Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Maestro Raffaele Burchi - Biblioteca di Tromello 2005

 Sommario
 
Prefazione di Carlo Alberto Capra - Albo d'Oro dell'edizione 2005 - Massimo Agnolet - Vincenzo Argese - Giacomo Arrigoni - Elena Auddino - Ranieri Barghigiani - Sara Bellingeri - Vincenzo Bolia - Gabriele Bozzani - Luigi Buonaiuto - Matteo Capellino - Claudio Capponi - Pietro Catalano - Sara Cazzaniga - Elisa Ciambelli - Mariadonata Ciceri - Cristiano Comelli - Margherita Costanzini - Gaetano Cugno - Vincenzo De Crecchio - Giorgio Dei Rossi - Emilio Dezani - Luigi Di Miceli - Giuseppe Emanuele - Alessio Faggioli - Gianni Fassina - Giacomo Fumarola - Giuliana Galimberti - Giulia Maria Giardini - Amedeo Giordani - Carlo Grigioni - Daniele Guglielminetti - Iago - Pellegrino Iannaccone - Diego Laurenti - Antonella Leonardi - Mariano Luccero - Domenico Maccarana - Carlo Magi - Giovanni Mariotti - Emma Mazzuca - Giampaolo Merciai - Rosina Moro - Sandra Muscella - Erika Niero - Luigi Nosenzo - Petronilla Notarantonio - Maria Pia Palleschi - Valeria Palmieri - Angelo Passera - Wilma Pellegrini - Maria Teresa Piccardo - Rina Ravera - Marcella Rebora Canaparo - Luciano Recchiuti - Fabio Riccardi - Gabriella Rolli Fantini - Tiziana Romanelli -
Mariateresa Rosa - Erica Rossi - Carmela Ruggiero - Giorgia Salvatelli - Angelo San - Alessandro Sanscritto - Stefano Sansoni - Adriano Scandalitta - Adriana Scarpa - Mario Sirotti - Calogero Sorce - Rosanna Spina - Ombretta Suardi - Carla Tedde - Stefano Tonelli - Paola Tosato - Claudia E. Turco - Paola Urso - Marco Usai - Monica Elvezia Vailati - Mario Vecchione - Dario Venturi - Alessandro Villanti - Stefano Vitale - Leonardo Vitto - Tiziana Zago - Maria Roberta Ziglioli - Leonardo Zuccaro - Massimiliano Zulli
 
 
 
 
 
 

 
Antologia del Premio Maestro Raffaele Burchi - Biblioteca di Tromello 2005 - formato 14x20,5 - pagg. 96 - Euro 18,00 - ISBN 88-6037-099-X

Risultati del Premio Maestro Raffaele Burchi - Biblioteca di Tromello 2005
 
Come avere l'antologia
Prefazione
 
 
....e per fortuna la poesia non muore mai.
 
Nonostante dai telefoni cellulari partano miliardi di SMS che riducono le parole, anzi le frasi, a semplici sigle; nonostante per i giovani e "non", contino di più gli status simbol che i valori veri dell'esistere, aumentano sempre più coloro che vogliono esprimere, "poetando", i loro sentimenti, sogni, ideali. Il maestro Burchi, al quale è intitolato il nostro premio di poesia, ci ha lasciato alcune liriche, scritte all'alba con la sua inseparabile "Lettera 22". Una di queste è dedicata all'amore della sua vita:
 
Mentre spiego ai ragazzi
che l'ora si divide
in sessanta minuti
il minuto in sessanta
secondi...
ho coscienza
di esporre un'idiozia:
infatti......
se così fosse
Amore,
sai tu dirmi perché
i minuti che trascorro
nell'attesa di vederti
sono l'eternità e le ore,
il tempo che passiamo
insieme, dura sempre
meno di un attimo?
 
Sarà sicuramente felice "il maestro", così come lo siamo noi, che la
seconda edizione del concorso a lui dedicato abbia visto aumentare non solo il numero dei partecipanti ma soprattutto la qualità delle opere.
 
