Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del Premio Letterario
Il Club dei Poeti 2008

 

Indice


Presentazione di Gianmario Lucini - Albo d'oro del Premio - Ida Acerbo Rossi - Alessia Amato - Silvia Ambrosetti - Dario Arena - Giuseppe Armenante - Luca Aversa - Francesco Bellia - Bibiana Maria Bellini - Maria Teresa Benini - Carla Bertorino - Reverendo Stone - Nadia Bignotti - Luigia Bimbi - Niccolò Bordin - Marco Bosina - Vincenzo Calò - Luana Cappellotto Capiotto - Giuliano Cardellini - Alfonso Carifi - Carlo Carlotto - Davide Chessa - Alfredo Chiaromonte - Stefano Chieregati - Giovanni Chiodelli - Isabella Coluzzi - Cristiano Comelli - Ursula Coppolaro - Massimiliano Corrieri - Patrizia Cozzolino - Marco Crivellaro - Chiara Crozzoletti - Nunzia Maria D'Andrea - Lew Da Dalt - Giovanni De Gattis - Antonella De Marco - Mario De Rosa - Ivana Dell'Ali - Gilda Della Corte - Luisa Di Paolo - Mauro Domenella - Matteo Dondi - Stefano Duranti - Lisa Eugelmi - Luca Falchi - Angelo Fanoli - Gianni Fassina - Barbara Ferrando - Francesco Ferrante - Giovanni Formaggio - Domenico Formaro - Marzia Fornari - Maria Grazia Frassi - Piera Fumagalli - Giacomo Fumarola - Adriana Gallazzi - Alessandro Garella - Emanuele Gargiulo - Francesca Gatti - Roberto Germani - Cesare Gnech - Rosa Grandi - Esther Gratton - Patrizia Griggio - Ivan Grossi - Annamaria Flavia Iacomelli - Pellegrino Iannaccone - Emilia Iannone - Vincenzo Imperato - Giovanni Inghirami - Stefano Introini - Milvia Lauro - Valentina Locatelli - Sergio Macciocu - Alessandra Macrì - Ivonne Maestroni - Maria Maggino - Claudio Malatini - Edoardo Malvenuti - Luigi Manfrecola - Chris Mao - Elsa Marangoni - Fulvia Marconi - Teresa Mariniello - Umberto Marsili - Filippo Marzii - Giuseppa Masilla - Francesca Caterina Matricoti - Giorgio Mazza - Roberto Mestrone - Costantino Mirai - Francesca Mirri - Mauro Montacchiesi - Maria Maddalena Monti - Teresa Montobbio - Massimo Moretti - Annamaria Moruzzi - Giulio Musenga - Anna Naletto - Cristina Nardin - Annamaria Nazzaro - Wilma Venerus Ninotti - Mery Nordio - Carla Noro - Davide Orsi - Maria Piera Pacione - Gabriela Pannia - Salvatore Paolino - Massimiliano Pegorini - Michele Piacenza - Massimo Pini - Marina Pizzo - Andrea Polini - Genoveffa Pomina - Diego Maria Porena - Rachele Protasi - Elisa Ramazzina - Guido Ranieri Da Re - Mario Relandini - Paola Riccardi - Carla Ricci - Francesca Tavani Riggio - Roberto Risso - Carmela Rita Romeo - Lucia Rossi - Andrea Rossi - Concetta Tiziana Saffioti - Sonia Salamone - Emanuele Sale - Orazio Sanfilippo - Maurizio Santini - Domenico Semisa - Carla Silla - Carlo Smeriglio - Irene Sparagna - Alessandro Staderini Busà - Romina Tamerici - Gianluca Taranto - Carla Tedde - Claudio Tedeschi - Angela Maria Tiberi - Stefano Tonelli - Doriana Tozzi - Eva Tiziana Tusa - Diego Verra - Immacolata Venturi - Elisa Viapiana - Mario Vierucci - Marco Vigna - Paolo Villa - Bertha Elvira Viqueira Martinez - Maria Teresa Vivino - Simonetta Zana - Michela Zanarella - Gino Zanette - Stefano Zangheri - Antonio Zannino - Nereo Zavagnin - Matteo Zumiri
 

 
Antologia del Premio Letterario Il Club dei Poeti 2008 - 14x20,5 - pp. 172 - Euro 18,00 - ISBN 9788860376794
 
