Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Marguerite Yourcenar 2003

Sommario
Prefazione a cura di Maria Organtini - Albo d'oro - Elena Addis - Valeria Albano - Antonino Alioto - Guendalina Armenti - Paul Bacosca - Maria Rebecca Ballestra - Alessandro Barbato - Elisa Barone - Giorgio Bolla - Marco Buzzetti - Maurizio Cafaggi - Claudio Capponi - Nadia Chiaverini - Alessandra Crabbia - Ioan Daniel Cuculiuc - Alessandro D'Oscini - Luigi De Arcangelis - Mary Del Cane - Loredana Del Tosto - Ludovico Di Lavacchielli - Roberto Distefano - Dino Dorsi - Gianni Fassina - Antonella Fattori - Federico Fieri - Giulio Dario Ghezzo - Giacomo Giannone- Marco Gottardi - Simonetta Gravina - Elena Guidi - Eleonora Guzzo - Renato Iacomino- Fernando Iannozzi - Jessica Labrini- Clotilde Lampignano - Gianmario Lazzaroni - Carmela Lillo - Elena Lipari - Alessandro Maffei- Giovanni Mangano - Giorgio Mereu - Donatella Merlin - Elisa Molinaro - Laura Morelli - Mauro Moretti - Tommaso Nardini- Cesare Ossicini - Marco Palagi- Sefora Papagna - Luca Petricone - Gustavo Petti - Cosimo Pirisi - Nicola Pragliola - Manuela Pugliese - Gianluca Puzzo - Ermano Raso- Gianpaolo Ripamonti - Gabriella Rolli Fantini- Alessandra Romano - Marina Salvatore - Roberto Sannino - Manuel Santini - Francesco Sassetto - Adriano Scandalitta - Andrea Scano - Roberto Scomparin - Agata Serranò - Maurizio Tantillo - Silva Tenenti Giorgi - Costanza Trotti - Claudia Turco - Daniele Uboldi - Marco Usai - Adriana Valenti - Luigi Vento - Linda Verginella - Cristian Vescovo

 
Antologia del Premio Marguerite Yourcenar 2003 - formato 14x20.5 - pagg. 88 - Euro 18,00 - ISBN 88-8356-625-4

Risultati del Premio Marguerite Yourcenar 2003

 
Come avere l'antologia
Prefazione
«Sono venuto per vivere nella gloria dell'amore
e sotto la luce della bellezza...»
(da "L'amore e l'anima" di Khalil Gibran).
 
Quanto amore vive nell'anima dei poeti che da sempre esprimono questi sentimenti! Il Premio Marguerite Yourcenar 2003 ne ha celebrato degnamente l'apoteosi a cominciare dalla vincitrice, la poetessa Valeria Albano che nella sua poesia "Ancora una stagione" ben evidenzia le emozioni che accompagnano la nascita del sentimento: «...l'anima si riempie/di polline e sospiri... mozza il respiro/e fa vibrare il cuore».
Sentire e passeggiare metaforicamente tra i versi dei poeti ci fa comprendere la bellezza celata nelle parole che si alternano nella vicenda umana ne determinano l'essenza e a volte ne segnano profondamente il cammino. Non a caso ho scelto le parole di Gibran, un poeta letto e compreso da differenti generazioni che ha saputo vivere l'amore in tutte le sue molteplici eccezioni.
Ma, l'amore vive in diverse sfaccettature e come un prisma multicolore segna i percorsi della vita e ne illumina le tensioni che altrimenti non riusciremo a vedere come nella poesia di Alessandra Crabbia "Afghanistan" «...ma io sto dalla parte degli stracci, dei giorni senza pane, degli uomini semplici e fieri e polverosi...» e l'amore si moltiplica quando incontra l'umanità desiderata, infelice, bisognosa d'amore.
L'urlo di chi soffre dilata la parola "amore" fino a divenire partecipazione, sostegno, «Vento di scirocco sul mio volto,/pioggia di sabbia/sulle mie labbra...» sono i versi di Giacomo Giannone.
Arabeschi d'impressioni si susseguono in altri versi come nella poesia "Il mare che non c'è" di Gianmario Lazzaroni fino a formare quadri (giostre e suoni di cornamuse lontane, e poi nuvole veloci sputate da treni a vapore, sciami di mani, toccatemi ora! Proverete solo amore).
E allora viene spontaneo interrogarsi: dove inizia e dove termina l'amore?
Le impressioni e le espressioni del poeta s'intersecano a volte, altre sembrano allontanarsi , ma poi tornano perché l'uomo non può vivere senza l'amore che da senso alla vita e crea i ricordi.
La memoria del tempo si nutre di ricordi e questo i poeti lo sanno molto bene.
Tutte le poesie che troverete su quest'Antologia rispondono a queste caratteristiche peculiari. In esse troverete la testimonianza di un emergere incalzante delle impressioni, flash di vita quotidiana di cui tutti noi siamo protagonisti.
Il poeta Khalil Gibran termina la sua poesia: «...E se anche mi isolassero dall'aria, vivrei con la mia anima, poiché l'anima è figlia dell'amore e della bellezza».
 
