Fluire di clessidra

di

Alice Cislaghi


Alice Cislaghi  - Fluire di clessidra
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 44 - Euro 8,00
ISBN 978-88-6587-6084

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


In copertina: fotografia dell’autrice


Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli autori per il conseguimento del 1° posto nel concorso letterario Il club dei Poeti 2014, sez. poesia


Prefazione

Nella silloge, «Fluire di clessidra», la poesia di Alice Cislaghi diventa simbolico fluire del tempo che porta con sé la finitudine umana ed il limite stesso imposto dal tempo con la sua inesorabile scansione, che domina la limitante condizione della nostra breve esistenza in confronto all’eterno divenire universale.
Emerge prepotente il desiderio di dissetarsi alla fonte della poesia e, goccia dopo goccia, cercare di alleviare la nostalgia dei ricordi perduti e delle emozioni disperse, sempre esprimendo, in modo perfetto, la forza che scaturisce dai frammenti esistenziali di un’anima costantemente in cerca di emozioni.
La concezione della vita, come una simbolica clessidra, vede la sabbia del tempo scivolare via e forte è la tensione che conduce alla ricerca “delle verità” per ritrovare un senso d’identità grazie ad una poesia offerta a cuore aperto.
La Parola assume un profondo significato e non conosce confini quando si fa puro canto: la costante evocazione delle parole che raccontano la vita diventa rinascita in una dimensione superiore.
La concezione dell’amore come estasi vede gli amanti “assetati di piacere”, in balia di “sensazioni pure”, in preda a brama e follia, turbinio e trasalimento, perché la “fiaccola dell’amore” deve ardere nel fuoco eterno, fino alla fusione totale.
Ecco l’amore che “annienta” ed “ipnotizza” quasi potesse percepire sulla propria pelle le “fiamme divoranti” e le “passioni dilanianti”: tra estatico amore e bruciante passione, si elevano a canto lirico i versi di Alice Cislaghi, che sono immagini potenti d’un amore naturale e primordiale, reso con parole intense “Ti amo come l’erba la rugiada”, “ti bramo come il vento il grano” e, ancora, “ti ansimo come l’amante il ritorno”.
La versificazione riconduce al rimescolio sensoriale, ad un costante scandaglio interiore e alla rivisitazione memoriale: le parole sono “eterna brezza nell’aria” e lei si sente “viva” respirandole.
Durante le “notti intense” esplodono le sensazioni, anche quelle celate nelle regioni d’ombra e nate nelle tempeste del vivere, come a diventare strumenti di confessione e di esternazione di verità, in una condizione di sospensione dove l’atto creativo è “paradosso e metodo”.
Le schegge di tempo sono bagliori lirici che irradiano la loro luce sulla trama del vissuto e sull’ordito di pensieri che “affollano la mente”, tra immaginario e reale.
Il viaggio di scoperta nel mondo poetico conduce a luoghi sconosciuti e a “nuovi mondi possibili”: tra dolore e passione, in un limbo dove regna l’essenza stessa dell’amore, dimensione dell’esistere che conosce la stagione dell’assenzio e l’eterna profondità.
La poesia di Alice Cislaghi è raffinata, pervasa di atmosfere che si rinnovano, offrono un vasto orizzonte tematico ed espandono l’universo emozionale che porta nel suo cuore, sempre capaci di penetrare le profondità dell’umano sentire e d’innalzarsi in volo cogliendo “migrazioni di pensieri” perché, nella sua visione, il poeta è “speleologo di emozioni” e, allo stesso tempo, “giocoliere di verità”, costantemente proteso ad indagare, con il suo sguardo lirico, le innumerevoli sfumature del vivere.
Alice Cislaghi distilla lentamente l’“elisir” di vita, creando e ricreando “metamorfosi d’anima”, tra “unione e disgregazione”, misteriosa miscela dell’esistenza e duplice visione che porta dentro il cuore.
La poesia, avvertita e vissuta come nutrimentum spiritus e “linfa infernale”, conduce oltre i sogni svaniti nel lento inabissamento, nel superamento del senso di nostalgia, fino a sentire, dentro se stessa, la sensazione di una rinascita che offra nuova energia e pienezza di vita.
“L’umano tempo” concesso, sia esso più o meno breve, deve fare i conti con un simbolico “gioco di clessidra” dentro la quale si determina il susseguirsi di eventi che, in definitiva, è la nostra vita che porta sempre con sé il “sapore dolce amaro / d’infinita esistenza”.

