Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Il CLUB dei Poeti 2002

Nota introduttiva di Gianmario Lucini - Rocco Angelo Accoto - Benedetta Aleotti - Paola Ambrosio - Antonio Amenta - Michele Ammirati - Emanuela Ballotta - Michele Battaglia - Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò - Andrea Bellini - Mauro Bertozzi - Giorgio Bolla - Alba Filomena Bove - Marta Brunetti - Emiliano Bruzzese - Valentina Bufano - Giuliana Buratti - Marco Buzzetti - Massimo Caddeo - Enrico Calenda - Carlo Campeti - Eugenio Cancedda - Danilo Canepa - Giuseppe Carnabuci - Marzia Carocci - Carlo Carrea - Daniela Ceccon - Antonella Cigliana - Marco Colombini - Francesca Colombo - Cristiano Comelli - Wilmer Comin - Alessandra Crabbia - Franca Cravino - Giovanni David - Antonio De Lucia - Florinda Del Bianco - Roberto Del Duce - Ester Deplano - Paola Donadelli - Francesca Fazio - Alessandro Fiordi - Barbara Fleres - Davide Forgione - Riccardo Fumagalli - Simone Galurchi - Gian Battista Gallotti - Marimilia Gastone - Matteo Ghirardi - Luigi Gonano - Milena Grelli Chiocchetti - Paolo Guido - Maria Gurreri - Generoso Iorio - Matteo Kettmaier - Leonardo Lastilla - Maria Cristina Latorre - Carlo Leoni - Valentina Lipari - Annalucia Lorizio - Mariano Luccero - Alessandro Lugli - Enrico Magrini - Valeria Maiorano - Ezio Marinoni - Giorgio Mereu - Ruggero Monti - Lia Navarotto - Gabrio Neri - Martino Orecchioni - Massimo Orsi - Fernando Ariel Palacios - Ilaria Palmosi - Alberto Pegoraro - Antonio Piana - Francesca Piazzolla Vitobello - Speranza Porcheddu - Natalia Proietti Refrigeri - Antonio Pucciarelli - Laura Ranzi - Emilio Ranzoni - Ermano Raso - Giancarlo Remorini - Katia Paola Elena Righini - Marilena Rimpatriato - Luciana Riva - Maurizio Rizzo - Nicoletta Rolla - Giovanni Roma - Edoardo Roncatti - Roberto Roveda - Fausto Sala - Silvio Sangiorgi - Alessandra Santini - Mariano Saturno - Adriano Scandalitta - Andrea Scano - Francesco Schiavon - Linda Scuizzato - Simone Secci - Gabriele Serpe - Matteo Tabacchini - Alessandro Toni - Federico Topa - Nadia Trotta - Daniele Vaira - Mario Vecchione - Zilli Willer - Maria Zabban - Tiziana Zago
 
Come avere l'antologia
Nota introduttiva
La Giuria del Premio Il Club dei Poeti 2002 è lieta di presentare una scelta di testi che, nell'edizione di quest'anno, mostra una progressione qualitativa degna di rilievo. Non si sta certo affermando che nelle edizioni passate i testi siano stati di qualità scadente (è sempre bene precisare...), ma soltanto che in questa edizione gli elementi positivi, il numero delle poesie che ci hanno convinto, sono state di un buon numero superiori, tanto che si è avuta una qualche difficoltà a scegliere il terzetto dei premiati e la classifica delle prime dieci. Purtroppo, la regola vuole che si faccia una scelta, e in coscienza abbiamo cercato di premiare le poesie che - ovviamente a parere soggettivo - ci sono sembrate migliori. Ma, per seguire il ragionamento iniziale, la qualità dei testi meritava in più occasioni un riconoscimento che non si è potuto dare e cerchiamo pertanto, anche per mezzo di questa raccolta, di ovviare all'inconveniente.
I poeti dell'edizione 2002 hanno inoltre dimostrato sensibilità non soltanto ai temi più frequentemente affrontati nella poesia emergente (l'amore, il sentimento filiale o paterno o materno, l'inquietudine esistenziale, il sentimento religioso, ecc.) ma non poche composizioni si sono soffermate anche sugli avvenimenti sociali e politici, come ad esempio la vicenda dell'11 settembre 2001 - che, credo, molti artisti hanno ripreso, in ogni cultura e in ogni campo dell'arte.
La poesia di questa edizione insomma, così almeno ci pare, sembra anche più decisamente proiettata in una dimensione sociale, con non rari cenni di poesia civile. Scema la vena intimistica piegata sul proprio "io" e si fa sempre più corposa una ricerca di sentimenti condivisi, un "noi" più corale, come a ricercare, anche in questo comportamento, di stringersi in una solidarietà sociale più profonda e più matura.
Eppure, dirà qualcuno, il terzetto dei premiati non ha scritto poesie sociali, ma poesie d'amore. E questo è vero. Ma, a ben vedere, il pregio di quelle poesie non sta nel tema trattato, ma nel come è stato trattato, alludendo e mai dicendo esplicitamente, con spontaneità e bandendo la retorica, attingendo a un'ispirazione sentita e non a costruzioni artefatte. Paradossalmente (ma non tanto) in tutte e tre le poesie d'amore, non è mai scritta la parola "amore" o il verbo "amare" o sinonimi, ma è chiaro che non si può scrivere poesie del genere senza essere innamorati.
Abbiamo accennato alle poesie vincitrici - per arrivare al dunque - per significare che quanto abbiamo trovato nelle poesie premiate, e cioè quella prerogativa dell'allusione, questa attenzione alla genuinità dell'ispirazione, questa maggiore attenzione per la lingua e la prosodia, sono la nota generalizzata nei testi di tutti i partecipanti che giustifica la nostra affermazione di essere di fronte a testi di buon livello, che non lasceranno deluso il lettore.
 
