Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Fonopoli - Parole in movimento 2004

Sommario
Presentazione di Massimo Barile - Albo d'oro dell'edizione 2004 - Iago - Rosanna Spina - Mirella Morara - Maurizio Gramegna - Fabio Massimo Amoroso -Claudio Fichera - Maurizio Maglia - Michela Salice - Manuela Zazzara - Mariateresa Giustiniano -Giuseppe Abatantuono - Emanuela Arcangeli -Paul Bacosca - Sergio Baldeschi - Simone Bambi - Elena Bartone - Angela Bassani - Vincenzo Berlinguer - Mauro Bertozzi - Massima Bertuccio - Elisabetta Bertuzzi - Paola Beschi - Alessia Bianchi - Andrea Biondi -Eugenio Bolia - Walter Borghisani - Fabiano Braccini - Luigi Brandi - Cristina Bruscoli - Biagio Bucci - Giusi Bugia - Marco Buzzetti - Dario Calossi - Alex Cangini - Gastone Cappelloni - Anna Cardellini - Marzia Carocci - Pietro Catalano - Antonella Cavallo - Sania Chiereghin - Elisa Ciabattini - Antonella Cigliana - Cinzia Corneli - Emanuela Corsello - Elisabetta Corveddu - Marco Costagliola - Giuseppe Croce - Pierluigi Curcio - Mariangela D'Albenzio - Vittorio D'Errico - Donatella David - Federica De Angelis - Francesca De Angelis - Domenico De Girolamo - Tiziana De Pace - Maria Patrizia De Rose - Grazia De Vita - Emilio Dezani - Alessia Di Loreto - Teresa Di Maria - Stefano Di Pietro - Maria Luisa Farca - Marialba Fasolo - Gianni Fassina - Francesco Ferrara - Pietro Filocamo - Monica Fiorentino - Francesco Forastiere - Daniela Formiconi - Emilia Fragomeni - Massimiliano Fulvi - Vladimiro Furlan - Luca Gabrielli - Fabrizio Galadini - Luca Galeotti - Claudio Gallicchio - Marimilia Gastone - Agata Gennarini - Giacomo Giannone - Giulia Maria Giardini - Luca Giovanelli - Paolo Giubergia - Lucia Grazzini - Antonella Guidi - Maria Celina Ibba - Annamaria Immesi Smorto - Ada Incudine - Beatrice Irrera - Olga Karasso - Yuriy Koval - Paolo La Torre - Calogero Lauria - Sileno Lavorini - Maria Luisa Lazzara - Pierluigi Lenzi - Giovanbattista Leone - Ettore Locatelli - Renato Lonza - Sabrina Lorenzoni - Mariano Luccero - Domenico Maccarana - Tiziana Macciò - Marcello Macrì - Maria Mammolenti - Michela Mancini - Enrico Mancini - Gabriella Manzini - Tiziano Marchetti - Giuseppa Masilla - Gabriella Masoni - Valeria Massarelli - Concetta Massaro - Giuseppe Mastarone - Emma Mazzuca - Maria Gabriella Meloni - Giampaolo Merciai - Giorgio Mereu - Annarita Migliaccio - Walter Milone - Vincenzo Moggia - Giuseppe Mollica - Gianluca Mollo - Adriana Moretto - Massimo Moretto - Giada Mugnaini - Costantina Mulas - Marco Musso - Maria Giovanna Napoletano - Mario Napolitano - Danilo Naretto - Maria Concetta Naro - Margherita Nazzarro Riva - Luigi Nosenzo - Cinzia Nuvoli - Emiliano Occhetta - Antonia Oggioni - Daniela Ori - Wanda Ottina Smo' - Arianna Ottolina - Dino Paiano - Massimo Palladino - Valeria Palmieri - Francesca Papp - Piero Pasculli - Pietro Passanante - Rosamaria Pavan - Roberto Perfetto - Iolanda Pettinaro - Aura Piccioni - Elena Piccolo - Annamaria Pieralisi Da Lio - Andrea Polini - Franco Porrera - Giuseppe Provenzale - Elisa Ramazzina - Ermano Raso - Cristiano Ravasi - Giulia Ressia - Fabio Riccardi - Giulia Rinotti - Gabriella Rolli Fantini - Carmine Rosano - Marta Rossi - Gianfranco Rossodivita - Emma Rotini - Lara Sanjakdar - Alessandro Sanscritto - Maurizio Santopietro - Francesco Saturno - Adriano Scandalitta - Andrea Scano - Antonio Scardicchio - Sabrina Sciani - Maria Sciuto - Rita Claudia Scordino - Loretta Sebastianelli - Antonio Sorrentino - Veronica Spedicato - Nadia Sussetto - Andrea Tagliaferri - Maurizio Tantillo - Giacomo Teofilo - Giovanni Teresi - Roberto Terranova - Giuseppina Terranova - Sara Tesei - Ezio Testa - Angela Tizzano - Giacomo Tommei - Stefano Tonelli - Davide Tortora - Claudia Turco - Erika Mattea Vida - Giorgina Vidoni - Giorgio Villa - Leonardo Vitto - Giuseppe Volpe - Tiziana Zago - Maria Chiara Zippel - Antonio Zocchi
 

 
Antologia del Premio Fonopoli - Parole in movimento 2004 - formato 14x20,5 - pagg. 216 - Euro 18,00 - ISBN 88-8356-905-9

Risultati del Premio Fonopoli - Parole in movimento 2004
 
Come avere l'antologia
Prefazione
La poesia si può leggere distrattamente e vendicarsi con quell'alzata di spalle che è il più espressivo gesto dell'indifferenza o si può persino decidere di non pensare a quello che si legge, ma se colui che la scrive in versi o la declama con passione, sa suscitare l'anima, le sue parole si insidieranno dentro di Voi, a scavare, a poco a poco, a farvi pensare, forse a scatenare anche solo una scintilla di un nuovo entusiasmo o comunque, nella peggiore delle ipotesi, potrà servire a tenervi compagnia anche per una sola notte, in un letto caldo mentre fuori si scatena la tempesta.
Il nostro cammino è una continua lotta contro il tempo, sempre in vista di un'illusoria méta che contempli uno spiraglio di felicità: tutto ciò che viviamo sta lì a dimostrarlo.
La Poesia e l'Arte nascono dal travaglio, dalla professione di Uomo e di Donna, non dalla lusinga del venditore disposto a spacciare le parole in senso proprio e in senso contrario pur di fare i propri interessi e capace di stendere il suo banchetto indifferentemente alle feste di piazza come alle nozze.
Allo stesso modo potrete leggere, nelle poesie che compongono la presente antologia del concorso Fonòpoli - Parole in movimento, quel profluvio continuo di emozioni, quell'incessante archivio in divenire di stati d'animo: la parola illumina come luce cosmica la capacità di avvolgere ogni immagine di un alone magico, la gioia di vivere in ogni fessura della vita così come l'ardire nel solcare i mari più impetuosi. È proprio in quello sprigionarsi del desiderio di "sentirsi liberi" e in quell'incessante emergere dagli abissi, che gli Autori sempre scandagliano il minimo gesto, esaltano la più flebile seduzione, ingigantiscono il temporaneo incanto davanti alla vita.
Il tessuto esistenziale, trama sofferta e ordito impaziente di incrociarsi per rivelare lo schema, è intriso di fascino e abbandono, di lacerazione ed estasi, di carne e sangue: e non v'è parola che scivola via invano.
Scrivere è una necessità vitale, quasi uno stratagemma, per incanalare tutta la passione nelle pagine ancora immacolate: ecco allora che si può dimenticare tutto, disperdersi nelle zone più nascoste, recuperare frammenti esistenziali ritenuti ormai perduti, cadere nell'oblìo, sprofondare in zone oscure, bruciare tra le fiamme divoranti.
Il fatale destino è lasciarsi coinvolgere, e fatalmente subire le iniezioni d'entusiasmo rappresentate da queste poesie, nient'altro che soggettive scoperte, lampi di vitalità e risvegli della coscienza, drammaticamente e sapientemente distillate in personalissimi alambicchi quasi a dimostrare che le parole nascono da una operazione alchemica e l'esito finale, per quanto ci si danni l'anima, rimane sempre enigmatico quasi misterioso anche per lo stesso autore, dominus effimero d'un limitato spazio, alchimista alle prese con il suo forno, ricercatore di splendori e peregrinatore tra misteri inesauribili.
In ogni avventura letteraria, con l'animo tra i giardini segreti della vita o in caduta libera tra gli inferi, ciò che inebria e fa esplodere la "parola" è l'irrompere in un'altra esistenza, in un'altra carne, a scalfirne la pelle e trafiggerne il cuore, è mettersi in gioco davanti al nuovo orizzonte: atto liberatorio, conversione senza più memoria, vertiginosa agitazione, potenziale risveglio dopo sofferte prove, demoniaca tentazione dopo angelica rinuncia. Fino a completa guarigione.
Ardua impresa risulta allora limitare la creatività o l'impulso ad andare "oltre" la normale comprensione e non v'è più ostacolo insormontabile davanti alla possibilità di far volare in un "sogno poetico".
La forza delle parole fa vacillare, fa perdere le sicurezze, catapulta nella vertigine immane che fa collassare, si impossessa di noi, e l'amore straordinario, il tormento, la dannazione, il piacere e l'estasi diventano il fardello di avventurosi esploratori in terre sconosciute ed indagatori dell'animo umano che non sembrano mai sazi.
È per questo che «scrivere è dapprima una vocazione, quindi una professione e poi diventa un'infezione» forse l'unica via concessa all'uomo per sfuggire al tempo e alla morte.
Sono infatti innumerevoli le linee sotterranee che si avvicinano, si allontanano, poi si ricongiungono e, alla fine, collaborano a spaziare in un'atmosfera superiore al fine di penetrare l'essenza delle cose.
Ciascuno di noi è parte di questa aspirazione e deve esserne all'altezza alimentando quotidianamente l'energia per affrontare la sfida. Come fanno le donne e gli uomini presenti con le loro poesie nell'antologia di Fonòpoli.
 
