Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del Premio di Poesia
Olympia Città di Montegrotto Terme 2007

 

Indice

Presentazione - Albo d'oro dell'edizione 2007 - Donatella Accoroni - Barbara Accossato - Maria Amendola - Laura Antonini - Sabrina Antonuccio - Angela Aprile - Chiara Baccarini - Wally Baker Carella - Sergio Baldeschi - Beatrice Barachetti - Laura Barbiero - Ilenia Barbona - Salvatore Barisciani - Giuseppina Barzaghi - Anna Francesca Basso - Cristina Battocchio - Daniela Beccari - Nicoletta Berliri - Rita Bernardi - Renza Bigliardi - Monica Bondi - Graziella Bonini Cambi - Giulia Borroni Cagelli - Riccardo Boscolo - Maria Chiara Bregolin - Irene Brini - Annalisa Buffa - Cinzio Cacaci - Luciano Cacciavillani - Anna Cacciola - Tullio Calfa - Marina Capasso - Maria Gabriella Castelli - Pietro Catalano - Maria Gisella Catuogno - Chiara Celi - Federico Cencioni - Luigi Cicchetti - Carmen Cimmino - Fabio Clerici - Avital Cohen - Stefano Colli - Barbara Cormio - Lina Cornia - Anna Corsi - Rosa Maria Corti - Elvia Costantini Verrocchio - Maria Antonella D'Agostino - Letizia D'Alessandro - Angelo D'Onofrio - Giuseppe D'Uva Cifelli - Alessandra Dalena - Laura De Agostini - Antonio De Luca - Valeria De Perini - Antonio De Rosa - Mario De Rosa - Paola De Silvestris - Cinzia Degiovanni - Giuseppina Di Piazza - Antonella Diamanti - Luca Falchi - Grazia Fasanaro - Antonio Fazzi - Chiara Ferrara - Anna Maria Ferrari - Donatella Fiorio di San Cassiano - Aurora - Fiorotto Arsetta - Violetta Franchi Sellari - Alessandro Franzina - Egidio Fusco - Alessandro Garella - Patrizia Gerbino - Maria Rita Giannini - EloZ - Mario Giugovaz - Silvia Gobbin - Patrizia Gori - Maurizio Gramegna - Loredana Guarena - Maria Immormino - Glenda Iraci Sareri - Andrea Lazzara - Marcello Edoardo - Francesco Lazzeri - Leonarda Letterato - Monica Lo Verso - Antonio Lupini - Silvia Magnani - Claudio Malatini - Antonia Malvasi - Lidia Mancini - Alessio Manzo - Chris Mao - Elsa Marangoni - Liliana Marchi - Maria Pompea Stefania Marciello Panniello - Fulvia Marconi - Francesco Marcotuli - Loreta Marotto - Caterina Marsico - Silvana Maruccio - Angioletta Masiero - Gabriella Masoni . - Chantal Mazzacco - Daniela Megna - Andrea Melegari - Irene Mignani - Rita Mignani - Giampiero Mirra - Emanuele Morandi - Massimiliano Morelli - Angelo Movizzo - Comasia Nitti - Marco Nobile Alberico - Nicoletta Olivo - Maurizio Orsi - Scilla Padula - Cleonice Panaro - Elisabetta Panico - Giuliano Papini - Grazia Paternoster - Anita Patroni - Cinzia Pertegato - Luciano Piantini - Barbara Piazza - Maria Teresa Piccardo - Aura Piccioni - Donatella Pinardi - Roberta Pireddu - Laura Pisano - Sabina Pollet - Luca Previato - Marialara Provenzano - Laura Puglia - Santina Renosto - Rosa Maria Rocchi - Liliana Rocco - Elisabetta Romani - Patricia Samperi - Cosetta Savelli - Federica Sciandivasci - Ida Scioscioli - Alice Scuderi - Gladys Sica - Pier Gaspare Siclari - Lucy Simonato - Caterina Sorbara - Carla Tedde - Raffaella Graziella Titone - Carla Tombacco - Stefano Tonelli - Barbara Tonello - Manuela Torrini - Claudia E. Turco - Lenio Vallati - Manuela Venditti - Paolo Villa - Stefano Vitale - Maria Teresa Vivino - Andrea Zanellato - Annamaria Zonza - Laura Zucco
 

 
Antologia del Premio di Poesia Olympia CIttà di Montegrotto Terme 2007 - 14x20,5 - p.p.174 - Euro 18,00 - ISBN 978-88-6037-5100
 
Come avere l'antologia
Presentazione
 
Il concorso internazionale di poesia "Olympia Città di Montegrotto Terme 2007" anche in questa edizione ha potuto contare sulla nutrita partecipazione di autori che con grande passione ed entusiasmo hanno contribuito all'esito positivo di questa iniziativa culturale ed ha avuto grande successo l'idea di assegnare per il secondo anno consecutivo un Trofeo alla poesia dedicata alla figura femminile, iniziativa che resterà permanentemente nelle prossime edizioni del Premio.
Un autentico apprezzamento a tutti i poeti che hanno dato la possibilità di alimentare sempre con maggior vigore la volontà di procedere in questo cammino denso di atmosfere luminose e di magie infinite. Questa antologia, curata dalla casa editrice Montedit con la collaborazione letteraria dell'associazione Il Club degli autori, raccoglie le poesie più belle del premio letterario: uno strumento che può aiutare a far ricordare alcune poesie affinchè non siano soltanto un insieme di parole ritrovatesi per caso su una pagina bianca ma rappresentino il frutto tangibile di una costante passione ed un inguaribile amore che scaturiscono dall'animo poetico che ognuno ha dentro di sé. L'antologia di un premio letterario che sia testimonianza di una poesia vissuta sulla propria pelle, raccontata con rabbia o dolcezza, a volte dispersa nell'oceano delle speranze altre volte rinvigorita da una nuova idea. Con la consapevolezza che le suggestioni che fanno nascere le nostre parole sono collegate da linee sotterranee che si uniscono, giorno dopo giorno, come le poesie racchiuse in questa antologia: senza costrizioni di nessun tipo, senza limitazioni di sorta, senza la necessità di un riconoscimento da parte di qualcun altro perchè ogni poesia è un volo meraviglioso in piena libertà.

