Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Age Bassi - Castiraga Vidardo 2002

Sommario
Prefazione a cura di Loretta Pieri - Fabio Massimo Amoroso - Fosca Andraghetti - David Antola - Laura Appignanesi - Alessandro Bacci - Emanuela Ballotta - Paola Basso - Maria Rosa Bertellini - Marco Buzzetti - Emilia Caponetti - Claudio Capponi - Giuseppe Carnabuci - Carlo Carrea - Ilaria Cavalletto - Salvatore Celeste - Lucia Cominoli - Maria Costa - Alessandra Crabbia - Maurizio D'Armi - Mara David - Ester Di Palo - Giovanni Difino - Dino Dorsi - Diego Fantin - Ercole Ferretti - Samuele Frasi - Raffaella Frese - Marco Galvagni - Ines Gastaldi Carretto - Marimilia Gastone - Alessandra Giannelli - Germana Giannone - Giacomo Giannone - Giulia Gitti - Annamaria Gualtieri - Manuela Iurisci - Alessia Izzo - Pasquale La Torre - Calogero Flavio Lo Curcio - Andrea Luccioli - Silvio Luzietti - Laura Malinverni - Luciana Malisani - Floriano Mangiantini - Cinzia Marchese - Ilaria Matarazzo - Donatella Merlin - Paolo Monguzzi - Federica Montironi - Silvana Montone - Mirna Moretti - Maria Grazia Murdaca - Federico Nardi - Alberto Orioli - Carlo Pedretti - Euro Piacentini - Alessandro Pietrogiacomi - Silvia Pizza - Francesco Porcino - Marta Pugno - Iana Rampulla - Laura Ranzi - Ermano Raso - Luciano Ridolfi - Marilena Rimpatriato - Daniela Rizzo - Angelo Rodà - Annunziata Romeo - Micaela Sansevero - Francesco Sassetto - Adriano Scandalitta - Paolo Solinas - Bruno Sparpaglione - Antonella Turrini - Dora Vergombello - Alan Zamboni - Antonio Zocchi

 
Antologia del Premio Age Bassi 2002 - formato 14x20.5 - pagg. 84 - Euro 18,00 - ISBN 88-8356-492-8

Risultati del concorso Age Bassi 2002

 
Come avere l'antologia
Prefazione
"...canute conchiglie..."
 
(dalla poesia vincitrice del premio 2002)
Cosa vedono i bambini quando guardano la strada, il paesaggio che li circonda, o vedono il mare?
Noi che sappiamo leggere libri, assegni e giornali e che guidiamo le automobili vediamo bene oggetti dai contorni precisi e sempre misuriamo spazi grandezze e tempi. Ma i bambini no, i bambini vedono attorno alle cose sogni che noi non sappiamo vedere; sogni che forse sono lo spirito vero delle cose e che per loro diventano figure e illusioni vive e palpitanti.
E cosa vedono i vecchi quando guardano una strada, un paesaggio, l'orizzonte lontano? Forse vedono sogni svaniti o sogni non realizzati o che non sanno se faranno in tempo a realizzare per il continuo incessante scorrere del tempo ; ma sanno percepire anch'essi immagini e sensazioni che vanno oltre le forme che l'occhio vede.
I bambini aggiungono la luce del sorriso e l'energia del presente che punta al futuro; i vecchi vedono nelle cose i riflessi delle illusioni svanite, di successi mancati, di pensieri segreti, e le vedono rivestite in un velo di sottile melanconia, come sogni che continuano a fuggire e in questa corsa c'è tutto l'affanno della vita che si consuma.
Né i bimbi né i vecchi si fermano ai contorni precisi ma sanno vedere dimensioni che vanno oltre o che raccolgono frammenti di tempo che "oltre" è già andato.
Noi no; noi di solito sappiamo abilmente prendere ogni immagine nella nostra scatola mentale e la misuriamo, la configuriamo dentro altre scatole fatte di concetti; ne facciamo così un mondo preciso e bloccato. E lo chiamiamo oggettività, realtà, conoscenza positiva.
 
