Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
ii
Antologia del concorso letterario
Candia Lomellina 1999

INDICE
 
 
 
 
 
 
 
Massimiliano Bianchi, Lara Bloncksteiner, Andreina Bracci, Federico Caponera, Antonio Capriotti, Andrea Caputo, Gianfranco Caputo, Lorenzo Caschetta, Rosalba Adriana Cassinari, Marzia Cottarelli, Maria Luisa Cozzi, Marilena Forlino Oppizzio, Maria Luisa Franch, Angela Fullone, Andrea Filippo Gatti, Anna Maria Gentile, Sidney Giansante, Franco Gilardetti, Chiara Longo, Nina Loy, Carla Martinenghi, Valeria Masoni, Eloisa Massola, Anna Matera, Mauro Montanari, Dino Valentino Moro, Eugenio Mosconi, Anna Maria Nuccio, Carlo Pedretti, Maria Pelliccia, Emmanuele Pompilio, Mario Raso, Annunziata Romeo, Lucio Rossi, Maria Carmela Sanzari Rubbo, Monica Sapucci, Silvana Sarotti, Pierluigi Sciondi, Antonella Segantin, Iolanda Serra, Claudia Sini, Rosa Sorda, Michele Succio, Maria Paola Vallegiani, Luca Maria Vicamini, Ennio Zampa, Laura Zimbardo.
 

 
Marialuisa Cozzi
 
3° classificata
 
Temporale
 
Plumbeo è il cielo:
una pesante cappa di cenere
ci sovrasta.
Rondini radenti la terra
inseguono
in irrefrenabile corsa
nuvole basse
che vagano nell'aria
colma di elettricità.
Mille saette squarciano
in lontananza
quella traccia d'azzurro
rimasta.
Un rombo improvviso di tuono:
truci goccioloni disegnano il cemento.
Paure antiche
turbinano come vento nella mente
riportando alla memoria
spettri di epoche remote
che ancora lacerano
la nostra anima.
 
  
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Chiara Longo
 
Sono una psico-farmaco dipendente
 
Dedicata a
Stefano Gardenghi
 
Conosco il Leponex.
Conosco il rapido piombare
in un sonno senza sogni.
 
Perdere ogni ragione
e trovarmi sprofondata
nel nero più assorbente
che azzera ogni presente
e punta senza meta
a un probabile risveglio.
 
La luce che poi avverto
annuncia acida e opprimente
un giorno appeso a un filo
senza legame alcuno
tra ciò che è stato ieri
e ciò che sarà domani.
 
Io voglio solo offrire
un po' di sana tregua
all'ondivago andare
di pensieri
senza trama e connessioni.
 
E nel farlo cerco
di ascoltare
musica senza note che
vibri lenta di energia sonora
e nell'aprirsi al silenzio
mi restituisca
tempo e forza per non cadere
ancora
nell'urgente bisogno
di vivere con saggezza.
 
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Eloisa Massola
 
 
Quando le mie iridi già smorte
perderanno la vita che spira
dalle tue certe pupille
tornerò alle antiche colline,
ai ricci addormentati,
andando per strade ritorte,
imprecando a velate scintille.
E saranno sul mio vagare
cadaveri secchi di calabroni
marciume di foglie bagnate
un gallo morto (glielo dobbiamo)
dagli anomali e troppo lunghi speroni
ragni codardi rintanati nella mia casa negletta.
Saranno i rami ormai secchi del cachi
rimasto solo nel cortile
fra fioche risate trascorse.
 
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Anna Matera
 
Tra sogno e realtà
 
Un volo di pensieri
fa rotta
nella tua anima.
Dove ogni punto
angoloso
sparisce.
Come un lettore
laser
nulla tralascio.
Nella tua anima
costruisco il mio nido.
Nessuna invadenza:
invisibile
come un fantasma,
presente come
una sentinella.
Voglio essere il tuo «focolare».
Nessun «incidente».
Solo Armonia.
 
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Carlo Pedretti
 
Tutto abbiamo perso
 
(alle moltitudini
di esuli…
indesiderati ospiti)
 
Inutili tenerezze
Abbiamo sorvolati stagni
Immensi,
(I nuovi stormi
Non sono ancora giunti…)
E alfine ci sarà data tregua
O di nuovo battaglia.
 
Così tutto abbiamo perso,
Pure il senso comune,
La gioia, l'udito…
 
Privi di ogni cosa
Così,
Inutilmente poveri,
Per amarci,
Illuderci
Di avere sosta.
 
Tutto abbiamo perso.
 
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Mario Raso
 
Carpe diem
 
Andiamo a cogliere
le fragole d'inverno
i grilli che cantavano
non lo fanno più,
l'estate è finita
da un pezzo.
 
D'inverno le fragole
sono gelate dalla bianca neve.
I merli, nel bosco, non fischiano più
un silenzio sovrasta tutto,
e poi.
Si alza il vecchio
prima assopito
si appresta ora a cogliere le fragole,
d'inverno.
 
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Lucio Rossi
 
Settembre
 
Era bello a settembre
sentire piovere fuori
e il mare gonfiarsi, calmo
e un po' grigio.
Da quei pomeriggi d'amore
m'alzavo, tu dormivi,
il naso nascosto dalla
frangetta, tranquilla.
Guardavo fuori, le
tende volavano bianche
sopra il lenzuolo: pensavo
sui monti l'acqua
colmare le pozze quasi
secche dei greti.
Un sollievo dopo l'estate
il fresco dei sassi, e le
foglie perdere
il grigio.
Tra poco ti avrei svegliata
a saremo corsi a fare
il bagno, sotto la pioggia
da soli.
Con mille baci ti avrei
tolto il costume
e tu avresti riso
contenta.
 
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Claudia Sini
 
Mihanna
 
Mihanna coi ricci che parlano
 
Mihanna:
 
dal buio emerge, una mano
nodosa elegante.
 
È venuta in silenzio dall'ombra
e io so,
che non debbo toccarla.
 
&endash; non vorrebbe &endash;
 
vanitosa e testarda
sentirsi afferrare
quando torna a
innaffiare il segreto,
del profumo
intridente e lontano.
 
Mihanna:
 
dentro il buio indietreggia
in silenzio,
lentamente una mano.
 
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Setterighe
 
Radici di mani per uscire
scavando verso un punto qualunque
 
Dove un muto nascosto
millimetro
di cuore profondo,
ha intuito,
per un attimo il cielo.
 
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