Massimo Barile
 
 


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Giuseppe Abatantuono
 
 
pensieri fugaci...
 
carezzandoti...
la mano scivola
lungo i contorni del viso
 
morbido velluto
sensuale accordo
di note musicali
 
gli occhi
ti si illuminano...
di luce marina
 
e d'incanto
tenue... il riflesso...
della luna argentata
 
ci accompagna...
lungo le onde increspate...
e la sabbia...
 
 

La goccia
 
Leggera,
scivola lungo il corpo sottile
 
adattandosi... alle pieghe
ai risvolti
 
provocando... sottili sensazioni
tenere emozioni
 
brividi...
 
la guardo mentre...
giunta in fondo...
 
cade...
 
tra le mie labbra...
 
assaporando il tuo sapore
 
 
 

 
Simone Bambi
 
 
Sempre con me
 
Liberami o mio Signore
Da tutta questa gente che mi sta addosso
Liberami non della loro presenza
Ma dall'ombra che fanno su di me
Anche quando sono da me lontani
Che mi oscura mi annebbia mi abbuia
Mi impedisce di vedere il mondo che mi circonda
Di vivere e di essere quello che sono
Liberami dai fratelli
Dagl'insegnanti dagli amici
Dai colleghi dai parenti
Dai figli le fidanzate e le amanti
Mi scordavo
Anche da mia moglie
Liberami da tutti e dopo che mi hai liberato
Ridammeli tutti perché sono miei
Ed è di loro che ho bisogno
Liberami da mia madre soprattutto
Che mi porto dietro davanti sopra e sotto
Col suo sguardo che parla
La sua voce che vede
Lei tutta d'un pezzo
Che mi fa tanta tenerezza
Perché in verità è tenera e dolce
Permeata da dura vita
Liberami da lei e ridammela
Con la forza di essere finalmente visto e capito
Senza bisogno di mettermi in luce o di urlare
Ridammela zitta senza che rida
Con l'abbraccio spalancato
Magari con una lacrima che non le scende
Per la gioia di stringermi a sé
Liberami da lei anche quando non ci sarà più
Ridammela e fai che stia sempre con me.
 
 


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 Paola Beschi
 
 
A mio padre
 
Fai così
Sciogli le mie trecce
Apparecchiami una tavola di stelle
Stai lì
guardami col cuore
Stendi su di me il calore di uno sguardo che sa
Racchiudi in esso tutti gli amori
Ed accoglimi
Come se unica fosse la mia voce
dal mio stesso sangue nata
dal mio sole cresciuta
vive solo del tu amore
di debolezza scorto sulla pelle
di plastica
di sconosciuti volti del ricordo di te.
 
 
 

Fabiano Braccini
 
 
Totò sorrisoamaro
 
(il "lato nascosto" di un comico incomparabile:
principe, poeta e altro ancora)
 
Facciastorta dammi allegria,
mettimi un sorriso in cuore.
 
Fammi ricordare ingarbugliati giochi di parole
occhi sgranati, pernacchie sonore,
uomini-caporali, orsussuvvia vivaddio
... e lei non sa chi sono io!
 
Sì, grande buonumore ci vuole
per raccontare l'esistenza
di un burlone eternobambino.
 
Ma dentro la giacca, dimmi
che essenza d'amore celavi
se scrivevi canzoni così struggenti,
brani toccanti di vera poesia.
Se volavi con sentimenti discreti
sulla bellezza di ogni donna in fiore
e ne cantavi poi eterna nostalgia.
Se tolleravi perfino sottili offese,
tradimenti cattivi, il vuoto di inutili attese.
 
Quali i tuoi pensieri segreti e i sogni
nelle notti stellate di Marechiaro?
E che tristezza profonda hai provato
a mostrarti soltanto burattino snodato?
 
Chissà quante volte, silenziosamente,
sotto la maschera del riso,
hai nascosto la mestizia di un dolore
o una lacrima di pianto subito gettata via.
 
Il sorriso allora mi diventa amaro
e l'allegria svanisce lentamente.
 
 
 


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 Biagio Bucci
 
La voce
 
Regresso l'amore reciproco,
prima della luce eri in lui,
con infinito amore ti ha nutrito
portandoti alla vita.
Lo ami all'infinito,
lui è in te.
Per comprendere la tua vita,
ti culli nella sua voce
che come onde
avanza nell'anima,
infrangendosi nell'Io
tuo profondo
ritrovando la serenità in lui.
Grande
è il tuo amore,
grande
la sua comprensione.
 

 
Nella musica
 
Respirare a pieni polmoni,
sentire il calore del sole,
fluttuare con la mente
nella musica danzare.
Una danza fatta di calore,
sentirsi fuori del mondo
in un benessere profondo.
Salire i gradini in noi stessi,
raggiungere una luce abbagliante
che in noi si trova da sempre
ma mai vista veramente.
Cosa sono queste sensazioni?
Queste forti emozioni?
Trasmettono una pace interiore
che sia questo
il tetto del mondo?
 
 
 
 
 

Alex Cangini
 
Un tuo grazie
 
Un tuo grazie corre vivo lungo il buio di questa notte,
il mio scritto vive di morte apparente sul bianco di questi fogli
il tuo sguardo entusiasta da essi non togli.
Si rilassa e sogna il nostro battito dopo tante lotte.
 
Ora i lampioni ingrandiscono silenziosi, carezze e abbracci,
così imponenti e sicure si muovono tali figure,
paiono lontane da paure di vicissitudini future.
Impossibile coprire un fuoco di certezze con insulsi stracci.
 