Come avere l'antologia
Presentazione
 
Il luogo della scrittura contemporanea è il luogo della chiacchiera. Se siamo onesti dobbiamo riconoscerlo. Basta scorrere l'elenco dei nuovi titoli pubblicati, dei best seller sparpagliati a destra e a manca dalla catena distributiva dell'industria culturale. Trovi che ogni giornalista scrive un paio di libri all'anno (e chiacchiera, chiacchiera, banalità di banalità rivestite di una patina letteraria). Ci si mettono i politici, con una presunzione di verità che sarebbe comprensibile e magari anche tenera nei bambini, ma non certo nei rappresentanti (ahimè!) della collettività. Ci si mettono i ricercatori seri ed improvvisati, gli psicologi e gli psichiatri seri e da salotto, i critici, le prostitute e persino i poeti.
C'è una sostanziale differenza fra i poeti e tutti coloro che scrivono: i poeti vorrebbero scrivere cose inutili mentre gli altri vorrebbero scrivere cose utili. Il vero poeta sa che la sua arte non è necessaria all'esistenza ma indispensabile per vivere. Per la sua vita, soprattutto, poiché il lettore non sa che per la sua &endash; di lui -, la poesia non è necessaria, ma indispensabile. Leggere poesia è, in un certo senso, ascoltare il silenzio, mettere fra parentesi tutte le parole che assordano la nostra esistenza di giorno e di notte e ritagliarsi un tempo senza tempo, una parola che dice ma non dice, perché è la parola del silenzio che colma di sé l'intero spazio e l'intero tempo vissuto. Dunque, la poesia è fuori dal tempo e dallo spazio perché necessita di un tempo e di uno spazio che non possiamo sperimentare con i sensi. Se dunque non è nella realtà, non è voce, non è certezza, non è fenomeno, non è nulla di funzionale alla dimensione, reale o allucinata che sia, dell'esistenza. La poesia non tollera infatti compromessi: essa è tutto lo spazio e il tempo, oppure non è. Si stacca dalla realtà perché è un'altra realtà, incomprensibile nel mondo delle voci e del chiacchiericcio. Incomprensibile e negata, proprio perché non serve a nulla. Nessuno acquista la poesia: il suo prezzo non c'è. Si acquista un libro, che potrebbe essere anche bianco, ed acquistiamo però soltanto lui, l'oggetto cartaceo, perché la poesia non necessita di libri. I libri di poesia sono soltanto la testimonianza dell'esistenza della poesia, un supporto. La poesia è gratis, è "per grazia", è una grazia, un silenzio. Nessuno può stampare il silenzio. Se acquisto un libro di storia, questo serve a un sapere, non mi dice nulla sul silenzio, su altre dimensioni spazio-temporali, è fatto per essere utile, per stare dentro questo spazio e questo tempo. Il libro di storia, così come ogni altro libro, non rappresenta qualcosa che sta fuori dalla realtà, ma anzi un discorso intorno alla realtà, sulla realtà, dentro la realtà. La poesia invece la avvolge, avvolge lo spazio e il tempo; li avvolge e li stravolge, li dilata e li comprime, raccoglie il mondo in un pulviscolo e dilata e penetra lo sguardo oltre ogni barriera. Non si avvale di nessuno strumento, neppure della voce, come le altre arti ma le è sufficiente il pensiero. Per questo la sua essenza è il silenzio e la voce e la scrittura, la forma, che pure la manifestano, non sono che protesi della poesia, non sua essenza.
Lo intuiscono i poeti che pure si lasciano tradire dal linguaggio, tentando di dare veste al silenzio con la parola, il verso. La parola, il linguaggio, spesso tradiscono il silenzio, ma anche là dove il "mestiere" (di poeta) non è solido o, come si suol dire, è ancora "emergente", spesso è possibile intuire sprazzi di questa realtà-altra, prelinguistica, in sé compiuta e affascinante. Non esistono poeti più o meno "grandi": non ci sono infatti metri per misurare il silenzio, l'intensità emotiva di quel mondo-altro che è la poesia.
Ed è per questo che anche una raccolta di poeti "emergenti" può riservare grandi sorprese, se il lettore si concentra non tanto sulla forma linguistica (che è sempre soggettiva), non sul "canone" poetico (nel senso di apparato fonoprosodico e linguistico tradizionalmente in uso nella poesia) ma piuttosto sull'anima di questo silenzio che vuole trasparire dai versi e comunicare impressioni, sensazioni, emozioni, sentimenti, entusiasmi estetici, ecc. che sono quanto di più inutile al mito del benessere con il quale si identifica il senso della vita, ma quanto di più necessario per dare un senso al proprio essere nel mondo (e, in definitiva, seppure nascostamente, il "vero" benessere - posto che siamo fra i fortunati che hanno di che vestirsi e qualcosa da mangiare ogni giorno).
Gianmario Lucini
Presidente della Giuria del Premio
Albo d'oro della Sezione Poesia del Premio Il Club dei Poeti 2008
 
La giuria della tredicesima edizione del Premio Letterario Internazionale «Il Club dei Poeti 2008» presieduta per la poesia da Gianmario Lucini e
per la narrativa da Massimo Barile, dopo l'analisi delle numerose opere pervenute ha stilato la seguente classifica finale:

Sezione Poesia:
Opera 1^ classificata «Questo è uno» di noi di Giovanni Formaggio, Canegrate (MI). Questa la motivazione della Giuria: «Poesia breve ma intensa, spontanea ma insieme profonda. In soli 12 versi il poeta evoca una dimensione segnata dalla fisicità e dalla povertà ma anche da una saggezza e una sensibilità sopraffina che denotano la profonda e "vera" cultura dei poveri. È il linguaggio del gesto concreto, della solidità del carattere che non si esprime per artifici ma per comportamenti semplici e insieme epici, nascosti e insieme paradigmatici.
Quel clima di concretezza, di semplicità e di profondità viene evocata con un linguaggio che sembra scaturire da quell'orizzonte temporale, e ha il sapore del mito, come a dire che vi sono dei comportamenti, nella storia dell'uomo, che non hanno tempo, che sono sempre vivi, attuali». Gianmario Lucini

Opera 2^ classificata «Piazza San Donato» di Filippo Finardi, Bologna. L'assegnazione del Premio è stata annullata in quanto la poesia premiata non corrisponde ai parametri richiesti dal bando si è classificata infatti al primo posto in un concorso precedente.

