Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del Premio Letterario
Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice 2008

 

Indice

Ida Acerbo Rossi - Manuela Alvino - Giuseppe Armenante - Beatrice Bassi - Antonio Bicchierri - Paola Bilotta - Manuela Bonanno - Marco Borruto Caracciolo - Fiorella Brasili - Lucio Canzian - Sonia Teresa Ciccolini - Silvia Cipollina - Massimiliano Corrieri - Simone Coruzzi - Carol Crovato - Mauro Dalla Piazza - Mario De Rosa - Riccardo Del Sole - Mauro Domenella - Luca Falchi - Jolanda Fassina Smaniotto - Tommaso Faustini - Riccardo Fedeli - Paolo Fiore - Monica Fiorentino - Aurora Fiorotto Arsetta - Giuliano Fornara Bertona - Giacomo Fumarola - Rosanna Gabellone - Giuliana Galimberti - Emanuele Gargiulo - Francesca Gatti - Roberto Gennaro - Orazio Gennuso- Eleonora Gherardini - EloZ - Mario Giugovaz - Renato Gottardi - Simonetta Gravina - Andrea Gulinelli - Umberto Improta - Pamela Lodato - Irene Losito - Mariano Luccero - Ivonne Maestroni - Claudio Malatini - Chris Mao - Elsa Marangoni - Fulvia Marconi - Fiorenza Ornella Marino - Giuseppa Masilla - Mauro Montacchiesi - Antonella Montalbano - Giovanni Francesco Nodari - Luisa Orlandi - Assunta Ostinato - Nicola Pace - Alberto Paoli - Silvestro Pasquale - Angelo Passera - Vincenzo Pelosi - Bernardino Perrone - Maria Teresa Piccardo - Emanuele Pierannunzi - Monica Piretti- Claudio Prili - Marisa Provenzano - Rosetta Puccio - Daniela Rusconi - Giovanni Sale - Silvana Santoro - Luciana Scaglia Grenna - Adriano Scandalitta - Jolanda Serra - Simona Sgherri - Lucy Simonato - Loredana Simonetti - Caterina Sorbara - Mariannina Sponzilli - Emanuele Tagliafichi - Maurizio Tantillo - Francesca Tavani Riggio - Angela Maria Tiberi - Stefano Tonelli - Petra Trivilino - Giovanni Valastro - Maristella Vandelli - Giovanni Vanni - Paolo Villa - Antonio Zannino
 

 
Antologia del Premio Letterario Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice 2008 - 14x20,5 - pp. 100 - Euro 18,00 - ISBN 9788860376756
 
Come avere l'antologia
Presentazione
 
La poesia deve essere sentita, vissuta, mostrata e non rinchiusa o nascosta in ambiti accessibili a poche persone.
Solo così diventa un patrimonio comune al quale attingere nuova linfa vitale come succede per «Il Giro d'Italia delle Poesie in cornice»: un concorso
letterario giunto alla dodicesima edizione. Forse è questo che spiega il continuo e crescente successo incontrato da questa manifestazione culturale che avvalora tale idea.
Non importa se qualcuno critica tali manifestazioni perchè la poesia sprigiona la sua forza in ogni caso. Non importa se il luogo è deputato alla declamazione della poesia: l'importante è che esista un luogo, uno spazio dove poter esprimersi. Il mondo disvelato nella poesia, a volte, è quello celato nella realtà e le sensazioni ed i desideri diventano espressione della sensibilità dell'animo di un poeta che rende partecipi gli altri.
Inconfutabile è l'impegno di tutti coloro che hanno organizzato e partecipato a questo viaggio delle poesie nelle piazze ed è doveroso un grazie sentito a coloro che hanno letto queste poesie col cuore.

Massimo Barile
MANUELA ALVINO
 

 

La maschera
 
Nessuno vide nulla
eppur la maschera
lì c'era.
Lieta il tempo
ingannava
e, ogni dì,
calzava il cuore.
Non le linee
di matita
e non i trucchi
a colorare:
e incauto l'occhio
fu ingannato
da quel sorriso
'sì speciale!
 
(02/03/2008)
 

E dipinsi così...
 
Spesso raccolsi
parole in canzoni
e dipinsi
a colori
assai nere emozioni;
poi la mente è
volata...
è illusione,
non pietra!
...giacché il solo
boato
rende muto
il poeta.
 