Ora è la silente danza di una ballerina esangue
ad accompagnare la nostra sete di emozioni,
nutrendo di significato le eventuali imperfezioni.
La verità ad attraversarci più non langue.
 

 
Più non ti nascondo
 
Sono esule di un'ampia coscienza
che pretende ora di abbracciarti
e renderti finalmente sua nell'amarti,
di correre i giorni affianco alla sua meta: la tua Essenza.
 
I miei sensi possono venir inventati e scossi dal tuo fascino sopraffino
mentre il mio ego troverebbe strada completandosi nel tuo profondo;
il ritmo del mio respiro già segue il tuo, più non ti nascondo,
voglio innalzare ora ciò che da tempo per timore trascino.
 
Desidero che tu sia il mio arrivo ed il mio inizio,
la mia scoperta e il mio scoprire, tu sei il mio unico indizio.
Amore, gioia, sesso e dolore prendono significato
se sei tu ad impersonarli, ed allora io avrò trionfato.
 
 


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 Anna Cardellini
 
 
Per mare, per cielo, per terra
 
Perché non sei di carta
ti hanno deriso,
perché non conosci formule
giocano con la tua immagine.
Canti la vita
e la vita
è là
semplice
e sempre nuova,
da raggiungere.
Ti vestono di mille colori
ma nessuno è il tuo,
Renato,
a giocare il destino
per questo i tuoi occhi
non mentono
e le tue mani si protendono,
per questo sei artista fino in fondo
e vinci la paura
con la leggerezza,
il sorriso.
Canta ancora,
Renato,
c'è chi ti ascolta
in questo silenzio
fatto di mille clamori,
in questa morte dell'anima
che è un mondo
divenuto di carta.
Canta ancora,
c'è chi ti ascolta
e come te va
mendicante
per mare,
per cielo,
per terra.
 
 
 

 Antonella Cavallo
 
Con te... in te
 
Scivolisullamiapelle
velo di seta
che
copre
scopre
sfiora
eccita e si sofferma...
...lentamente...
...inesorabilmente...
- disorientamento- -
volo leggero
prepotente incalzare
dell'immobilità
skianto dei sensi
fragore d'amore
nell'intimo abbraccio
dell'appartenenza.
 
 

Rinchiusa
 
Bestia in gabbia
fiuto odori primordiali
di prede irraggiungibili...
scalpito
al pulsare ritmico
dell'istinto sedato...
violento me stessa:
brutale e crudele
massacro
la mia energia
imbriglio
tutta la mia forza
in un solo gesto...
apro la finestra...
sorrido.
 
 
 
 
 


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Sania Chiereghin
 
 
La mia per la tua vita
 
Quando,
Alla percezione della prima luce,
I tuoi occhi s'apriranno,
Scoprirai il mondo, conoscerai la vita.
Non aver timore, non aver rancore,
Se al tuo fianco
La mia presenza non vedrai.
Presente io sarò,
In ogni tuo sorriso, in ogni tua lacrima.
Ti riscalderò il cuore,
Qualora
Il gelo ti paralizzerà.
Forza e coraggio ti darò
Per ogni tua battaglia, per ogni tua lotta.
La mia casa sarà ora
La tua anima.
Vedermi impossibile ti sarà
Ma,
Attraverso la melodia del tuo cuoricino
Il mio grido d'amore tu sentirai.
Ti prego, non piangere,
Ho desiderato, con tutta la forza vivente dentro me,
Donarti il mio unico grande regalo,
La Vita.
Ricorda,
Peccato tu non hai.
Perché, ora,
Solo grazie a te,
So cosa vuol dire
Volare.
Grazie Angioletto Mio
Per esistere.
Eternamente
Dentro te,
La tua Mamma.
 
 
Cinzia Corneli
 
 
Se ancora lo vorrai
 
È bastato vederti
per percepire i tuoi frammenti
fondersi dentro me
ed espandersi
ai confini dell'infinito
come alcool inebriante
fumo sprigionato in un bicchiere
gremito di distillato di amore per te
a braccare cicatrici persistenti
a colmare deserti disabitati
a squarciare orizzonti dimenticati.
 
E poi svuotato all'improvviso
bevuto di colpo
fino all'ultima goccia
fino all'ultimo respiro.
 
E sarò ancora ai tuoi piedi ubriaca
ubriaca come sempre di te
 
 
 
 
 


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 Marco Costagliola
 
 
 
 
 
Finalmente un senso
 
Oh poeta poeta, folle poeta...
sospeso a mezz'aria tra cielo e terra
creatura errante dalla folta chioma
essere multicolore costretto al limite del bianco e del nero
uomo tra gli uomini, anima tra le anime
cuore infranto dai troppi amori difficili.
 
Oh poeta poeta, ostinato poeta...
giullare di corte, oratore e canterino
spirito libero incatenato in prigioni invisibili
dolcissimo amante dalle tenere mani
valoroso condottiero in nome della giustizia
ispirazione che mai verrà offuscata.
 
Oh poeta poeta, idealista poeta...
inventa una favola e trasformala in realtà
fatti guidare dall'istinto e non sbaglierai
non abbandonare la fede, sarà il tuo faro nel buio della notte
il tuo calore nel gelo delle lande sperdute
presto il tuo vagare avrà finalmente un senso.
 
 
 

Pierluigi Curcio
 
Solitudine
 
Una pietra, un sasso, le mura di quella vecchia
fortezza, rappresentano la vita, il sogno, il desiderio ed il
ricordo di gente passata... gente viva.
Respiro, sento il sangue scorrere nelle vene,
sento il dolore della lotta, la rabbia nella sconfitta...
l'ebbrezza nella vittoria.
Anche ora, in questa vita, i grattacieli che invadono la
terra, il semplice asfalto, macchia oscura di morte,
rappresentano il pulsare di un mondo che cambia ma
che pur sempre vive.
Respiro, sento il sangue sgorgare dalle ferite, il dolore
per la sua scomparsa, l'ebbrezza dell'amaro calice.
Vita, tutto intorno a me è vita, tutto si muove,
tutto scorre, cambia...
unico punto fermo resto tra le correnti del mondo e
questo cos'è se non morte?
 
 

Il lungo inverno
 
Or dunque vidi in te l'ancella di un tempo
che ancor scaldava il bimbo
al sacro fuoco nella notte in tempesta, mentre su
fredde pareti veniano scagliate ombre di amore e morte
dalle fiamme del vecchio alare di pietra.
Fuori impervia la procella ed i fiocchi di neve
si abbattono in su per le valli,
fin sul battente della mia finestra...
come vorrei poter sognare ancora.
I pensieri si perdono, si torcono
per tornare sotto altra forma
e che bello rivedere il tuo viso anche solo per un'ora.
Un'altra alba è giunta sotto questo plumbeo cielo
mentre i fiocchi di neve bussano impervi alla mia dimora...
e si arriverà la notte,
con il ricordo che ho di te,
perché mai nessuno ti amerà più di me...
piccola rosa d'inverno


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Francesca De Angelis
 
 
Romanzo
 
Ho sognato,
leggendo un romanzo,
di vivere su un'isola,
io, adolescente,
a piedi nudi sugli scogli.
La mia pelle dorata dall'abbronzatura,
i muscoli tesi per camminare
agile, quasi felina, per i sentieri;
il vento marino
mi scompigliava i capelli
neri e mossi.
Quell'isola mi apparteneva,
ed io a lei,
ma dovevo andarmene al più presto.
La partenza non mise dolore.
Fu struggimento.
Che dal grembo saliva,
innalzandosi,
verso l'urlo che ne uscì.
La mèta per me non vi fu.
Vagabondando,
andai per non tornare.
E non lo feci.
Neppure le mie spoglie,
esse sono con me,
cenere in acqua.
Da qui le ho viste,
gettate giù da mani amiche,
poi, pian piano, mischiarsi al fiume.
Sto bene ora,
dopo tanto tempo
Sogno ancora...
di vivere su un'isola.
 