Opera 3^ classificata «I gatti» di Roberto Risso, Torino. Questa la motivazione della Giuria: «Curiosa poesia, questa, che assegna a delle bestiole così anonime, come i gatti del cortile, il ruolo di vestali di un tempo passato, ma anche di termine di riferimento dello stesso divenire di noi uomini nel tempo. I gatti diventano, nella metafora del poeta, il mondo stesso che ci vede passare e pur cambiando non cambia mai, la cifra di un tempo che non ha giorni né ore ma soltanto presenza che racchiude in sé ogni giorno ed ogni ora senza poterli possedere, così come non si può possedere veramente i gatti, liberi e sollevati da ogni legame». Gianmario Lucini

Opera 4^ classificata «Potrei» di Irene Sparagna, Tremensuoli di Minturno (LT). Questa la motivazione della Giuria: «Poesia in sé già compiuta nei primi due versi e nell'ultimo. Paradossalmente, pur essendo brevissima, soffre un poco di tre versi non necessari. Viene qui premiata l'intensità dell'ispirazione, l'immediatezza e il calore del sentimento che, in pochi versi, esprimono una passione, pur senza erotismo, intensa nella sua leggerezza». Gianmario Lucini

Opera 5^ classificata «Il sentiero dei rovi» di Gino Zanette, Godega (TV). Questa la motivazione della Giuria: «Il tema del distacco (emotivo) è esso stesso una profonda emozione. Lo dimostra questa poesia che tematizza il dolore di "non sentire più", e lo descrive come perdita e come fallimento, un qualcosa che provoca sofferenza per l'incapacità di sentire gioia. Non ci si rinfaccia nulla, non si odia, non si ama, rimane soltanto la sofferenza per questo distacco che nessuno vuole ma che tuttavia s'incunea nella vita e la svuota di senso. Senza colpa di nessuno, come fosse fatalità o destino. L'essenza di questa condizione sconfina dunque nella tragedia». Gianmario Lucini

Opera 6^ classificata «Il partigiano sul Bill» di Stefano Introini, Samarate (VA). Questa la motivazione della Giuria: «Pregevole il tentativo di questa
poesia di riproporre un valore civile come la Resistenza, in chiave interiore e introspettiva. La Resistenza viene qui presentata come un "resistere", appunto, a comportamenti dove l'etica è considerata un metro personale col quale misurare il mondo, per riaffermare invece che l'etica è la risultante di una responsabilità verso il mondo. Implicito perciò l'invito ad evitare le trappole mentali, soprattutto quella di considerare lecita l'elaborarzione di un'etica solipsistica, ad uso proprio e, anche inconsciamente, "pro domo sua", razionalizzando e piegando le idee e i concetti al proprio tornaconto personale». Gianmario Lucini

Opera 7^ classificata «I bambini del Madagascar» di Carlo Carlotto, Nicetto (CN). Questa la motivazione della Giuria: «Poesia a sfondo sociale ed etico, che ci invita a rifiettere sulle condizioni di bambini di una zona povera del mondo, il Madagascar, come paradigma della condizione ingiusta di tutti i bambini del cosiddetto "terzo mondo". Risalta in questi versi l'uso dei colori, del movimento, dell'immagine realistica e insieme leggera, e il contrasto con la "datità" socio-economica, la pesantezza della realtà sovrastrutturale e invisibile che è la radice, la causa dell'ingiustizia». Gianmario Lucini

Opera 8^ classificata «Parla sommesso» di Rosa Grandi, Monselice (PD). Questa la motivazione della Giuria: «Indefinita e rarefatta l'evocazione in questi versi, ma vi sono momenti nella vita nei quali i sentimenti e le emozioni non hanno uno specifico oggetto e si muovono nella nostra psicologia senza un chiaro ambito, un oggetto definito. Il poeta cerca di descrivere queste sensazioni e l'effetto è appunto questa sospensione aerea, anche nel linguaggio, che cerca di contaminare il lettore». Gianmario Lucini

Opera 9^ classificata «I sogni dentro il vento» di Filippo Marzii, Statte (TA). Questa la motivazione della Giuria: «Accorata perorazione, che chiosa in maniera forte e profetica la storia della relazione fra generazioni. Fra genitori e figli c'è sempre di mezzo il tempo e la complessa evoluzione dell'essere umano che, dall'età infantile simile all'età della pietra, si incammina nella vita e giunge alla senilità quasi senza accorgersene. Forse gli adolescenti non possono capire tutto questo e l'elemento tragico di questa poesia sta dunque nella difficoltà della comunicazione, nella constatazione che le parole sono troppo limitate per la nostra complessità». Gianmario Lucini

Opera 10^ classificata «Remano» di Orazio Sanfilippo, Siracusa. Questa la motivazione della Giuria: «Poesia che cerca la semplicità descrittiva di ambienti e persone, proponendo uno sguardo di empatia verso uomini, come i pescatori, che conducono una vita di duro lavoro. Il tutto senza retorica, con un andamento calmo, come quello delle onde di bonaccia e del gesto stesso di questi uomini». Gianmario Lucini

Opere Segnalate dalla Giuria con Attestato di merito:
«Calipso» di Teresa Mariniello, Milano:
Granelli di sabbia» di Mario Vierucci, Livorno;
«Il suo amore» di Mario Relandini, Roma;
«La cara befana» di Gabriella Pannia, Monza (MI);
«La ricerca impossibile» di Pellegrino Iannaccone, Bologna;
«Le menzogne del tempo» di Mauro Domenella, Castelfidardo (AN);
«Spettri di gente» di Massimiliano Corrieri, Reggio Emilia;
«Tratta Rho - Magenta» di Sergio Viglione, Magenta (MI);
«Vecchio» di Patrizia Griggio, Portoviro (Ro)
«Tetto di cartone» di Pamela Lodato, Olcenengo (VC)