Ma c'è qualcuno un po' speciale, che nel trascorrere implacabile del calendario sa mantenere viva e attenta la stupenda visione del bambino. C'è qualcuno che riconosce in ogni cosa la dimensione dei sogni che attorno ad essa si avvolgono. Li legge come fossero immagine vera di quel che appare vero, e vero non è. Poi magicamente trasforma immagini e percezioni in note colorate, in sinfonie di sogni che si rincorrono e creano scenari meravigliosi di colore ed emozione. Costui è il Poeta che sa vedere con gli occhi del bambino e anticipa quelli del vecchio; il poeta che entra oltre l'immagine delle cose per cogliere e cantarne lo spirito e la voce intima. Che anche nei momenti di stanchezza del vivere sa percepire l'incanto di armonia che arriva da lontano e va ancora più lontano nel tempo per farsi leggere da altri Poeti; è la voce della Poesia che cammina con loro come compagna di viaggio, della vita tesa come un arco tra gli occhi del bambino e quelli del vecchio.
I poeti sanno ascoltare questa voce e amorosamente riporla nei testi di questa raccolta e così anche noi possiamo ricevere una carezza dolce come un raggio di sole e fresca come un alito di vento.
Talvolta una poesia è memoria d' infanzia, calda riflessione di vita presente oppure, come la poesia vincitrice, temibile coscienza che le onde del mare limano implacabili la nostra vita al pari delle "canute... amiche conchiglie".
I Poeti hanno letto con occhi di bimbo e con occhi di vecchio e scritto queste poesie che ci affiancano come sostegno per la nostra quotidiana fatica di vivere.
Il Club degli autori ha accuratamente raccolto la voce dei Poeti e l'ha fissata per sempre in questo duraturo libro; il Circolo Incontro, Ente promotore, ha creato un importante momento di attenzione attorno a tutte queste poesie e con il Premio Age Bassi ne premia in modo speciale quelle che si evidenziano per intensità e stile.
Noi vogliamo ringraziare Autori ed Editori: con bravura, impegno e fatica hanno creato questo libro e da oggi avremo una rasserenante compagnia ogni volta che apriremo questa meravigliosa raccolta.
 

Loretta Pieri


TORNA ALL'INDICE
Paola Basso
 
Angelo custode
 
Distrattamente non sempre penso
Nel giorno stanco e affannato
Al tuo sguardo intenso
Che su di me in ogni istante
Vissuto o sognato
Dolcemente si posa
Con leggerezza di farfalla
Che in sé ancora conserva il profumo
Dell'ultima rosa.
 
Dietro all'instancabile
Tua fissità serena
Traspare impetuosa
la premura sincera di fratello maggiore
e del sacro silenzio della cui arte vivi e fremi.
Solo nel giusto tempo riveli a me il colore
che ancora mancava al mio cielo sbiadito
riempiendo di vita lo sfondo della mia anima stanca
che dalla tua presenza risollevata
nuovamente conosce
l'atteso disgelo del suo dubitare infinito.
 

Maria Rosa Bertellini
 
Opera 2a classificata
 
 
Voci del presente
 
A lenti passi incedi
lungo il viale
scambiando confidenze
con le amiche.
I figli se ne vanno
e ti rimane l'eco
di giochi e cantilene
dopo l'ultima fiaba.
Dalle pareti
parlano i ritratti
di peschi in fiore
e di caviglie snelle
che corrono
sull'argine del fiume
fino all'abetaia
odorosa di resina.
Silenziosa è la casa,
vuoto il cortile.
Ancora tessi il presente
nei punti a maglia
che riportano suoni
di ninne nanne.
Poi entrano le voci
di figli e di nipoti
e la casa risuona
come una conchiglia.
Tu intrecci mani stanche
e reciti preghiere
nell'ultimo bagliore
della sera.


TORNA ALL'INDICE
Emilia Caponetti
 
Vela
 
Mare ondoso
che infrangi
sulla generosa sponda
con vento che soffia da nord
una vela di pensiero
dolce e tumultuosa
spumeggia anch'essa
distesa inerme
si affida a tanta immensità.
 

Sorridi
 
Sorridi
per coprire tutte le tristezze
per vivere la luna piena
senza tralasciare
quella metà di vita che pure ti appartiene
che stai assaporando giorno per giorno
spogliandoti di vecchie croste
di fantasmi ingordi.
 

