Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
Antologia del premio letterario
Club dei poeti 2001

INDICE
 
Prefazione di Gianmario Lucini, Nicla Agostoni, Claudio Albano, Antonino Alioto, Caprio Amarilli, Mauro Anastasia, Massimiliano Badiali, Giuliana Balboni, Monica Balestrero, Alessandro Michele Basso, Chiara Battini, Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò, Teresa Bennice, Anna Bertolini, Margherita Biondo, Maria Boesi, Lucia Bolis, Francesca Bonaccini, Maurizio Bono, Pinuccia Bonora, Oreste Bonvicini, Maria Antonietta Borgatelli, Diego Borgazzi, Sandra Borgis, Emiliano Bottacco, Massimiliano Brilli, Valeriano Bruni, Daniella Buzzoni, Giacomo Cacciatore, Lucia Calonico, Franco Campora, Mariano Canò, Simonetta Capponi, Fra' Stefano Caria, Simonetta Cariolato, Marzia Carocci, Diego Caronni, Carlo Carrea, Gian Mario Castaldi, Maria Luisa Castelli Ferraris, Valeria Cerasoli , Emanuela Chelli, Ennio Chierici, Francesca Colombo, Sara Conti Rossini, Ilenia Costanza, Paola Curagi, Pasqualino Cutolo, Francesca D'Alessandro, Dafne Dagmar D'Angelo, Walter D'Angelo, Silvia D'Antonio, Marcella Dalla Valle, Paola Maria De Maestri, Maria De Michele, Alessandro Dezi, Filippo Giuseppe Di Bennardo, Lisa Di Giovanni, Silvia Di Loreto, Lina Di Maio, Luciano Dosoli, Cristina Fabris, Manuela Falzoni, Diego Fantin, Franca M. Ferraris, Filippo Finardi, Giovanni Franzini, Luisa Frosali, Samuele Frasi, Raffaella Frese, Giulio Fumagalli d'Osnago, Marco Galvagni, Massimiliano Gatti, Silvana Gatti, Giuliana Gilli, Rossana Giorgetti Pesaro, Emiliano Giubileo, Riccardo Gnetti, Luca Govoni, Paolo Grassi, Vittorino Greggio, Maria Gurreri Comici, Aurelio Invernizzi, Lelieana Ionescu, Carlo Luigi Kuhne, Maria Cristina Latorre, Carlo Leoni, Mariano Luccero, Alda Lucchini, Bruna Luciani, Alessandro Lugli, Maurizio Mangia, Sabrina Mantovani, Alessandro Marini, Giuseppe Marotta, Alessia Massari, Elena Matta, Gianluca Merler, Agostina Messaggio, Giuseppina Mira, Marina Moretti, Pasquale Mosca, Maurizio Nascimbene, Germana Navarini, Lia Navarotto, Gianfranco Nicolini, Isacco Nuvoloni, Davide Orsi, Marco Palma, Roberta Papa, Rino Passigato, Carlo Pedretti, Andrea Petrone, Claudio Piantini, Fernanda Pieretti, Raffaele Piras, Maurizio Pivatello, Michele Radice, Davide Raffaelli, Emilio Ranzoni, Ermano Raso, Giancarlo Remorini, Simone Rencricca, Maria Pia Renzi, Franca Riganelli, Katia Paola Elena Righini, Marilena Rimpatriato, Genny Rizzato, Dalila Danila Roccetti, Antonio Rossi, Michele Rossi, Daniela Rusconi, Carlo Sanetti, Ersilia Santi, Alessandra Santini, Natascia Sartori, Mariano Saturno, Luciana Scaglia Grenna, Giacomo Scalabrelli, Adriano Scandalitta, Salvatore Scollo, Simona Scorza, Fausto Serpagli, Jolanda Serra, Vincenzo Serra, Diego Sguaitamatti, Claudio Sica, Adriana Simeone, Gianmarco Simion, Ambrogina Sirtori, Riccardo Stampa, Michele Succio, Emanuele Tamagnini, Alessandro Tatini, Federico Topa, Clelia Toso, Giuseppe Tosto, Piero Trapani, Moreno Travagli, Giancarlo Vecchiarelli, Simona Vecchini, Antonio Zocchi, Michelina Zona.
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
La poesia, come tutte le arti è una modalità di comunicazione che ha molti registri (e questa raccolta ne è la testimonianza) e molti attori, alcuni conosciuti e affermati, altri sconociuti, o "emergenti", come di suol dire. E', quella del secondo gruppo, un'arte spesso improvvisata, nata da impulsi, esperienze, eventi che fanno "scattare" l'idea e l'atto della scrittura. Ma a volte non lo è, o non soltanto. E' invece studio e ricerca costante nel tempo, spesso in ore o minuti rubati agli impegni quotidiani e al tran tran che ritma il corso di una vita che, con la sua ordinarietà chiede un impegno sempre più straordinario e, tutto sommato, sempre più disumano.
Ed è all'insegna di questa ricerca di una dimensione squisitamente umana, squisitamente "inutile" agli effetti dei grandi e piccoli obiettivi sociali o anche solo personali, che va letta questa raccolta, senza attendersi da essa il "mai detto" - che è un mito metropolitano - o il "sublime", del quale forse non abbiamo neppure bisogno. La vera impresa della poesia, in questo tempo storico tenacemente e pervicacemente determinato a cancellarla, è quello di sopravvivere comunque: questa è l'impresa che donne e uomini portano con altrettanta tenacia a termine, giorno per giorno. E per essi dovremmo sentire ammirazione e gratitudine.
E' infatti da questo humus che la poesia produce i suoi "autori", quelli la cui opera viene riconosciuta nel tempo e viene tramandata alle generazioni future.
I temi che appaiono in questo libro sono eterogenei, nei contenuti, nelle soluzioni stilistiche, nelle capacità espressive dei diversi autori. Ma, forse, è possibile intravedere, in queste diversità, una tendenza comune o alcuni indirizzi espressivi che toccano sia lo stile che i contenuti.
Una tendenza riguarda senza dubbio la qualità dei temi, i contenuti. Alcune tragedie umane a noi vicine, in particolare la guerra del Kossovo, hanno scosso alcune coscienze e segnato i contenuti di alcune liriche. Segno che la poesia si fa vita e riflessione sulla vita, sul senso, sulla trascendenza, sui fini ultimi dell'uomo, pur sempre mantenendosi nei suoi confini, che sono distinti dalla filosofia. Una poesia, anche del "dilettante", che acquista in profondità e impegno (e non possiamo che augurarci una continuazione di questa tendenza).
Una seconda tendenza (e anche questa speriamo continui), si esprime sul piano della ricerca, ed è connessa strettamente alla prima. Lo stile si fa più asciutto e, anche nelle poesie d'amore, c'è come una presa di distanza dai soliti deliqui di coppia narcisistica, chiusa nel suo diadico idillio e, come si suol dire, "fuori dal mondo". Anche i sentimenti positivi e personali si aprono, cercano una dimensione comunicativa, si percepiscono nel nostro tempo storico e in uno spazio sociale di cui tengono conto e con il quale si confrontano, talvolta aspramente, ironicamente, polemicamente. La poesia dei "buoni sentimenti" insomma, pare cambi lentamente, e si trasformi nel suo maturo punto di arrivo, che è la dimensione etica della scrittura, insieme a quella estetica.
Questo almeno il bilancio del "critico", che per passione o per mestiere si industria a leggere centinaia di poesie al mese e rileva queste tendenze, a distanza di un anno dalla precedente edizione del premio. Ovviamente "tendenza" non è "moda": elementi nuovi possono anche coesistere in modo spurio con elementi antichi, ma questo è nell'ordine di ogni cambiamento - che, nell'arte, non è cosa che avviene dall'oggi al domani.