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CARLA BERTORINO

L'isola
Ho imparato a vivere le luci e le ombre
Di un cielo variato da imprevedibili giochi,
pennellate vaganti su una tavolozza
dove impera il vento.
Ho imparato a fondermi nelle onde,
come un antico scoglio affiorante,
nella risacca del vento del nord,
fra conchiglie naufraghe sulle tue spiagge.
Ho imparato a penetrare le trasparenze delle acque,
fra cristalli di zaffiri e smeraldi,
dimentica di grigiori lontani.
Ho imparato a riscoprire sulla pelle,
al tocco eterno di stelle,
vibrazioni intense di carezze perdute.
Ho imparato ad insinuarmi tra ginepri e lentischi,
premuti dai venti, avvinti a lembi di terra rubata agli scogli.
Ho imparato a mischiare il respiro
Nel profumo acre dell'elicriso
e dei relitti abbandonati dalle alghe,
nell'aria pungente di salsedine e di mare.
Ho imparato ad affidare la tristezza
al volo dei gabbiani e alle musiche del vento,
alla danza d'amore fra riva ed onde,
al candore dei gigli settembrini,
ai richiami lontani, al di là delle isole.
Ho imparato a vivere con te,
ho imparato a vivere di te.
1987
 

LUIGIA BIMBI

Interazione magica
Flusso d'emozioni fra noi
rotanti nella sfera del tempo condiviso/
il cervello produce capacita semantiche/
un gesto una parola
significanza intrinseca/ affiato intimo/
éfod sacerdotale/
divinità pagana il nostro amore/
follia dei sensi/
erodere il passato nel presente/
concupiscente brama d'assoluto/
il resto è niente.
ö
 
 


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NICCOLÒ BORDIN

Supplica

Riscopro la mia tristezza

sullo sfondo gaio degli occhi altrui

essi mi rammentano quanto grigi appaiano

gli arcobaleni

e quanto mute siano

le grida del mio cuore.

Non merito forse anch'io la felicità?

Eppur m'appare così irraggiungibile meta

come lo è l'abisso per la luce

il buio avviluppa la mia anima, e sempre più

vacilla il mio vigore.

Non mi resta che un legno cui aggrapparmi.

Prego...

Prego affinché l'alba clemente torni a sussurrarmi:

vivi di nuovo.

 

 

URSULA COPPOLARO
Contraddizioni
Sento dei serpenti nella mia testa
a volte la mia esistenza mi chiede pietà,
sento di essere sul punto di una crisi.
Voltando le spalle al mondo si viene automaticamente pugnalati...
e allora?
Bisogna sempre camminare a testa alta
non guardarsi mai intorno,
forse è questa l'unica soluzione!!!
Voglio vedere le luci di una città fatta di cristallo,
poi forse potrei anche dormire...
è così difficile non avere paura della morte,
ma è altrettanto arduo non avere paura del dolore.
Soffrire...
È questo che realmente mi spaventa!!!
Voglio che i miei pensieri diventino fumo.
È così triste attraversare un deserto alla disperata ricerca di un'oasi.
Io non ho mai visto il deserto,
ma un giorno sono sicura che troverò la mia oasi.
Lo spero.
 
 



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MASSIMILIANO CORRIERI
Opera segnalata dalla Giuria
Spettri di gente
Mi trascino lento
un bagaglio pesante,
la notte:
graffiano il cemento
cocci di stelle rotte.
Mi abbandono e sento
soffice un cartone,
un'illusione:
lacerano un sentimento
pezzi di rotaie alla stazione.
Parte il treno del mio destino,
un bagliore:
spettri di gente al finestrino
con le mie stesse paure
da vecchio bambino.
 

MARCO CRIVELLARO
La ballata della libertà
Dall'alto dei bastioni
guardo le navi
lontane isole
ai miei occhi prigionieri
alte cime fumose
rosse spiagge di corallo
tutto dietro sbarre di ferro.
E per salpare
mi basta una chiave
là nella baia
(troppo alte sembrano queste murate)
già aspetta il battello
basta guardare oltre il disegno a pastello
tutto dietro sbarre di ferro.
Ma ormai la mia spiaggia
è quella lontana
già nelle macchine
stride il vapore
e io qui, sull'isola prigioniera
ormai è svanito il sogno più bello
sono ancora dietro le sbarre di ferro.
 

 


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NUNZIA MARIA D'ANDREA
Due di me
Ho pensato a te
metà di un intero incerto.
Contatto di pelle contro pelle,
distinzione di membra.
Condivisione di gocce di brina,
posate sull'erba di un giardino comune.
Spartendo con precisione attimi
suoni e leggerezza di sguardi.
Studiando con meticolosa accondiscendenza
il sapore e l'armonia della forma altrui.
Facendo combaciare alla perfezione
figure leggere come seta.
Rattoppando con mano ferma
quel buco nell'abito bello.
L'una amorevole con l'altra.
Ombra vivida di noi due
che è solo una.
 

GIOVANNI DE GATTIS
La notte dei desideri
Nella notte dei desideri
si cinge di rosa l'incanto
profuma di erba fresca il pensiero
in un susseguirsi di andirivieni di migratori.
Pronti al nuovo evento
sospesi, nel sospiro del vento
alimentano l'energia positiva del risveglio.
Lontano da illazioni ignobili
sconfinano nel mistero della vita
ansiosi di darsi
si concentrano in un desiderio.
Nella notte limpida, la luna
accende l'istinto visivo
toccando l'erba che sa di rugiada
sosta il pensiero accanto.
Tutto torna in vita all'indomani del viaggio.
 
