A Rosolina Calvia
Mia Madre
Il Viale della Vita
Quel viale alberato
vede passare una donna col mantello nero
alta magra il suo sguardo è di ghiaccio
lei cammina dietro a un bambino
passo dopo passo lo raggiunge
le poggia una mano sulla spalla
lui si gira ormai è solo un vecchio curvo
la guarda le sorride
un sorriso che schernisce
a lei quel sorriso la ferisce
lo abbraccia col suo mantello nero
portandolo via dal viale della vita
con l’ultimo sorriso
di chi ormai ha finito la sua passeggiata.
Tra mille anni
Vorrei essere acqua
così da poter accarezzare il tuo corpo
vorrei essere il sole
così da scaldare il tuo cuore
vorrei essere luna
così filtrare attraverso la finestra
e accarezzare il tuo viso.
Tra mille anni
vorrei essere terra
così essere l’ultimo ad abbracciarti
e coccolarti per l’eternità.
Il campanello
Il trillo di un campanello
avvisava il tuo arrivo
tutti si lamentavano dei tuoi scherzi
Pasqua, Natale e Capodanno, erano buoni
per non rinunciare.
Dicevi, nella festa non si può non mangiare
per questo scherzosamente promettevi
di digiunare
un compleanno, una ricorrenza
ti faceva rincominciare.
Ora manchi a tutti
nella mente e nei pensieri, ci sarà sempre
il trillo di un campanello
per ricordare
quell’ Uomo che si fece amare.
Anima Mia
Senza il suono della tua voce
il mio cuore s’addormenta
la mia anima scompare.
I tuoi occhi, il tuo viso illuminano il mio cuore
ora colmo di dolore
mi manca il tuo amore.
Dolce fiore dell’anima mia
senza te il mio spirito vola via
con tanta malinconia.
Ricordi
Giardini
corrono i bambini
All’ombra del gran pino
è seduto il nonnino
Racconta vecchie avventure a quei bambini
di quando era con gli alpini
Scalava monti, giocava a fare il soldatino
e con gli amici si faceva un bicchierino
Ricordi lontani, che portano un sorriso al nonnino
tenendo vivo il ricordo degli amici scomparsi
regalandoli alla storia per mezzo di quel bambino.
Sono triste
Sono triste, sono stanco di ascoltare
penso che non valga la pena di continuare
sei solo a combattere una guerra forse persa
per incuria, o per paura, tutto ciò è una farsa
andare, parlare, chiedere, senza sapere cosa fare.
Addio mio Paladino, forse è meglio non continuare
alla gente basta malignare
senza non vivrebbe, lasciala fare
Tu… hai ben altro da dare
passione, valore, e tanto amore.
Amore e Morte
Un’Ape,due Fiori
una Rosa, un Tulipano
attirano l’Ape con i loro colori
la stringono la guardano.
Senza indugio l’Ape poggia il suo pungiglione
all’interno dell’embrione
provocando piacere, ammaliando la Rosa
suscitandole una grande passione.
Ma di sera vola sul Tulipano
l’atto è lo stesso, il piacere lontano
i petali racchiudono l’Ape
in un ultimo abbraccio disperato
il Tulipano geloso del volo che fece sulla Rosa
strinse forte i suoi petali, in una morsa
d’Amore e Morte.
Undici Settembre
In quel cielo grigio
c‘è dolore
la disperazione, di uomini e donne
c‘è la sottomissione
si guardano negli occhi
leggono la propria disperazione
esorcizzano il terrore
molti non vedranno più
la luce del sole.
I Gladiatori son caduti
il piccolo uomo
li ha spinti giù con un soffio d’ali
loro cosi possenti pieni di sé
non hanno capito la propria fragilità
finché, un granello di questo complesso Mondo
non li ha colpiti
rendendoli fragili
rendendoli simili
rubandogli la serenità
restituendogli la voglia di libertà.
Corri, il tempo scappa via
Sente scorrere il suo tempo
il pensiero è rivolto a te
bambina dai capelli color del grano
i tuoi occhi verdi le ricordano la terra lontana
dove la natura era sovrana
i campi verdi, gli uliveti piegati dal vento
come il tempo ha piegato quel vecchio
che ti bacia con malinconia
mentre il tempo le scorre via
e tu corri, corri con tanta allegria.
Abbandono
L’albero sradicato dal vento
abbattuto in quel campo, muore tutto solo
come il vecchio stremato dal tempo
si sdraia sul letto e muore
hanno visto scorrere il tempo
in compagnia
l’albero dei giovani che sotto di lui si riparavano
[dal sole
mentre si coccolavano con grande amore
il vecchio, prima coccolato dalla sua mamma e il
[suo papà
poi dai figli e i nipotini.
Hanno avuto lo stesso destino
sono morti soli, senza una carezza, senza amore
uno nel campo l’altro nel letto
due querce secolari
abbandonate dall’indifferenza della gente.
Il bene più grande
Il dolore spacca il suo cuore
l’angelo custode lo accarezza con amore
l’ha guidato nel lungo cammino della vita
molte volte in viali alberati, altre in strade tortuose
in tutte e due ha trovato l’amore.
L’amore il bene più grande che c‘è stato regalato
ma sino in fondo mai apprezzato
ora il cammino è finito, ha trovato il viale biforcato
non sa decidere, prende la sua mano e si fa guidare
sente un brivido, una luce calda lo avvolge
scompare in quel tunnel è finita il suo cuore
non sente più dolore.