(20/11/2006)

 

BEATRICE BASSI
 
 
L'airone
 
Plana leggero l'airone
Sfiora l'acqua appena -
Senza traccia -
E si posa
Azzurro
Tra i giunchi tremuli.
Altero nell'altrove
Irraggiungibile
Pare non vedere il mondo
Ed io - invano
Mi faccio emula
Del suo nobile distacco
 

 
Il salice
 
L'ombra della sera
Intreccia la sua mano leggera
Tra le chiome sparse
A tinger di verdargento
L'incostanza dell'acqua che le rapisce
In eterna giovinezza
E il salice,
Nello scorrer lento del fiume
Oblia di sé l'immagine riflessa
 

 
La radice
 
Selvatica e nodosa
Come una radice d'erica
Finirò
Forgiata dalla sorte
Che mi avvinse a roccia tempestosa
Di venti che strappano senza cura
Le mie piccole campanelle
Di madreperla
 
 
 


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PAOLA BILOTTA
 
Percorso interiore
 
Ho attraversato il sentiero della sofferenza e del dolore
E ho raggiunto l'equilibrio
Ho guardato in faccia alla paura
E l'ho trasformata in coraggio
Ho sentito l'angoscia della solitudine
E ho trovato la forza di star sola
Ho cercato me stessa in fondo al mio cuore
E ho perso te
 

 
A mio padre
 
Te ne sei andato
All'improvviso
Te ne sei andato
Senza uno sguardo
Senza una parola
Senza una spiegazione
Te ne sei andato
Una ferita profonda hai lasciato dentro di me
Un vuoto
Un dolore lacerante
Maledico la tua freddezza
Maledico il tuo disprezzo
Maledico le parole che non mi hai mai detto
 

 
Rinascita
 
Ho sentito il canto melodioso e triste degli uccelli
Ho avuto paura di morire
In un attimo tutti i miei sogni sono diventati cenere
Tutti i miei ricordi svaniti nel nulla
Ho avuto paura di morire
Mi sono guardata intorno
Ho visto sofferenza e dolore
Ho pianto per loro
Ho smesso di commiserarmi
Ho teso la mia mano alla vita
 

MANUELA BONANNO
 
 
 
 
Un attimo di eterno
 
Alla continua ricerca di un attimo eterno che non c'è...
L'attimo che sfugge
L'attimo che non ritorna
L'attimo infinito e durevole
L'attimo di gioia e di dolore
Alla continua ricerca di un attimo eterno che non c'è
Ma poi penso...
"L'attimo è bello perché ha rinunciato all'eternità...
Non posso chiedere che duri
Non posso chiedergli di tornare
Non posso chiedergli di non sfuggire"
Però posso dire...
"Dolce attimo di passione,
unico e coinvolgente attimo di intensa emozione,
nulla sarebbe più vero se tu restassi.
Portami via con te
Fammi vivere un attimo di eterno...
Solo un attimo di eterno...
Come la vita di una sola lacrima...
Come il rapido passare di una soffice nuvola...
Nello scorrere del tempo,
lasciami vivere un attimo di eterno nell'inesistente eternità.
 
 



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MARCO BORRUTO CARACCIOLO
 
 
Un respiro nel silenzio
 
Ascolta.
Ascolta il silenzio,
nel cuore ho cercato la pace,
un tiepido sospiro da coltivare,
un fragile germoglio
che colmo di passione
sbocci ad ogni alba.
 
Ascolta.
Ascolta il silenzio,
tra le nubi ho cercato un sorriso,
un focoso lume che fosse la mia via
ed incendiasse ogni tramonto di follia.
 
Ascolta.
Ascolta il silenzio,
ascolta quello che c'è da imparare,
perché la risposta
è nel silenzio e fuoco
di mille solitarie notti.
 

SILVIA CIPOLLINA
 
 
 
 
Attesa (1)
 
Niente è più forte
agro e dolente
di questa malinconia
...
Di questa mia silente
penosa "attesa"
Quando tu, vai via.
 

Attesa (2)
 
Mezzanotte, capodanno.
Lacrime, senza tempo
colmano il mio tormento
e questo mio tremulo
bicchiere
già strabocca,
di amara solitudine.
Mezzanotte, capodanno,
brindo...
e ancor "attendo"
Mezzanotte, capodanno,
champagne!