 


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ANTONELLA DE MARCO
Chiaroscuro
Non navigo più
nel mare cupo
dei tuoi orizzonti.
Ora abito
metamorfosi
di sguardi,
scuoto radici
di primavera
nei capelli.
Allontano visi
che solcano penombre.
 

 

 


IVANA DELL'ALI
Fuoco
Il ricordo lontano di un fuoco,
alta la fiamma e viva la luce,
risplende nel cielo,
coperto dal velo.
Ma si infrange la fiamma,
e spunta la gamma di luce e colore,
altro che ardore.
Resto intontita al solo ricordo,
era alta e leggera, blu e nera.
Soffocata e grida,
come impietrita.
Mi interrogo ancora e non vivo il ricordo,
è presente e capace,
è viva e rapace.
Mi cattura e mi striglia,
mi chiede la vita,
lei impera e consiglia,
e tutto stravolge,
e poi tutto avvolge,
nel suo caldo calore,
di pace ed amore.
Resto attonita,
per poi rendermi conto,
che non è il ricordo,
ma solo il bisbiglio,
di un'anima sciolta,
al sacro calore,
di un sentimento d'amore.

Milano 06/01/08

 



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LUISA DI PAOLO
Mare d'inverno
Il mare seduce,
il mare ispira,
il mare fa rabbrividire,
il mare fa paura,
in questa fredda notte di equinozio.
Emozione e sentimento.
Al di là del mare instabile
l'orizzonte insegue l'infinito,
l'onda insegue l'onda.
Impronte sulla sabbia.
Colorate conchiglie,
residui di vite spezzate,
turbano la mia serenità.
Un velo malinconico
mi porta lontano.
Cavalco antichi ricordi,
coincidenze.
Una musica lieve
mi risuona nella mente,
estasi lontana.
Lo sguardo pieno di dolcezza
I miei occhi scrutano
sempre più in alto.
Il mio desiderio,
inebriante gorgo di passione,
mi fa perdere la coscienza.


BARBARA FERRANDO
Il mare vuoto
Comunione di bioritmi
Passeggiamo su un tappeto di sale
Assenza di guaine
Inerme sentire
Nere nuvole sprofondano all'orizzonte
La scogliera ci tramuta in pietra
Eterni artisti al nostro fianco
Traducono la meraviglia
Di una magione in rovina
Torre eburnea
Signifificante vertigine
Sogno impigliato tra gli sterpi
Svanisce sulla strada del ritorno
Rivelami i segreti del tuo mare vuoto.
 




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MARZIA FORNARI
Vivo
Ho contato e ricontato i giorni
Le sere abitano tutte nella memoria
Il sapore delle mattine impasta la mia voce.
Mi sono attorcigliata allo stelo del mio vessillo
Per toccare e ravvivare la mia esistenza
Non c'è angolo di cielo che io non conosca
Perché ho percorso tutti i sentieri
Da una parte all'altra dell'universo
Posso trattenere i pensieri, abbracciare
La mia anima e amarla profondamente.
Mia addormento piano col rumore dei miei respiri
Il tempo è un amico attento e cura tutte le ferite
Sfioro l'erba dei prati e la terra umida
è un balsamo sulla mia pelle
Non c'è prima né dopo, non c'è ora né mai
Tutto palpita e freme per il ritorno alla vita.
 
 


FRANCESCA GATTI
La forza dell'amore
Dio benedica la tua giornata
come pure
le settimane... i mesi... gli anni...;
dove io non ci sarò.
La realtà non lo permette.
In dovuto silenzio
torno ad essere sogno
dove non posso nuocere
ne causare dolore.
E... divengo piacevole e nostalgico vento
che accarezza l'animo tuo
al tuo volere.
......................................................
Anche questo è amore.
 
 



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IVAN GROSSI
Il giorno
Mi chiedo spesso, all'alba,
cosa sia il giorno,
a cosa serva il giorno.
Mi chiedo quali scalini riuscirò a salire,
quali soglie riuscirò a varcare.
Mi chiedo ancora: ne varrà la pena?
Non sapendo
se ci sarai in cima a quegli scalini,
se ci sarai oltre quelle soglie.
 


VINCENZO IMPERATO
Abitudine
Non mi tremano le membra
La mia bocca è umida e parlo
Il cuore batte come al solito
E t'odio di meno.
Ma questo è l'amore
Di tutti i giorni
Se ne vuoi ancora
Non chiederne di più.


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MILVIA LAURO
I viandanti ciechi
Chi ti sospinge
in quella selva
dove fermenta
l'anello degli agguati.
Non sai
che dove suona
il corno della ferita
l'uccello incenerisce?
L'arcobaleno
è chiuso in un cristallo
e nel tumulto dei torrenti
i viandanti ciechi
dissanguano la luce.

MARIA MAGGINO
Così prematuramente
Piccolo e tenero il corpicino giaceva là nel suo
lettino.
Attimi prima muoveva le mani, la testa
e ogni cosa per lui era una festa.
Ma poi se ne è andato e ci ha lasciato.
E la sua anima è volata lontano dove non ci sono
campi di grano, di fior
ma dove regna l'amor... e dove un uomo bianco,
vestito lo prende tra le braccia e gli dice:
benvenuto amico.
E voi che restate non vi addolorate perché io la
pace ho trovato in questo campo falciato
e vi prego mattina e sera con una preghiera.