L'orlo
 
Orlata tutta
con fine ricamo in punto e virgola
argine da te sapientemente disegnato
nulla ormai di me
può fuggire o sfuggire da me
mi vivo pienamente
mi ritrovo trovandoti
mi arricchisco guardandoti
accesa dall'incontro con la tua
la mie ameba si è fermata
lasciandosi crogiolare
dal calore di questo tempo.
 

Giuseppe Carnabuci
 
 
Aneliti
 
Si sfaldano fiori in un pianto
che tinge d'azzurro strade sparse
di corolle appassite,
tra gl'incerti presagi dell'alba.
 
Il sole non arriva
e le ombre la luce uccidono,
nell'agonia di sentieri
che hanno perso ogni strada.
 
Galassie sono piovute
nelle pozzanghere, dove rane
hanno smarrito il tempo
della schiusa delle uova.
 
Carrucole di sogni
precipitate nell'assenza di vento,
hanno trafitto impalcature
di speranze fortificate
da un sorriso fuggito nella nebbia.
 
Prati verdi
che non germogliano più,
attendono un bacio
dato da una mamma al suo bambino.
 
Nugoli di farfalle,
partite da una base lontana nel tempo,
aspettano una nuova stagione,
per non morire.
 


TORNA ALL'INDICE
Maurizio D'Armi
 
Non dirmi
 
Non dirmi
che la fanciulla del parco
perderà il sorriso,
che orizzonti sconfinati
più non saranno
i suoi occhi,
che la promessa
d'un incontro
resterà solo un ricordo,
che presto, anche per lei,
il sole del mattino
volgerà al crepuscolo.
 

Noi
 
Noi, inondati dalla stessa luce,
percorsi dal medesimo brivido,
avvinti dalla necessità di stare assieme
in quell'aula radiosa
come il cielo di primavera,
grande come il mondo,
quando il mondo è grande,
dolce come la propria casa.
Noi, lungo le strade del sapere,
con la stessa voglia d'imparare,
professore e allievi,
senza differenze;
quando la fatica non è fatica
ma reciproco atto d'amore,
quando il voto non è per il voto
ma suggello di questa passione.
Or tutti vi riveggo,
festosi come allora
e il cuore batte come allora
e l'animo si fa leggero
e torno a quel giorno,
a quel primo giorno di scuola
quando, senza una parola,
vi ho fatto miei e voi vostro.
 

Mara David
 
Anguria di silenzio
 
Lasciatemi sola,
gomitolo di lana,
a rimbalzare nell'ombra della stanza;
voglio roteare in angoli
densi di buio,
spulciare istanti
che succhiano il sangue
e ritrovare il bandolo di pensieri
persi in brulicanti globuli bianchi.
Fuori per le strade
è solo rumore:
stridere di ruote,
adrenalina, clacson
asfalto nel calpestio dei passi
che svuota il presente.
Lasciatemi gustare,
gettata in spazi muti,
quest'anguria di silenzio:
i semi preziosi
mi fanno impazzire.
 

Nuovi nomi da scoprire
 
Aprire una finestra
per catturare la luce del giorno,
indurla ad oziare
nella pazienza della stanza
appesantita dalla polvere
pigiata su mobili muti.
Il mondo sembra uguale:
grigio di stanchezza
per viaggi negati.
L'aria è pesante
nella catena dei ricordi...
Faccio la valigia
e ripongo in silenzio
nuovi nomi da scoprire.
 


TORNA ALL'INDICE
Giovanni Difino
 
Il dubbio più grande
 
Se il segno sul foglio
vive la stagione di un tarlo.
 
Se la scultura
al sole si sfalda.
 
Sul metallo
l'umore corrode la forma.
 
A loro egli affida
la memoria e le gesta,
dopo la sua creatura
dell'autore che resta?
 
Sulla strada il latrato
di un bianco volpino, mi desta.
Coda erta e nervosa,
l'osso difende e il suolo presidia.
 
Occupato è lui nel sogno del vivere.
 
Due occhietti, un batuffolo bianco, una coda felice
mi fa ruota intorno.
Dai suoi rivali
il mio passo protegge,
e così mi distoglie
dal dubbio più grande.
 

Nelle pietre
 
L'anima di una casa
è nella memoria
delle sue pietre.
 

Il poeta
 
Il poeta
è il notaio
dell'ovvio.
 