 

 

 

 

 
 
 

 
 Tiziana De Pace
 
('cabra)
 
Riversaggio
 
Lego alla vita frammenti di fragilità
Sorreggo l'involucro stringendo.
 
Punti di sutura ingabbiano ricordi negli occhi
Oltre l'onda di palpebra dorata
Danzano corpi antichi
Relitti inabissati richiamati alla memoria.
 
Schegge di navi che trasportano coscienze
Toccano le mie rive interne
Spingendo leggere
Rivoli di acqua sabbiosa sul volto
Che osservo
Riflesso stanco e segnato
Su specchi da luna park in fiamme.
 
Il cotone dell'essenza non mostra strappi
Solo qualche angolo spiegato
Sfruttato da dita impazienti.
 
Sussurro a me dei mondi che possiedo
Terre infinite di pensieri inascoltati
Dei custodi che intrattengono le ripetute indifferenze
Perché non arrivino in fretta a ferirmi.
 
Denudata del sottile velo di cinismo adulto
Il candido riemerge freccia un po' stinta.
Offuscando il visibile
Nebbia gentile
Copre i sentieri all'orizzonte
 
Affinché non vi sia ragionata scelta
Affinché le cadute non manchino
Né la ferma volontà di
 
Tentare
L'ennesimo rialzo.
 
 
 


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Maria Patrizia De Rose
 
 
Padre a te mi lega
 
Ricordo le tue stanche membra nel fango
il volto scarno reclinato tra le mani
profondi sospiri al ritmo di tango.
Nel vuoto della solitudine
percorrendo il dolore sfioravi
rigagnoli d'incensiosa inquietudine.
Attraversavi i viali del tormento,
penetravi laddove si annodavano ricordi,
solcavi pensieri alti con sentimento.
Amavi, odiavi con essenza e passione
dal buio alla luce avanzava l'amore,
attimi trapuntati al tempo lambivano illusione.
Ti allontanavi allora tra le dune esangue
spaziavi sulle immense distese vissute
innanzi al caldo sole africano sangue
rosso scorreva avvolgeva l'aurora
simbiosi di emozioni fuse col silenzio
luminose speranze vibravano ancora.
Poi... quel grido oltre l'ultimo dolore,
sospensione di amore annegata nella tempesta
impetuoso vivere al battito del cuore.
Hai vissuto con sentimento, lampo, tuono,
tormenta nel tormento, folgoranti speranze
e nel vuoto della morte, la memoria di un suono.
Ora che sei luce, padre a te mi lega, scorre con passione
quel rosso sangue rosso come il sole
linfa vitale germoglio dell'unione
e... nel silenzio incenso il mio dolore.
Attraverso il mistero oltre l'ultimo tuo respiro
mi ricongiungo all'infinito battito del cuore
Là dove vivi libero oltre quel tormento
contento nella luminosa distesa dell'eterno amore.
 
 
 
 
 

 Grazia De Vita
 
 
...solo momenti
 
Giorni uguali e lenti
stentano a passare
sono pieni di calcina bianca
con l'odore di pulizia
pensieri immacolati
in una stanza vuota.
Sradicare dal destino
il freddo malinconico
che mi dorme accanto,
la paura svegliandomi
di vanire col sogno
il timore di violare l'amore
nell'intento di viverlo.
È solo un gioco
scomporre parole
ancorate alla mente
è solo un gioco il girotondo
che sconfina nel tempo.
opporsi non serve
poiché quando il silenzio mi avvolge
restituendo ricordi lontani
intuisce che sono disadorna
e si intrattiene, facendosi amare.
Un singhiozzo
si spegne nell'aria
artigli d'ovatta
nel cuore che dorme
il tuo viso di nuvola
è il riflesso distante.
Momenti, solo momenti.
 
 
 


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 Pietro Filocamo
 
 
Oltre il silenzio
 
E noi
tranquilli
ad osservare
un tramonto morire.
 
Pezzi di cristallo
certi di non cadere,
ombre trasparenti,
ingenue speranze.
 
Disincantati e stanchi
cercheremo l'alba
fino a che si lascerà trovare,
per poi inseguire il nulla.
 
...e su quest'idea di trascinar mi nutro,
io che non sono mai stato così trafitto:
 
Un pugnale affondato
nel vuoto del mio corpo.
 
Crocifissione unica.
 
Sul monte Calvario
accanto a Cristo e ai due predoni
hanno piantato un'altra croce,
la mia:
Pilato, anch'io sono innocente!
 
 
 

 Francesco Forastiere
 
 
 
Uomo
 
...la voce della coscienza ha smarrito il sentiero del proprio candòre...
...le corde vocali dell'anima si sono spezzate...
...sotto i colpi di quel mostro che vive nella palude delle nostre paure...
...dei nostri occhi di vetro che taglian l'asfalto dei nostri pensieri...
...come la speranza negata alla orchidee che aspettano quell'unica luce...
...come il cammino del figlio dell'uomo...
...che va verso il baratro delle proprie angosce...
...come il bambino che seppellisce il seme inquieto della violenza...
...per raccogliere... domani...
...il frutto dell'olocausto...
...come il sangue che scorre...
...vivissimo...
...sulla pelle...
...spaccata da lacrime di grida...
...di stupri...
...di corrosiva saliva della lingua del disprezzo e del colore emarginato...
 
...il mio canto non odo...
...il mio sguardo non vedo...
...il mio passo non seguo...
...il mio sogno non ricordo...
...il mio cuore non sento...
...dov'è l'uomo?
 
 


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 Vladimiro Furlan
 
 
Siamo nuvole
 
Se apro la porta del mio cuore posso vederti,
che desolazione quando non riesco a scovarti,
 
la corteccia della notte mi penetra le carni
scricchiolano le ossa del tempio e i dintorni,
 
via tu, non rimangono che vuote tele di ragni,
artigli di ghiaccio dilaniano il nido dei sogni,
 
il sangue ha radici di sasso, di pietra è il ramo,
le foglie dei pensieri, a cascata, precipitano:
 
ma, puntualmente, lumaca senza fretta d'arrivare,
il giorno col profilo supremo finalmente appare.
 
Quando il tuo sguardo radioso s'effonde,
tutto il mondo a me d'intorno risplende,
 
riempi di te tutti gli spazi, sciogli il gelo,
sei padrona dell'umore mutevole del cielo,
 
davanti al tuo fascino gli angeli s'inginocchiano,
gli specchi della mia casa soltanto te invocano:
 
fiore nell'istante di momentanea, assoluta perfezione,
andiamo incontro, insieme, alla nostra vera dimensione:
 
la terra ci osserva, è testimone delle nostre parole,
consoliamoci a quest'unico sole: non siamo che nuvole.
 
 
 
 
 

 
 Luca Gabrielli
 
 
Vita d'inchiostro
 
Senza amore,
ciò che gira intorno
assume un tono
di grigio profondo.
Ma amore più non voglio,
si è rischiarito il mio orgoglio
e amore più non voglio.
Pur guardando il delirio
d'un'anima che brucia
e bruca sentimento
resto
nell'amaro pentimento,
dormo
su allori di smarrimento,
e rinnego
vanità di Valentino,
vi ignoro
involontà di bambino.
Ammiro la pioggia,
dono a lei l'amore
e ad un airone
sull'erba planante
nel verde traslucido d'inverno.
T'ignoro anima che mi sfiori
con sguardo d'amata attrazione,
il tuo sogno infrango
già prima del Morfeo
già prima d'un sospiro.
Io, vita d'inchiostro,
sentimento sbiadito,
amore ti schivo
tesoro di te non faccio,
non voglio.
A te più non m'inchino.
 