Il Club degli autori
 
Albo d'Oro

Premio di Poesia Olympia Città di Montegrotto Terme 2007


Il Cenacolo dei Poeti Euganei rende note le valutazioni effettuate dalla Giuria della settima edizione del Concorso Internazionale di poesia Olympia Città di Montegrotto Terme Sezione Speciale Poesia Donna, composta da Paolo Carniello (scrittore e poeta, presidente del premio), Enzo Moretto, Leonardo Ruzzante, Sandro Bianda (giornalista), Gianfranco Marcadella, Francesco Salata (docente materie letterarie Licei ed Istituti tecnici commerciali), la quale dopo attenta valutazione delle opere pervenute è giunta alla conclusione di premiare le seguenti opere:
  • Opera 1^ classificata: Stillano i giorni di Maria Gisella Catuogno, Portoferraio (LI).
  • Opera 1^ classificata vincitrice del Trofeo Donna: E rimangono sul muro sbrecciato di Angioletta Masiero, Costa di Rovigo.
  • Opera 2^ classificata: Distacco di Chiara Celi, Roma.
  • Opera 3^ classificata: Il sole ha bruciato il cielo di Pietro Catalano, Roma.
  • Opera 4^ classificata: Profezia di Anna Cacciola, Furci Siculo (ME).
  • Opera 5^ classificata: Eterna primavera di Patrizia Gori, S. Angelo (LU).
  • Opera 6^ classificata: Non ho... di Maurizio Gramegna, Santa Giuletta (PV).
  • Opera 7^ classificata: Naufrago Odissea di Aura Piccioni, Morena (RM).
  • Opera 8^ classificata: In fondo all'amore di Laura Barbiero, Due Carrare (PD).
  • Opera 9^ classificata: Ungheria 56 di Laura Puglia, Parma.
  • Opera 10^ classificata: Nella baia di Cassis (o dell'amore vittorioso) di Rosa Maria Corti, Lenno (CO).

Opere Segnalate dalla Giuria con attestato di merito:
  • Lisboa per sempre di Marina Regno, Voghera (PV)
  • Gorgo d'anima di Carla Tombacco, Trivignano (VE)
  • Acquarpeggiando di Maurizio Orsi, San Donato Milanese (MI)
  • Rosa di Massimo Siardi, Socchieve (UD) o.

BARBARA ACCOSSATO

Che cosa è rimasto

Rimpiango la bimba che ero,
i delicati ideali,
la solida attesa
con cui fiduciosa
smaniavo di crescere.
Accarezzo il silenzio
la foto sbiadita,
il sorriso spontaneo
di chi trepidante
attende la vita.
Dove sei? Dove sono?
Che cosa è rimasto
di quegli occhi incantati,
dei lieti sospiri?
Ti ho persa,
negli anni, nei drammi,
nei sogni spezzati
e con te l'innocenza,
la limpida voglia
di essere ed andare.
Ormai sei distante,
protendo le braccia
e tento assetata
di evocarti ancora,
di cogliere pronta
il fiorido brivido
di onesta giovinezza.
Sfioro solerte
il tuo viso raggiante:
ritorna, mia piccola!
Accompagnami,
guidami,
aiutami a credere ancora...
che in quella che ero
io possa ritrovarmi.  

SABRINA ANTONUCCIO
 
Mare

Ci trovò una mattina,
abbracciati in un dolce sonno,
tra spruzzi d'acqua cristallina,
fresca.
Ci coccolò tutta la notte,
con il suo altalenare,
ritmico,
seducente.
Spumeggiante di vita,
ci accompagnò in quella notte.
Ancora oggi a guardarlo,
richiama quei giorni,
che conserva in un magico scrigno blu.
Il mare,
amico fedele,
sostenitore preciso,
di tutte le nostre notti.


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LAURA BARBIERO
 
Opera 8^ classificata

In fondo all'amore

Nasce la vita dai tuoi occhi,
nei miei respira e si fa forte,
come ti avesse già incontrato
e già perso più volte,
distanze appena,
sfiorati da un'infanzia
che ci ha cresciuti estranei,
ora che sento la mano ruvida
di un destino che rifiuto
toccarmi violenta.

La mia pietà sorride
ad un amore svenduto
che in futuro ci consumerà
per aver chiesto troppo,
nei giorni vissuti mai abbastanza,
nei comodi silenzi in cui stare,
ritrovarti in me senza saperlo,
una guerra tra i miei bisogni
che chiedono libertà
e imprevedibili mi tradiscono.

Troppi cuori dentro ai quali
non vi è rimasta memoria di me
oltre le imprese del mio piacere,
poiché ignoravo
quanto disordine crei la memoria
e quanto tutto muoia solo e sempre
attorno alla bellezza.
Farò roccia dell'imperdonabile istinto
con cui da sempre sbagliai a parlare,
al tuo animo ora m'abbandono.

ILENIA BARBONA
 
Anima

Quello sguardo freddo e indifferente perché lo rivolgi a
me?
I miei occhi ridevano quando un sorriso animava le tue
labbra.
La gente correva senza accorgersi di tanto dolore.
Il tuo cuore chiede solo di battere nell'anima che vibra
di fronte a tanta bellezza.
Se avrai il coraggio di rompere il muro dell'egoismo e
dell'orgoglio avrai vinto un amore e la dolcezza di un
sorriso.

 
Come una rondine a primavera

Torni con le ali infreddolite da quel lungo inverno.
Torni verso il sole caldo in un cielo pieno di vita, di
odori, di colori.
Sei andata lontano in posti sconosciuti e alla fine hai
ritrovato la strada di casa, li sapevi era la tua salvezza.
Non ti sei persa, eri spaventata.
Potevi contare sempre sulla tua libertà.
Ora corri felice con le tue compagne, godi di questi
momenti meravigliosi e punti in alto verso siti sconosciuti,
alla ricerca della pienezza che farai tua.