Maria Organtini
Presidente della Giuria Sezione Poesia

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Guendalina Armenti
 
Sul treno
 
Due ore da te.
Pensieri senza verbo
Incompiuti,
perciò veri.
In corsa sul tetto.
 
E sotto
donne che si annusano con gli occhi.
 
Gli uomini cercano invano
rapidi cambi di binario
 
a sfiorare corpi:
speranze perdute intorno a un dito.
 
Due ore da te,
Certezze di ferrovie stridenti,
depositi di attese.
 
Passaggio di umori acidi e veloci.
 
Le regole affliggono,
ma conducono alla santità.
(o alla follia, poco importa).
 
Due ore da te.
 
Questo treno riluce
di aureole tratteggiate.
 
Io rimango sul tetto
a guardare la mia,
volare leggera,
fra culle azzurrine di cielo,
verdi giacigli di sonni bambini,
rossi labirinti di desiderio.
Sospesa...
 
Luce trafitta
dal grammatico blu
di fetidi vocabolari.
 

Maria Rebecca Ballestra
 
 
A mio padre
 
Le parole di mio padre nell'eco delle valli
risuonano come bisbigli amorosi per amanti sconosciute,
deliri d'infiammante passione
innalzate al cielo come ostie benedette.
 
Deliranti sussurri
si nascondono tra le note del tuo canto,
il sigillo segreto che da sempre mi accompagna.
 
La tua presenza è un'ombra tra le montagne,
uno spettro errante
vestito delle colpe come una donna a lutto,
che barcolla tra le tombe in fiore di quelli che furono.
 
I tuoi occhi verso l'orizzonte
cercano una conferma
come il luminoso astro per i marinai,
che li guidava negli infiniti oceani,
negli abissi e le tempeste,
verso la meta ultima,
il destino finale.
 
Le tue lacrime sono la brina dell'alba,
un velo di sposa coperto di petali di rosa,
sono lacrime antiche nate con i gemiti della creazione,
flussi di fumo e di nebbia,
con le stive ricolme di ignoti destini.
 
Le campane suonano a festa
mentre io ti guardo ed il tempo ci separa.
La tua voce è un eco sempre più lontano nelle vallate.
 


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Elisa Barone
 
Opera 6a classificata
 
 
Bambini in Iraq (20.03.03)
 
Luci e rumori
nella notte sola,
né l'uno né l'altro Dio
è vicino a loro.
Porta via il vento di primavera
parole sussurrate di preghiera;
piccole mani nascondono i visi,
coprono gli occhi,
difendono le orecchie.
Non ci sono le stelle
nella notte sola,
ma al posto di ogni stella
c'è un mostro che sorvola.
Cos'è la guerra
alcuni lo sapranno.
Cos'è la guerra
altri non diranno
perché dal sonno acerbo
non si risveglieranno.
 

Giorgio Bolla
 
 
Mi perdi
 
Mi perdi.
Bizantini rossi porpora,
né adesso ti posso vedere
su rocce di pietraie inascoltate alle basi di torri...
 
Azzurro di notte
invia le tue lascive missive
al lume dimenticato,
prezioso di porporali abbandoni
 
Orione ascolta
il giuoco
dei perduti passi;
perderti, scavare e arrendersi
al ridicolo e misterioso coraggio
dell'alba.
 