 

Gianmario Lucini

Presidente della Giuria sezione Poesia

 
 
 

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Nicla Agostoni
 
 
 
Sorgo dal tuo desiderio
 
Sorgo dal tuo desiderio,
dal più bello dei tuoi sogni
in spirali colorate... fermate
dalla rigida realtà.
 
Come un poeta nascosto
nella luce del mio pensiero
inventi parole che nessuno
ha mai pronunciato per me.
Parole dolci, che mi avvolgono
che danno ali ai miei sogni
e respiro ai miei pensieri.
 
Volo oltre e vedo
momenti più veri e più profondi
di quelli che riesco ad immaginare
 
Un'armoniosa follia
scorrerà dalle nostre labbra...
dai nostri corpi e noi
riusciremo a vivere, a realizzare
ciò che ora stiamo solo pensando.
Antonino Alioto
 
Estate
 
Incantevole veste
tutta rosa
prima che il sole
la trasformi in una tavolozza di colori,
s'alza da terra come in un risveglio
dal fresco suo giaciglio,
l'armonia di un concerto senza note
fatto solo di luce e di calore.
Scalda tutte le membra
e le fa strane;
vibranti nella magica tensione
di un abbraccio fatto con passione
delle cose che ami.
E col profumo che emana intorno
ti viene una gran voglia:
di stendere le membra e riposare.

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Amarilli Caprio
 
 
Viandante solitario
con passo lento percuoti
il terreno di vie eterne,
da mani eterne ti fai guidare
nel tuo viaggio infinito.
Onde instancabili di destini ignoti
colpiscono con dolce irruenza
scogli aguzzi dalle mille punte,
quasi come lance pronti a ferire
chi non dotato di ali
è costretto a percorrerli.
Io posso, invece, con ali di cera
e piume vederli dall'alto
e stringo forte la mano
dell'Icaro mio
impazzito.
Giuliana Balboni
 
In punta di piedi
 
In punta di piedi
Sopra un filo teso
Che sale in obliqui segmenti
Verso il cielo
O verso il niente
Ti credi padrona delle tue acrobazie
Invece è necessità
Altri tende il filo
Lo spezza
Lo dirige
Per stare in equilibrio
Sei costretta a ballare.