 
Felicità

Che cos'è la felicità in un mondo dove si fa vincere
l'odio e l'invidia!
Perché non ti porgi verso quell'uomo triste e solo che
cerca di incontrare il tuo sguardo per avere la conferma
che esiste anche lui e non solo una pedina mobile nelle
mani sporche di potenti senza cuore né pietà.
Io so che la felicità è quell'abbraccio, quel sorriso, quel
calore tanto negati e poi faticosamente ritrovati.
Non perdere mai la speranza potranno annientare la tua
dignità ma mai il tuo essere.  


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SALVATORE BARISCIANI
 
Bellissima

Come potei
non dirti ch'eri bella
se già i tuoi occhi
invasero la mente
e il tuo sorriso
l'anima si prese
di me fremente
al tuo passare lieve?

M'inebriava
il profumo della rosa
trasalivo
sol che il vento mi sfiorava
quasi tu fossi
a respirarmi addosso
o il tuo seno
palpitar sentissi.

Ma questo amore
mai io ti svelai.
La tua bellezza
negava il mio gesto
o forse da me stesso
mi negavo.

Ora quei sì non piano e
più non chiedo
e poi che il tempo
libero mi rese
alla tua gioia
dico "bellissima".

 RENZA BIGLIARDI

Senza senso

Senza capelli.
Senza linfonodi.
Senza seno.
Senza futuro.
Senza speranza.
Senza senso se:
senza la vita e
senza la morte.


Subdola serpe

Calma piatta, ora, a sinistra, subdola serpe!
Inveisce contro di te il mio corpo deturpato.

Calma piatta, ora, a sinistra, subdola serpe!
Divoratrice di seno e usurpatrice di sangue.

Calma piatta, ora, a sinistra, subdola serpe!
Dopo grande dolore, acquista senso la vita.


2 Febbraio 2007: violenza allo stadio.

Voi, in cui il timore della morte soggiace
a quello d'una scarsa visibilità,
in un mondo di forme perfette e omologate,
riuscite a emergere soltanto per pochezza.

Voi, degli stadi gli attuali protagonisti,
che dello sport ignorate gli ideali,
ogniqualvolta udite un rimbalzo di pallone,
rinnovate l'orgoglio di un macabro trofeo.
 


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GRAZIELLA BONINI CAMBI
 
Sogno

Sogno
l'incanto
del mattino
in una baia
ancora integra.

Centinaia
di piccoli gabbiani
sulla spiaggia
e tu
che li rincorri
con una innocenza
remota.

Nello spazio infinito
lo sciabordio
della risacca
ci ammalia.

Ti tuffi,
riappari
tra sbuffi
di onde.

Sei intensa.
Divina
è la tua danza,
un antico rito.

Mi lascerai
per il re degli abissi
o accetterai
il mio affetto
mortale?

CINZIO CACACI
 
Luglio 2005

Sospiri e gemiti,
confusi a voci lontane
portate dal vento,
galleggiano
nell'aria calda e umida
di Luglio che ci avvolge,
abbracciati,
sotto l'azzurro esagerato
di un cielo che opprime

Agosto 2005
 
L'afa infetta ristagna
in ogni spazio vuoto,
pesante, continua, persistente.
Il caldo rancido
di questo Agosto malato
avvolge corpo e pensieri,
incolla sulla pelle
inutili silenzi,
vuoti sguardi,
e cattive parole,
impastati di aria umida e sudore.
Incombe un triste paesaggio.

Settembre 2005
 
Sulla riva del mare
frammenti di immagini
dei nostri corpi abbracciati,
tritume di conchiglie,
e le frasi d'amore
che il tempo ha corroso,
tornate sabbia.
Finito l'amore,
tanto è il dolore,
ancor più la rabbia.


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LUCIANO CACCIAVILLANI
 
Speranza

Il novello Alceste con la mente scura
si alza e si veste la faccia è di cera
perché per trovare il vero in fondo
vorrebbe evitare l'impatto col mondo!

Ha l'anima inquieta del vecchio furore
va senza una meta nel grande stupore
se può trattenere gli scoppi del cuore
lui potrebbe amare la nebbia nel sole!

Ha visto la gente saltare per terra
rimasta con niente nella nuova guerra
sull'uomo di carta che spaccia mestizia
la voce dell'aria che grida: "giustizia!"

Se sfugge di mano la sabbia del tempo
poi tutti sappiamo che verrà il momento
in cui cambia tutto e ritorna la quiete
il letto distrutto profuma di pace.

Speranza non muore, il giorno migliore sarà... sarà!

MARIA GISELLA CATUOGNO
 
Opera 1^ classificata

Stillano i giorni

Stillano i giorni il loro avaro miele
e lo mescolano all'amaro quotidiano
per tentarmi alla vita, nonostante.
E i nodi dell'ansia che arrochiscono
la voce e la baldanza
profumano di nardo tuttavia.
Arpeggia lieve la mia malinconia
e le sue note si perdono nel vento
non fa più male, ormai, è solo compagnia.
Avvolgo alla mia rocca il filo del passato
(sguardi, sussurri e lame di parole
sorrisi, pianti e grumi di dolore
perle di gioia e grandine di rabbia)
e ne alimento il fuso del presente
pungendomi le dita, non di rado.
Non ho un principe azzurro al mio risveglio
né fatine gentili a trepidare
ma guardo incantata i petali dell'alba
riempio d'acqua sorgiva le mie brocche
aspetto il sole, che sciolga questa brina.