Ercole Ferretti
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
 
Contemplo in silenzio
 
Non posso passar nel silenzio
questa incantevole sera d'ottobre
soffusa di presagi
come la luce rossastra del sole lontano.
 
Si sente nell'aria una realtà d'autunno
frusciante come le foglie che cadono
e sento me stesso di dentro,
quasi una chiara visione,
che a nessuno potrò mai rivelare.
 
Contemplo nel tempo
ciò che nacque per un fortuito caso,
ciò che muore per la fine di un ciclo.
 
Contemplo da solo
gli strazi dell'uomo affannato
per l'inspiegabile dolore
che colpisce senza un motivo.
 
Contemplo in silenzio
chi dal dolore ha trovato
nuovo slancio per vivere.
 
Contemplo in silenzio
le eterne, immemorabili
contraddizioni degli uomini.
 


TORNA ALL'INDICE
Raffaella Frese
 
Un poeta
 
...un poeta
è la visibile definizione della profondità umana.
Ascolta i frammenti del cielo.
Mentre il trillo di un'allodola,
s'intersecava
nel canto di un usignolo.
Tace alla vista d'un flebile umile passero.
Lo ascolta, trasmutando la sua dolcezza.
S'incanta tra la ruggine del tramonto
tra i toni speziali dell'aurora boreale.
Piccolo o grande che sia,
con la sua umile e perspicace parola
apre le porte all'infinito,
e mentre l'ascolti
i suoi scritti si mascherano
da mille interpretazioni ed emozioni.
Un poeta; è l'immortalità di pensiero
che sorvola ogni definizione ed orizzonte,
perché in lui si confidano le ali del tempo
mentre quell'attimo indefinibile d'eternità
sgorga nel suo animo sensibile.
...tace mentre la vita, lo travolge...
 
 

Germana Giannone
 
Cuore dentro cuore
 
Chiudo gli occhi è il tuo viso mi appare,
la mente si schiude in pensieri dolci e penso alle
tue gesta verso di me.
Mi coccolo tra il pensiero di una carezza e lo sguardo intenso
dei tuoi occhi, aspettando il domani, dove la tua mano soffice accarezzerà
il mio viso e i tuoi occhi entreranno nel mio cuore,
ascoltando i messaggi che vorrei esprimerti e sentendo le
emozioni che vorrei provare.
Immerso tra l'amore del mio cuore poi mi dirai silenziosamente...
che tu comprendi e ammiri ciò che custodisce l'intimo della mia anima,
ciò che esprimono i pensieri della mia mente,
e ancora mi dirai che vuoi far parte di quei pensieri,
che vuoi far parte dei tesori del mio scrigno.
Che per me sei quello giusto, che per me sei la stella attesa,
che illuminerà per sempre il cammino della vita.
 

 
Eterno abbraccio
 
Incontrarti in quest'istante,
sprofondare dentro i tuoi occhi,
catturare le vibrazioni del cuore,
accarezzare la pelle del tuo viso e
racchiuderti in un abbraccio stretto e sincero
per aprire i miei sogni e donarti i miei pensieri,
far capire i miei valori e in un secondo volare via
da questa terra e arrestare il tempo nel
profondo universo circondato da stelle lucenti.
Vagare senza meta e sperare che quel momento non finisca mai.
Cuore dentro cuore, mano nella mano,
uniti in un abbraccio eterno e in sottili pensieri
trasportati dal cuore alla mente.
sentirsi liberi come l'aria, trasparente come il vento
e freschi come l'acqua.
Abbandonati su una nuvola di cotone e leggermente
trasportati dal flusso leggero dei brividi del cuore,
che rivela istante dopo istante...
l'eterno amore che nasce e non muore.
 
 


TORNA ALL'INDICE
Annamaria Gualtieri
 
 
Luna è lì
 
Fragili sentieri percorsi da anime sole
Solo nel cielo lo sguardo fissato
E Luna è li... stella polare del tuo cuore
E mille i respiri per ascoltare i profumi del mare...
Immagini disegni di onde che solcano riva...
Che scagliano pietre lontano nel tempo
Che formano cerchi infiniti nell'acqua
Infinite come le volte che griderei il tuo nome
Infinita come la brama di un minuto di vita
Che nasca dai sogni che solcano l'aria fredda e triste
Io sono qui... in questo angolo di azzurro dimenticato
E scavo rifugi fatti di sabbia
per affondarvi lacrime fatte di dolore
Dal pianto nascono castelli
Nelle mani restano i calli
Negli occhi finisce la notte...
E di sole è fatto domani...
E pieno di fiori allegri il tuo davanzale
Curali con gentili carezze e teneri sguardi
Come se fra di essi nascondessi il mio volto...
 