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Monica Balestrero
 
Le foglie
 
Lente
e leggere
nel loro cadere,
svolazzando,
verso terra
le foglie d'oro
e di rame
si posano silenziose
come silenziosamente
erano apparse
a primavera
sui rami nudi e teneri
degli alberi del viale.
 
Frementi
ai primi venti
gelidi e potenti
si sono lasciate andare
al volo atteso di tanto
come farfalle leggiadre
appena uscite dal morbido bozzolo
e si sono posate
gentili
sull'asfalto freddo
per infuocarlo
dei loro colori accesi e caldi.
 
...ed è l'ultimo regalo
che fanno al viale
prima di vestirlo
di nuovo
a primavera.
Teresa Bennice
 
Opera segnalata dalla Giuria
 
 
A mia madre
 
Non dire che somiglio solo a mio padre,
perché se è vero che creare significa
"a sua immagine e somiglianza",
io sono voi.
Da te ho ereditato l'istinto nomade
dei primi uomini della terra,
la sensazione che pervade e penetra il corpo
nel ricevere e donare emozioni.
Da mio padre ho assorbito quel senso,
divenuto percezione del dovere.
Sono io un gioco del lotto
dove ogni numero estratto
è o non è quello che ci si aspettava.

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Margherita Biondo
 
Rivelazioni
 
Quest'acqua è tormentosa.
 
La chiglia è la mia spina dorsale
su cui vorrei drizzar la vela
per scuotere l'idealismo dal terrore
che si liberino i flutti e sommergano città.
Potrei sfuggire al tempo che bramosa cingo
per toccare il sole al centro del suo nucleo
e bruciare il globo che frena la mia rotta
lungo la mappa ardente dello Stige.
 
Radice che arranca sotto terra
per non abituare gli occhi alla vita,
corteggiatrice e pretendente della notte
echeggio il mio nome per ridarlo all'oblio.
Gambe stanche sull'asfalto divorato dal grigio,
airone incurvato con le catene ai piedi
sotto impenetrabili palazzi abitati da lèmuri
condannati ad eterna dannazione.
 
Serpeggia chiassoso il vento tra i rottami
per disorientare visionarie evasioni senza tributi
nella stanza fatale di mele tentatrici
mentre stacco da ogni ramo una campana.
Balbetto sulla natura che serba segreti
con un nodo che non consente all'oratore di parlare
e reticente traggo nutrimento dalle tenebre
rivelando duttili cartografie.
 
Chissà... se non avessi visto il buio
forse avrei saputo accettar la luce!
Maurizio Bono
 
Ogni sera
quasi a notte fonda
nel cuore di Londra
Jack lo squartatore
alzava gli occhi al cielo
e vedendo volare un'ugola
che cantava a squarciagola
pensava che cascasse a fagiolo
per la tombola delle malelingue.

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Diego Borgazzi
 
Argini e luce
 
Discende
dai vetri a tentoni
l'infranta d'alberi
luna
 
L'intiero dì nebbioso
fievole candido timido
et tragico
Attimali sagome
nelle pupille circonferenti rifrangono
i
caratteri propri
 
Dimore d'artriti
Terrosi unguenti
Divinità
nervorute livide sull'imperfezione
del cielo.
 
Crepe infinite
aride e recondite
abbracciano
caviglie tremolanti
mentre
imbruniscono
caste
carte.
Franco Campora
 
 
Ardente fuoco
 
Odorose membra riposasti in me
selvaggia anima di fuoco mai domo
felina presenza artigliata al mio cuore
avvolgente spira dei sensi miei.
 
Bassi i tuoi liquidi occhi profondi come mari
che naviganti esausti corrono frusti
che gusci di fasciame solido squartano in spuma
come tifoni ormai quieti timori non portano.
 
Sei placida calda di corpo allo stremo
di ferite ormai chiuse di piacere terreno
calore e fuoco ti hanno vestita
lasciandoti vinta supina e rapita.
 
Coppe colline di morbido muschio
velluti ciliege due sogni per gusto
fin anche la piega si cupa si presta
che ferita di fuoco palude è ormai desta.
 
Malia dei sensi mi prendi e mi dai
annego nel mare pece dei capelli tuoi
avvolto al giunco corpo di sole
irradiasti raggi di luce segnale d'amore.
 
Agita in me l'anima mia
amante donna giaguaro cuore
che ferita di striscio contagio prenda
che passione vulcano di lava piova.
 
Nel fondo dei sensi lavato fosti
animo crudo bruciato dai sensi
che femmina fulgida luce di sogni
scopristi davanti ai tuoi occhi ormai insonni.