Attesa (3)
 
Tum, Tum, Tum
Uno strano calpestio
ribatte sulla terra
dov'io, son caduto.
Il mio corpo afflitto,
col cuore impietrito
dal dolore,
di rialzarsi non vuol sentir
ragione.
Tum, Tum, Tum
Avanzano in fila indiana
terrificanti formiche rosse
...Lascia che strappino
la mia carne
Forse nel tuo pensiero
ascolterai il mio "dolore".
Sì, tu l'udirai, amore!
 

 


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RICCARDO DEL SOLE
 
 
 
 
Per Rieti (2008)
 
Ombelico d'Italia
Rieti s'adagia pigra
ai piedi del Terminillo
che la difende e la copre
col suo profilo.
Fluido il Velino
la bagna
dividendo in due sponde
la fertile piana reatina.
Granitiche mura medioevali
fan corazza tra cinque Porte
che alla città aprono via,
ora nel quieto sopravviver
di tanta antica cultura,
di vestigia che il tempo
come sempre insulta
nell'indifferenza del cittadino moderno.
E che direbber ora
Vespasiano, Tito e Domiziano
Imperatori leggendari
di tanta poca cura
alle vestigia di allora?
Forse non si chiederebber
dove è il nerbo latino
e l'orgoglio
e l'altero sguardo
che i nemici già pose in fuga?
Rieti più un paese che una città
che la provincia avviluppa
col suo sapor agrodolce
e fermo il tempo
tutto pare uguale,
eppur tutto muta
come la goccia scalfisce la pietra.
Rieti addormentata
non più bella, non più fatata.

 


JOLANDA FASSINA SMANIOTTO
 
 
 
"La Ragione: il vostro riposo!"
"La Passione: il vostro moto!"
Il Profeta
 
Ragione e Passione
 
Porgi la mano
alla Ragione
nel labirinto
di tuo Essere
lasciati guidare
fino all'intimo dove
qual pura / e linda ancella
tua coscienza sta!
E lascia pure
al vento delle passioni
l'albero di tua vita agitarsi!
Qualche foglia si strapperà
qualche gemma appassirà!
Ma le radici della Fede
tra rocce sprofondano
spartivento la Preghiera
alla bufera resisterà!
Così abbarbicato
a bufera passata
sul ceppo della Speranza
raddrizzato vedrai
al levar del Sole
come nebbie mattutine
fumi di passioni dissolversi
in bianche nubi sublimarsi...
E sull'azzurro lago
di tua coscienza rispecchiandosi
in candidi Cigni mutarsi
Estatici su serica distesa
appena increspata
da leggero soffio di Espero
in una quieta e dolce sera!
 


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PAOLO FIORE
 
 
 
 
 
 
 
Stanze della memoria
 
Come può esser deserto uno spazio pieno,
come, spesso, invece, è pieno di ricordo,
come, a volte, l'assenza si modella in un seno,
come, invece, il rumore è cieco e sordo;
sul viso, un respiro lontano ma vero
occhi che guardano dal pensiero,
sfumature e dettagli preziosi, che noto,
nel sorriso ingenuo di una piccola foto.
 

 

 


GIULIANO FORNARA BERTONA
 
 
 
 
 
Requiem
 
Per stare in pace basta "trasvolare":
nella tomba non hai chi ti tormenti
con l'insipienza dell'esagitato
che ti urla di tutto fuor dai denti;
 
laggiù non c'è balzello da saldare
né chi ti sfili il portafogli dietro
lasciandoti in brachette pari pari
mentre tu implori "dài, si chiama Pietro!"
 
Non trovi il fesso a strombazzarti appresso
causandoti l'infarto già scampato
- in vile urgenza di scovare un cesso -
mentre stringi le chiappe disperato...
 
Nemmeno hai figli da mandare a scuola
tra tutto 'sto bailamme di docenti
sottoccupati nel girar la mola
alla vana "ripresa deficienti".
 
Non c'è tv a romperti i marroni
con tanta propaganda elettorale
alimentata pro' laidi marpioni
che intascano prebende da amorale...
 
Qui sta' attento: respira con cautela
perché quest'aria ammorba chi ne abusa
e ti tocca mondare ben la mela
se i veleni ti lascian far le fusa.
 
In conclusione vivi moribondo
arroccato sull'orlo della fossa
guatando da lontano questo mondo
che vuol solo conciarti pelle e ossa.