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TERESA MARINIELLO
Opera segnalata dalla Giuria
Calipso
Ho una conchiglia in cuore
come un germoglio.
Dono ricevuto dagli dei
per la custodia dell'isola verde,
delle sue grotte sacre
del coro aranciato dalle cicale.
Incisi sulla spirale, segni antichi
in lingua a me straniera.
Dentro ci cresce
la tamerice e il mirto
ci vola
la tortora ambrata.
Dentro non c'è fame
né di abbraccio né di parola,
che il mio destino
è nella morbidezza dell'onda
che tocca appena e si allontana.
Battito di mare, lascia sulla pelle
minuscole gemme di sale.
Così senza tristezza
guardo alla tua vela, alla zattera
che per te ho preparato,
così senza fretta
ricompongo i frammenti
del mio specchio infranto.
Per l'immagine fiuttuante di me
sul letto della sorgente spalancata.
 



MAURO MONTACCHIESI
In questo giorno
Nella pioggia grigia
errare senza meta:
sensazione insolita!
Ogni foglia è muta
ed ogni brezza!
Tra loro non si vedono
i lampioni!
È silente ogni cosa!
C'è solo il ticchettio
mesto della pioggia!
La terra mi sembrava
d'affetti e di calore colma,
nella mia esistenza
allorché il sole splendeva!
Non più affetti,
né più calore sento,
in questo giorno,
mentre la pioggia grigia cade!
Non c'è uomo che possa vantarsi
d'esser sapiente
se la pioggia grigia
non conosce!
La pioggia grigia,
che da ogni cosa
lo rende alieno,
con la sua inesorabilità,
con il suo dolce,
inquietante dolore.
 



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GIULIO MUSENGA
Provocazione
Piove tanto
un acquazzone
un diluvio
quasi una provocazione
le gocce sono tante parole
alcune piccole insignificanti
altre più grandi più importanti
altre solamente cadono giù
comunque tante
e tutte insieme
una provocazione.
Ascolto e mi perdo
perché nei discorsi che fanno
trovo frasi che io avrei voluto dire
accarezzando con lo sguardo il tuo profilo
inseguendo un desiderio
goccia per goccia
sentirsi pioggia
un acquazzone
un diluvio
sentirmi
una provocazione



CRISTINA NARDIN
Il senso del meraviglioso
Improvvisa,
nell'infinitamente piccolo, nell'immensamente grande,
sempre,
mi travolge la meraviglia.
Lo scintillio del sole su una goccia,
il ruggito delle montagne che mordono il cielo,
una scossa che è brivido lungo la schiena.
Poi, il tepore nello stomaco e nel petto.
Ed alle labbra affiora il sorriso,
frutto manifesto della genesi
di un'emozione dolce.
 



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WILMA VENERUS NINOTTI
Camposanto
Il vento estivo sfiora i tumuli
in silenzioso rispetto
Due rondini si rincorrono
nella calura pomeridiana
In lontananza i suoni della città
Qui solo pace ed attesa
"Resurrecturis"
 
 



DAVIDE ORSI
Passione celata
Avvolti dall'ombra, i lumi sono vivi;
irrompono le tenebre del luogo in cui piego
la mia anima, il mio corpo.
Tutto tace, il silenzio conquista il mio cuore,
non odono nulla le mie orecchie.
Or un sospiro forzato, come d'un uomo
giunto al suo tramonto, invade la mia anima.
Or un cuore che batte, lento,
tribolato nel suo fardello.
Sono come smarrito, il nulla mi circonda,
non intendo quel che succede.
Ecco! Odo passi vicini
una voce mi dice: "è il dolore del mondo".
Pervade in me l'essere inerme,
come prigioniero della storia,
condizioni inestinguibile che non muta mai.
I miei occhi si perdono scrutando il soffitto;
innanzi a me, come velato, c'è l'uomo
crocifisso, Gesù.
Egli geme!
Si incrociano i nostri sguardi
la sconfitta imperversa i nostri cuori.
Anche oggi l'uomo soffre;
nel Cristo attende l'ora della morte.
Vieni presto Pasqua!
Estingui il dolore!
Dolore; passione che l'uomo sfugge
non distingue.
Il profumo del domani corteggia
la mia anima, che brama
l'alba della gioia.


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MASSIMILIANO PEGORINI
Un cane
Vorrei un cane,
per parlarci di giorno
e uscirci di sera.
Un cane che sappia:
parlare,
ridere e fumare... fffffumare.
E magari sappia anche cambiare canale alla televisione!
Sono pazzo? Soonoo pazzo?
No.
Mi piace sognare, ridere e scherzare,
ma non guardare il calcio in televisione...
per questo vorrei, che sapesse cambiare canale.
Sì! Lo vorrei proprio sotto l'albero di Natale!
E se per caso...
Se ne va in bagno col giornale.
 


MASSIMO PINI
Un sogno
"La mia casa è su questo confine orientale
al punto di convergenza
di culture differenti
che hanno in comune un'origine e una fine
la mia casa è una voce che chiama
dall'inizio del tempo
tu ed io nella ricerca di una dimora
una dimora di grazia
che è sempre sul confine innaturale
dell'anima del mondo
e tutto non può passare inosservato
e l'amore può avere un senso
anche immerso nell'odio di un tempo
che non riconosce più i confini
della dimora del mondo...
una dimora di grazia
su questo confine orientale".
 