 


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Claudio Capponi
 
 
Da sempre contro
 
Operaio, poeta
e rivoluzionario:
questa è del viver mio la mera essenza!
Quale infausta presenza
s'isinua tra le pieghe della vita
rendendomi un cammino travagliato
e un equilibrio labile e precario?
Non so che dir, poiché dal fato avverso
a questo mondo alcuno é risparmiato,
e non col piagnisteo
esprimo la mia rabbia ed il mio sfogo.
Da sempre contro, incautamente ammiro
le streghe che bruciavano sul rogo;
e il pensier mio s'incunea in un diverso
anfratto, un tunnel con la luce in fondo
che vede nella teppa e nel borghese
la cuspide propaggine del mostro.
Guerriero eppur giocondo
la predica del bove filisteo
non mi scompone; ratto
di lingua il futile parlar perisce,
le amenità rintuzzo e controbatto.
E tu, presenza ostile che mi affliggi
rivolgi altrove il tuo aleggiar crudele:
corri da chi t'invoca
che possa crogiolarsi in lamentele!
Ma se il cuor mio gradito t'è bersaglio,
ed al mio invito opponi il tuo diniego
sappi che mai mi piego allo sconforto:
neppur se sono triste
mi genufletto a un Dio che non esiste.
 
 

Ioan Daniel Cuculiuc
 
 
Miraggio
 
Il silenzio urla
atterrito
tra i mille volti
dell'oscurità.
L'immaginazione
e le tenebre
complottano assieme,
germogliando
terrificanti presenze;
risvegliando
alla vita
le creature più profonde
della fantasia.
 
Ma
le nomadi
vele del cielo
salpano
per nuova rotta
e le luminose ragnatele
della Luna
sostengono la Terra,
traendola
da dubbi e paure.
 
 


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Roberto Distefano
 
 
Quattro pietre
 
Quattro pietre segnano le stagioni della mia vita:
uno zaffiro, un rubino, uno smeraldo e un diamante.
La prima mi è stata regalata alla nascita,
ha il colore del cielo o degli occhi di mia madre come io li vedevo
e sulle sue facce, che allora riflettevano i miei possibili futuri,
oggi splendono bagliori irraggiungibili.
Il nome che ho sentito darle è innocenza.
Un'altra l'ho trovata alla fine di una lunga ricerca che mai ho cominciato,
al suo interno brucia una fiamma che si può combattere ma non sconfiggere
e il suo calore è la falce che non mi permise di avere solide radici.
Il nome che le hanno dato tutti i suoi amanti è avventura.
Nella terza ho inciampato ma non per caso
perché è sorella maggiore della seconda,
guardandola ho desiderato le eterne foreste e i prati tranquilli
dove trovare la speranza di un significato nelle mie esperienze passate.
Il nome che non tutti riusciamo a darle è riflessione
L'ultima l'ho raccolta tra la cenere di un camino ormai spento
alla fine di una fredda e malinconica giornata d'inverno
ma forse è la più preziosa perché dà valore a tutte le altre,
attira la luce ma non restituisce nessun'immagine,
sembra vetro ma non esiste niente di più duro.
Il suo nome non viene mai pronunciato.
 

Antonella Fattori
 
Ad una nonna senza tempo
 
Ti ho visto ancora l'ultima volta
seduta china al lavoro, mentre
ti sentivo scherzare con i tuoi
nipoti prediletti, che dopo i
figli hai tanto amato, ma
non di meno.
 
Stavi là sorridente, tra coloro che
su di te hanno sempre contato, a
prodigarti per chi la tua dedizione
ha benevolmente ricambiato e per
quelli che il tuo slancio ed affetto
non sempre hanno apprezzato.
 
Ora che il tempo è passato e ogni
traccia terrena ha cancellato, niente
dell'ancestrale vigore è andato
perduto e nel mio cuore vissuto
resta tutta la forza antica con
cui prova hai dato di saper donare,
 
insegnandomi al bene della famiglia
a non dovere mai rinunciare.
 
