L’amore di una madre

di

Alfredo Crielesi


Alfredo Crielesi - L’amore di una madre
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 128 - Euro 9,50
ISBN 978-88-6037-9078

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore

In copertina e all’interno fotografie di Alfredo Crielesi


Nel retro di copertina: Heavenly view © Peggy Guder – Fotolia.com


Il diario della sofferenza: dedicato con amore alla memoria della vita generosa e fedele di nostra madre Lidia Rotondi e dei suoi ultimi sofferenti anni di coraggiosa passione.


Prefazione

Le sorti di mia madre cominciarono ad essere tristemente chiare circa un anno fa quando il cancro al pancreas che l’aveva colpita a ottobre 2007 cominciò a dilaniare il suo organismo.
La situazione era grave e la sofferenza di ognuno di noi incalcolabile. I medici sentenziarono: la primavera seguente ci avrebbe inevitabilmente lasciato. Nessuna via di scampo fu concessa e ancora oggi nel scrivere queste parole il pianto si trattiene a fatica nonostante le lacrime già versate. Questo dolore ci ha trafitto il cuore e la poesia è ancora una volta corsa in nostro aiuto, dando vita giorno dopo giorno a questo diario di sofferenza e amore che la nostra famiglia ha espresso verso mamma, riponendo il suo triste destino nelle mani di Dio. Il diario racconta in poesie il coraggio e la fede di questa donna coraggiosa, che giorno per giorno ha accettato l’inevitabile calvario senza un lamento, ringraziando Dio di tutto il suo amore fino alla sua drammatica e sofferta morte. Ogni poesia è il ricordo di un particolare giorno in cui ha combattuto questa malattia che stava lentamente divorando il suo corpo. Ogni giorno con la tenacia, grinta, passione che l’hanno da sempre contraddistinta accettando con coraggio, umiltà e soprattutto infinita fede in Dio ogni dolore pur di restare con noi fino alla fine. Il cancro ha il potere di umiliare indicibilmente il corpo di una persona, la giovinezza fisica svanisce per sempre e nulla resta se non i ricordi, ma questo terribile male nulla può contro uno spirito forte e gioioso. Mamma lo ha dimostrato andando avanti comunque, ringraziano Dio per averla aiutata nelle sue numerose prove di vita sempre con il sorriso sulle labbra.
L’ultimo tragico mese lo ha passato incoraggiandoci a pregare per chi soffriva come lei e più di lei, ricordandoci nella nostra disperazione, che lei aveva avuto il dono di vivere fino a quel momento mentre spesso molti giovani e bambini colpiti da questa malattia non diventano nemmeno adulti.
È vissuta, morta e rinata a nuova vita nella consapevolezza che questa vita è solo un breve ma importante passaggio. Questa eredità ha voluto lasciare a tutti negli ultimi istanti, versando le sue ultime lacrime fra le nostre braccia e regalandoci l’ultimo calore. Grazie cara mamma tu sarai sempre con noi perché in fede sappiamo che questo è ciò che Gesù ha promesso morendo sulla croce. Ciò che non siamo riusciti a dire a mamma Lidia nel giorno del suo ultimo saluto, lo diciamo in questo libro ed in queste parole; adesso che l’amore è più forte dell’emozione.
Ringraziamo tutte le persone che hanno amato e salutato mamma, che sono venute ad aiutarla, che hanno portato conforto materiale e spirituale, che l’hanno vestita e accudita, che hanno chiesto di lei, che, come Padre Ludovico e Padre Alessandro, le hanno portato la comunione fondamentale per lei. Siete stati tutti parte della nostra famiglia. Grazie a mia moglie Viviana per il suo amore e a mio cognato Serge per la sua tenerezza, grazie di cuore infine alle sorelle di mamma (Antonia e Maria) e alle loro famiglie che negli ultimi istanti hanno sofferto e pianto con noi.
Grazie a tutti voi lettori, che donate questo ricavato interamente per la lotta contro il cancro che colpisce numerosi bambini; poiché mamma ha voluto vivere con noi anche se sofferente fino alla fine, sorridendo a tutti, sapendo in fondo che un giorno l’amore ed il bene trionferanno sul male e la speranza non va mai abbandonata.