 



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GENOVEFFA POMINA
Dal baule della mia vita attingo bei ricordi.
Momenti felici del nostro incontro...
L'amore per i figli.
La prima volta che ci siamo viste
E le ho osservate incredula e attenta.
I caldi pomeriggi pieni di luce e sole...
Come tenere fermi e mettere a fuoco questi sogni?
Ogni fruscio del vento, ogni foglia cadente
Viene investita di un prodigioso significato.
Ma, come un dispettoso compagno di giochi,
la memoria ci spinge da un nascondiglio all'altro,
nel giardino del passato screziato da luci e ombre.
La giungla dei ricordi dai contorni mal definiti,
senza futuro di meraviglie e possibilità...
La nostalgia per la fragilità della
Realtà del tempo volato via...
Storia di quel che ho perduto.
Quello che ho dato e quello che non ho avuto...
Scende la pioggia che è stanca
Come questa mano immobile sulla carta bianca...
Ho bisogno di una lavagna pulita
Di un'opportunità per continuare...
So che ogni lavagna porta l'impronta della vita,
delle sconfitte, della gioia e della disperazione.
Forse sono un po' come il vento...
Ho sempre aspettato una scusa per essere un poco triste...
Da piccola mi sono fatta una specialità nell'essere infelice...
Da donna forse non sono stata la migliore delle madri...
Ma adesso l'unica cosa che percepisco
È il rimpianto di quello che non è stato!
 


DIEGO MARIA PORENA
Sentire
Sentirsi vuoto,
non sentirsi,
sentirsi fuori, alienato,
sentire di essere in un posto sconosciuto, oscuro, falso
sentirsi in un sogno continuo, sentire che la vita non è qui
sentire che c'è qualcosa di sbagliato,
sentire che esiste qualcosa ma non in questo "mondo"
sentire di essere in confiitto con qualcosa,
sentire di sbagliare,
sentirsi condizionato, sentire di non essere libero
sentirsi bloccato, incastrato in qualcosa di aleatorio, di fasullo
sentire vaghezza, sentire lo spirito smarrito,
sentire di non riconoscere e di non riconoscersi
sentire di non capire dove finisce l'artificiale e dove incomincia il sacro,
sentirsi in un luogo che non è il mio,
sentirsi al di là della luce
sentirsi incatenato dietro fredde barriere
sentirsi capovolto, in continuo oscillamento
sentirsi rincorso, col fiato sul collo
sentirsi tormentato, sentirsi soggiogato
sentirsi rinchiuso,
sentirsi vacuo in cammino verso niente
sentire che il bene è altrove
sentirsi distaccato,
sentirsi affogare, in preda alle onde di un oceano di insipidità
sentire l'inverosimile
non sentire i sensi, sentire il non senso
sentire di non sentire.
 



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RACHELE PROTASI
Un sorriso in fondo al cuore
 
Un sorriso in fondo al cuore
fa star zitto anche il rumore
Un sorriso in fondo al cuore
fa gioire la tristezza a malincuore.
Un sorriso in fondo al cuore
illumina la notte come...
il sole quando sorge,
fa volare!
Un sorriso non si vende e non si compra
è prezioso per chi lo cura
è povero per chi lo disprezza.
Ogni sorriso è unico
perché fatto in un momento
e da una persona diversi.
 
 


GUIDO RANIERI DA RE
Vento
Ragazzo antico,
faccia contro il duro vento
piangevi il tuo amore.
Il mare mugghiava aspergendo;
nessuno ti ascoltava?
Solo.
Avverso il mondo,
pregavi.
Speranza...
Amore...
Vita...
Creatura nuova,
il vento ha trasportato i tuoi sogni,
il mare li ha benedetti;
Sposo,
Padre,
Uomo.
 



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MARIO RELANDINI
Opera segnalata dalla Giuria
Il suo amore
Ho visto il suo amore
ingiallire,
accartocciarsi,
cadere giù
come una foglia morta
in autunno.
Ho sperato fino all'ultimo
che un colpo tenero di vento
lo risollevasse
e una primavera improvvisa
tornasse a lui
con una nuova linfa.
Ma sperare è vano
contro le impietose leggi
che reggono
l'inesorabile cammino delle stagioni.
 


CARLA RICCI
Il dono
Ho cercato lungo i margini
del fiume, il respiro di una vita familiare
abbracciata ad una terra che cattura
acqua ed angoli di cielo.
Ho trovato su uno scoglio,
un solitario cormorano,
l'ho osservato per tre giorni
imitando le sue ali
sulle onde del maestrale.
Ho vissuto gioia e pace
e sentito Dio vicino:
io coi piedi dentro il fiume
a contemplare il chiaro mare
Lui nel cielo a incorniciare
le colline e le montagne.
Ho regalato alla mia sera
una luce forte e vera.
 



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CARMELA RITA ROMEO
Il Fiume
Il letto del fiume cullando i
sussurri di cristallo scorre
sinuoso verso nuove mete.
Il lento movimento dell'acqua,
accompagna i silenziosi respiri
del Mondo.
Segue fiuido il suo percorso.
Pregustando l'imprevisto,
si prepara al prossimo incontro.
 
 


LUCIA ROSSI
Pioveva
Pioveva di quella pioggia fredda, tenace ed insistente.
L'acqua fatta di corde di sale si confondeva
con il dolore di un quadro che impassibile
fa mostra di sé al centro di un muro bianco
senza avere il decoro né il rispetto di nascondersi
ma che rimane fermo, fiero di essere il riassunto
di tutti i ricordi schiacciati negli occhi.
Traboccava acutizzando la vulnerabilità,
scurendo l'attitudine alla tristezza e alla malinconia
disarmando una semplice e sensibile sorella di vita.
La paura portava silenzio e per un attimo
breve ed intenso lasciava crollare le ragioni
per ricominciare a scavare in profondità.
Un'onda di ritorno veniva dal prima,
stanca di essere nascosta, sabotava una vaga
ed incantevole ma sconosciuta serenità primaverile.
La Chimera della Felicità Sopra le Righe
agonizzava a monito per chi fuggiva dalla banalità
di essere liberi ad ogni costo e aldilà di se stessi.
 