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Emanuela Chelli
 
Maturità
 
È passata, è finita
l'angoscia del momento è ormai svanita
la felicità esiste.
Arriva inaspettata
come una dirompente mitragliata.
Al momento dello sparo
sta solo a te coglierla in mano
o lasciarla invano.
Ennio Chierici
 
Senza titolo
 
La verità è falsa
quando non appare
quando fra le pieghe scivola nascosta
come un lento fiume.
Nell'attesa non si scompone
del momento di luce,
non c'è ansia giallo cromata
che dai vertici oscuri sale.
Non vede con uno schiocco di dita lunghe
o dalla voce di basso tenore incespicando.
Non sente i richiami diversi
di cattedrali dai pensieri raffinati
affrescate dalla debolezza di occhi acquosi.
 
Non mi piaci, macigno pronto a saltare.
Il Vero, solamente, androgino fiore io adoro
come la musa mai sopita
fra rose bianche scomposta.

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Pasqualino Cutolo
 
 
Bacco nostalgico
 
In un calice
Di vino,
trovo
sapori agresti
su colline toscane.
 
Tra amici e stornelli,
Bacco gaudente,
mi dona
l'ebrezza
di
un dì perduto.
 
Dietro un camino
Marmoreo,
i fumi
del nettare
olimpico
risvegliano
remote rimembranze.
 
Calici dorati
E vergini bottiglie
Si mescolano
In un tramonto
Purpureo.
Luciano Dosoli
 
Vita passata o futura?
 
Se misuri la vita
con gli anni passati,
non confrontarla
con gli anni a venire.
La vita è vita.
Sempre.
I piccoli, con la giusta pretesa
di una vita che avrà a venire,
ed i giovani, impotenti
nel loro rabbioso diritto
di cercare un lavoro
impossibile.
Tu sei povero, nonno,
ma sei ricco dei tuoi ricordi,
e solo tu li puoi gustare,
assaporare,
giorno dopo giorno,
ora dopo ora,
secondo dopo secondo...
...per quando eri piccolo ed affamato,
...per quando eri giovane e senza lavoro,
...per quando lavoravi ed eri sfruttato,
...per quando marciavi in fabbrica,
o in guerra,
...per quando morivano i tuoi compagni.
Non importa se un'ora,
un anno o mille,
vivila forte la vita, nonno,
...per te, per noi, per tutti.
...ed anche per tutti i compagni
perduti nel tempo.

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Cristina Fabris
 
Antonia
 
Ancora salgo le tue scale
Con la memoria del mio cuore
 
Tu avvolgente
sempre in cima
Io piccina
troppo spesso silenziosa
 
Tra te e me
Le scale pulite
 
Tra noi due
ora
Tutto cielo.
Manuela Falzoni
 
Chissà se un giorno ti guarderò con occhi diversi, nuovi
Se in te vedrò i giorni perdersi a poco a poco senza dolore
Se quel guardarti nel sonno per vederti dentro
Finirà per essere solo un gioco.
Vorrei, come vorrei, abbandonarmi a te.
Parlami, ma di te, di quello che senti
Se ti lasciano le parole, che i tuoi occhi dicano per te
Che le tue mani colmino il silenzio.
Raccogli i giorni che non hai detto, che non hai fatto
Disperdili
Camminerò sopra di essi senza vederli
Il vuoto si colmerà, ti guarderò con occhi diversi
Mi guarderai per la prima volta.
Vorrei, come vorrei, che tra noi parlasse anche il silenzio.

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Diego Fantin
 
Pregherò te
 
Pregherò te Signore
fino a quando ti stancherai
di sentire la mia voce.
Pregherò te Signore
fino a quando urlerai
basta!
fino a quando ascolterai
la supplica che Ti rivolgiamo
chiedendoti aiuto,
fino a quando ti accorgerai
che quaggiù la vita
non ha più valore,
fino a quando vedrai anche tu
che l'odio è ormai padrone.
Pregherò te Signore
fino a quando mi supplicherai
basta!
e finalmente mi ascolterai,
fino a quando ascolterai
la nostra disperazione,
la nostra impotenza;
e quando finalmente
avrai ascoltato la nostra
supplica e ci aiuterai
pregherò te Signore
per dirti grazie!
Filippo Finardi
 
Era Bologna
 
Era Bologna culla della nostra vita,
radice gentile di cordialità.
Le curve della strada verso san Michele
il colle circondavano; dai balconi
delle ville i glicini pendevano,
un intenso profumo le narici riempiva,
ubriacava l'olfatto. Salivamo ridendo,
dalla terrazza ad osservare della città
le torri e i tetti di cotto rosso,
infiltrando fra gli alberi lo sguardo
fino alla piazza grande
dove starnazzavano i piccioni.
Erano verdi gli alberi ed era dolce il vento
di quei mattini della nostra vita,
sospesi nell'infelicità delle speranze.
"Quali sogni, Giovanna, hai conservato?"
"Nessuno. A poco a poco son passiti
come foglie, o come nubi dissolti."
Segnavano, quei sogni, i nostri giorni;
della giovinezza la stagione scandivano,
la cadenza del tempo a mano a mano
più greve hanno ritmato, fino ad oggi,
che scomparsi hanno acquietato le nostre
attese come un insulso tranquillo mare
senza moto e anche le nostre vite hanno ammainato.