Per la giuria diventa sempre più difficile la scelta, ma ciò non diminuisce la gioia di leggere e capire, attraverso le opere, i sentimenti di chi le scrive. Il giudizio finale è quasi sempre unanime anche se difficile.
 
Attraverso queste righe ringraziamo tutti coloro che ci hanno gratificato con le loro opere perché solo per merito loro questo concorso potrà continuare ad esistere.
 
Carlo Alberto Capra
 


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RANIERI BARGHIGIANI
 
 
Pioggia
 
Pioggia con tristezza
sui tetti delle case,
la terra infanga,
veloce picchia
sui nostri pensieri.
Luttuoso pianto
di madre disperata:
soffre il suo cuore
e piange
il nostro fragile destino!
 

 
Dolore antico
 
Credi in ciò che non è:
ecco il dolore antico;
voci sommerse
piangono la vita;
lacrime
nelle tenebre della notte.
 
 

 

VINCENZO DE CRECCHIO
 
 
Aquilone
 
Aquilone tra le tue mani
il mio pensiero.
La tua forza che libertà
all'amor mio dispiega.
 
Oltre l'infinito
i miei occhi,
da corrente rapiti.
Luce e azzurro.
 
Ora a destra
il mio planare,
ora a manca,
regolato dalle tue dita.
 
Cuore laggiù,
alla terra ancorato.
Io no,
non posso liberarti.
 
Il vento ti porterà.
Poggerai sulle mie ali.
Io no,
non posso atterrare.
 

 
Pioggia
 
Pioggia copiosa ancora
io vorrei su la terra
che scendesse, su la mia vita.
 
Che bagnato e infreddolito
mi lasciasse,
della Luce al cospetto nudo.
 
Quel passato mio lavare
vorrei e, nuovo e lindo,
dalla fede riscaldato sentirmi.
 
Che di pioggia s'intridesse terra
io vorrei, e che seme
in me piantato, da tanto tempo,
germogliar potesse.
Sì, dal fango.

 

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LUIGI DI MICELI
 
 
Sei tu
 
a Manuela P.
 
Sei tu
fanciulla
Dal viso ovale
Dai lunghi
Capelli castani
Color oro
Alla luce
Del sole
Sei tu
Dai grandi
Occhi scuri
Che talvolta
Luccicano
Di nascosto
Per un attimo
Sei tu
Ne sono
certo
Perché sei
Quella
Di sempre
Che nessuno
Può cambiare
Sei quella
Di cui
Cerco
Un sorriso
Con uno
Sguardo
Furtivo
Sei
Sempre
Tu.
 
 
CARLO MAGI
 
 
... e Volano Pietre
 
Mediterraneo sono rughe scavate alla terra,
sono case strappate al nulla
di un oblio
sono fedi diverse.
La mano di Dio, figura improbabile,
qui accompagna le genti.
 
Mediterraneo è un bianco velo disteso sull'est,
su donne sensuali
sul mirto
sul pino
l'ulivo.
Su isole perse nel blu
su enormi rovine.
 
Mediterraneo sono lingue straniere
Cantate dal tempo:...
... Difficili.!...
... Articoli morti..!...
sono vie lastricate da pietre antiche,
oracoli,
dei,
e purezza di aria.
 
Mediterraneo sono i leoni di terra rossa che
rivolti all'acqua proteggono Apollo,
sono i teatri, semicerchi di pietra,
che si gonfiano ancora
di voci e di canti.
 
Mediterraneo è (un) morto porto per partenze
verso illusioni.
È un luogo di sogno e di vita
dove ancora oggi, dopo millenni
volano pietre.
 