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FRANCESCA GATTI
 
 
 
 
Sii uomo
 
Sei grande in quanto uomo,
cresci nella tua grandezza
nutrendoti con le sapienti gocce
che il faro del tuo intelletto
saprà riconoscere nell'altrui uomo
che il tuo cammino incrocerà
da vicino o da lontano.
Sii uomo a tal punto da apprezzare
uno schiaffo ricevuto
per una buona causa e
riconoscere
una carezza ricevuta
per stordirti.
Sii uomo chiedendo senza mezzi termini
ciò che vuoi e
ciò che fa star bene a te
senza nasconderti
dietro un gioco di parvenze ombre
non è ne delle risposte che avrai
e ne del giudizio che susciterai
che devi temere ma la certezza
che ciò che tu vuoi non oltraggi nessuno.
Sii uomo al tal punto di non aver vergogna
che i tuoi occhi siano asciugati
e ne che le tue fragilità e paure vengano fuori.
Sii uomo a tal punto di amare
e rinunciare all'amore per amore.
Poni sempre te stesso al primo posto e gli altri allo zero...
ma parlo bada bene
dello zero che è inizio e fine del tuo uno.
Scopri, riscopri e meravigliati
con gli occhi di un bimbo
della grandezza dell'uomo che c'è in te.
È il tuo compito per tutto il durare del tuo cammino.


ELOZ
 
 
 
 
Preghiera della notte
 
Una preghiera in questa sera abbandonata
ai flutti magici d'onnipotente oscurità
blasfema indipendenza della dottrina
eresia che colora le arcane liturgie del pensiero
malinconia che accarezza il sospiro tra i denti.
 
Avvolto nel manto soffice della notte
gli occhi che spengono la misera essenza
e vagano per campi sempreverdi della fantasia
dove lunare il passo ammorbidisce la falcata
l'aria spessa gonfia il petto di magnifica irrealtà.
 
Tornano a gran voce chiamati i volti della memoria
le sensazioni prepotenti che lacerano il risveglio
sospesi conti che emergono a chieder soluzione
violente tempeste interiori agitano le acque
destano l'emozione racchiusa nel tuo scrigno.
 
Una preghiera s'è svelata nella penombra del lume
dove s'allungano i fantasmi del passato
trovato il filo conduttore che li lega alla ragione
risalgono le vette del tuo addormentato sentimento
colano dall'essere per vivere la favola custodita nel sonno.
 
Dormi sereno, bambino cresciuto troppo in fretta
innocente impulso scambiato per frutto maturo
barattato con cosciente agonia d'una luminosa vita
estirpata dall'animo che gode del letargico covo
invernale torpore che crea il sapore antico della libertà.
 




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SIMONETTA GRAVINA
 
 
 
 
Doni
 
E con la Vita,
per Amore,
ci fu donata la Speranza.
E sperare, è credere,
e con il dono di se stessi,
amare è Felicità.
La Felicità, è quel mantello
stellato, sfuggente,
che vorremmo indossare, da sempre.
Ma non perdiamoci a cercare,
lungo i lontani sentieri del rimpianto,
ma vicino, tra le mani di un bambino,
nei bianchi spazi dell'aurora,
nell'aroma del caffè,
che ci desta al mattino.
Felicità è il profumo
della rosa che possiedi.
Guardare sempre avanti,
coltivare la Gioia,
conservare in sé, lo stupore.
E Felicità, è saper perdonare.
Ricominciare, superare se stessi,
e il muro del rancore,
spezzare i rami tarlati della rivalsa,
e poter volare, via,
liberi, dalle oscure catene,
sulla spuma dell'onda, oltre il mare,
fino ad abitare il cielo,
l'animo in pace, sereno,
e la bisaccia colma del Pane del Perdono.
Beato, chi dà un senso alla propria vita
Beati, coloro che perdonano.
 


ANDREA GULINELLI
 
 
 
 
Monolito
 
Solitario
nella piana desertica.
 
Torre solitaria
dalla posa statuaria.
 
Deserto tutt'intorno,
nulla neanche in pieno giorno.
S'erge grigio e solenne;
nulla lo intacca,
nemmeno la neve perenne.
 
Eppure è vuoto
corroso dall'accidia
frutto del fior di loto.
 
Non v'è vantaggio
né coraggio.
 
...Sta crollando
e non v'è più salvezza...
 