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Raffaella Frese
 
Ai confini della realtà
 
Un giorno andrò li; (dove dorme il sole), dove
"l'anima è tranquilla", e le nuvole ballano, dove la luna:
(Riflette la sua luce alle stelle!). Dove il giorno si confonde con la notte; e
il buio, "racchiudo in sé tutto il mondo!". Nei confini della realtà; "sü, io volerò!"
Nel tramonto della vita: mi perderò, "sorvolando mare, terra, e cielo",
m'imbatterò nello splendore della tranquillità, dove l'anima nell'eterno sorriderà!
Nella profondità del mio essere,
fra ali d'angeli, e chimere scintillanti: nelle profondità immense del mio sorriso.
Li, dove la linea dell'orizzonte; "è nel confine della mia realtà!".
Nel tramonto della vita e del mondo; nell'ebbrezza del vento:
(Al confine della realtà!)... "Li!"
(Ai confini della realtà!)...
Massimiliano Gatti
 
La terra arsa
al sole sordido
si vena di crepe
e lentamente si sgretola.
 
Sfuma nel vento
l'alito di polvere
effimero come il respiro.
 
Si libra l'ultima foglia
e l'albero ragnatelico
perde ogni parvenza
di vita.

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Silvana Gatti
 
 
Equilibrista
 
Equilibrista,
in bilico su un'implosione di pensieri mai svelati
che m'ossidano il cuore e m'incatenano l'io.
 
Silenzi,
solo le urla di una pagina vuota
che, segretamente, si riempie di me
nell'acceso volere di esprimere.
 
Equilibrista,
in bilico su una strofa
che mi veste d'ali per non cadere.
Giuliana Gilli
 
Polvere di luce
 
Nelle tue mani
racchiudi
polvere di luce,
che il sole di dicembre
irradia
sul tuo viso.
 
L'ho visto brillare
nella moltitudine
di spettri ambrati,
fra statici
corpi legnosi
e freddi.
 
Un desiderio ardente
che brucia il tempo
scivola
fra i sogni
abbarbicati
fra le cosce…
 
Sbriciola
sulla mia pelle
la tua polvere di luce
mentre i pensieri,
addormentati
nel consueto,
infuocano emozioni
che accendono
la vita!

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Rossana Giorgetti Pesaro
 
Il Cipresso
 
Svetti cupo
nel cielo spento
testimone muto
della mia tristezza.
 
Limite estremo
ai miei pensieri arditi
mi neghi
la visione del futuro.
 
Fremiti rosa
accarezzano i rami
impazienti
di rivedere l'alba.
 
Il risveglio
gioioso degli uccelli
rinnova la speranza
nel domani.
 
Vittorino Greggio
 
A mia madre
 
Candida lassù
Le fragili tue spoglie,
Riposi.
 
Come piuma,
Al suono dei Violini,
Sei convolata nei cieli.
 
In memoria hai lasciato
A chi t'ha voluto bene,
Bei ricordi,
Nostalgia e rimpianti.
 
D'amor di madre
La tua missione,
In me ancor vive,
E nel mio cuore ancora infondi,
Con parole e tenerezze,
I tuoi consigli;
Che mi fan sentir ancor ventenne.
 
Un grazie, or dedico
Per quel che hai fatto,
Un grazie di cuore
Alla mamma più buona del Mondo.

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Gianfranco Nicolini
 
Specchio
 
Senza veli
attraverso la notte sognata.
Occhi artatamente coperti
per troppo tempo.
Libero dalla misera carne
più non cammino.
Immensi spazi trapasso
felicemente fuori tempo.
Davanti al gigante specchio
solo verità dirò.
Misero me,
il vuoto sacco umano
meschinità conteneva.
Bastò un'esclamazione di rifiuto,
nuovamente appesantito m'abbracciai.
Chissà dove finii!
 
Belvedere
 
Passeggiando ti accorgi che sei solo.
L'unico tuo appagamento caro cuore
rimane questo panorama.
Nessuno è in grado di soccorrere
al tuo povero stato.
Se anche tu luminoso Belvedere
mi tradissi come gli altri?
Mi piacerebbe toccare le tue luci
sfiorare i tuoi colori con le mani,
ma non posso.
Vorrei pervaderti col mio corpo,
ma non ci riesco.
Vorrei capirti,
ma solo adesso so chi sei.
Rina Ravera
 
Amico
 
È bello sapere
che tu ci sei.
 
È bello sapere
che quando ho bisogno di te
posso contare sulla tua disponibilità
sul tuo gentile e pacato modo di parlare
sulla tua grande e fedele amicizia
sul tuo capirmi fino in fondo all'anima
come mai nessuno ha saputo fare.
 
È bello sapere
che tu ci sei.
 
La vita
 
Apri gli occhi
sul mondo:
che casino!!
 