Uno sguardo
 
Sui tappeti fatti di luce
potresti riposare all'infinito
se dal calore di uno sguardo ti facessi sfiorare...
La luna non domina i cuori
e in essi par che la luna illuda
emozioni e canti
avvolgenti misteri
tutto intorno
Un tutto immenso
fatto di miriadi di lucciole
che forse stelle
avvolgono le nostre danze.
 

Alessia Izzo
 
 
Saggezza
 
Pensieri di chi pensare
non può più;
ordini di comandanti
caduti in battaglia
pianti di bimbi
abbandonati nella nebbia.
Cosa appare ai tuoi occhi
menestrello?
Taci per ora
taci per sempre
mai grande sguardo
ti fu fatto.
 
Volgi il tuo sguardo
assorto all'orizzonte.
Ascolta cosa il vento ti sussurra.
Non credere alle illusioni
ma continua ad
alimentare i tuoi sogni.
 
Ora il tempo
sarà il tuo alleato
e il custode dei tuoi
incubi.
 


TORNA ALL'INDICE
Calogero Flavio Lo Curcio
 
 
Capovolgimento
 
Radunati i convenuti al simposio
assisto alla lezione dei pipistrelli,
per imparare sull'ordinata del tempo
a sovvertir ogni cieca parvenza.
Miro così il timido mondo
fatto di stelle e cupi grovigli,
rovesciando l'oscillante clessidra
ch'ha procurato l'ipnosi fetale.
Un nuovo equilibrio adesso governa
il vertiginoso flusso delle pendenze,
distolte nell'orientamento corrente
dall'indice che l'ago decreta.
Inficiata la percezione dei sensi
cielo e terra in perfetta simbiosi,
proiettan su curve di specchi deformi
immagini dall'inconsueta struttura.
E dal prospetto di tal postazione
perfin la gravità pare impazzita,
ormai incapace d'inseguir nel vento
le sparse bolle sospese in evasione!
 

Luciana Malisani
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
Un addio
 
Come da una ferita
Sgorga la linfa dei miei sogni
Dei desideri
Delle ansie
E non c'è cura
Se non dopo lunghi pellegrinaggi
Alla fonte dei ricordi
E solo quando essi
Saranno sbiaditi
Nascerà una sensazione di calma
Che tutto placa
Ma in quei piccoli tormentati momenti
Che seguiranno
Saranno come schegge di ghiaccio
Che nel cuore s'insinuano
Ma come la primavera
Scioglie i ghiacci
Un tenero sorriso
Scioglierà il cuore
E i dolorosi ricordi
Come acqua fresca
Scivoleranno via
E lentamente
Tutto rinasce
Muta
Si rigenera
Non più freddo e tristezza
Ma caldo e allegria
Non più dolore e affanno
Ma pace e conforto
Nasceranno nuovi momenti
Che generano nuovi ricordi
Per nutrire un altro addio
 


TORNA ALL'INDICE
Federico Nardi
 
Opera 5a classificata
 
 
Briciole
 
Fluisce
In cerchi concentrici
L'acqua
La pioggia
Ribolle per strada
M'avvento
Sui passi per casa
Qui nel silenzio
Che tace
Ascolto lo scroscio
Pulsare
È melodia che culla!
 
Rivedo
Nel dormiveglia
Quei mulinelli da strada
Dentro ogni cerchio
Un pensiero:
briciole!
Acuti maldestri
Non saziano
'sto spirito libero
-d'artista mancato-
Briciole non possono
Placarmi la fame!
 

Iana Rampulla
 
 
 
1° Anniversario d'amore
 
Quest'anno, per voi...
un susseguirsi spasmodico
di giorni operosi,
mai vuoti.
Un alternarsi vorticoso di mesi
in cui il tempo inesorabile,
non ha dato il tempo di pensare.
 
Ché ogni momento era lieto
ed ogni ora
era gioia... in questa vostra
primavera
calda nel cuore.
 