Triste e solo Monolito,
rovinerai nell'incertezza!
 

 
Morte
 
Un solo grido l'anima
scuote e trapassa:
 
"Ritorna a casa
e da sotto quella porta ancora passa!".
 
 



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FIORENZA ORNELLA MARINO
 
 
 
 
 
 
Desiderio d'Amore
 
Dolce cenere
che voli nell'aria umida
che sovrasta il mare,
sottile ti spargi
sulle onde dell'anima mia
 
lentamente muori
e dolcemente rinasci,
vestendo di luccicanti strass
il cupo viandante dei miei ricordi
 
Tu, dolce rugiada
Che delicatamente
inondi il mio arido deserto
 
tenera polvere nel vento
trascendi, portando via con te
ogni mio desiderio d'Amore.


MAURO MONTACCHIESI
 
 
 
 
 
Preghiera
 
Padre Celeste Padre Santo
misericordia ti chiedo per la mia anima
così piccola fragile contraddittoria piena di difetti.
Però di alcune cose sono certo:
ho onorato i miei genitori in vita e li onoro da morti
non ho rubato non ho ammazzato
non ho rubato le donne di altri
non ho commesso falsa testimonianza
non ho venduto la mia anima
per trenta immondi denari
per un'immonda carriera.
Sono certo che un giorno
mi fonderò con la tua luce nella tua luce
in un inscindibile cosmico amore.
Attendo sereno
il momento in cui
la tenera carezza della tua mano
mi rapirà dalla realtà della terra
come caduca fragile foglia dal ramo.
Una cosa ti chiedo come S. Tommaso D'Aquino:
Opto ut legentem aut scribentem vel si Christo placuerit
orantem ac plorantem mors inveniat.
Spero che la morte sopraggiunga mentre leggo o scrivo
o, se a Cristo piacerà, mentre prego o piango.
Padre Celeste Padre Santo
vieni quando vuoi, la mia anima è serena.
De profundis calmavi ad te Domine
domine exaudi vocem meam.
Dalle profondità ti ho invocato oh Signore
Signore esaudisci la mia voce.
Padre Celeste Padre Santo
Tu sai che questo è il grido di dolore
di un uomo onesto!
 



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GIOVANNI FRANCESCO NODARI
 
 
 
 
 
Cantico delle prime luci dell'alba
 
La locanda tace
è segno che non è ancora mattina
e il vino cammina per le strade
vestito di vecchi stempiati
che abitano donne pie
quando la sera fa troppo freddo per mirare le stelle.

ASSUNTA OSTINATO
 
 
Il tuo tormento
(droga)
 
Eri un
uomo tranquillo
ti vidi cambiato,
un giorno
intuii il tuo tormento.
I tuoi occhi scarni, astratti
nel fondo degli stessi
capii il tuo tormento
ti perdevi nel nulla,
quel nulla
imbastato di...
angoscia e dolore.
Come vorrei aiutarti
riportarti com'eri
a un uomo tranquillo.


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VINCENZO PELOSI
 
Gioco d'azzardo
 
Io le terre dei morti ho giocato
Dove il tempo era solo un fallito
E l'infinito
Lo spazio intorno a me
Là dove i sogni sono storia
Si racconta da sempre
Che un cieco ha visto te
Sono passato
Il tempo d'un saluto
Ma tu eri sempre
Appena andato via
 
Passerò lungo i sentieri
Disegnati dal vento e dall'età
Per riuscire a venirne fuori
...Ma temo che queste terre
Abbiano giocato me!
 

(Hammamet, mattina del 24 gennaio 2006)

 

 
L'uliveto e il poeta
 
L'uliveto di notte è magia
Ombre strane intrecciano i rami
Con sapienza toccati dal vento
Che sussurra parole piccanti
Civettuole le foglie appaiate
Gli raccontano i loro segreti
"Abbiamo visto un uomo solo
Pensieroso con occhi curiosi
Camminava e intanto scriveva
Lei lì in basso è stata toccata
Ed un brivido abbiamo sentito
Ora pettegola lei vanitosa
In giro va raccontando
Che quell'uomo scriveva di lei".
 