Corri un poco
ti fermi
chiudi gli occhi.
 
Ed il casino
già non c'è più...
 
Ancora noi
 
Rifuggo dalla monotona quotidianità
mettendo le ali alla mia fantasia
e volo felice in un mondo tutto nostro
dove tu mi aspetti... mi ascolti...
mi parli...
con l'entusiasmo del nostro lontano
primo giorno.

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Lelieana Ionescu
 
Opera 7a classificata
 
 
XX
 
L'autunno è arrivato
con la sua brutta abitudine
di spogliare gli alberi
L'autunno prepara l'aria
per l'inverno che
sta arrivando minaccioso…
Speravo che la primavera
fiorita nel mio cuore
restasse più di quattro stagioni.
Carlo Leoni
 
Opera segnalata dalla Giuria
 
Preghiera ad un sogno
 
Vorrei tenerti in braccio.
Vorrei accarezzarti il viso.
Vorrei sentire la tua mano stringere un mio dito.
Vorrei sentirti piangere e correre da te.
Vorrei vederti crescere.
Vorrei aiutarti a crescere.
Vorrei proteggerti da tutto.
Vorrei tutto per te, darei tutto per te.
Ma tu non ci sei.
Mi spiace, non ho ancora trovato una madre per te o forse,
una madre, non ha ancora trovato in me tuo padre.
Il tempo passa inesorabile e ti sto togliendo
parte della vita che potremmo vivere insieme.
Se e quando arriverai, sarò vecchio,
non potrò correre sui campi e rotolarmi nell'erba,
non potrò gareggiare con te a fare il bambino.
Mi spiace piccolo, non è ancora il momento;
forse non sono pronto,
forse non sono abbastanza grande,
forse ho paura.
Anche se non ci sei ancora,
già ti voglio bene e forse piano piano,
pensando a te sto scoprendo cos'è l'amore.

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Alda Lucchini
 
Fragili ragnatele
 
Fragili ragnatele
appese nel cielo
attendono.
Bianche eteree torpedini
traspaiono occhieggianti
lungo i Navigli immobili.
 
 
Bruna Luciani
 
Incontrarsi
 
Incontrarsi
in un dolce sogno,
occhi aperti o chiusi,
raccogliendo stelle
in un mare d'argento.
Incontrarsi
tra le onde, stringendo
ombre di sabbia
che spariscono
in un minuto
lasciando posto
a una triste realtà.
Incontrarsi là
ove l'arcobaleno
accarezza l'orizzonte
ed avvicina le anime a Dio.
 
 

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Maurizio Mangia
 
Ho visto…
 
Ho visto, lì tra i rovi spinosi,
l'uccellino cantare e, in quel canto,
l'agnellino sgozzare che, con timido belato,
invocava aiuto.
Ho visto violenza ogni dì, sacrifizio offerto a Dio
lì proprio quando il mio cuore, fibrillante e stanco,
cercava riposo, ma per non perdere la grazia di Dio
lo lascio battere all'impazzata,
fino a che il letale colpo mi prende
o se la pace raggiungermi deve,
che sia pace ma pace ogni dì.
Di scotomi i miei occhi son colmi
ché la violenza la rinnego, io come tutti gli uomini
che, come me, la pace la serbano nel cuore.
Vedrei pace ogni dì, ché la violenza la condanno
e timida la mia anima la cedo
solo a chi non vi affonda la tagliente lama
ma la sappia apprezzare
per ogni gesto compiuto
all'insegna del quotidiano dovere!
 
 
Alessia Massari
 
Opera segnalata dalla Giuria
 
Osservavo curiosa
il caldo profilo che unisce
i tuoi piccoli sogni
la pace distante racchiusa sulla pelle curata
 
le linee imperfette
trovano la loro forma
tra il cuore e i seni
 
avrei ancora qualcosa da dirti
ma non pretendere che siano segreti
non pretendere che sia sincera
ho fame e freddo come un animale da circo
non ho la grazia delle ragazze perbene
e nemmeno il sapore dei pascoli
ma vivo e tremo
come bacio mai dato
come lacrima troppo a lungo trattenuta
come corpo nudo morto&endash;mutilato&endash;distrutto
 
 

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Agostina Messaggio
 
Frutto Gradito
 
Fatiche, sudore
privazioni del passato
è benessere acquisito
che si perde sugli allori
e può dissolversi nel nulla
per indulgere eccessivo
e gratuite concessioni
di genitori e superiori
verso i successori.
 
 
Marina Moretti
 
Opera 3a classificata
 
Steccati
 
Anche su terre emerse
dalle pozze dei sogni
le spoglie divise di uno stesso dolore,
da un muro diroccato
a ridosso della casa cristiana,
a ridosso di quella ottomana,
si fecero riconoscere
come vecchie compagne di vita,
al primo sguardo.
A dire con voci di vetro
dietro le quinte
che loro ci sono sempre state,
anche quando eri lontano,
ché il mondo:
quello degli steccati,
è verità dei padri
&endash; ovunque &endash;
innestata sotto la pelle,
rossa di sangue,
gonfia
come una bandiera.