 


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Giulio Dario Ghezzo
 
 
Le pietre bisbigliano
 
Una fila di formiche
che faticosamente risale
dalle profondità del Tempo
cercando di trovare
i minuscoli frammenti
di un messaggio spezzato,
una costellazione disseminata di frammenti
che si annodano e si stringono
oltre la soglia in cui muore lentamente
la luce di tramonti dileguati
in un volo di farfalle.
Una pioggia di schegge dalla pietra
un labirinto di crepe, ogni sorta d'ombra
in un pezzo di solitudine
intagliato nel nulla.
Strani venti sospirano
come voci di cose a venire,
le pietre bisbigliano
di cose vecchie di secoli
come un lamento di mille falene
alla rincorsa della luna.
Prigioniero del Tempo...ieri, domani
qualunque ieri, qualunque domani,
creatura senz'ali, incatenato
al paesaggio della mia vita
il cuore sbriciolato a mietere l'aria.
 

Simonetta Gravina
 
Opera 12a classificata
 
Supplica di Natale
 
La Morte ulula, abbracciata a Caino.
Orde di sciacalli, sazi delle loro metastasi,
ammorbano l'umanità, che in preda alla fame,
divora se stessa.
Rantola l'uomo, lambendo la sua ferita.
Nel sangue, lava, la sua mano omicida.
Stravolta la Terra, è in guerra col cielo.
Ma oggi, è Natale.
E festoso, uno slogan ripete:
È nato il Signore! È nato il Signore!
Farcite il tacchino. Imbandite il cenone.
Senza canditi è il pandoro Cannone.
Brindate in letizia, è festa d'Amore.
Amore! Amore? Ma dove è andato l'Amore?
Che fine hanno fatto, i Tuoi figli, Signore?
Perché l'odio, ha ingravidato la terra?
Perché i Tuoi fiori, ora, grondano sangue?
E per quel Bambino che è nato,
quel Tuo Figlio Divino, che morì, per Amore,
non voltarci le spalle, disgustato, Signore!
Rendi il suo rango, a quella culla imbrattata.
Dì, che Tuo Figlio, non morì invano, per noi.
Perdonaci tutti, perché noi siamo soli,
e non sappiamo ritornare da Te.
Stendi una mano, su questa terra in cancrena,
e cospargi di pace, chi crede e non crede.
Spoglia quell'abete, dalla morte agghindato,
e rendi all'Amore, il suo significato.
Perché oggi è Natale, perché è la festa del cuore,
perché l'albero splende e fuori c'è il sole.
Perché oggi è Natale,
e a Betlemme si muore!
 


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Elena Guidi
 
Echi di guerra
 
Il vento lontano
porta echi di guerra,
trepidanti bambini invocanti pietà
s'accalcano alle gambe nerborute
del soldato sperduto.
Lo sguardo assente,
la mente distrutta
dal fragore delle bombe,
il cuore affranto...
dagli occhi profondi e disperati
dei fanciulli nudi e piangenti
che arrancano
nel bagliore notturno dei fuochi,
alla ricerca di un oscuro rifugio.
L'inarrestabile pazzia improvvisa,
l'inutilità degli scoppi funesti delle armi...
Uomo!
quando riuscirai finalmente
ad amare il fratello
invece d'ucciderlo?
Uomo!
quando mai il tuo arido cuore
inasprito dal terrore della diversità
imparerà ad accettare lo sconosciuto?
Forse solamente quando
non sarete che tu e lui
di fronte ad un mondo
distrutto ed inospitale,
quando ormai l'inutile odio profondo
incuneato nei meandri dei cuori
avrà creato solitudine e desolazione,
avrà azzerato la terra... e voi
solinghi ed ancora diversi
vi guarderete negli occhi
e piangerete...
per un'unica ultima volta insieme.
 

Giorgio Mereu
 
 
Ho trovato due pietre
 
Ho trovato due pietre
in fondo al cassetto.
Due nere
pietre di Lerici
bucate dal mare
ritorte, crinate
come due figure
d'anima umana
che non è in loro.
Il fluire del mare
l'ha rubata
al loro posto
son rimasti due buchi.
 