(Maresgha, notte del 7 febbraio 2006)



EMANUELE PIERANNUNZI
 
Futuro
 
Immagino un mondo
come un fioco dipinto,
cornice del nulla,
ma eguale per tutti
Immagino un mondo,
di ricchi nell'animo
e di poveri ricchi.
Immagino un mondo,
non terreno, ma astratto,
che langue al pensare
dei problemi di ognuno.
Immagino un mondo...
di una vita mai nata.
 

 
Madre Terra
 
Da figli suoi ci crebbe
la Madre Terra;
sfamando una sì venale vita.
Ma ora la truce effigie
si volge a noi,
che ne più c'inginocchiam
a sentirle il grembo
e onorar le sue ricchezze, ma ne
calpestiam l'innudo corpo
lasciandovi di infecondi chicchi.
Ma qual figlio mena
la Madre propria
che tanto gli permise?
E qual Madre di tanto affetto
ignorar lo può?
Così Ella sculaccia ci dà
per educar all'altrui amor.
 

 
Intelligenza
 
Intelligo punizione dell'uomo;
condanna la mente a farsi domande,
strugge le mura dell'animo umano
infettandolo da mille peccati.
(Avarizia, Egoismo, Odio...)



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LUCIANA SCAGLIA GRENNA
 
 
...Non credevo che...
 
La tua mente
perfetta e sana,
è andata in confusione.
Non credevo che...
non credevo...
che...
cosa pensi?
cosa credi?
Un garbuglio di pensieri
sono in te
e... tu,
con ostinazione,
continui...
non credevo.
Un niente,
o forse, un tanto,
improvvisamente,
ti ha detto "Basta"
e tu,
quasi balbettando
con feroce lucidità
esclami:
"Facciamola finita!"



PETRA TRIVILINO
 
 
Dama artificiale
 
Sono la dama dagli occhi infranti.
Ho il viso di mio figlio
e le mani di mio marito.
Ho la violenza della società
e le lacrime del silenzio.
Sono fatta d'aria e trasparenza
Sono bianca come l'assurdità
Sono piena di Dio
e vuota d'umanità.
Mi chiamano brutta
e invece sono travestita d'incanto,
e nascondo la mia faccia.
Mi vedono quelli
che non hanno scrupoli,
che non pensano a nessuno.
Mi avvertono
quelli ai margini
e sotto i ponti,
quelli che la consolazione
l'hanno avuta
dentro l'acqua sporca.
Sono terribile come
il mio riflesso,
bendata sulla bocca.
Non sono odio.
Sono semplicemente
l'effetto di tutto quello
che siete.
E sono luminosa
come tutto quello che è artificiale.



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GIOVANNI VANNI
 
 
Un attentato
 
Un martello d'argento batte sul pendolo
l'ora del destino.
Rumore di parole chiuse raggiunge il cielo
 
crepitio di cristalli
 
lacrime sepolte
ipotesi d'anime brulica nei teschi.
Nell'aria nitrica facce senza volto
vengono a lambire le ferite della terra.
Il silenzio è un'avventura
che attraversa le distese bianche
e si perde nell'etere.
Parole senza suoni sussurrano
nella sabbia immobile
antiche ninnananne.
 
La tragedia ha fermato il vento.
 

 
Fame d'ignoto
 
Fame d'ignoto
passi nell'aria
 
stupisce l'ombra
questo continuo andare
oltre orizzonte.
 

 
Il ritmo del tempo
 
Nel sudore della notte
lo zoccolo del cavallo alato
batte la strada del destino
e ritma la via del tempo.



ANTONIO ZANNINO
 
 
Moro, il mio caro amico
 
Moro era un cane, Moro era nero.
Io ero suo amico, il più sincero!
Moro era un cane molto affettuoso.
Il padrone diceva: "È pericoloso"!...
Moro era un cane sempre legato,
non era cattivo, ma... sfortunato.
Ero apprendista, lavoravo lamiera.
Lui, cane da guardia, anche la sera.
L'ora di pranzo aspettavamo,
poi... via la catena! E giocavamo!
Moro era un cane ormai molto stanco.
Moro era un lupo, senza il suo branco...
Una mattina l'ho visto morire... Gli occhi velati...
Io pure, dal pianto! M'hanno aspettato, li ho salutati...
Moro diceva alla nera Signora:
"Arriva il mio amico... un attimo ancora!"
Lei ne ha avuta di compassione,
ma non certamente quel suo padrone:
"Asciugati il viso, dammi una mano,
Moro era un cane"...E tu? Un essere... umano?


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