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LUIGI CICCHETTI
 
Segreti

Interrogando i segreti del mio cuore
Ho scoperto di essere cieco nella mia anima
Ho trovato fantasia nella mia vanità
Segmenti sinceri immersi nella sofferenza
Gusci spezzati ma mai aperti
Stagioni intrecciate tra i campi del passato
Ho cercato il canto della felicità
L'ho intravisto solo per pochi attimi
Aveva appena indossato le ali
Ma non ha mai imparato a volare
Ho osservato bene i volti dei ricordi
Erano dolci naufraghi tra gioie e dolori
Rivelavano le proprie radici
Ma non pioveva abbastanza
Per dissetare la sete dei rimpianti
Allora ho continuato a cercare meglio
Ad avvistare un piccolo risveglio
Ho ascoltato poche parole
Che erano tutte quelle dette
Ho pronunciato discorsi convincenti
Spronando con forza nuovi venti
Ho reso sorda l'isola delle insicurezze
Placando con mani forti l'assurdo regno della mente
Tanti segreti ne uscirebbero fuori
Alloggerebbero volentieri in diversi mondi
Ma proprio interrogando i segreti del mio cuore
Scoprendone i dettagli e le loro dimore
Alleggerisco lentamente il mio respiro
E ne faccio gioco rispettandone il loro spirito.

CARMEN CIMMINO

Una Follia Chiamata Amore

Lo rincorri, lo perduri, lo ricerchi
lo scongiuri, lo preghi, lo vuoi...
...e se fosse amore!
È un amore non beato né generoso
curriculato di molteplici storie non chiuse
edificate nel tempo a trofei
di amicizie presenziate sane
speziate di avida gelosia,
di conoscenti senza ruolo né sensazione;
è un sentire che ti ingabbia
in vissuti non voluti... in sottili dolori
velati di fastidio e di cadute;
è un'emozione sostenuta da ricordi
di istanti insostenibili che trascinano
senza parole né evidenze
... eppure ti sognano le giornate
ti vezzeggiano i respiri;
è una passione fugace, ribelle,
orgogliosa, egotica, illusiva
che esiste e perdura nei pensieri;
è un gioire senza sorriso
è uno scolpire sulla materia
è un essere senza sentirsi
è uno stare senza stato...
...ma nulla ti arresta!
...E se fosse
una follia chiamata amore!


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FABIO CLERICI
 
Dolcezza
Incrocerò il tuo sguardo
Stringerò la tua mano
Mi abbandonerò protetto dal tuo amore

 
Libertà

Vola libera farfalla, la tua vita dura poco
Cogli ogni alito di vento per vibrare nell'aria le tue variopinte ali
Godi la tua libertà e vivi appieno la natura
che il buon Dio ti ha donato

 
Notte

Il sile
nzio della notte accoglie luci ed ombre
Rende fattibile l'impossibile
Umanizza i nostri gesti
Rende possibili sogni ormai dissolti

BARBARA CORMIO
 
Ieri

In quella foto ingiallita e sciupata
c'era una bambina dall'aria scanzonata.
Felice, allegra e senza pensieri
ero io la bambina di quel magico ieri.

Quel limpido ieri forse più del presente,
che si presenta a me come un sole rovente,
pieno di ricordi e di grandi attese
torna da me nostalgico e cortese.

Non senza problemi fu quel magico ieri
ma l'incoscienza allontanava i pensieri.
La vita era lì a portata di mano
Folle e imprevedibile come un uragano.


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ELVIA COSTANTINI VERROCCHIO
 
Nutriti di equilibrio

Tremo per la tua fragilità, donna;
rabbrividisco per i tuoi brividi
mentre osi guardare l'orizzonte nitido.
La certezza d'"essere" t'ubriaca nell'ascesa
e non affili spade in segreto
(non sapresti usarle) ma uno scudo
- almeno quello - fatto di canne e giunchi marini
e fili d'erba intrecciato ad alghe
e piume di gabbiano morto
perché l'uragano non ti sorprenda nuda
perché il vento non s'accorga della tua presenza.
Cresci in fretta, nutriti d'equilibrio
Quello stesso gettato - per troppa vanità - dall'uomo;
assapora la coerenza senza mai ingannarti,
non puoi sbagliare - sarebbe al fine -
cresci in fretta, nutriti d'amore
senza farti travolgere e invischiare dal dolce miele;
cresci libera nel pensiero e nell'azione.
Ad ogni passo non perdere di vista
il "sasso" che per te ha brillato sulla riva
Fino ad invecchiare il sole.
SASSO D'OLYMPIA ovvero NASCITA DELLA SCRITTURA
Seduti sul "sasso d'Olympia"
mi leggi e vivo te,
mentre tu ci vivi.
Specchio di Noi, presi d'amore,
in un grappolo d'uva.
DONNA NUOVA
Tutta la notte ho passato con Hegel!
Poi mi è venuta fame.
Ho mangiato una stella, la sua luce
Ha chiarito la mia interiorità
e finalmente mi sono innamorata di me:
non Narciso... ma Donna Nuova
giusta nella sua pelle.

LETIZIA D'ALESSANDRO

In punta di piedi

In punta di piedi
sei arrivata.
Piccola com'eri
non vidi la tua ombra
ma sentii le tue dita
sfiorare la mia mano.
Ti guardai
e mi ritrovai
smarrita e confusa
nei tuoi occhi
spenti dal lupo
chiamato uomo.
Una carezza accennai
ma tu fuggisti via.
A cercarti mi spinse
Il desiderio di sapere
ma la mia indifferenza
lasciò che i giorni
si rincorressero
senza rumore.
Quel velo
che oscura la coscienza
mi impedì di capire
l'amarezza e la solitudine
di una esistenza bruciata
dal silenzio
che condanna un bimbo
a vivere
in punta di piedi.


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ALESSANDRA DALENA
 
Fuga

Brucia forte questo spasmo, brucia e
quasi fa male, brucia ed è terrore, brucia
ed è vita vera...
...brucia ed il mio fuoco non si arrende,
è follia e desiderio, è sudore
ed è sollievo, è lo schiudersi delle
labbra che cercano il tuo sapore, è la fuga
da un momento che non saprebbe finire.

 
Ho...