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Davide Orsi
 
Inquietudine
 
Or di fronte alle vaste onde
con il manto dorato creo delle forme.
Ben presto cresce un castello,
che prodigio questo gioiello.
Miro sono lontano dal mondo,
giunge il tramonto e non compare
chi affidare la mia creatura,
così amata.
L'angoscia tremenda
soffoca l'animo mio,
Il veder nella tard'ora,
scomparir la cosa mia
tanto preziosa.
È morire senza mai aver
potuto gridare.
 
 

Claudio Piantini
 
Taciturne Armonie
 
Indimostrabili affetti
vengono e camminano
nella cadenza
di leggerissimi passi.
Un velo, uno specchio
arredano
i tuoi silenzi, i tuoi timori.
Usignoli popolano il parco
dove nessuno si sofferma.
Vedo un cigno bianco desolato,
si lamenta,
lo osservo.
E una voce inenarrabile
ha le sfumature
di intuito e agilità.
Cerco un angolo
dove poterti pensare.
 
 
 


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Fernanda Pieretti
 
I giorni del silenzio
 
Nei giorni del silenzio
corolle di pallidi fiori rivestono le mie attese,
perché i colori della solitudine non sono mai accesi.
Danze dervisce ruotano tra vuoti di irreali dimensioni
a innalzare l'etereo corpo, sostenuto da leggeri vapori,
per planare sulle angosce
che accompagnano il viaggio dell'uomo pellegrino.
Così, tra fluide presenze,
rivesto di nuda magia pindarici voli
abbattendo ipocrite leggi su gravità di materia,
perché invitante è l'idea di rimanere per sempre
a volteggiare tra oniriche fantasie.
Michele Radice
 
Acropoli
 
Taci
parlando con i greci
non odo ciò che dici
nell'aria mille voci
profumi suoni e luci
 
Pave
il mio animo che beve
emozioni qui sorgive
io mai in nessun dove
degustai più dolci uve
 
Entrate
ricolmate la mia sete
vibrate e in me gioite
celesti e antiche note
che or ora ho conosciute
 
Svelati
son tutti i miei segreti
i sussurri custoditi
bisbigli al cuore noti
svelati e non più muti
 
Strana
quest'anima serena
si scioglie come brina
ritorna il corpo e stona
terrestre al chiar di luna
 
Cara
la luna è in primavera
in me con me s'ammira
l'amata mia signora
poesia nascente pura.
 


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Simone Rencricca
 
Opera segnalata dalla Giuria
 
È come quando il mare retrocede
ipnotizzato dalla luna,
scaglia fragile d'un esile pallore.
È come quando senti che vuoi dirlo,
ma il ventre si fa turgido
e un blocco rigido costringe l'emozione;
ora l'alba decompone,
si fa giorno,
senti che non hai più tempo
e muovi a stento
nella luce che ci illumina,
ma non lascia intravedere.
 
 

Katia Paola Elena Righini
 
Mattina
 
Dal cielo si versa
la luce della mattina,
si effonde dolce
e tutto incanta,
lievemente dorata,
un'ambra ricca e profumata
che in sé racchiude
ciò che della notte rimane:
gioielli del ricordo
agghinderanno la memoria.

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Genny Rizzato
 
 
Amore
 
Prima di incontrarti
non ero altro
che un piccolo seme
trasportato qua e là
dalla brezza del vento
alla continua ricerca
di quel fertile terreno
che mi avrebbe donato la vita.
Poi, un giorno
ho conosciuto te
un altro piccolo seme
ed è stato subito amore.
Abbiamo sorvolato assieme
le distese verdeggianti
e i boschi oscuri
della nostra giovane età
sospesi da un vento senza fine.
Ci siamo allontanati
dalla nostra terra d'origine.
Né una lacrima
né nostalgia
ma solo tanto amore
l'uno per l'altra.
Dopo tanto vagare
ecco finalmente
quel fertile terreno
in cui dolcemente
ci siamo posati
nell'attesa
che dalla nostra unione
possa nascere
un tenero germoglio
e da esso un dolce frutto
che un giorno
qualcuno assaporerà.
Antonio Rossi
 
Nella poesia del mare
 
Ci sono storie che non hanno senso
nella poesia del mare;
ci sono trottole dal chiodo storto
nella grandezza oscura.
Oggi è tempo di rose,
gambero di velluto,
giovane pettirosso,
ruba le foglie al vento.
Ruba la cetra d'oro,
giovane ancella astuta,
candido fiore nero,
luce della penombra.
Oggi è tempo di sogni,
ape della fortuna,
oggi la verde luna
mangia cicale stanche.
Ci sono storie che non hanno senso
nella poesia del mare;
ci sono rondini dal volo pigro
nella stagnante grotta.
Oggi sarai mia sposa,
alce delle ciliegie,
giovane rana bianca,
canta per la mia vita.
Canta per la mia morte,
giovane pettirosso,
entra dentro il mio cuore,
ruba una stella al cielo.
Ruba le foglie al vento,
giovane pettirosso,
canta per la mia vita,
canta per la mia morte.