Gianmario Lucini
Presidente della Sezione Poesia del Premio Il Club dei Poeti

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Michele Ammirati
 
Silenzio
 
Ad ogni rintocco
nel silenzio
due parole
a fior di labbra
nel singulto
dell'assenza.
Le urlerò al ritorno.
Le urlai in altre vite
su prati fioriti,
tra cespugli di rose
nell'alone rosarancio
delle albe e dei tramonti.
Nell'immemore vivere
di allora
fummo fiori dell'anima,
polline traslato
al chiar di luna
nel segreto dell'oggi.
Violo il silenzio
con linguaggio nuovo
inusitato
lungo bianche corsie
verso tende di raso
nel folto del roseto.
E se la voce infuria
nella vertigine del vento
ritrovo poi il silenzio
nel sorriso di una rosa.

Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò
 
Segnalibro di vita
 
Quella strada buia
rischiarata
appena
da quattro lampioni
nella notte.
Qui,
forse solo qui
freme ancora,
incosciente,
una cenere di stelle,
un'occhiata di luna.
Ala d'angelo
segnalibro di vita
orma di solitudine
vinte.

 

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Giorgio Bolla
 
Bianca roggia
della tua acqua,
e paese di temporali
 
Ancora vederTi,
gocce della tua pelle,
sulle strade nascoste
di un pensiero;
 
per averTi nel sogno,
come bianca rosa
di perla.

Emiliano Bruzzese
 
Pelle
 
si arrampica
passi di danza
si muovono i suoni
odori;
il sorriso della tua lacrima
bolle di gioia
respiro
osservo le tue labbra
accolgo i tuoi baci
carezze
parole
infinite frasi...
pianta oscura
grido di guerra
inno all'armonia
vento di rose cadenti
ti tocco
come fossi la mia pelle
come fossi la mia vita
come fossi rugiada di pianta cerea
grano
come il mio respiro
intimo
il mio pianto felice
mio dolore perenne
sogno di morire
muoio dalla voglia di pulsare
vivo di sogno
della tua pelle
vivo.


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Marco Buzzetti
 
 
Vento che sospinge
a striscio lento
sulla curva di una schiena
il prodigio che sospende
e rende inerme volontà
 
Controvento che frusta
a raffica e a sferzata
che asciuga occhi e pianto
al tempo che sorprende
e regala breve fragilità
 