Introduzione

Scrivere questo libro, ripercorrendo questi anni di dolore, significa nuovamente soffrire. Sono versi indelebili che conservano il ricordo di ogni giorno ed istante che mamma ha vissuto patendo, immagini che prendono forma in questi scritti. Il nostro desiderio è quello di condividere questa dolorosa esperienza familiare ricordando in particolare tutti coloro che come noi si ritrovano a vivere la medesima tragedia: vedere i propri cari immolati come nostro Signore sulla Croce. La sofferenza si è scritta da sola in queste pagine per ricordare e non dimenticare una persona umile e buona che tanto ha sofferto ma nel contempo tanto è riuscita a dare e a lasciare di sé.
Lidia non è solo nostra madre ma è anche idealmente la madre di tutte quelle persone che da lei hanno ricevuto aiuti materiali e spirituali, amore e conforto, fede e speranza. Lei che stava morendo ha dato la forza a noi di credere che Dio c’è veramente rivolgendo incessantemente il suo pensiero a chi a dir suo aveva sofferto o stava soffrendo più di lei. Ai numerosi giovani di Vicovaro (paese dove ha vissuto), a lei tanto cari: Claudio, Loredana, Andrea, Angela, Fabio, Mirko e soprattutto alle loro famiglie. E quante volte pregava per il piccolo nipotino Andrea Crielesi di Livorno dolcissima creatura che da sette anni combatte per la sua fragile innocente vita e per la sua coraggiosa famiglia che lo assiste ogni istante con amore.
Il pensare agli altri era davvero la cosa più importante per lei. Ogni giorno tante troppe famiglie vivono simili calvari e ciò che ognuno di noi può fare in questi casi è aiutarle restando loro accanto condividendo il loro dolore. Mamma ci ha insegnato che senza la sofferenza non si cresce e matura nel capire il senso della vita. Lei non sapeva di questo diario ma adesso lassù certamente sarà felice che la sua dipartita abbia potuto fare ancora del bene, ancora qualcosa per gli altri. Mamma si è spenta stringendo un semplice rosario fra le mani, abbassandosi alla volontà di Dio. Ricordiamoci diceva sempre che la passione di Cristo termina sempre con la gioiosa Resurrezione.



L’amore di una madre


L’eterno legame

Poesia scritta per mamma Lidia il 3/9/2000

Nessuna donna sembra fatta a mia somiglianza
o accostarsi al mio carattere timidamente dolce,
nessuna di esse sa che spesso la fisicità delle cose
ci umilia nei pensieri
oscurando l’amore vero.
Riesco comunque a vivere grazie a lei
ed alla sua perdonevole comprensione,
nel tempo che mi ha visto crescere accudito e
preziosamente protetto;
non vi è stato un solo giorno che lei
non si sia tolta il cibo dalla bocca per me
o l’amore in cuore per me.
Questa donna attimo per attimo donerebbe
la sua vita per me,
l’animo e la dannazione per il bene mio
sono scaturiti da prima che nascessi;
in questa esistenza che spesso è oscura sofferenza,
lei colora sempre il cielo ed il mare
la notte ed il giorno.
La sua luce è nel bene di questo tempo che velocemente scorrerà,
come donna che ai miei occhi invecchierà;
ma ciò che non ha importanza Signore Gesù,
poiché tu non permetterai a nessuna cosa al mondo
di consumare o spezzare l’inscindibile ed eterno
legame d’amore
che da sempre unisce un figlio alla propria dolcissima madre,
mia madre o Signore.


diario poetico

parte prima


L’abbraccio eterno

Ricordando il (22-11-2008)

Era tanto tempo che non stringevo mia madre al petto
e quel giorno valse tutte quelle volte che non l’avevo fatto,
sentii tutta la sua sofferenza e fragilità
in quel corpo consumato dalla malattia e dal terreno male;
pianto profondo che rafforzò
il nostro infinito amore tra madre e figlio,
amore che mai svanirà su questa terra
e mai nel regno dei cieli
per sempre.


Il sofferente spirito

(Natale 2008)

Non posso descrivere la sofferenza straziante
che dall’anima arriva al cuore,
nel vedere mia madre malata e sofferente,
dolore atroce che dal profondo mistero
riscopre il suo essere;
e come se stessi morendo e nessuno possa comprendermi.
Il corpo si ferma davanti a quello che non sa capire
ma lo spirito va oltre e non ha limiti.
Questa è la sofferenza che rivela l’amore del sofferente spirito.