Ho voglia di cantarti le note dei miei sogni, e di brillare
per te nella notte più bella... vorrei abbracciare
la luna e regalarti un sorriso e portarti con me
sulla stella più triste e riempirla di noi
per il resto dei giorni.
Ho bisogno di incontrare i timori della tua
anima e di sentire dentro me
ogni fremito del tuo cuore... di
soffiare nel tuo petto con un battito di ciglio
ognuno dei pensieri impregnati di te.

 
Emozioni

Come petali sfioro
la tua pelle e il
brivido più dolce
è mio per ogni attimo
in cui ti penso... e
il pensiero
corre fino a mari profondissimi
di emozioni mai
provate, e temute, e
sperate, e ora
semplicemente mie.

LAURA DE AGOSTINI
 
Addio

Il vento gelido
del primo inverno
ulula inesorabile
trafiggendomi i pensieri.
Abbraccio solo
l'aria plumbea
che mi attanaglia il cuore.
Silenzio doloroso.

 
Quando

Anemone essiccato
tra due pagine di un libro.
Ricordo emozionato
di un pomeriggio antico.


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 MARIO DE ROSA

Lontane nenie

D'una sedia impagliata
il cadenzato dondolio
e una nenia lontana,
sempre uguale, come
il canto di un fiume.
Cullava una madre
suo figlio sul cuore,
ne baciava gli occhi
quasi vinti dal sonno;
e la piccola mano
dolce il canto spegneva,
e quel bimbo innocente
sorridendo, dormiva...


Solo un punto

Nello spazio e nel tempo
senza alcuna memoria
dei frammenti di spirito,
e così che mi prende
la fobia ancestrale
quando a volte trascuro
troppo l'io spirituale.
Allora vorrei nell'assoluto
trascendere l'immanente,
il vissuto, per giungere
con la forza della mente
ad un sole
mille volte più potente;
solo un punto sarei,
così nell'infinito,
particella dell'immenso ordito.

PAOLA DE SILVESTRIS
 
A te...

A te caro angioletto,
che mai mi desti... la tua piccola mano
per accompagnarti un pezzo...
in ciò che qui... chiamiamo vita.

Lascio il mio dolore,
immenso
infinito
straziante.

Portalo via sulle tue ali leggere,
disperdilo...
rendilo...
meno pesante.

Soffia via dal mio cuore silenzioso,
quest'urlo disperato...
così... che io possa di nuovo
udirne solo il battito.

Porta in alto il mio sospiro,
e liberalo nel vento...
potrò ancora sentire la vita
respirarmi... dentro?

Un giorno anch'io,
ritroverò le mie ali...
ed allora... ma solo allora...
ti verrò a cercare...

e con l'amore immutato,
di una mamma in attesa,
finalmente... e per sempre...
ti potrò cullare.


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 GIUSEPPINA DI PIAZZA
 
A mio padre

Non sei più.
Ricordo quel momento,
quando mi guardavi
e le tue labbra mute
volevano dirmi chissà quante,
chissà quali cose.
E i tuoi occhi
che chiedevano aiuto,
che chiedevano perdono.
Perdono di cose passate,
di cose presenti,
perdono di azioni non fatte,
di sgarbi non voluti.
Perdono, perdono!
gridavi muto,
perdono!
E il mio cuore non sapeva,
la mia mente era nera,
non c'era spiraglio
nel buio, nel vuoto del cuore.
Perdono.
Adesso sì, adesso che il lampo
ha aperto le tenebre nere
dell'incoscienza,
adesso che il cuore capisce
e ti è vicino,
in un contatto diretto
che prima non era.
Adesso che non sei più.

(dedicata a mio padre, nel ricordo e nel

contatto spirituale successivo alla sua

dipartita)


ANTONIO FAZZI
 
Storie d'amore

Se al mattino ti svegli e, aprendo la finestra al sole,
tu dici: "Grazie, o mio Dio!"

Se prepari lo zaino con i libri del sapere e, tra i banchi scribacchiati,
tu dici: "oggi vado al massimo".

Se, al prof che vuol essere ascoltato,
tu dici: "oggi, per favore, ascoltami tu"

Se, ascoltando la storia dei grandi,
tu dici: "Ho anch'io la mia storia"

Se, crescendo anno dopo anno,
tu dici: "Voglio guardare il mondo con gli occhi da bambino".

Se, divenuto uomo,
tu dici: "Chi mi è vicino è un uomo come me"

Se, con lei in un corpo solo,
tu dici: "Benvenuto, figlio mio"

Se, a lui che prepara lo zaino con i libri del sapere,
tu dici: "Oggi vai al massimo".

Se, a lui che studia le altre storie,
tu dici: "Oggi ascolto la tua storia".

Se ascolti la sua storia e ti accorgi che la tua sta finendo,
tu dici: "Grazie, mio Dio!"

Allora sui libri di storia
ci saranno solo storie d'amore.


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CHIARA FERRARA

Schiocca
il parapetto
al fiusso silenzioso
della pioggia
in un cielo geloso
che avvolge la luna
intorno a un faro,
è uguale ogni paese,
ogni goccia un luogo lontano,
ed io posso credere
andando per torrenti
scavati nella notte
di incontrare un volto di riso,
una lucciola o una lanterna,
schiocca
il giunco,
passi
lontano.
 

Lei lo aspetta
protetta dal grande albero della scuola
che, la magia dell'ombra,
del sole, del vento
trasforma
come il batticuore,
come i sentimenti di rugiada.
La realtà sotto i miei piedi trema come marea.
Avrò il gelato di un bambino.
Sfiorerò un picco antico.
Per scivolo una collina
per sbalzare di colpo alla comprensione.
Mentre staremo
uno a fianco all'altra
riposeremo in una formica
che traccia un segno
davanti a noi.

ANNA MARIA FERRARI
 
Mendicanti dell'amore

Sublime tortura
sfiorare la felicità
senza afferrarla mai.

Perdersi negli occhi luccicanti
di una notte stellata,
dileguarsi in una voce
come ombre svanite nella nebbia.