Contrasto e rombo
in cui appare tenace
disperso un bagliore...
...felicità
 

Massimo Caddeo
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
Maturità
 
Maturità, stagione calda di giorni uguali,
mai estremi, mai violenti,
dolce ripetersi, senza stanchezza, di consuetudini;
la intravedo nei tuoi occhi, nel tuo viso,
nelle ferite che il sole ha inciso,
come bianche ragnatele,
sulle tue tempie.
La sento nella tua voce ora lenta,
alba senza rumore,
pace per le mie inquietudini,
sereno messaggio che torna ogni giorno
come un nuovo miracolo
di tenerissima continuità.
Sei svanita giovinezza,
tempo di illusioni, di ardore, di fede,
regno dell'assoluto senza errore;
come un bene perduto,
una carta già giocata,
dovrei rimpiangerla per te,
se obbedissi alle leggi non scritte
che rendono obbligo il rimpianto,
la litania dei "se" e dei "sarebbe stato".
Non sarà così.
le tue sicure, pure idealità giovanili
sono ramo secco
che ha già seminato per terra
il poco frutto prodotto.
Ora è giusto non chiedere più.
Viviamo la nostra maturità:
è così breve, rapido il nostro cammino
per interrogarci sulla nostra sorte.
Insieme avviamoci verso l'autunno
della vendemmia e dei colori che incantano,
lungo un dolcissimo declivio
da cui è scomparsa ogni asperità.


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Carlo Campeti
 
I.
Del 17/12/02
 
Ti ho dato le perle
Dato le perle
Dato le perle
Dato le perle
Ferma la sabbia il vento via
Afferrerei quest'istante
Colla pioggia che cade
La pioggia che cade
La pioggia che cade
Così quando ti dovrò dire ciao
Perché non sei più dentro a quegli occhi
Ricorderò ogni istante in cui ti avrei dovuto amare
Marcisco ad ogni respiro
Svanisco come polvere
Muoio ad ogni atto
Strappo morsi di vita per non sentire la disperazione
Finisco, cedo, cado
Scusami se chiedo
Perché?
(Tutto il bene che non ti ho dato)
Perché?
(Le volte che mi hai perdonato)
Perché?
(Non abbiamo appena cominciato)


Eugenio Cancedda
 
 
Morti selettive
 
Incombono forme di sentenze.
Decoriamo con ghirlande
di petali di smeraldo
interpreti teatrali nostrani
anche se offrono scialbe performances.
E trascriviamo i loro poemi
su lapidi di diamante.
Altre sono le taverne
ove gli insetti si inebriano di nefandezze
e il diluvio della Nemesi
li muta in detriti.
 


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Giuseppe Carnabuci
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
Abissi
 
Accessi di salvezza
tra combustioni avvenute
dove sono bruciati respiri,
sospiri, idee di grandezza,
ansie d'eterno.
 
Dio è grande:
vede indulgente crogioli
dove s'azzerano miti,
minuscoli dei crepitano
nelle fiamme dell'infinito,
si ridimensionano
assurde battaglie,
in un'equazione chimica
con risultati scontati.
 
Piccoli aliti di eternità
prendono la via degli abissi,
entrano nei frammenti del tempo,
sormontano vagiti
che hanno creduto
di conquistarsi uno spazio
tra regni smisurati
lontanissimamente perfetti,
che non hanno bisogno di niente.
 
Dio tutto osserva,
nulla distoglie.
Ogni palpito consumato aspetta,
nella sintonia
del suo immenso.
 

(A mio padre, 26.11.2001)


Marco Colombini
 
 
Non ti vedo
ma ti sento nello stomaco,
come una calamita
che attira la mia anima
...verso di te.
È duro resisterti
sento il tuo respiro che passa
accarezza il mio viso...
triste...
per non sapere che fare
pieno di desiderio.
Non te ne andare.
 

 
 
 

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Cristiano Comelli
 
 
Mano di soldato,
rosso di sangue raccolto
dalle labbra
di uno sconosciuto nemico.
Mano intinta
in un barattolo di vernice,
per rimuovere,
impronte d'indicibile vergogna.
 
Ma il rosso sangue,
già colonizza le vene,
germi di inimicizia,
si insinuano per sempre nei respiri.
 
Aprire la finestra,
e restare accecati,
dal bagliore di una stella.
La vita del nemico ucciso,
bagliore di perdono,
su una terra che ha scelto di graffiarsi.

Franca Cravino
 
Paese Calabro
 
Aria immobile,
immutabile tutto.
Sbrecciate case di pietra,
ripide viuzze
d'acciottolati fangosi.
Qualche gallina
a chiocciar nella via.
Poche donne vestite di nero.
Curve le schiene,
raggrinzite le mani,
rugose d'anni e fatica,
piantonan le soglie
sedute su logore sedie
un tempo impagliate.
Raglio d'asini intorno,
legati a tronchi riarsi,
dimenticati nel torrido sole.
Vita grama
di uomini e bestie
in un paradiso terrestre.