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Michele Rossi
 
Tristezza
 
Arriva in un attimo,
sparisce con l'illusione,
ritorna e vola,
ma poi da lì non scappa.
 
 
Siamo solo noi
 
Siamo io e te in questo mondo,
tu mi guardi,
io ti guardo.
Tu mi chiami,
io ti chiamo,
cerchiamo qualcuno come noi,
ma siamo solo noi.
 
 
 

Luciana Scaglia Grenna
 
Parlare
 
Parlare per dire…
cosa?
Le parole non servono,
i gesti, gli sguardi
non servono.
Tu, piccolo orsetto canuto,
sei diventato un "iceberg"
che, faticosamente,
si muove in acque tormentate.
Tutto intorno,
hai formato un lastrone
che non può essere sciolto
neanche con i raggi cocenti
del Solleone.
Tu sei contento così.
È meglio… tacere
che parlare
senza parole.
 
 
 
 
 


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Vincenzo Serra
 
Il Buonumore
 
Il Buonumore
un bel dono del Signore
Il Buonumore, una ricchezza
Che ogni giorno t'accarezza
se il Buonumore s'avvicina
la salute non si rovina
il Buonumore è di belle parole
illuminato dal Sole
il Buonumore è tra le cose più belle
illuminato dalle Stelle
illuminato dalla Luna
baciato dalla fortuna
il Buonumore, dal profondo del Cuore
salute, vita e Amore
il Buonumore è una meraviglia
Che nella vita t'accompagna e ti consiglia.
Il Buonumore t'invita
a vivere la Vita…


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Adriana Simeone
 
Quel balconcino…
 
Finestra sul cuore
Desiati pensieri sull'onda dei sensi
Imbastivano il sonno per tre adolescenti.
 
Scrigno di minuti segreti
Conchiudeva le notti d'estate
Fiammelle, rintocchi, una barca
Sollecitava il silenzio
A farsi complice del nostro veleggiar.
 
Scoppiettanti singulti di risa sofferte
Memorie del giorno
Restituite all'ebbrezza oscura.
 
Il nostro verone
Quel lembo di marmo
Sospeso nel vuoto.
 
A gambe incrociate
Le braccia conserte
Ad ognuna, una stella
Aiutava a sognar.
 
…Voce 'e notte…

Gianmarco Simion
 
Cade
leggera fluttuante
una foglia
scolorita dall'autunno
da un albero
quasi spoglio
e mossa da un vento
freddo sotto una siepe
si posa
 

 
Solitudine
attesa di un bagliore
che riscaldi l'anima.
 
Solitudine
il ghiaccio nel petto
il cuore che ansima.
 
Solitudine
il palato assapora
il sapore dell'assenzio.
 
Solitudine
l'amore non compreso
la mano tesa rifiutata.
 
Solitudine
il passo nella via
rimbomba in una notte fredda.
 
Solitudine
aprire gli occhi
e trovare accanto la Morte.
 

 
 
 


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Alessandro Tatini
 
 
Il lavavetri
 
Sono ripartito subito
ma quel sorriso esagerato e povero
come la sua giacca
l'ho ritrovato nello specchietto
 
Era felice
tra gli alteri dinieghi di quel giorno
trovava
mille lire di gioia di vivere
Antonio Zocchi
 
Il poliedro
 
Nelle troppe facce
del mondo del reale,
viaggio come riflesso
sul binario del nulla e dell'infinito:
e vivo sopra il confine
del respiro dell'uomo
senza il timore di morte…
e vivo alla ricerca
di un punto che graviti
il poliedro del mio pensiero.
E formo speranze,
e disegno parvenze,
per costruirmi un mio specchio
che mostri immagini
somiglianti al mio spazio
che s'incastrino nel delirio di un folle,
e che formino la vita del mio concreto

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Michelina Zona
 
 
Ricordi
 
Bruna era la terra
che fecondava il seme.
L'aria un cristallo
colorato di farfalle
coi fiordalisi
e i papaveri rossi
in mezzo al grano.
Tuffi sui trifogli
canti e risa di donna...
Ancora a nascere era
la mano che seminò
zizzania e aghi mortali.
 
Mio nonno pisolava
su un giaciglio di foglie
all'ora della siesta
in cui a bocconi la cicala
sgranocchiava l'afa.
Quanti soli e quanti
scrosci sfranti sui tegoli
della tettoia
dove le ortiche oggi
fanno covi di serpi!
 
I cesti colmi di frutta
profumarono i passi
a cui il cortile in ombra
pareva destarsi
con un buon odore
di pane e di bucato.
Al gremito focolare
un dolce dipanare
di favole e faville
accendeva di magia
la sera che consumava
lentamente le candele.


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ins. 16 giugno 2001