Assaporare sulle labbra
la dolcezza di baci bramati
ma sentire nel cuore,
soave e disperata
ora e per sempre,
l'amarezza di essere mendicanti dell'amore.
 



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 DONATELLA FIORIO DI SAN CASSIANO

Mare

Mare sereno,
che accarezzi dolcemente
gli scogli
quale amante tenerissimo
sfiora le membra
delicate della sposa.

Mare irato
che ti scagli con forza selvaggia
su rocce nude,
come uomo
che assetato di rabbia,
distrugge chi l'ama.

Oh, se ti conosco
imprevedibile,
misterioso,
tremendo mare.

E sei la mia vita
ed io ti amo e ti odio.

ELOZ
 
La soglia

Attaccata ad ogni briciolo di vita
la speranza mai perduta del domani
l'esigenza di lottare ad ogni costo
la fiducia nella nuova medicina
certa che il dolore ha la sua fine.

Nelle corsie di asettici ospedali
fin troppo avvezza a sofferenze
donavi alla tua vita il rosso sangue
cadendo in un torpore rassegnato
pur non piegandoti al logico sconforto.

Scoperto di recente un nuovo male
senza indugiare, ancora l'hai affrontato
lasciandoti guidare da quel fato
da sempre risultato un po' crudele
che nella sala operatoria t'ha portato.

Un poco prima d'incontrare il tuo destino
hai volto indietro gli occhi esasperati
ricercando chi potesse incoraggiare
o la forza ti riuscisse a trapiantare
fingendo d'ignorare uno scontato verdetto.

Dignitosa hai varcato la soglia
corridoio tra la vita e la morte.



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 PATRIZIA GORI
 
Opera 5^ classificata

Eterna primavera

Non sono i tuoi novant'anni
né il tuo piede emaciato
o i capelli radi.
A colpirmi
è il tuo sonno profondo
Un respiro ormai rantolo
canta la pace
che tutti cercano.
Così mi saluti:
in punta di piedi
come hai camminato dentro la vita.

Raccolgo brandelli di anima
e ne faccio una collana.
Vorrei donarla
al tuo petto avvizzito.
Un grazie tardivo
per ciò che hai lasciato.

Muoio con te
eppure resto
a guardare un cielo sereno
e margherite in fiore
come ogni primavera.

LOREDANA GUARENA
 
Sono madre

Ho aperto questa notte il gran libro della vita...
e tremante d'emozione, io ti guardo... appena nata.
Voglio leggere per te, fra le storie, le più belle...
e guardarti in mezzo a un prato,
a rincorrere farfalle...
rotolarti sulla sabbia, far collane di conchiglie,
e la notte di Lorenzo, aspettar con te le stelle.

Occhi azzurri d'acquerello, i capelli sciolti al vento,
sulla pelle tua di sale, sfioro gocce di cristallo.
Sei felice mentre corri, piedi nudi e braccia aperte...
nella brezza di quel mare,
girotondo sotto il sole...
Io ti prendo sulla spalle, bambolina... pelle scura...
sei in braccio alla tua mamma, non conoscere paura!

Ma vien notte amore mio, e tu scivoli nel sonno...
un sorriso sul visino, e quell'angelo... vicino...
Prende in mano il grande libro, e lo sfoglia tristemente,
poi disperde con un soffio, quelle pagine già spente...
con le ali egli mi copre, regalandomi l'oblio,
affinché io non mi opponga,
al disegno del suo Dio.

Ora sono sola, e ho freddo... E non voglio più sognare...
ho la brina sui capelli, solo gelo dentro il cuore...
Sono madre, senza figlia... come l'ostrica violata,
vago ancora negli abissi d'una pena mai lenita...
Chino il capo da sconfitta, sulle immagini sbiadite,
che volteggiano nel tempo...
delle fiabe mai iniziate...  



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ANDREA LAZZARA
 
L'alba dell'ultimo giorno

Una luce,
la solita d'ogni mattina,
disperderà le tenebre,
a rischiarare l'ultimo giorno.
Una luce fioca,
come l'ultimo respiro,
una luce che si diffonderà
ma non ci troverà
a riceverne l'abbraccio,
a illuminarci il volto,
già inebriato d'una nuova luce,
una luce eterna,
senza albe né tramonti,
fida compagna per sempre
nel suo regno senza più notti.

 ANTONIO LUPINI
 
Due gocce sul fiore

Ti rivedo seduta al balcone.
Lenta scendeva la neve.
L'orologio batteva le ore
Estatico, nell'ansia tua materna
t'avvolgeva tremito d'attesa.
In te sentivi fremer la vita.
Con dolce accento mi dicesti:
"aspetto un bambino".
Ansioso il tuo sguardo, smarrito...
tra il bianco candore cercava il volto
di tua dolce creatura.
Nel cielo azzurro degli occhi suoi.
Ma tutto era grigio.
La neve ammortiva il tuo sguardo
Ripiegata sul tuo seno
ti stringevi alla creatura
che in te fiorendo gioiva.
Nel mistero d'esser madre
t'assaporavi alla vita.
Forse, di lui, fiebil voce
ti sentivi chiamare "mamma".
La neve aveva ammantato le case;
in quel muto silenzio
c'eri tu "sole di vita".
Il fiore del tuo balcone s'era aperto,
sui petali due gocce lacrimando
raggiavano al tuo sorriso.
In quel gelido inverno
anche lui cercava nel tuo seno
"il sole di vita".


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ELSA MARANGONI
 
Foglie

Noi siamo solo foglie e nulla più.
C'erano anche degli alberi accanto a noi,
ma non ricordavamo da dove eravamo cadute,
se dalla quercia o dall'abete.
Quello che ricordavamo è che eravamo foglie
e come tali eravamo sicuramente appartenute a una vita.
Foglie che hanno vissuto una vita,
sono cadute ma hanno una memoria tale
che la loro linfa è rimasta attaccata all'albero
e produrrà nuove esperienze.
 