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Giovanni David
 
Schegge di vita
 
Schegge di legno sulla terra
volavano con il vento,
era spazzatura,
avanzi del tempo che fuggivano.
Il rumore fece un inchino
prostrandosi ora disponibile,
lì attendeva al gelo.
 
I loro visi capirono il segnale,
era fantasia nella realtà,
lo sentivano parlare:
sì, dialogava con il vento.
 
Si ammutolirono
sorpresi si guardarono,
quella scatola faceva rumore,
chiusero gli occhi
e capirono che la loro corsa
era finita.
Quei visi avevano corso,
corso, solo corso
senza tregue,
senza capire lo spirito di ogni esistenza,
ed ora per la prima volta
si trovavano di fronte alla follia,
privi di coscienza e conoscenza,
privi di senso del dovere,
immobili davanti al loro destino.

Roberto Del Duce
 
Opera 3a classificata
 
Se in punto di morte
ti avessi accanto
soffierei la mia settima vita
sui tuoi lunghi baffi
di gatta
 
poi chiuderei gli occhi
sui tuoi luminescenti
 


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Paola Donadelli
 
Come d'autunno
 
Esile sussurrare di pallida
e fragile foglia nel vento,
non potrai tu scordare
il bagliore di vivere,
che l'umana natura
non poté accogliere
ma appena sfiorare... E
fu come correre, obliando
la fine opprimente del fiato;
o essere in volo, ignorando
l'imminente buia caduta...
Fu il semplice vivere,
scordando quello che siamo.
 
Liberi d'una libertà minore
in queste nuove spoglie
- dove, per apparire,
la Parola deve farsi l'eco
che sfinisce se stessa,
e il Gesto mascherarsi
in vacui arabeschi,
e ogni Intero smembrarsi
in avulsi frammenti -,
qui, in questo nostro sembiante
forse troppo mutato,
snaturato e stravolto,
non più familiare a noi stessi,
osiamo, talora, sognare il Ritorno.
Ma noi, quanto abbiamo perduto,
non so né posso immaginare
- sospira una foglia cadendo.
 

 
Francesca Fazio
 
Amore
 
Cos'è la paura,
di non avere più confini?
Tu arrivi profondamente in me,
nel corpo e nell'anima,
ti lasci andare, mi lascio andare,
e mi sento persa...
Sono in mare aperto,
cullata dal dolce fragore delle onde
tenui ed esuberanti,
accudita dal caldo tepore che mi avvolge
e mi manda in estasi.
Dov'è il cielo, la terra, i fiumi e i laghi?
Dove sono le spiagge assolate, gli alberi schiamazzanti
di vento giocoso tra le foglie?
Dove sono i miei pensieri, le mie certezze,
i miei desideri, i miei rifugi?
Tremo di gioia e di sperdimento
a questo dilagare di emozioni
che mi porta in terre sconosciute,
affascinanti e segrete.
Quanta forza e dolcezza chiedo per conoscerle!
Quanta gioia pura e fiduciosa avvicino a me
per progredire nel cammino!
Ho bisogno di giorni, di tramonti,
di notti di stelle cullate dalla luna,
di ore che mi diano conforto
nel loro ripetersi.
Ho bisogno di una piccola casa intorno a me,
costruita di fiducia, affetto,
e vita che scorre.
Così le mie emozioni avranno un posto dove riposare,
così, dolcemente,
imparerò, ogni giorno, a convivere
con il mio immenso
amore.


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Alessandro Fiordi
 
 
Venatura purpurea
solca il cuore del marmo,
va da destra a sinistra
con riflessi d'argento.
Quante ore a fissare
quei disegni sgualciti,
modellati con cura
dai riflessi del tempo.
Ogni giorno che passa
il ricordo sbiadisce,
sensazioni confuse,
frasi perse nel vento.
Riflessioni nervose,
solo tempo buttato,
ma una cosa rimane:
il tuo volto nel marmo
(sembra quasi scolpito).
 