 

 

 

 

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GIOVANNI MARIOTTI
 
 
Noia dell'essere senza esistere
 
Il cielo azzurro senza il giorno,
quando le stelle erano solo prigioniere
e tutti guardavano senza capire.
L'acqua scorreva fresca e chiara,
in mezzo ai monti persi nel cielo
che dicevano dov'era il paradiso.
La notte correva veloce e in silenzio,
rincorrendo i sogni senza senso,
stringendo da presso le mute paure.
Il vento sibilava senza soffiare
quando investiva i prati gelati
per fuggire via, senza lasciare tracce.
I frati pregavano sorridenti e beati,
tra sommessi schiamazzi lontani
e grida di disperazione puerili.
Gli uccelli cantavano gioiosi
quando la nebbia avvolgeva le case
e i campi arati diventavano di sale
La luce della ragione stava spegnendosi,
senza impegnarsi a trovare un motivo
ma solo agognando un mondo nuovo:
per difendersi dal correre frettoloso
che non lascia spazio alcuno.
 

 

 

 

 ROSINA MORO
 
 
Opera 8a classificata
 
Filastrocca danzante
 
Stai lì ad aspettare ferma e tranquilla
che qualcuno apra il libro e inizi ad accarezzarti
parola dopo parola, come si accarezza l'amante.
Cominci così a regalare sensazioni.
La prima carezza è sguardo curioso,
scende la carezza al collo, brividi di piacere e tanta, tanta dolcezza.
Si allungano sguardo e carezze sulle braccia soffermandosi alle mani.
Mani forti, mani delicate, mani sottili, mani avide sfiorano ogni lettera,
accarezzano ogni parola più volte assaporandone la sensualità.
Diventi così la filastrocca danzante
racchiusa in uno spazio solo bianco.
Danzano le parole carezzevoli lungo questo spazio creando gemiti e sussurri.
Si ferma il cuore all'ennesima carezza dell'ultima parola.
"Vita che crei ingorghi di sentimenti
che si perdono e si ritrovano,
vita che sorridi pianificando tragitti troppo desiderati
fa che questa filastrocca danzante resti lì nel tempo ad aspettare
che qualcuno si fermi innanzi al libro aperto
e curioso cominci a leggere così lentamente,
così intensamente da accarezzare ogni parola
per sentirsi a sua volta accarezzato".
 
 

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 MARIA PIA PALLESCHI
 
 
Gran Canyon
 
S'accende
al tramonto
su fragili rocce
erose dal tempo
un'aura d'incanto:
guglie di fuoco
terra franosa
coni d'ombra
e sentieri
inesplorati...
Un fiume tortuoso
soffre il suo corso.
Lo insegue
la memoria
nel suo andare
tra vortici salti
volute...
 
I volti del mio tempo
i ciottoli del fiume
Colorado
segnano la terra
insieme a me.
Ciottolo anch'io
levigato da eventi
ardente di passioni
ciottolo tra correnti
avverse propizie
gelide correnti...
Ciottolo vivo
tra le anse della vita
che fluisce alla sua foce.
 
 
 

 

 

 

MARCELLA REBORA CANAPARO
 
 
Novembre
 
Novembre,
un paravento grigio
fra il cielo e la terra.
Case inchiodate
nel buio del giorno
con occhi rotanti
nel nulla.
Ore che scorrono
sul telaio del tempo
con la lentezza indicibile
d'una foglia che cade.
L'estate
è soltanto un ricordo,
un'eco senza voce alcuna.
 

 
Pensando a lui
 
Vorrei scavarmi
un cantuccio
al buio
per crogiolarmi
al pensiero
di lui
sognando
di rannicchiarmi
fra
le sue braccia.
 

 

 

 

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ERICA ROSSI
 
 
Sinfonia
 
Sentivo le urla
Sentivo lo scoppio delle bombe.
Erano lì, schierati:
figure contorte e nere.
Assassini!
Macchiati di sangue innocente
Ascolta...
Il pianto di un bambino
Grossi occhi neri
che versano lacrime di umanità
Grossi occhi neri
violentati dalla sofferenza
Sembra di sentire intonare un canto:
è il rumore delle mine
è il suono metallico dei proiettili
Ascolta...
La sinfonia della guerra.
 