Rimembranze di bambina
 
Ricordo il colore del sole nel pomeriggio,
una sfumatura gialla sull'intonaco.
Sembrava quasi che il sole fosse andato a fare una siesta,
allora mi ispirava di andare a fare un po' di siesta anch'io.
E dicevo dentro di me:
"Mi riposo insieme al sole,
quando lui si sveglia dal sonnellino pomeridiano
anch'io mi sveglio e torno fuori.
ELSA MARANGONI

LILIANA MARCHI
 
Una storia

Mio padre, un contadino,
amò una donna di città,
una pianista
dagli occhi di tuono,
delicata nel suo
fisico sottile.
l'amò, e fu emigrante
l'amò, e fu mia madre.
...Così ancor prima
Di nascere
Ero emigrata
Straniera
Tra la mia gente,
cittadina in villeggiatura
tra chi non conosceva
riposo.
Sorrisi ironici
Hanno accompagnato
Le mie estati di
Bambina
Arrabbiata e guerriera.  


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MARIA POMPEA STEFANIA
MARCIELLO PANNIELLO

Evento

Truce destin
che tessi le trame.
L'anima mia
si oppone al tuo
gioco infame.

Anche se la
tristezza in me
si annida,
giammai distruggerai
la mia vita.

La mia presenza, quaggiù,
anche se ferita,
dovrà terminare
il compito
che Dio mi affida.


Potesse

Potesse, potesse
il cielo di luci
costellarsi!
Potesse, potesse
la luna in specchio
tramutarsi!
Potesse, potesse
la guerra in pace avverarsi!
Potesse, potesse
il sole dissolvere
le ombre dell'anima.
Raggi, raggi
di luna chiara
filtrate nel cuore infranto,
per smorzare lo sfrenato
Pianto.
SILVANA MARUCCIO

Padova

Eppure torno sempre da te
come ad una madre arcigna
avara di sorrisi
e mi rannicchio nel tuo solido abbraccio
umido delle nebbie
prive di prospettiva
che incollano i portici
e sigillano le strette strade.

Il raffronto con esotici orizzonti
con città brulicanti
irte di alteri giganti
che s'immergono in cielo
non può premiarti, Padova,
che ti celi scontrosa tra le brume
non staccandoti dal solido suolo
con saggia concretezza di pianura.

Ma torno dentro le tue mura, e osservo
la sequela dei visi nelle strade,
seri, o con sorrisi misurati,
che procedono compassati
senza svolte od esitazioni
appena velati dalla nebbia
che sfuma e addolcisce
i contorni di labbra serrate.

I bambini neri infagottati
sgranano gli occhi, invasi dal grigiore
e cercano spiragli ocra e azzurri
in questo estraneo mondo di caligine
irrigiditi in stupito silenzio:
non si addice il rumore
a questa severa città
sommersa dal silenzio delle nebbie.

Sempre ho cercato in te calore, Padova
e sempre mi ritrovo rappresa nel tuo gelo
statica come statua del tuo Prato
sovrastante un teatro sepolto.  


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RITA MIGNANI
 
Sola

Nuda allo specchio
In questa notte infinita
Dove un minuto può durare ore,
mi guardo dentro
scopro la mia anima
e sento salire l'emozione
dalle viscere fino alla testa,
sono inquieta
sospiro
cerco un contatto
chiamo,
ma mi rispondono
solo il buio
il silenzio
e il nulla,
troppo poco...



Paura

Occhi lucidi
Persi in un abbraccio
E in un sorriso sincero d'amore,
il ristoro di una carezza
e di un bacio
scaccia il pianto,
gli incubi
di cattivi pensieri nella notte,
ti resterò accanto,
dolcemente,
finché non dormi o non ridi,
oh mio bambino!!!

MAURIZIO ORSI

Opera Segnalata dalla Giuria

Acquarpeggiando

Semplicemente così...

E, fuori,
specchio che non è mare
e un improvviso refolo
che pare invocare cosmiche e complicatissime danze
si adagia improvviso
in quegli anfratti dove qui albeggi
anticipano appena onde di tempo
in questo spazio che altrove subito volge al crepuscolo.

Sull'acqua
e nell'arte
dunque a mutare le nostre sfere di appartenenza
e nei sortilegi ad essi connessi
quasi invocare
e poi a concederci giorni diversi
per trasformare pure meccaniche di ansiose vite
in dolci espressioni creative.

E, dentro,
corde dell'anima
a pizzicare sfiorando
accettando bramando che l'elemento
donde veniamo e di cui siamo
soggioghi ora e per sempre
la nostra ragione
alla scintilla di sua Maestà l'Intuizione

Semplicemente così,
acquarpeggiando...
 


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 GIULIANO PAPINI
 
Momenti

Il lungo sogno
Gettati nell'arcano
del vivere a una meta
ignota navigare.
Dal fiutto trasportati
dell'ampio divenire
chiedere agli stellati
silenzi la ragione
di questo lungo sogno.
Dalle aurore ai tramonti
dalle notti alle luci
il monotono filo
si dipana nel tempo
dell'esistere vano.
 

 
Notte

Un'ovatta infinita
di sordo tenebrore
sotto immobili nubi
da cieli silenziosi.
L'inatteso vibrare
lontano di un motore
tra cecità di nebbia
ombra vana fuggente.
Io solo con l'insonne
attesa del mattino.
Intorno addormentate
esistenze di niente.
 

 
Congedo

Chiudere le parole
oscure a illuminarsi
in un raggio di sole.

BARBARA PIAZZA

Mille violini
 
Mille violini
In fondo al cuore.
Emozione taciute,
inabissate...
e ancora fiuttuano
tornando
fuochi d'artificio
nel nero cielo
di luglio.

 
Ali

Respiro le mie ali sul cammino.
Solo ora le avverto.
A passi decisi percorro l'infinito
Dopo sentieri di ghiaccio.
Mi rialzano in volo
Dalla terra stanca,
Sporche di fango e di bellezza.
Viaggio di cielo
Nell'amore di un femminile percorso
Dono divino,
Celato ad occhi indifferenti.
Non è macigno il salire,
Solo abbandono
Verso la vetta
Irta di gioia.  


