
“Senza l’amore di Dio,
che cosa saremmo?”

Chiudiamo gli occhi
e apriamo il cuore alla preghiera.
Lì è la risposta.


Perdonami Signore

Perdonami Signore se ho sbagliato,
volevo soltanto essere felice,
non chiedevo altro.
Guardavo estasiata le prodezze delle aquile
e desideravo, anche se solo per un attimo, saper fare altrettanto.

Perdonami Signore se ho sbagliato.
Adesso so che nel mio cuore
non c’era malvagità, bensì
grande tristezza.

Perdonami Signore se ho sbagliato.
Sono soltanto un povero scricciolo,
un povero, piccolo scricciolo
nelle Tue grandi, rassicuranti mani.


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