 
 

 


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Antonella Guidi
 
 
Sguardo al silenzio
 
Voglio guardare
guardare avanti
vedere il sole
che scompare
verso le colline blu;
ora che mi sento come goccia
in un mare in tempesta.
Voglio guardare avanti
che il cuore sia libero
dalla paura, dal rancore
e risentimento
ora che le emozioni...
sono vortici
mulinelli di secche foglie
portate dal vento
di un freddo autunno.
Vorrei guardare...
il silenzio davanti a me
in antiche strade di campagna.
 
 
 
 
 

 
Maria Celina Ibba
 
Hiroshima
 
Sei agosto 1945,
il mattino era chiaro,
trafitto d'azzurro,
alle otto l'ora funesta.
Un bagliore accecante
avvolse ogni cosa
e un oscuro sipario
calò sull'azzurro.
Ovunque crepitio d'incendi,
Creature arse
su dune di cenere.
Uomini urlanti,
brandelli vaganti
di pelle e di stracci
lacrimando andavano,
verso l'onda impietosa,
che già di rosso trascolorava.
Scese il crepuscolo
su Hiroshima,
immolata per la vita
di più e più anime.
 
 

Risveglio
 
Stille d'amore
risvegliano
aride zolle
colorando di gemme
un lembo di terra
abbandonato,
mentre nel mio cuore
riaccendono
la fiammella
della fede e
della speranza.
 
 
 


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 Annamaria Immesi
 
 
 
 
 
Il mio tempo
 
Azzurri aironi su un fiume stanco tracciano cerchi di fuoco
che, rapidi, l'anima mia raggiungono, circondandola,
il loro viaggio per svernare sta per cominciare,
ed io fuggire con loro vorrei...
viaggiare attraverso i deserti incontaminati del tempo,
vedere della ragione le oasi, dove i pensieri si dipingono,
respirare l'aria dove, esauste, si muovono le magiche ali della speranza,
toccare per un attimo l'isola del sole...
Acquietarmi...
Ascoltare invece dovrei della fede la voce profonda,
scoprire quando il mio inverno è cominciato
e contare ad una ad una le illusioni
che, numerose, hanno abitato con me.
Le ore, stanche, figlie del tempo, mi stanno addosso,
non sembrano voler andarsene, stasera, e implacabili,
i loro rintocchi, distaccano da me volute di fumo,
piccole nuvole di attimi vissuti che,
evaporando, svaniscono, ma fanno in tempo a farmi vedere
della mia vita le piccole storie...
Parlano di me... che sono qui, e sto per dirti ancora
quanto ti amo.
 
 
 
 
 

 Paolo La Torre
 
 
Un cane bastardo
 
Un campo non arato,
ai lati delle querce;
un cane in giro.
Sono un cane bastardo,
un cane bastardo,
in cerca di un osso;
il mio osso sei tu.
Ti rincorro,
mi fai fiaccare,
fin quando vuoi tu.
Lentamente mi avvicino a te,
per essere accarezzato,
e tornare a cuccia:
mentre navighi nei miei sogni.
 


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 Calogero Lauria
 
 
Vita fiorita
 
Col mio capo adagiato
sul tuo grembo materno
spio tutti i segreti
del tuo gravido ventre
movimenti improvvisi
come calchi di gesso
sono forme bizzarre
di una vita fiorita
solo pianta che cresce
nell'amore infinito.
 

 
Imperfezioni
 
Cos'è questo vento
che sbatte le finestre
che annienta la vita
bizzarro e dispettoso
lo vedo sobillare
la quiete esistenziale
una barca in mare aperto
sballottata dalle onde
un rigagnolo di sangue
che arrossa l'orizzonte.
 
 
 
 
 

 Sileno Lavorini
 
 
Armato di una bandiera bianca
 
Uccidere per rigenerare
distruggere per ricostruire
il potere la guerra
il petrolio l'oro
le multinazionali i supermercati
le autostrade veloci
e la vita corta
che scorre inesorabile
su di noi...
Ma io sono solo armato
di una bandiera bianca
e vorrei essere
un uomo libero
come Dio mi promise
per non morire
nei campi di sterminio
ma per morire
nei campi di grano!...
 
 
 


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Maria Luisa Lazzara
 
 
Il volo dei pensieri
 
Né briglia
né filtri
metto ai pensieri
 
così spiccano il volo
frasi in libertà
volano oltre
le ali dei gabbiani.
 
Loro non rinunciano
e rimangono in attesa...
 
Ed ecco la meraviglia
dipinta sul volto
di chi non raccoglie
l'essenza.
 

 
L'uranea pace dell'oblio
 
Scelsi l'uranea pace dell'oblio
priva di sogni e di ricordi
mi allontanai pian piano dalla saggezza
veleggiando lungo le coste
aguzze della follia
dove un vento inclemente
mi spinse alla deriva
lì, regnava l'assoluto
il tutto e il nulla
ed io mi persi
dentro l'uranea pace dell'oblio!
 
 
 
 
 

 Tiziana Macciò
 
 
Oh, mio amore...
Mia luce sommersa
da una passione
che accesa
e non consumata
mi inabissa
nel fuoco della vita!
Mio desiderio,
mia brama,
mio respiro...
Inebriata
in un'orgia
di platonico amore
e primaria follia
mi perdo nel pensiero di te...
Che mi sei lontano,
ma stranamente,
più vicino
di altro essere vivente!
 
 
 
 
 


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Tiziano Marchetti
 
 
Cerco
 
Mi alzo ogni giorno sorridendo alla vista della luce...
scalpito e respiro nervosamente
come un cavallo alla vista di una vallata erbosa...
con l'ansia di non riuscire a percorrerla tutta,
a mettere le orme su tutto,
a respirare tutte le sensazioni di paglia sbiadita o di esplodenti fiori...
 
Sensazioni mi spaccano lo stomaco o solamente mi toccano,
mi sfiorano dolcemente o forse subdolamente il corpo
ed ahimè la mente che lavora a pieno ritmo,
ritmo che sembra non essere mai veloce abbastanza...
...faticoso, ma mi fa sentire vivo...
 
Percorro strade grandi e piene di gente,
gente che mi assorda di niente,
sentieri di terra rubati alla natura
ma non per questo meno assordanti di vita.
 
Sono come un cane al primo od all'ultimo giro del giorno:
 
CERCO.
 
 

 Gabriella Masoni
 
 
Come un miraggio
 
Che strano...
Trovare in un attimo,
una tale affinità di movimento,
di pensiero, di parole, di respiro.
Trovare in un attimo,
qualcosa di così simile a te,
da ritenere quasi ti appartenga.
E provare persino, un tremendo dolore,
nel vederlo allontanarsi
e non saper neppur, se mai,
riassaporare tale emozione, potrai.
 
 


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 Concetta Massaro
 
 
 
 
Una sospirata carezza
 
È stato sufficiente il battito d'ali d'un angelo
consacrato dalla nascente primavera
a regalare la gioia più naturale e sincera.
Complici sguardo si cercano al crocevia del cuore
auspicando semplici parole d'amore
e nel ricordo di un giorno ormai lontano
si sfiorano sfuggenti sorrisi
in angoli sperduti di paradisi.
Trepidamente s'indugia
accantonando in fondo ad un cassetto
un infinito bisogno d'affetto,
naufragato nell'invisibile orgoglio
che in quest'autunno, come un albero è spoglio.
Il miraggio di una carezza,
miracolosa e adulante, fa sognare
e d'un fiato comincia a parlare:
"È una ferita che m'angoscia e tuttora duole
è una ferita che si è chiusa lasciando fuori luci e colori.
Invisibile mano... sospirata lusinga...
nelle fredde notti d'inverno ti ho cercata
e in frammentati pensieri ritrovata
mi compensa l'anima una sospirata carezza
gremita di un'insaziabile dolcezza".
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 


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Annarita Migliaccio
 
 
 
 
 
Anni perduti
 
Rughe aride, scavate,
che infittiscono la trama degli anni perduti.
Piega dopo piega,
rughe sofferenti per strade difficili,
e altre piacevoli ad incorniciare le labbra in sorrisi.
Calli su mani consumate
a ricordare il sudore continuo
versato negli anni adolescenti, appena nati,
per sogni speciali lasciati a metà.
Gambe stanche, logore e sfinite,
che non sorreggono più i doveri umani,
che non vanno più nei passi decisi della vita.
Ora gambe corte, che si dondolano su una sedia,
al tramonto, davanti ad una finestra rotta,
nella solitudine di un giorno che se ne va
nei pensieri assorti della tua mente
nei ricordi di un corpo giovane e forte,
pieno di memoria e di potenza,
che vibra ancora però e che vola aspettando come sempre l'alba.
 