 

Estasi
 
Rimirando il cielo di notte,
spegnete tutte le luci,
accecate i lampioni
e osservate...
Osservate la magnificenza,
l'immensità di quel manto scuro,
che avvolge tutto ciò che vi circonda.
Come una Dea,
la Notte strega chiunque la miri,
cullandoci nel suo ventre.
 
 

 

 

 

CARMELA RUGGIERO
 
 
Campagnolo
 
Figlio della terra...
curvo è il tuo corpo e
profonde come solchi,
sono le rughe del tuo volto.
 
Dal sorgere del sole
al calar della sera,
non sei solo,
Dio è con te
a sorreggere il tuo spirito,
il tuo fisico,
a lenire la tua stanchezza,
a consolarti e darti amore.
 

 
Il mio mondo
 
Se nel mio mondo
non ci fossi tu...,
il cielo
perderebbe ogni colore.
L'aurora
non sarebbe
più un incanto,
e la rugiada
un eterno pianto.
 
 

 

 

 

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CALOGERO SORCE
 
I miei ricordi
 
Mai venderò...
i miei ricordi,
... che hanno dato...
alla mia vita accordi,
... che sono stati...
fonte di cultura,
e m'hanno dato
una scorza dura.
Mai venderò...
i miei ricordi,
... il viso di mio padre
e gli occhi assorti...;
... la figura di mia madre
sempre in fermento...,
che mai avea tempo
... d'alzare il mento.
Mai venderò...
i miei ricordi,
... che alla mia vita
hanno dato i bordi;
il ricordo di mio fratello,
... sempre lontano,
e la mano di mia sorella
... nella mano...
Mai venderò
i miei ricordi,
ricchezze della mia vita,
... fra tanti torti;
il canto degli uccelli
... nella campagna,
al levar del Sole...
nell'aria calda e stagna.
... Mai venderò...
i miei ricordi!
 

STEFANO TONELLI
 
Il Cigno di Pesaro
 
Sublime cantore di infiniti affetti,
acuto narratore di umane vicende,
meraviglioso cesallatore di
inquieti gioielli melodico-ritmici,
avevi tutto scritto e dato
all'età in cui altri cominciano appena a fiorire.
 
Non hai voluto cercare le melodie
che un tempo frequenti ti visitavano.
Da buon pigro non hai più rincorso
le note e la vita, a differenza dei tuoi
inesausti personaggi.
 
Un dignitoso silenzio
- con qualche péché de vieillesse -
ti ha scivolato in un grigio limbo.
E allora è stata la Melanchonia,
quale tetra visitatrice,
tua compagna fino alla fine.
 

 
L'ultimo dei castrati
Marietta Alboni*
 
Estrema propaggine del bel canto,
"ultimo dei castrati",
per la fulminante definizione
del tuo Maestro Rossini.
Nobile Matrona, hai concluso
la tua carriera dando concerti
su una grossa sedia.
 
Il tuo androgino tono
riportava &endash; certo ne sono &endash;
per li rami alla pura bellezza
degli spiriti d'indifferenziato sesso,
quali siamo tutti noi
prima di rivestirci di polpe.
 
 

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MONICA ELVEZIA VAILATI
 
 
Colline d'oro...
 
Colline d'oro
per giovani prati
rossori di nuovi mattini
silenzi di taciti enigmi
edera verde
aggrappata ai muri
scrostati dal tempo
arrampicata
su irti sentieri
di piccoli paesi
dimenticati dal mondo.
Crescere
nella penombra
di nuove contrade
memori e custodi
di antichi segreti.
Il dolce soffiare
di un vento
selvaggio e ribelle
sui pensieri contorti
di chi ha scordato
il sapore di una stella
caduta dal cielo
l'orgoglio di un viso
segnato dal tempo
i giochi proibiti
di innocenti bambini
sulle vie dorate
del proprio domani.
 
 

 

 

 

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Ins. 13-04-2006