 
Davide Forgione
 
Le ombre di Damasco
 
È ritornato lo spirito danzante!
Con il suo carro d'avorio dipinto nel cielo
e l'eco della speranza nelle mute valli.
Mai ho visto polvere di stelle
sfamare le nostre bocche,
ne anime bruciate sulle sponde d'un lago.
Il grande freddo ha baciato la terra
prima di coprirla con un bianco mantello,
solo il vento può nascondere
le lacrime sulla spiaggia,
sulla collina degli olivi pendono le maschere
legate alle croci,
le mura di Damasco colano d'oro nelle coppe d'argilla.
È ritornato il cavaliere che alza il vessillo
della nostra coscienza,
quell'ombra fuggente che cammina con gli uomini,
colui che accende il fuoco e
vi arde dentro,
il grande albero dove noi ritorniamo a essere fiori...


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Riccardo Fumagalli
 
Paesaggio
 
Guardo le grandi colline
coperte da una bianca foschia
con varie tonalità di grigio.
 
Una bianca e caparbia nuvola
giace tra le braccia imponenti
dell'impassibile montagna.
 
Una bambina gioca con una fontana
Felice
Noncurante dei dolori che l'attendono
dietro le porte del tempo:
quale mente malata può aiutarla?
 
La maschera nera di un cigno
fissa per un attimo la mia
poi torna a tuffarsi nelle acque plumbee
lievemente increspate.
 
Invisibili gocce d'acqua
mi accarezzano guidate
da un freddo vento mentre
spengo un'inutile sigaretta.
 
Sembra Poesia.
 

Marimilia Gastone
 
Bella quest'aria...
 
Bella
quest'aria
che soffia
tra
le insenature
del mio
cuore.
Soffio
che filtra
tra
gomitoli
e
grumi
d'amore.
Brezza
timida
e
lucente.
Vita
distesa.
L'anima
ancora
oltre.
 


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Generoso Iorio
 
Schegge di pensieri
 
Sghegge di pensieri
impazziti
in mente in balia
di malefiche onde
bugiarde ingannevoli rabbiose.
Una pietra di ghiaccio
t'ha sepolto il cuore.
Tua madre con gli occhi
sbarrati, increduli
ed ancora innamorati
ha cercato di fermare
un coltello che le ha tolto la vista
ed il respiro.
Sangue innocente
su mani assassine
e sul deserto dei tuoi occhi annebbiati.
Ragazza tra le sbarre
un giorno piangerai
e perderai per sempre
il tuo sorriso.
Nelle notti turbolenti
vedrai il tuo angelo caduto
e chiederai perdono
sbattendo i pugni sul muro.
 
Ritrova la coscienza
smarrita nell'odio
e forse capirai il senso
della tua giovane vita.
 

Leonardo Lastilla
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
 
Zwischen Himmel und Erde
 
Solo tu resterai a testimoniare
la violenza di un volo
che ha portato via tutti.
E cosa potrai dire
se sei soltanto una voce anonima
messa lì tra altre immagini fredde e lontane?
Dicono che ti attaccherai di più alla vita
ma come, se essa si è staccata da te
trascinando corpi come lampi di cielo?
Hai vissuto cento anni
ma ne racconterai sempre soltanto uno
di come cercasti di rimanere aggrappata a qualcosa
anche solo a un capello;
ma nei capelli abita il vento
e se non sai volare
tutto diventa nostalgia.
 
Solo voi resterete a testimoniare
il massacro umano votato all'abitudine
spensierato accenno di fraternità,
nella morte l'unione,
nel tempo l'inganno,
piccoli corpi addolorati che non guarderanno più
oppure cercheranno l'assoluto della distruzione
che porta al di là, troppo lontano.
Anche noi abbiamo un dovere,
essere quel viso straziato,
stringere quella mano maciullata.
Siamo forse diventati scaglie di sapone?
 


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Valentina Lipari
 
Equoreo
 
Elise le insidie
Dei mari, resta
Spoglio il sentiero
Cruento.
L'alga bluastra
S'insinua fra le dita
Cingendo le spire di
Medusa ed in petto
Una rosa dal fioco
Cromo si erge ai
Primi splendori
Dell'alba nuova.
In verni remoti
Come galassie
Le lune si celano
Dietro noumeniche
Isole ma il pescatore
Di pensieri, abile trapezista,
Valica la transenna
E di era in era porta
Seco gli anni rubati.
 

 
Giorgio Mereu
 
 
Vieni con me, dolce colomba...
 