 
 

 
Giada Mugnaini
 
Uomini e donne vestiti a festa
giocano in segreto il ruolo delle parti.
Il sogno è quello di una nuova vita,
è il sogno incessante di una storia che non è
la nostra, di una storia inafferrabile,
di una storia che non ci appartiene
e ci rifugge.
Il desiderio ci rende ciechi,
costruisce maschere con cui copriamo
il volto dell'amore e della speranza.
La brama con cui cerchiamo
di afferrare voli d'aquilone
ci divora lentamente occhi e anima
traboccanti di taciute emozioni.
Questa è la condanna della nostra umanità,
è il fardello con cui ci carichiamo,
il dolore che nei nostri occhi ristagna.
Questa è la pena che dobbiamo combattere,
il debole difetto di una coscienza ormai stanca;
è la sorgente di una trama prosciugata,
che come in un film scorre via
lentamente, fotogrammi di una tortura
mai passata, falsità come chicchi
di pietrisco nella mente.
Ma il mio cuore sussurra parole
ed apre orizzonti di mari, acque e fiori.
Balbetta suoni incomprensibili,
che il vento impetuoso trasforma in dolci litanie.
Ed è allora che capisco che il mio mondo
era ghiaccio spietato,
e che il mio sole scaldandomi piano,
l'ha distrutto e mi ha salvato.
Mi ha salvato dagli uomini e le donne
che come in un grande ballo in maschera
danzavano intorno a me, impedendomi di volare e vivere,
impedendomi di crescere e di costruire stelle.
 
 


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Costantina Mulas
 
 
Emigrante
 
Isola di velo
selvatico pero.
Isola d'oro
grano maturo.
 
L'impetuoso vento
veste l'Isola d'argento.
Son tinte forti
l'anima e i suoi colori.
Preziosa l'Isola di smeraldo.
 
Isola di montagna
mora sanguigna.
Isola di legami
eterni nuraghi.
Isola di sole
avvolta dal mare.
Isola di tradizioni
avvincenti sensazioni.
Isola nell'Isola.
 
Isola lasciata.
Mai dimenticata.
 
2 1 2
 

 Marco Musso
 
Così è la vita
 
Il tuo cuore permane come sospeso nel tempo.
L'aria intorno, pesante e leggera,
innalza i tuoi polmoni
come in una qualche atmosfera.
Gote turgide, rossori e pallori, gola secca e mente persa
dipingono quell'idea in quel vuoto che non vuoi
in quel silenzio che non hai
in quel frammento della vita
dove ogni secondo vive d'infinito.
Avvolto in una rete di terrore,
il pesce in acque muore.
 
(08/12/03)

 
 
Cammino verso il ritorno
 
La pioggia che cade dai tetti di sera,
ha il sapore d'amaro che ti stringe la gola,
una lenta agonia che nasconde i tuoi sogni
in un pianto d'automa, in una morsa di vita;
non la vedi ma senti una forte pressione
una fulminea impressione, una corsa e va via,
il pensiero e il ricordo, travolti dall'ira.
Una rabbia inconsulta, una cieca follia,
che ti prende il cuore, fibrillando darà
il dolore d'amore, il dolore e l'inganno
una seria utopia che nel volo si spiega,
che spalanca le ali per volarsene via...
La tua mano annaspando, nell'aria farà,
una danza convulsa e la pioggia cadrà,
evitando il contatto, la passione e l'impatto
della vita che va, non si ferma e non sa,
quanti volti ha incontrato, quanti incontrerà,
d'esperienze di un uomo che solitario non sa
fermare il suo tempo, ridiscendere la china,
vero un nuovo orizzonte che per tutti sarà,
il tuo tempo passato che non tornerà.
 
(09/04/03)
 
 
Il suo indirizzo email: marco.musso@bluegold.it
 


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Maria Giovanna Napoletano
 
 
 
 
 
Solitudini
 
E se nel vento dell'estate
tutte le forme potessero
riconoscersi
allora questo attendere
non sarebbe vano.
Potremmo parlarci,
tutti,
solo con lo sguardo
e con le mani
sfiorare
timide espressioni
di vita che nasce.
E quella spiga di grano
ancora verde
sul pendio,
non rischierebbe di spezzarsi
col vento della notte.
E chi va e chi viene
E chi sospira e chi si guarda
Riderebbe della sua esistenza
Ché quello che conta
È
Essere
Solo qui.
Noi
Soli
Qui.
 
 
 
 
 
 
 

 
Margherita Nazzarro Riva
 
 
Leggerò l'angoscia dei poeti
 
Finché avrò libri da disporre sullo scaffale
leggerò l'angoscia dei Poeti,
fili dolorosi che non m'appartengono;
il cuore si consola.
Allora compero con frenesia
uno dopo l'altro, un'infinità
di libri scritti dai poeti
li leggo, li dispongo sullo scaffale e rido:
Meno male! Meno male!
Il mio dolore a lor confronto è poca cosa.
Meno male!
Poi, la piega amara nel sorriso,
frasi che scorrono nel computer:
- Conosci chi le ha scritte?
C'è da spararsi in bocca! -
(aveva solo idee minute, era infelice...)
dico che è morta, dico, sai d'angoscia.
 
Uno dopo l'altro un'infinità di libri in fila
sottile sofferenza quotidiana
non è quella dei poeti.
All'universale angoscia della poesia,
la mia mediocrità è solo il segnalibro.
 
 
 
 
 
 
 


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Cinzia Nuvoli
 
 
Occhi di bimba
 
Occhi di bimba
Bagliori di luce,
Innocenti, candidi occhi scrutavano
Sbirciavano dalle piccole finestre
Di quella minuscola casetta.
Nonno!
L'arte nelle tue mani,
l'amore nelle tue parole
la tua voce mi giungeva forte,
risuonante cristallina e, mi guidava
tra quelle sottili e profumate pareti di legno.
Immersa con te in un verde infinito,
galleggiante in un azzurro
spumeggiante come onda nel mare,
leggeri e felici come due vele bianche,
la nostra scia si disperdeva
libera nel cielo e, fissava nell'anima
anche il più piccolo frammento di vita con te.
Strappato da un violento temporale
Mi hai lasciata qui,
naufrago dalla vela lacerata
tra queste finestre che piangono,
tra pareti che trasudano tormento e,
porte che si chiudono al dolore.
Mi hai lasciata qui,
In questo presente di vuote parole,
in questa vita quasi un rantolo senza te,
Mi hai lasciata qui,
Occhi di bimba,
di tanto tempo fa
A sostenere il ricordo
Di un amore infinito,
Mai dimenticato.
 
 
 
 
 
 
 

 
Daniela Ori
 
Odio
 
Tutto il male del mondo,
tutto il male che hai fatto alle persone che ti stavano intorno,
tutti gli inganni, tutti gli affronti, tutte le menzogne e le invenzioni,
tutto.
Si tramuterà tutto in una palla di fuoco incandescente,
come un meteorite,
con il fragore di un tuono, con la rapidità di un lampo,
tutto si scaglierà contro di te e ti travolgerà,
tutto in un colpo,
riducendo a pezzi quell'inutile tua vita così sprecata nella melma,
sparpagliando in brandelli lacerati membra di chi non è degno di chiamarsi Uomo,
affronto a Dio e alla Sua creazione.
Dal fango,
nel fango,
senza lasciare lacrime, perché lacrime non ci saranno,
per nessuno,
di nessuno.
Dio, o chi per lui
farà Giustizia,
di chi se n'è infischiato di ogni logica,
di ogni sentire, di ogni morale, di tutto,
per tutto,
per niente.
Ora è odio, sì, odio profondo,
senza perdono,
senza ritegno,
senza ritorno.
 