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Mauro Moretti
 
Opera 3a classificata
 
 
Onde in corsa con la vita
 
Creste d'onda
bianche, spumeggianti
si rincorrono senza posa,
distinguo
nella spuma
piccoli passi
di una danza ritmata,
cosparsa di piccoli salti,
più volte provata
nelle immense distese
dell'oceano.
La dove si rompe l'equilibrio
di un qualcosa
che viene da lontano,
che ha il gusto di monti lontani,
di albe inaccessibili,
una cosa che fa parte della nostra
storia di uomini che vanno,
là dove nasce la differenza,
cresce una risposta diversa
che va ad infrangersi
sopra contorni
che cambiano costantemente e
immancabilmente.
Il vento sembra
il pensiero dell'uomo
che spinge in ogni direzione
cercando...

Luca Petricone
 
 
Letargia
 
Un terreno sontuoso ha ospitato i miei semi ansimanti,
Ora incapaci di rendere frutto.
Il pallore del sole,
Il silenzio della flora vicina,
Il sibilo del vento,
E i miei occhi cedono al sonno che cancella.
 



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Gustavo Petti
 
 
Una morte inutile
 
Televisione,
pubblicità.
Sempre belle case,
belle cose,
belle persone.
Persone ricche,
sane,
senza problemi.
 
Una finestra aperta.
 
Un volo nel vuoto.
Sangue sul marciapiede.
Un giovane,
immobile,
col corpo in una posa
grottesca,
da marionetta.
Non ha retto alla realtà.
Quotidiana realtà.
Cruda realtà.
Non era preparato per
la vita.
una tragica morte,
inutile.
Televisione,
pubblicità.
Assenza di valori.
Assenza di Ideali.
Assenza di famiglia.
Televisione,
pubblicità.
Una povera morte,
inutile.
 

Marina Salvatore
 
 
Essenze
 
Vulnerabili essenze dei
nostri pensieri
svaniscono dentro silenzi
segnati dal pianto;
Si annidano tra
risvolti dell'animo,
in una luce
"macchiata"
di ombre.
 


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Silva Tenenti Giorgi
 
 
Assenza
 
Le urla mi fanno impazzire
la loro eco crea una vertigine,
forte.
Losanghe di filo di ferro
si formano nella vista
che si annebbia;
si deformano
perdendo i contorni;
si riformano
riassumendo il motivo
della ringhiera che mi sovrasta;
si riformano
riassumendo il motivo
della ringhiera che mi sovrasta;
mi cadono addosso,
spicchi metallici
di uno spaccato di arancia.
Mi colpiscono,
forte,
sulla testa sulla bocca
sul petto
sul ventre.
Tutto è sangue.
Le urla scémano.
Pèrdono il tono.
Tutto è a posto,
di nuovo,
ma qualcosa non c'è più.


Marco Usai
 
Amira
 
Volano
Le macchine della morte
Guidate
Da un occhio di fame di morte
Io persa
Nell'arsura della mia paura
Aspetto un'altra notte
Sperando di sognare
Di poter volare
Per arrivare là
Dove risplende sereno
L'arcobaleno.


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Adriana Valenti
 
 
 
Donna è...
 
Donna è...lasciarsi andare ad un gioiello vistoso
Per apparire e farsi apprezzare, è lei che si scioglie
Davanti ad un abito estroso ed ama inebriarsi
Di profumi potenti
Si riempie le mani di anelli
Ama farsi notare
Queste piccolezze
Le riempiono il cuore
Deve osare se donna è
Mostrare quel fisico atletico
Grazie ad una minigonna
Che la fa star bene
Ma donna non è superficialità
Tutto per sfuggire alla noia
Riempie la giornata dedicandosi a se stessa
E a quelle materiali finzioni
Che la pongono al centro dell'attenzione
Perché ama esserlo
Perché donna è...
Per piacere ha bisogno di un ritocco
Sulle unghie,
di smalto
che ha sempre curato e mantenuto lunghe
per tutto ciò
ci vuole tempo
attirata verso l'eccesso del proprio io
per sentirsi importante e sicura di sé
a costo di avere di più
riduce il pensiero razionale
abbandonandosi a simili incantesimi
che l'affascinano
perché donna è...
Se non la trovi nella tua libreria puoi ordinarla direttamente alla casa editrice. Telefonando da lunedi al venerdi dalle ore 10.00 - 12.30 15.00- 17.00 al numero 0298233100
 

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Ins. 09-12-2003