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 DONATELLA PINARDI

Valzer spagnolo

Nel grande salone d'onore
color porpora e oro,
cento candele già stanno
danzando,
rifiesse negli antichi specchi.
Argenti e cristalli
scintillano.
Alle prime note
del valzer spagnolo
cavalieri dagli sguardi fieri
e dame dagli abiti pastello,
fanno il loro ingresso.
La musica sale,
il cerchio si chiude.
Ad ogni volteggiare di dama
profumo di violette e fruscio di seta.
Ad ogni volteggiare di dama,
battiti di cuore e passioni nascenti.
Tutto si intreccia
in questo antico abbraccio,
come fiori tra i capelli.
Tutto si intreccia
in questo romantico sogno,
come mani tra le mani...
In un tempo senza tempo,
il quadro del grande ballo dell'ottocento
appeso alla parete,
si è animato,
per regalare,
in un turbine di magia,
anche a te, la tua fiaba!

LAURA PISANO

Bambine

Scruta la vita
dalla fessura
appena dischiusa
l'occhio di bimba.
Pagliuzze dorate,
si posano sui piedi di bambola.
Si accende la TV
un mondo di colori
di luci e suoni
penetra
insieme al cibo
triturato
deglutito e digerito
circola circola
come una trottola,
si ferma, lì
plasmando il pensiero di bambola.
Scruta la vita
dalla fessura
appena dischiusa
l'occhio di bimba.
Schegge di bombe
si posano sui piedi scarni
martoriati dalla sabbia ardente.
L'occhio si dilata
sulla pioggia di fuoco.
Brandelli, grida, fragore
di cielo ferito
senza cibo triturato
deglutito digerito
circola circola
come una trottola
e si ferma lì
pensiero
di vecchia.  


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 MARIALARA PROVENZANO

Woman

A muro la vita.
Blocco del cuore

Ghigliottinata la libertà di donna.
Sopruso dell'anima...
delle grida...
dell'amore.

Ricordo istantaneo...
fotografia vile del dolore...
senza più tempo...
che ha martoriato il corpo

Il dolore strozza l'arcobaleno...
nella paglia sogni di stelle...
nell'oblio maschere nere.

Il cielo scoperchia il terrore...
e la vita diventa aria.
 

(07/11/2006)



ROSA MARIA ROCCHI

Il vestito

Il vestito dai colori di terra,
rischiarato da rifiessi di oro,
cela il corpo agile, asciutto,
dall'eleganza antica, nobile, austera.
Per questo giunge, inatteso,
il sorriso, dolce e innocente
del tuo cuore di ragazzo.

 
Pelle

Pelle con echi di frutta e sole,
dita curiose, sapienti.
Mi abbevero al tuo tocco.
La tua dolcezza placa la mia arsura.


 
Unione

Ed è dolcezza
Labbra inattese, intense.
Pelle di vaniglia e miele su muscoli tesi,
ritmo lento,
nella mente lampi,
bagliori aranciati,
poi l'azzurro prevale
nel dormiveglia che ci coglie abbracciati.  


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 ELISABETTA ROMANI

Donna,

per millenni in un tuo disegno
dipinto di oscuri tabù,
hai costruito quel tuo regno
intrecciando chiome e bambù
rinchiusa a pagare quel pegno
dettato da antiche tribù.

Ma oltre le albe sessantottine
tu, che hai condotto un girotondo
dalla parte delle bambine,
coi monologhi in tutto il mondo
l'importanza delle vagine
hai dimostrato fino in fondo.

E adesso, se sulla mia vita
ricuci idee in cui si sorvola
quell'identità travestita,
che ho i pantaloni ti consola?
Forse non l'hai ancora capita
la verità che implode in gola?!

Se esercitare potere
dividendo diritti, doveri, compiti e doti
tra maschi e femmine, neri e bianchi,
biondi e bruni, ricchi e poveri
non ha più senso...

Oggi

...impara ad amarmi per l'essere che è mio
e apri ogni mia risorsa
alle soglie di un'avventura da sfogliare
come un continuo dono a sorpresa!

Donna o uomo che sia
insegnami soltanto ad amare la vita.

COSETTA SAVELLI
 
Luna

Quanto ancora,
dal tempo di Caino,
vedrai pianto e sangue
ad oscurare i fiori
in primavera e le cascate
dei morbidi ruscelli
tra la neve?
Altro fuoco ancora riempie
di bagliori la difficile
vita del fratello
e cade il buio
sugli occhi
delle madri e dei fanciulli...
Forse son finite anche
le lacrime del cuore.
Ma tu, dolce luna
generosa, cercata e
violata e tanto amata,
ci mandi eternamente
il tuo splendore
e ci rispondi con sogni
vellutati, d'alabastro...


 
Speranza

Ritorni forse,
dolce pace, col fiorir
del rosa dei mattini,
con lo spuntar
di ancora chiusi,
lievi fiori di mandorli?
Se ritorni, carezza
questo chiuso male
e sciogli il duro
che mi s'è fatto
dentro, ieri...  


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 CARLA TOMBACCO

Opera Segnalata dalla Giuria

Gorgo d'anima

Ti apri al tepore
di una brezza sottile,
battigia intrisa di sale
con le dita tese
a cercare l'orizzonte,
e il faro in ipnotico affanno
ad agganciare rotte
poi sulla riva in fiamme
sciacquare via i rifiessi
arsi dal vento.
Prima degli scogli l'acqua
sulla pelle amara
per lavare la sete
del tuo sguardo perso
e sulle mani alghe
lucide unghie di streghe
a grattare la terra
seccata sui piedi nudi.
Vocianti scie
in volo di vetro
le cristallerie delle tue parole
vibrano nella stanza
chiusa per sognare
il mare là fuori.
E ti ascolto
sussurrare ancora
con quel gorgo d'anima e fiato
che da senso
ad ogni respiro.

 


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Ins. 06-03-2008