 
 
 
 
 
 


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Francesca Papp
 
 
 
 
Via delle Carra
 
Con la musica assume, questa vita,
fascino discreto. Gusto.
Cambi il volto, tirato, dormiente,
in ritardo o ansioso di cadermi.
La camera accanto. Riposa.
Lei, la piccola, dorme.
Nella sua piccola casa azzurra.
Arancio il corridoio che lega
tutte le stanze. Torno alla mia. Il cielo aperto
al ghiaccio del mattino, viola
pansé o grigio sui tetti; ricordi, facevamo le sei?
Ora mi devo voltare. Per dirti
il mio scontento ti do le spalle o mi tolgo gli occhiali.
Tu ridi. E, impazzito, mi baci.
Tu esisti. Nella vecchiaia
mi compari vestito da Charlot
per farmi ridere. O da clown.
Ti scrivo dei nostri giorni,
del rosso del ciliegio, del pelo del barbagianni.
Del rosa bambino delle tamerici.
Dell'odore di erba tagliata, dai monti.
Sei contratto, sul letto; guarda che ti vedo...
con i tuoi muscoli gonfi. Le braccia incrociate, dietro la testa,
per pararti dalla luce; la serranda è rotta!
Mi fai cascare lo scialle.
 
 
 

Pietro Passanante
 
 
Plexiglas
 
Mangiano e masticano alla vigilia
Dei giorni
Che
Li ingurgitano...
... ma i passi si persero nei
propri colori
di goderecce parole
ed
ebbero cura nel
sentirsi
a casa!
Come può il
Suono
Nutrire la voce d'un
Nome...
Come possono i
Nomi
Nutrirsi della propria
Voce,
ora che la parola sputa
la sua
saliva
e
L'eremita
Ha perso la propria
Barba...
 
 
 


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Rosamaria Pavan
 
 
Profumo di te
 
Odorano di spezie le stanze
 
Vedo bambini d'avorio
portare ricchi doni
alle madri stanche
 
E sento di lontano
il richiamo dei mercanti di perle...
 
Ho sognato l'Oriente.
 

 
Acquerello
 
Sotto la maschera
si rincorrono frammenti di tempo
 
in cerca di una cornice
in cui potersi posare
a formare un'immagine,
 
ma sotto la maschera
non c'è che un'altra maschera.
 

 
A Emily D.
 
Portatemi il Nulla
lo avvolgerò in funi dorate
e lo farò mio prigioniero.
 
 
 
 
 
 

Roberto Perfetto
 
 
 
 
Eigentlich*
 
Si possono ascoltare,
contemplare come opere d'arte,
avvolte in un caldo "sbuffo" dell'anima,
gemere
di piacere...
Roteanti e sospinte dal sensuale,
veemente, impulso... dimenticato...
"Assoli" vertiginosi,
come "gocce di luce",
'rigurgiti' partoriti da identità inamidate,
svestite e sepolte da tempo,
nell'inautentico "limbo" artefatto...
Più eloquenti di un meraviglioso,
chimerico, sogno;
irrompono e poi svaniscono,
come cristalline lacrime
dalle sfumature simili a
succose e cariche note,
pizzicate e spolverate di
malinconico jazz;
patinate,
selvaggiamente e scandalosamente
reali,
irriverenti,
nostre,
inestimabili,
"esplosioni d'Intimità",
nell'oscurità e
nell'euforia della luce...
 
*Autentico
 
 
 
 
 


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Iolanda Pettinaro

 

 

Polvere

 

Mani di polvere coprono il viso

di cittadini sepolti, Pompei.

Peso di polvere piove improvviso,

ritorno polvere, polvere sei.

 

Cataclismatica polvere eterna

calpesto ancor tra il basalto rovente,

impongo impronta incosciente e moderna

sull'ombra di un solar passo mercante.

 

Antica polvere ci riunirà,

fuggiasco pompeiano soffocato:

ora attraverso intatta la tua città,

poi il tempo si cancella in un solcato.

 

Sbuffante venticello solitario

mi soffia polvere dentro i capelli,

così il Vesuvio, d'indole precario,

coprì con nera polvere le pelli.

 

Cammino lentamente tra le mura,

volgendo nel passato il mio pensiero,

facendo mia l'ormai morta cultura

e tocco e guardo e niente ormai è più vero.

 

Dorata e saggia pietra polverosa

carezzo, brama di dita ansimanti,

follia immedesimante ed affannosa,

spariscon tutt'intorno i passanti.

 

Schiacciante antico fascino imperiale

e sorprendente umana attualità

investe il mio sensibil viscerale

e lega ciò che fu e ciò che sarà.

 


 

Elena Piccolo

 

 

Fuori dalla scena

 

Tenue dolcezza della sera

vorrei che tu amassi

ogni lacrima del clown

che a te torna

strappate via le vesti

dello spettacolo

(ma ancora la gente applaude)

libero da occhi vitrei

bagnati da vuoto inganno.

Vorrei che tu lo cullassi

odoranti note che il silenzio

intona e lo guardassi

senza la sua maschera

e senza i suoi vestiti

per poi conservarne il

perenne, doloroso segreto.

 

 

 

 

 



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Franco Porrera
 
 
11 luglio 1995
 
Mi odierai,
questo lo so.
Mi odierai,
con tutte le tue forze.
Mi odierai,
perché non ti ho saputo amare.
Diventerò
un ricordo da cancellare
un'erba maligna
da estirpare
dal tuo giardino.
Mi odierai,
già lo sento dentro me
l'odio che mi serbi
ma ti combatterò
come uno scorpione
inferocito.
Cercherò di ferirti
ancora
di affondare la lama
nel tuo cuore
finché esangue
non batterà più.
Solo allora
ti permetterò di odiarmi
tanto quanto ho fatto io
per paura
d'amarti.
 
 
 
 

 

Elisa Ramazzina
 
 
Sublime musica
 
Sublime musica
che inebri i nostri cuori
di magici profumi,
a te che parli
di ricordi
di gioie
ed amarezze,
a te che accompagni
i sogni dell'uomo,
dedico parole
che la mente
esala fino al cuore.
Nostalgica musica,
tu che sei dentro
sopra e sotto di noi
rapisci i nostri dolori
e trascinali con te
negli accordi della vita.
A te affidiamo
i più profondi pensieri.
A te chiediamo
di sollevarci
tra le altezze
del tuo regno
e tra una nota e l'altra
cullaci nel grembo
della tua anima.
 
 


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Cristiano Ravasi
 
 
Stringi da solo
La forza di ogni granello di sabbia
Che il Levantino scupisce e
Sparpaglia
Venere attende.
 
Dipano nel fiore
Ciò che la pianta nel vento mi
Dice: "così non si vive, si muore!"
E la voce sfinisce
Nel canto uniforme
Della grossa marmaglia.
 
Ecco che livida arriva la morsa
Impenetrabile affranta;
l'Afflizione accompiglia
Le cose a cui tieni.
 
Ma allora morire non vuoi
E più l'occhio alla notte non freni.
 
 
 
 

 

Fabio Riccardi
 
 
La nostra forza
 
(a Piera)
 
Un pomeriggio di sole
nel quale piangere
per aver perso
una parte di te,
che ti ha cresciuta,
scomparsa nel tempo.
 
L'altalena
riflessa sul tuo volto
dondola ancora
e per sempre.
 