Massimo Barile


Fluire di clessidra


Il pittore che dipinge tra i mattoni della sua taverna
vale più di un treppiedi davanti a una vallata,
i tratti li ha sagomati negli occhi
e i colori impressi nell’anima.


Contratto col tempo

Il mio limite
per te:
la pazzia!
Il mio carnefice:
il tempo.
La mia vita:
il tuo banchetto nuziale.
La mia presenza su di esso:
un mazzo di girasoli,
ipocritamente ridenti,
vivi per l’acqua del tuo calice.


Goccia di rugiada

È come cercare di dissetarsi
con una goccia di rugiada,
allevia ma non placa.
Così tu per me.
Un rintocco di mezzanotte troppo precoce.
Una vittoriosa sconfitta.
Raggiungibile ma inarrivabile.
Le chiavi che mai avremo.
Lo scambio di battiti,
di vita,
non di vita nuova.


È Natale

Composizione di luci sfavillanti,
banchetti gioiosi ed abbondanti,
suoni di cornamuse elettrizzanti.
Nell’aria c’è attesa, è Natale,
soffio di vita regolare.
È un’emozione senza età,
dai tempi del grembiule alla maturità.
Ripenso ai ricordi perduti,
sincronia di ritratti vissuti.
Nitide immagini dal sapor di caramello
che rendono il Natale presente ancora più bello.
C’è il vetro della cucina un po’ appannato,
e il vestito di tutto punto stirato,
dolci musiche all’orecchio,
e accanto una valanga d’affetto.
È Natale in ogni dove
se lo porti dentro al cuore,
sta nel centro di un presepe
come nelle scie delle comete,
mare montagna nazione continente,
non lo vivi senza il bene della gente.
È l’importanza delle tradizioni
a caricare la festa di emozioni,
momenti intensi a cuore aperto,
in cui il tuo volto è l’elemento prediletto.


Orme

C’è trepidazione nell’aria,
inattesa emozione di un’attesa novità.
Battito sregolato,
presagio d’importanza.
Prima e dopo inevitabile.

C’è speranza nei tuoi occhi,
e sperare non è sognare,
ma la capacità di trasformare
un sogno in realtà.

C’è fierezza intorno a te,
perché stai tessendo la seta
di una nuova libertà,
muratore di te stesso,
con l’argilla crei la tua identità.

C’e nostalgia,
perché i miei baci per raggiungerti,
avranno più strada da fare
e frammenti della tua Itaca,
da portare con te,
e a cui appartiene il tuo riso bambino
Perché il futuro
è germoglio del passato,
e il passato
intimo complice di ogni domani.

C’è la certezza
che nuovi muri custodiranno sogni,
i tuoi proseguo dei miei.
E la consapevolezza,
che questa è solo l’alba,
di un magnifico percorso,
di indelebili orme nel cemento della vita.