Vieni con me, dolce colomba
Vieni a tubare sui tetti di tufo
Sopra le case addormentate
Sopra la gente comune
Liberi come le nuvole
Ascolta il canto del vento,
Ed insieme voliamo
Sulla campagna riarsa
Fino al nostro ruscello
Di fresca acqua di montagna
Beviamone la trasparenza
Semplici nel nostro candore
Non ritorniamo al nido
Ti prego, non torniamo al nido
Diventiamo gabbiani, albatros
Su tutti i mari, e sulla natura
Portiamo la nostra gioia
Non stancarti di volare
Uccellino mio, compagna di viaggio...
Sarò io la tua casa
Per quando vorrai riposare
In volo. Torneremo sulla terra
Solo dopo la morte.


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Ruggero Monti
 
Chiudi la porta
 
Chiudi la porta
quando uscirai di qui,
quando anche le ultime parole
avranno fatto breccia nel dolore,
nel dolore del distacco.
Chiudi la porta
non fermarti a pensare
ogni piccolo pensiero allora sarà vano,
i sentimenti sono foglie al vento,
ed il vento soffia forte oggi.
Chiudi la porta
così la luce starà fuori,
mi aspetterà forse,
ma ora resta fuori.
Chiudi la porta
e non voltarti indietro
non si vive di ricordi
non si muore per amore.
Chiudi la porta
e non sentirai il mio sospiro
che accompagnerà i tuoi passi.
Vola verso il tuo domani
corri verso la tua chimera,
ma chiudi la porta,
pensami ancora un poco,
non voltarti non merito tanto,
non voglio occhi solo per me,
non illusioni del momento,
esci piano, non ti fermare,
ma, per favore
chiudi quella porta.
 

Gabrio Neri
 
 
Il poeta
 
In poche parole riuscire ad esprimere
i suoni, i colori, i paesaggi meravigliosi
che ci circondano e i molteplici paesaggi
dell'umore umano.
Tristezza, gioia, dolore, amore.
 

 
 

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Fernando Ariel Palacios
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
Danza in punte
 
Danza, ballerina, danza
leggermente che i tuoi piedi leggeri
volano sollevati in punte.
 
Ballerina sogna sempre
che la tua danza ti porta
e ti mantiene sospesa
nelle punte della vita.
 
Respira l'aria ballerina
dove si è fusa la musica
ed il tuo corpo parla
come parlano le mani
con romantica dolcezza.
 
E danza, respira e sogna,
leggera, che i tuoi piedi leggeri
volano sollevati in punte
e la vita leggermente
ti mantiene già sospesa
nelle sue punte danzanti.
 

Ilaria Palmosi
 
 
Piccolo uomo
 
Piccolo uomo dalla corazza lucente
solo ti avvicini a passi lenti.
Ti trovai nel tuo cammino
nella notte dal sole splendente.
 
Indugiavi, solo
un viso grigio era offuscato
dai raggi lunghi
tu guardavi sofferente.
 
O Piccolo uomo dalla corazza lucente,
ricordi quando ti domandai la tua direzione?
Tu rispondesti senza parole, alzasti lo sguardo
lo sguardo verso il sole.
 
Un brivido sentivi che attraversava il tuo metallo
un brivido grigio senza audacia e senza fallo.
E quando vedesti rispecchiata la tua espressione
lentamente,
ti voltasti
per andartene senza ragione.
 
O Piccolo uomo dalla corazza lucente
se nella strada dovessi rincontrarti per chiederti la via,
in un giorno con le stelle che lanterne ridono lassù,
non temere
non indugiare
segui la tua, io andrò per la mia.
 


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Francesca Piazzolla Vitobello
 
 
 
 
A mio padre
 
Ti cerco,
padre,
nel silenzio
infinito
della tua assenza.
 
Piene
le ore
di lunghi
muti
colloqui,
di interminabili
ossessioni
che affuscano
il mio io.
 
E lieve
passa
il tempo
che più
non torna.
 
Come
la tua vita,
padre.
 