L'anima
di tua nonna
che dalle nostre lacrime
è ascesa all'eternità
vive in quella altalena
e ancora la spinge
verso i tuoi vitali pensieri,
che io
amerò proteggere.
 
Mi sento
importante
e commosso.
 
Sarò nobile
quanto
le nostre lacrime.
 
 
 
 
 



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Michela Salice
 
 
Opera 8a classificata
 
Sentimi
 
Come battito di ali
Che si leva dal nido
Sentimi
Viva rondine che migra
Frastuono di petali schiusi
Sentimi
Fluire azzurra
È il mare che ci divide
Contatto denso tra i nostri cuori
Lontani fratelli uguali
Sentimi
Pulsare nelle tempie
Risalire le tue vene
Arrivare fino al centro
Del tuo amore
Sentimi
Ossessione sulla pelle
Come il sole che brucia d'estate
E acqua salata da baciare
Sentimi
Come un laccio che stringe
Come dubbio che ti assale
Come voglia di tornare
Sentimi
Come il swing di una vecchia canzone
In una notte di giugno gonfia
Di mille parole ancora da dire.
 
 

 

Maurizio Santopietro
 
 
Velluto di nuvole cupe
Squarcio di lume
 
Riflesso molle
Batte e ribatte
Sul mallo
 
Ma non scava
La scorza
Del nocciolo di cuore
 
Ma dentro
Mura di tufo
Il pulsare ritmico delle vene
 
Suono di campane lontane
Duole
 
Fra nuvole sparse
e gocce di sole
 
2 1 2


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Antonio Scardicchio
 
 
Fontana di Trevi
 
Quella sera sarebbe diventata magica
e chi per caso passante
involontariamente protagonista.
 
Il rumore dell'acqua sempre vivace
era ancor più fragoroso e intenso
quasi a inorgoglir chi lì sotto simulando
si bagnava veramente.
 
Un corpo voluttuoso dalla luminescente chioma
s'agitava riflettendo su quei marmi
che scolpiti a modo
con aria tronfia e imperturbabile
sembravan scrutar le sinuose posture.
 
Inzuppato quel busto pareva ancor più statuario
esaltando le procaci forme, ardite e pure allo stesso tempo
come una dea che aveva trovato il suo trastullo.
 
Di lì a poco una figura ammutolita e attonita
accogliendo l'invito... come here... della Venere danzante
le va dinanzi, e con aria bramosa e fare maschio
le sussurra al lobo ed inizia ad assecondare
le sue dolci movenze.
 
Che scena mozzafiato...
il tutto diretto da un sornione ed impietrito re Nettuno.
 
Ma proprio quando l'idillio sembra compiuto
una voce metallica disturba quella strana e surreale atmosfera
... Marcello ... Anita
ciak ... si gira.
 
 

 

Loretta Sebastianelli
 
 
Risorgere dalla cenere
 
Odore marcato e pesante di stanza chiusa,
occhi provati impregnati di dolore,
mi strascino per la stanza,
annullo qualsiasi forma di colore.
Pugni chiusi, disperazione ottusa.
 
Tempo scandito
Corpo morente
Cuore tremante
Dolore assopito...
 
Ancora rabbia e disperazione nera
fino a morirne in silenzio, qui,
sotto gli occhi bendati di tutti, stasera;
fino a risorgere dalla cenere
spazzando via l'indifferenza greve...
 
... io da sola!
 
Odore di vita sulla mia pelle,
sento la forza che muove potenza, che scuote le stelle.
Mi muovo sul mondo, sulle strade sporche di verità;
da lontano arriva e sembra profumo di novità.
 
Forza che stridi e che trascini,
prendimi, scuotimi, svuotami,
invadimi, e pervadimi; amami
e fino alla morte, salvami;
 
... tu (la mia forza) ed io, vicine!
 
 


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Giovanni Teresi
 
Fragilità
 
Cosa può offrire un'immagine riflessa
da un sottile vulnerabile specchio?
L'aulica bellezza, l'irreale verso
del tempo appena trascorso.
Ombre, luci, colori trasposti,
copiati... o forse mai esistiti.
Il volto della verità è nello sfuggente sguardo,
negli angoli di un sorriso,
nel sudore dell'emozione.
Fragilità!... fragilità dell'attimo fugace,
irripetibile, ingannevole parte dell'essere.
Passa in silenzio nella vitrea apparenza
l'anima segnata nell'alone d'un respiro.
 
 
 
 

Terranova Giuseppina
 
 
Una vita non basta
 
Ho percorso la strada della conoscenza,
impudente e spietata ho strappato la pietosa tela
e giù dal crinale ho spinto i macigni
che contenevano il mio spirito.
Magma bollente ha lavato la mia ferita aperta
sprigionando fiori di fuoco e bagliori
che accecano la ragione.
L'angolo buio è stato illuminato,
forze indomabili hanno agitato il sonno del giusto,
moti primordiali hanno sconvolto una indifesa virtù.
Ho chiuso gli occhi per vedere
la selvaggia distruzione di una civile realtà,
ogni muscolo del corpo ho inarcato,
pronta a scoccare frecce letali.
A pugni stretti sono stata pervasa
dall'ineffabile potere della conoscenza.
Mille soglie posso varcare, mille emozioni posso provare,
tutto lo spettro del conoscibile posso esplorare...
Ho dentro perle da coltivare e sassi da infrangere
contro cuori di vetro.
Nel tempo di un attimo posso lacerare la notte
e scuotere la terra,
fulmine terribile posso imperversare sulle rovine
e poi, conchiglia vuota, lasciarmi trascinare
da mille tempeste di mare...
Ma il tempo di un attimo è lo spazio di una vita,
un contenitore che non contiene,
una bottiglia dove non entra il mare...
Una vita sola è poca cosa, solo una vita da spendere bene,
scia profumata di rosa e viole...
Mille vite vorrei per dissetare mille labbra riarse dal sole,
una sola, l'ultima, per bere
un sorso inebriante di veleno letale.
 
 


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Stefano Tonelli
 
 
Primo Maggio 1981
 
In questa casa,
or son vent'anni e oltre,
urla e grida risuonarono feroci
e coagularono nel mio cuore
un cupo lago di terrore.
 
Quelle acque oscure sommersero
il mio mite fanciullo.
Presto il lago divenne
oscuro mare senza fine
che affogò i giochi lieti e i sonni sereni,
ma sparse ben vivi
ansia di domestiche guerre,
spessi timori e angosciose veglie notturne.
 
Dopo tanti anni, ancora oggi,
il sordo rumore di quel mare
tutto rivive in me.
E quel bambino mi parla
di quella prima sera di maggio
e di quei terribili gridi
che coprirono per sempre
con dense e morte acque,
le dolci cure infantili.
 
(Primo Maggio 2004)
 

Giorgina Vidoni
 
 
Sofferenza
 
Un fiume
d'acque impetuose
è la sofferenza
che tutto invade
tutto distrugge.
Iniqua
si insinua
nei meandri della vita
a cui, beffarda,
sorride la morte.
 
 


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Antonio Zocchi
 
 
Se Dio non vuole 11/05/2004
 
Non comprendo,
e mai vorrò arrendermi
alla facile illusione
che tu uomo
sei più forte e padrone
dell'altrui vita,
che ti porta a detestarla;
a volte ti arroghi il diritto
di decidere sul tuo simile.
Per ira o per finto amore,
l'illusione sta nella tua superbia,
sollevi ed alzerai sempre
la mano contro il tuo prossimo,
come Caino verso Abele
perché non sopportava la sua mitezza.
Non comprendi,
ma la tua vita respira solo nel tuo cuore,
e quella di nessun altro
è talmente forte da essere tua.
Io so che nemmeno la mia esistenza
è in mio possesso, e so anche
di non essere in grado
di respirare se Dio non vuole.
Hai mai provato, Uomo,
a ridare la vita ad un essere morto?
 
 
 
 
 
 


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Agg. 10-11-2005