Scatti d’autore

E ci sei tu sopra la gente
che gira e strilla indifferente,
ci sei tu in quel cappuccino
nel primo aroma del mattino.
Quadri appesi, fotografie
che bei paesaggi e litografie,
raffigurano realtà, ideologie
castelli in aria, gioie e bugie.
Alcune sfumano senza dirmi addio,
poi mi volto e il tuo sorriso
rilascia un bagliore, un pizzico di magia.
Sono gli scatti d’autore,
che arrivan dal cuore,
a far crescere un fiore
nella quotidiana eco
di ogni anima in cerca di emozione.
Perché la vita è una clessidra,
e la sabbia scivola via
non fermarla non ti ascolterà
puoi solo renderle il sapore del mare.
Occhi d’argento che anche in silenzio
danno il giusto senso alle identità,
le nostre verità, disegno
di una profezia, che sa di ritratto
di manto scarlatto
ma che così bella nessuno dividerà.
E ti do il battito, ti do il mio,
e lì mi troverai nell’equilibrio naturale
del nostro io.


Questa per me è la scrittura

Le parole possono arrivare ovunque
e dire tutto,
lo sguardo non tradisce purezza.
Il loro celebrare è cantico puro
che arriva al cuore scolpendone la storia.
La loro rievocazione è rinascita modificata
di un regno senza fine ne limiti.
Questa per me è la scrittura!


L’amore è un killer

L’amore è un killer,
di un’arma auto inflitta,
ma per fortuna o fattura
il cuore batte d’involontarietà.
Profezia di donna
e bene che le vada
sarà grilletto di un colpo crudele,
o lento avvelenamento di un sicario fedele.
Disposte a vivere per quel nettare,
disposte a morire, per mano propria,
in un turno sbagliato di roulette russa.
L’amore è un killer,
a volte anche di se stesso.


Sete di parole

Sazietà, pienezza di spirito,
sublime ubriachezza
indefinità del tempo.
Versi, parole, sonetti,
introspezione distaccata,
sconvolgimento sensoriale.
Ti ritrovi padrona del tempo,
vivente di ogni epoca,
ognuna ti appartiene.
È il passato che ritorna,
da antenate sensazioni
di lame, spade, merletti e calamai.
Affanno.
Sete.
Dipendenza.
Parole prendetemi e incatenatemi,
l’esistenza migliore
sarà esservi serva.
Voi eterna brezza nell’aria
ed io vostro anteposto,
viva grazie al mio respirarvi,
d’ingordigia mancherò
nella più sublime delle morti.


Notti indefinite

Sono le notti intense
dove esplode ciò che senti
in cui fa male ciò che pensi,
le notti grevi con note aspre
da colonizzatore di luoghi d’ombra
da metodiche follie e logiche rovesciate
da gesta raggiunte e mari in tempesta.
Sono le notti in cui la pioggia
è malinconia e pace,
un po’ limita, un po’ culla,
emerge le mancanze e protegge dietro mura,
ha un suono accompagnatore sordo e costante.
Sono le notti in cui la neve
unisce l’astratto con la realtà,
il suo candore si fa confessore di verità,
l’aria ovattata crea sospensione,
tutto concesso al rumore dei sogni
che all’alba riprendono forma, tornano neve.
Questa pioggia mi avvicina al tuo abbraccio,
questa neve diffonde e mi confonde della tua pace,
queste mie emozioni travestite da parole
svelano bugie dell’anima,
che tramutate in banchettosi sorrisi,
sono il riflesso della nostra indefinità.


Atto creativo

Il verbo crea azione,
azioni hanno creato il nostro verbo.
Trasformazione di diatesi
in cui la nostra stilistica si è compiuta.
Ogni elemento crea se stesso,
noi creiamo noi,
noi cresciamo in noi.
Desinenze diverse ma eguali radici,
ordine e disordine,
paradosso e metodo.
Discriminazione dell’incomparabile,
estensione di una nuova regola
di predicati e complementi;
evoluzione di un assioma,
punto di partenza
ritenuto vero quanto evidente,
cardinalità di un insieme infinito,
frase minima di un quadro teorico
il cui riferimento è pienezza di spazio
tra la tua sporgenza e il mio alveo.


[continua]


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Avvenimenti
Novità & Dintorni
i Concorsi
Letterari
Le Antologie
dei Concorsi
Tutti i nostri
Autori
La tua
Homepage
su Club.it