 


 


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CONCETTA TIZIANA SAFFIOTI
Febbraio
Fiocchi di neve
danzano nel vento,
leggeri.
S'ammucchiano
in un prato
e si dissolvono.
Sull'asfalto scuro,
impallidito,
qualche passo
schiaccia quel biancume.
Rombano i motori indifferenti,
veloci,
sull'autostrada.
Son pochi gli alberi
che abbracciano
il suo gelo:
Febbraio piange
coriandoli incolori
sopra il grigiore
d'un mondo di cemento.
 


MAURIZIO SANTINI
Come un'Idea
Un suono nel buio cerca
di comprarsi la realtà
come se la sua esistenza
avesse bisogno di conferma.
Una perla nel buio del mare
ha motivazioni più grandi.
Nascondendo il suo valore
incrementa la sua realtà.
Non posso semplicemente
pensare di decidere da solo
le regole del gioco?
Focalizzando i pensieri
posso arrivare a subire
risultati diversi.
Il buio è accogliente
ma la luce è calore
come se dal vascello dei miei pensieri
avvistassi il nuovo mondo.


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CARLO SMERIGLIO
una nuova costellazione
(il faro, la mia anima & le stelle)
stavo giocando il gioco
d'immaginare il bacio
tra venere la stella
e di vulcano il faro
ma zero retta fu la previsione
poiché le loro labbra d'astri
di sbieco all'improvviso
trovarono l'unione
nella sera tersa
le luci immateriali
in stretta diagonale
composero d'un tratto
una nuova costellazione
io felice inebetito
rimasi lì
loro testimone
purtroppo però ancora
non ne conosco il nome
.........................................................
belle, sempre più belle, stelle.
il carro piccolo s'affonda nelle onde.
l'orsa più grande dissolve le sue forme.
puro pulviscolo, sparite nella sera fonda.
con voi, gioiosa, la mia anima sprofonda.
polvere di pleiadi, spada & cinta d'orione.
guide celesti della nostra via.
astri, proteggete, in eternità parziale,
ciò che noi quaggiù chiamiamo
ed è, la vita.
 


EVA TIZIANA TUSA
Falsità
Falsità, viaggia su facce finte e serene
di fittizie scene, di false opere buone.
Falsità, finti sapori, di buoni umori, sinceri
cuori, che sono neri;
Falsità finta scena che copre ogni pena,
che maschera la natura vera, ipocrisia più
sincera;
Falsità la giusta realtà per chi ama la
superficialità, per chi ama camminare sulle nuvole
su illuse favole, senza mai stare per terra,
senza stabilità sincera, senza concretezza
solo leggerezza, senza sostanza, solo apparenza.
Falsità odiosa realtà, via da qua, via dalla
mia vita, che amo sia così ordinata, seriamente
già affermata di sostanza nutrita, e di buoni
valori completa.
 



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MARCO VIGNA
Guardami io sono il pianista
Le dita scorrono tra il bianco e il nero
Di una vita rappresentata in rivista
Che quasi più nulla ha di vero
Ascoltami io sono il pianista
Le note escono da una carcassa di legno
Il suono invece è intimista
Nasce da dentro senza ritegno
Toccami io sono il pianista
Sfiora le mie dita stanche e consumate
Suonerei per te un raggio di sole senza vista
Inventerei scale mai tentate
Ascoltami io sono il pianista
Non chiudere la porta alle mie melodie
Ti chiedo sono un po' di compagnia mista
Ti chiedo solo di farmi capire.
ö
 


ANTONIO ZANNINO
L'uragano
Un bimbo in cortile è un po' annoiato, gioca a pallone.
Il cane abbaia, non c'è nessuno, ma forse ha ragione.
Un cielo scuro all'orizzonte lascia sgomento,
una massa si muove, un po' minacciosa, spinta dal vento.
Il contadino alza lo sguardo, ha udito un tuono,
mano alla fronte scuote la testa: niente di buono!
Ondeggia troppo, un po' spaventato, il campo di grano,
lo sente arrivare, è molto vicino, è... l'Uragano!
Vicino al bosco una pianta di pesco, è da poco sfiorita,
radici ben salde dentro al terreno, attaccata alla vita.
Avanza, leggiadro, molto elegante... 'na ballerina...
Ruota quel vortice spinto dal vento, oramai s'avvicina.
Sembra un gigante con un solo occhio, il cielo s'oscura,
tutti, di corsa, cercan rifugio con tanta paura.
Non ha avuto scampo chiuso in prigione un piccol coniglio,
che triste sorte, quanto spavento in quello scompiglio.
Piange una madre, il suo bambino è rimasto di ghiaccio,
lo stringe al petto ancora una volta, un ultimo abbraccio.
La lumaca cammina, indisturbata, s'è accorta di niente...
Si guarda il disastro e si ricomincia, tenendolo in mente
Il contadino guarda stordito: le sue spighe d'oro!
Ma non s'arrende, è molto ostinato, si rimette al lavoro.
Una battaglia, succede spesso, si ricorda ogni tanto,
lascia sempre dei morti, lascia sempre qualcuno spossato del pianto.
Vicino al bosco una pianta di pesco! Sarà ancora fiorita!
L'eterna lotta, l'eterna guerra, tra la Morte... e la Vita!
 
 



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