Speranza Porcheddu
 
 
Dietro il velo
 
Voi, povere ombre perse e poi rinate,
come segreti amati
rendete il vostro palpito
massimo di quelle perle che restano,
adesso in tempesta
di fronte al mare,
incantate dai vostri stessi giochi
a gara malinconiche reliquie,
quando la luna assottiglia il margine
del suo condurre alla terra
il primo suono di sole.
E restate molteplici
come conchiglie dense
della marginalità del poco essere,
per amare al volto
tutto ciò che rende
poco restie alla veglia del cielo.
E percorrete le vie di Kandahar,
con il viso rivolto all'aurora,
scoprendo l'incontro di strade
pervenute alla stessa innocenza
di cambiare dentro e fuori
la mutevole realtà degli specchi,
riflessi dal bisogno di essere libere
nei volti, nei cuori
e libertà,
purezza di vittoria di spirito
come un vento assoluto
che respira il suo volo,
di una leggera brezza
e una ferma volontà di crescere
che ricostruisce il tutto
e riafferma che i veli nei visi
non esistono più.
 


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Natalia Proietti Refrigeri
 
Terra
 
Dentro la terra calda,
nell'acqua fresca di torrente
che sgorga dalle rocce,
dal centro della terra
scoppia nel vulcano in eruzione,
e i lapilli e le scintille
e il rosso magma arroventato
illuminano la notte.
 
Bevo quell'acqua di sorgente
fresca di roccia di montagna
ma bollente dal centro della terra.
 
Scende la notte dal giorno
la mattina dal meriggio...
la primavera si frappone all'inverno
e l'estate cala nell'autunno
schiacciando le foglie secche per terra
ma verdi sugli alberi ancora,
il cielo si tinge e si scolora.
 
Discendo tutte le vallate e le stradine sterrate
colme di sassi rotondi
sgattaiolando come un'indiana
che danza leggera sul tuo cuore.

Antonio Pucciarelli
 
Opera 7a classificata
 
Invettiva
 

Che giova ne le fata dar di cozzo?

Dante Alighieri

(Inf. IX, 97)

 
O fato, mostruosa imperitura potenza ineluttabile e beffarda,
tu che da chissà dove noi inermi, candidi e miseri mortali,
marionette imperfette, ma superbe ed illuse di scegliere la via,
qual salami appesi in bella mostra ai ganci d'una drogheria
tieni mani e piedi legati ai tuoi ben saldi e invisibili fili,
che dall'alto - si dice - muovi e manovri come meglio ti garba,
 
tu, alma forza divina, implorata energia arcana ed invincibile,
che sull'universo domini e impietoso governi uomini e cose,
ed in questa imperscrutabile farsa tragica che è l'umana vita,
nella quale, ahi noi!, in poche ore ci giochiamo la partita,
decidi se il cammin nostro cosparso sia di spine o di rose
e stabilisci perfino ciò che a noi deve restare inconoscibile;
 
tu che per noi fissi e decidi la parte che sulla terra ci tocca recitare
e di ciascuno fai un eroe o un buffone, un peccatore o un santo,
e non solo pretendi d'indirizzar le nostre più recondite intenzioni,
ma ti diletti financo a rovesciare beate e già consolidate situazioni,
senza poi considerare che a un dài poco o nulla e a un altro tanto,
uno lo colmi d'amore e consumi un altro dalla voglia d'amare;
 
io mi ribello al modo iniquo e arbitrario con cui gestisci il tuo potere,
e con tutto me stesso ti maledico e con odio contro di te covo vendette.
Sì, so bene che per tua natura sei così potente che le puoi schivare,
anzi che sei così malvagio ed empio che ti potresti a tua volta vendicare,
raddoppiando la mia dose di sciagure o tagliandomi addirittura a fette...
Ma, finché campo, dallo scagliarmi contro di te non mi puoi rattenere!


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Katia Paola Elena Righini
 
Opera 9a classificata
 
Gli aquiloni
 
Vola alto e nero il mantello che portiamo
a fare ombra al nostro cammino
a oscurarci la vista del cielo e
degli aquiloni in aria librati.
La corrente del fiume trascina con sé le nostre canzoni
mentre dalla sponda, in elegante grigio vestiti,
stiamo a guardare.
In file ordinate siamo pronti a marciare
il futuro in tasca in una bibbia già scritta
e nessuna incertezza sulla via da seguire.
 
Vola alto il mantello e nero
sul cerchio delle nostre vite
ormai spezzato
sulle nostre intenzioni
abbandonate al vento
come un palloncino
sfuggito in un baleno
dalle mani di un bambino.

Nicoletta Rolla
 
Se...
 