L'amore nato, custodito
ed esternato
all'aria e all'universo intero,
aspira ad una Eternità senza tempo.
Ed è pronto ad andare lontano
anche oltre,
seguendo il sentiero designato,
ricolmo di momenti lieti d'ogni bene
e d'ogni gioia.
 
Profonde orme, scriveranno vostra Storia,
nel sentiero umano
e su quel libro eterno,
custodito dal Celeste Padre,
Creatore d'ogni cosa.
 


TORNA ALL'INDICE
Luciano Ridolfi
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
Papà perché
 
Non so perché la mamma se n'andò via
e non conosco tutte le parole
che il mio cuore vorrebbe dire ora
però, dimmi:
 
Perché è vano il mio attenderti dietro l'uscio
al tuo tornare dal lavoro?
 
Perché la sera,
non trovo più le tue sicure braccia a cullarmi
dove potermi addormentare al tuo canto un po' stonato?
 
Perché di notte,
c'è sempre un posto vuoto nel lettone
che insultate dai miei agitati sonni
le lenzuola non riescono a colmare?
 
Perché all'uscita dall'asilo,
saprò già inutile il correrti incontro
perché tu non sarai fuori al cancello?
 
Perché un dì alla settimana,
devo lesto approfittare del momento
quando non mi basteresti mai?
 
Coraggio, papà, è iniziata male ma vedrai:
ce la faremo!

Paolo Solinas
 
Opera Segnalata dalla Giuria
 
Gracile sogno
 
Credendo,
il sogno nostro,
figlio di un Dio perpetuo,
attendevo,
su di una rupe vertiginosa,
i giorni migliori.
Col pensiero sventato, da codesta visione,
un bel di' m'accorsi, troppo tardi,
del rovinar della rupe.
Precipitando, in tal modo,
vidi svanire il sogno,
dei "giorni migliori",
tanto bramato.
 

 
Quel che mi manca
 
Quello che mi manca,
non è il coraggio
di abbandonarla.
Quello che mi manca,
non è la forza
del mio amore.
Quello che mi manca,
non è il timore di urlare a Dio,
che vivo per Lei.
Quello che mi manca,
tutti i giorni,
tutte le notti,
è il coraggio.
Il coraggio di capire.
Di capire ciò che vedo,
dentro i suoi occhi.


Alan Zamboni
 
La sedia a dondolo
 
La sedia a dondolo non c'è
nella mia stanza.
Mi sarebbe piaciuta una sedia
a dondolo.
Soffitto, pavimento, soffitto,
pavimento, soffitto, pavimento
questo è l'effetto della sedia
a dondolo.
Non voglio dormire sulla sedia a dondolo.
È come fumare un narghilè
stai lì e pensi.
In un caso tiri, nell'altro dondoli.
Neanche tu hai una sedia
a dondolo.
 

Scatola di numeri
 
È come il faro il foglio bianco
E ha una scatola di numeri
Che è rotonda come il cuore quando batte e non capisce.
È mezza luna anche stanotte
E sorride sempre storto
Ha l'umore mascherato
L'ha rubato notte temporale
Da un cuore piccolo e rotondo
Come una scatola di numeri
 

Poesia
 
Non sono poeta sono pazzo
Non sono affascinato sono pazzo
è la luce di questa sera
è la luce che entra da questa finestra
siamo fermi qui.
Siamo tutti fermi
Solo i pazzi sanno che siamo fermi
Inchiodati.


Antonio Zocchi
 
 
L'albero vive e nel suo ciclo sembra eterno, l'uomo sa vivere o vuole essere solo eterno?
21/05/2002
 
Se tu guardassi
senza veli sugli occhi,
e la realtà ti si mostrasse
vera com'è,
allora capiresti
anche il battito del cuore,
che se mostra illusioni
le partorisce dal concreto.
Hai mai provato a vivere,
e nel respiro di un albero
a confonderti?
Nella stagione gelida,
cova la sua vita
per farla germogliare
e maturare nel sole.
Finisce col seccarsi,
ma si riaddormenta
a nuova vita.
 


Se non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al numero 0298233100
 

RISULTATI DEI CONCORSI
RITORNA ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei mesi)
RITORNA ALLA PRIMA PAGINA DEL CLUB
E-Mail:
concorsi@club.it
 
Ins. 03-06-2003