L’offerta sofferenza

La mia sofferenza nel vedere la mia famiglia
piena di dolore è straziante,
mai avevo provato un tale dolore
e mai avrei pensato di provarlo;
famiglia che con quella di Cristo si unisce
e nella sofferenza offre la fede e l’amore a Dio.
Mia madre è sangue del nostro sangue
e spirito del nostro spirito,
che a te Dio oggi uniti nel dolore offriamo.


La mia vita

E nel suo grembo che sono cresciuto
miracolosamente in questa vita,
lei mi ha amato e lasciato al mondo;
tu Dio l’hai scelta per me ed io ti ringrazio,
lei è la vita mia che giorno per giorno se ne va via
ed io il suo triste figlio che ogni giorno cerca il suo consiglio.
Dio mio che tanto ci hai amato
adesso amaci ancora di più perché mia madre…


Mia madre

Ogni volta che adesso ti vedo il mio cuore soffre,
il tuo volto è marcato dal dolore
ed il tuo corpo consumato da questa malvagia presenza,
non sembri più o madre mia
quasi t’avessero rubato l’identità;
poi un piccolo sorriso scopre chi sei
e cosa non potranno rubarti mai,
il tuo spirito ed il tuo amore per sempre
saranno con te e con tutti noi in Cristo tuo amato.


Madre di Dio

Come può un figlio che ha ricordi così belli
e profondi di sua madre,
accettare che lei così giovane e bella
possa divenire d’improvviso l’emblema del dolore e della sofferenza;
solo la fede e l’amore verso Dio Cristo sofferente
possono rendere tale straziante tragedia accettabile,
e renderla di un valore amoroso ancora più grande
che ci arricchisce nell’animo.
Cara mamma io ti amo come Cristo ha amato sua madre
Maria madre di Dio e madre nostra.


Pietà di Dio

Solo Dio ha visto e udito i miei interminabili pianti disperati,
solitudini e ricordi d’infanzia che ogni volta
mi ricordano mia madre;
anche se ancora viva le è consumata dal dolore
e dallo spavento per l’accaduto.
Il solo pensiero che lei si consuma giorno dopo giorno
mi affligge e distrugge,
io amo la madre mia e l’amerò per sempre
implorando Dio che raccolga tutte queste sofferenze
ed abbia pietà di noi e del nostro amore.


L’ultimo viaggio

Sofferente lacrime uscirono dagli occhi di mio padre
quando mi disse che mamma stava consumando la sua vita
a pochi mesi dall’estate,
orrore e disperazione ci colpirono in un pianto
convulso e pieno d’umiltà.
Non ho ricordi di aver mai pianto con mio padre
e questo giorno per sempre resterà nel mio cuore
ed in quello di Dio;
poi scendemmo dalla sua auto e continuammo
a camminare.


Il rosario dei miracoli

(7-1-2009)

È da una settimana che ogni sera vado con mamma
a pregare sul suo letto,
ricordi da bambino che riaffiorano d’improvviso;
rosario detto con una grande fede malinconica.
Prego nel piano che è dentro me
e che non sempre riesco a nascondere alla madre mia,
prego perché mia madre non soffra
e qualcuno lassù gli risparmi per adesso la vita.


Lo sguardo della Fede

Il volto di mia madre era questa sera
provato e consumato,
i suoi occhi scavati nel dolore e persi nella debolezza,
visione che gettava in me sconforto e compassione
pietà e misericordia.
In tutto questo disperarsi il suo sguardo conteneva ancora
Fede e forza nel vivere e nel volere offrire al signore,
tutta la sua sofferenza ed il suo amore.
Mia madre è mia madre e Cristo la proteggerà.


L’illusione terrena

(8-1-2009)

Oggi lo sguardo di mia madre sembrava più calmo
e rilassato,
come se il male per un giorno fosse andato via,
la pioggia era svanita ed in serata dopo la recita
del santo rosario
la luna si affacciò per salutarci;
la nebbia umida velava la realtà del paese
come il velo che copriva la sempre sofferenza
della madre mia
sguardo rivolto al cielo per un atteso segnale d’aiuto.


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Per pubblicare
il tuo 
Libro
nel cassetto
Per Acquistare
questo libro
Il Catalogo
Montedit
Pubblicizzare
il tuo Libro
su queste pagine