Se il dio del cielo smettesse di parlare
Se dai suoi occhi smettessero di sgorgare
Lacrime di sangue
Vedrei il giorno e la sua luce
E la feroce paura del buio resterebbe senza voce
E non più lacrime insanguinate
Cadrebbero sulla terra senza pace
Resterebbe nell'aria una rosea atmosfera
Leggera
Coprirebbe con il manto della sera
I nostri occhi
Per calarci in un mondo che non si può toccare
Il mondo del Sognare
E avremo di fronte i nostri desideri,
le nostre fantasie le nostre perversioni in un turbinio di emozioni
e riapriremo gli occhi scaldati dal sole...
Se il dio del cielo smettesse di parlare
Se dai suoi occhi smettessero di sgorgare
Lacrime di sangue
Vedrei il giorno e la sua luce
E nel risveglio sottovoce
Sentiremo la sua voce
Martire incapace di tradire
Pronto a soffrire
E tornerebbe già sera prima di capire
Seildiodelcielosmettessediparlaresedaisuoiocchismettessedisgorgarelacrime
disanguelacrimedisangue lacrime di sangue


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Edoardo Roncatti
 
Dea di Luce
 
La Dea colorata
danzò nuda
sulla polvere.
 
La sua pelle,
vivida luce,
divenne emozione.
 
Segno
che invase l'Universo.
Canto
che pervase l'Immenso.
 
Sguardi liberati,
spazi illuminati.
 
Luce
sull'infinito,
oltre il tramonto.
 
Luce propria
di vita,
matura messe.
 
La Dea
donò lacrime eterne,
incantato sorriso.

Roberto Roveda
 
 
 
 
 
Il mio amore è acqua...
Purifica, allaga, annega.
Inumidisce e fa germogliare
poi sommerge fino a soffocare.
È acqua, linfa vitale
poi naufragio mortale.
Il mio amore è come sono,
punto e riferimento
unico istante in tutto il tempo.
È solitudine e compagnia
Sussurro, fremito, pianto, allegria.
È continuità di due estremi
poi gli estremi stessi...
Ha volto, colore, odore
il mio amore...
mi avvolge piano
e non sono solo.
 

 

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Silvio Sangiorgi
 
 
E ricordo
 
Ogni tanto,
ritrovo allo specchio,
un vecchio segno fatto con il dito.
...E ricordo.
 

 
Senza titolo
 
Apro il giorno
nell'uguale mattino
di traballanti certezze
di gesti rituali.
 

 
Cuore
E pur,
lì...
Silenzioso batte,
incrollabile l'amore.
 

 
Andrea Scano
 
 
Ricordi lontani
 
Vecchio ti sei coricato
chiudi i tuoi occhi
pensi ai tempi andati
torni indietro con i ricordi
ti rivedi correre in quel prato ormai scomparso
pensi ai frutteti
a quando eri bimbo allegro e felice
pensi agli amici, al mare azzurro, al sole
che riscaldava il tuo cuore.
 
Tutto è scomparso
i tuoi occhi vorrebbero aprirsi ma
hai paura di vedere ciò che è rimasto
e così ti lasci andare nei ricordi
volando verso l'aldilà.
 

 
 
 

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Federico Topa
 
 
Twin Towers
 
Il sogno ed il gioco
di un bambino del mondo,
colpito,
vacilla
sotto le sferzate
di un vento maligno.
Volti di vetro
si sbriciolano
nel cielo,
tra gioie e tristezze
di calcestruzzo e ferro.
È stato
stravolto
il volto innocente
nella quiete di un mattino
 

 
Daniele Vaira
 
Mattina umida a Torino
 
La pioggia unge di grigio le strade
i freni friniscono tra il fumo
la gente si schiava e si sposta
come secchi impazziti
in un mare senz'acqua
la mia stanza profuma di burro
mentre io sul letto friggo parole
parole croccanti con echi lontani
come uno chef tra i più bravi
e senza pentola né fuoco
intingo il mio dolce nell'inchiostro.
 

 
 
 

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Maria Zabban
 
Pluto
 
Ti guardo dormire al sole,
ma tu sogni?
Dentro di te c'è mai un sorriso
che noi non riusciamo a capire?
Sei felice, guardi noi e sei felice!
Ci ami tanto!
Perché?
Tu non chiedi niente in cambio
del tuo amore ed ogni nostra carezza
ti colma di gioia.
Lo sai? l'amore è anche egoismo,
il tuo amore è solo amore.


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Ins. 02-12-2002